(Ri)trovarsi 2, quando da sol...

By Alis_Wonder

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!!SEQUEL DI: (Ri)trovarsi, quando da soli non bastiamo.!! Alyssa e Blake sembrano destinati a non riuscirsi m... More

Primo capitolo.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo10.
Capitolo 11.
Capitolo 12.
Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 15.
Capitolo 17.
Capitolo 18.
Capitolo 19.
Capitolo 20.
Capitolo 21.
Capitolo 22.
Capitolo 23.
Capitolo 24.
Capitolo 25.
Capitolo 26.
Capitolo 27.
Capitolo 28.
Capitolo 29.
Capitolo 30.
Capitolo 31.
Capitolo 32.
Capitolo 33.
Capitolo 34.
Capitolo 35.
Capitolo 36
Capitolo 37.
Capitolo 38.
Capitolo 39.
Capitolo 40.
Epilogo.

Capitolo 16.

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By Alis_Wonder

Blake POV

L'inizio dei peccati carnali, il momento in cui è appena iniziata la predizione verso un mondo fatto di lussuria e circondato da immoralità. L'unico posto in cui concedo di essere me stesso, il luogo dove non esistono parole per imparare a conoscersi.
Dove per sentire non occorre ascoltare.

Impudico e selvaggio, non lascio ad Alyssa il tempo di abituarsi ad un bacio composto, senza curarmi di offrirle dolcezza mi giro di spalle facendola boccheggiare per ritrovarci ora a parte inverse: è lei ad essere incastrata tra me e lo sportello della mia auto. Ma anziché essere intimorita, il suo corpo freme leggermente.
Il modo timido in cui muove la sua lingua, il rossore che subito dopo incendia le sue guance come se si stesse vergognando nel seguire l'istinto più naturale del piacere, contrasta con la peccaminosità dei miei baci rendendoci un vero e proprio dissidio.

Abbasso le mie mani ai suoi fianchi, stringendoli e tenendoli fermi mentre lascio che ascolti come il mio corpo reagisce alla moralità dei suoi gesti, facendola sussultare quando unisco i nostri bacini per goderne del contatto maggiore tra noi. Mi piace essere romantico a modo mio e nonostante lei abbia timore nell'accettarlo, il suo corpo reagisce senza filtri mostrando come tutto quello che io percepisco, sia lo stesso che le provoca piacere.
Alyssa sembra respirare a fatica quasi stordita dalle nostre bocce che si rincorrono senza tregua e solo ascoltare un discreto ansimo sfuggirle dalle labbra rischia di farmi perdere la cognizione del luogo in cui ci troviamo. Tutto in me reclama il desidero di sentire la sua pelle addosso, ammirare le sue linee senza nessuno strato di vestiti, e venerarne ogni curva fatale per la mia lucidità.
Solo baciarla, risveglia in me i pensieri più osceni.
Ma non correrò mai il rischio che qualcuno possa scrutare una visione tanto mistica solo perché la voglia di lei, mi rende accecato da tutto il resto. Se fosse stata qualcun'altra non avrei avuto problemi a continuare la corsa verso le fiamme dell'inferno destinate a ricoprirci di piacere, ma non Alyssa.
Non permetterei che accadesse una cosa del genere con lei neanche se fossi sull'orlo d'impazzire.

Così mi fermo, spingendomi indietro per farle riacquistare il giusto spazio e permetterle di ricominciare a respirare normalmente. Mi allontano, lasciando i suoi occhi in balia dello smarrimento mentre la sua mano sfiora le labbra arrossate.
<<Dovresti rientrare adesso.>> È tutto quello che, cinicamente, riesco a dirle.
La guardo seriamente, intenzionato a non farmi catturare dalla trappola della sua bellezza. Ma quando i suoi occhi scuri si posano su di me, trattenendo quasi il fiato, mi è chiara la sua delusione.
<<Rimani>> sussurra mantenendo lo sguardo fisso su di me. Le sue iridi scure mi risucchiano nei suoi pensieri, cercando di comunicarmi la paura di lasciarmi andare. Nonostante le braccia arrese lungo i fianchi e la pioggia che le sta bagnando tutto il corpo, Alyssa ha la determinazione di un combattente nelle vesti di una bellezza rara. L'audacia che non ho conosciuto in nessuno prima, neanche in me stesso.
E mi basta guardarla, per voler solo porre rimedio al supplizio che stasera ci ha coinvolti.
Mi basta solo ascoltare una sua supplica per farmi commettere un'altra enorme stronzata.
<<Solo per stanotte.>> Le rispondo velocemente senza incrociarne lo sguardo, a disagio per aver appena accettato un compromesso insolito per me. Un accordo che le fa arrossare le guance e trattenere un sorriso che coinvolge anche gli occhi, felice e stupita proprio come una bambina.
<<Smettila di guardarmi così o tra poco mi pregherai piuttosto di andarmene.>> Concludo serio, avvicinandomi al suo orecchio per sussurragli quello che sembra, più che un preavviso, una promessa.
Così, soddisfatto di aver sostituito il suo ghigno con un'espressione adesso preoccupata, mi giro per avviarmi velocemente verso l'ingresso dei dormitori attento ad ascoltare il suono leggero dei suoi passi seguirmi.

Chiudo la porta della sua camera alle mie spalle non appena ne varchiamo l'ingresso e, finalmente soli e al sicuro da occhi indiscreti, posso finalmente mostrargli quanto mi piace farmi conoscere da lei. Rivelarle ciò che viene descritto come immorale, indecente per alcuni, farle conoscere il peccato direttamente dalle cime della dannazione e spalancarne i cancelli della trasgressione.
Se vuole davvero imparare come capirmi, il mio corpo ne è la mappa per arrivare direttamente alla soluzione, la chiave per condurla direttamente nel mio mondo. Un pianeta dominato dall'ombra dei miei demoni e dal fascino della tentazione, un universo infuocato che sto per percorrere al fianco di un angelo candido.
Mi avvicino alla sua schiena senza dire una parola, ne osservo la sua pelle fasciarsi di brividi quando le scosto i capelli su una spalla per abbassare la cerniera del suo vestito, facendola sussultare ma senza scostarsi. Sfilo le bretelle dalle sue spalle, lentamente, fino a quando il pezzo di tessuto non finisce direttamente ai suoi piedi rivelandone il suo corpo nudo. Seppur di spalle riesco a percepirne il suo fisico irrigidirsi e immagino il volto arrossarsi, per un imbarazzo che non dovrebbe mai sentire addosso perché ogni parte di lei farebbe impazzire chiunque.
Alyssa è tutto ciò che più si avvicina alla perfezione, ma lei sembra non vederlo.

Mi devo impegnare per non rischiare che la frenesia di vederla stordita dal piacere mentre urla il mio nome, faccia uscire l'animale che sono. Prima di qualsiasi altra cosa voglio che siano i suoi occhi a scrutarne tutta la bellezza di cui solo lei sembra esserne estranea. Ecco perché circondo la sua vita con entrambe le mani, e la conduco davanti lo specchio del suo bagno.
<<Guardati.>> Le dico senza traccia di dolcezza, incastrando le sue iridi nel riflesso dello specchio.
Non sono mai stato abituato a dover rassicurare le donne con cui faccio sesso e probabilmente non me ne sarebbe mai importato se si fosse trattata di un'altra, ma non so perché sento proprio con Alyssa questo bisogno di farla sentire a suo agio con sé stessa prima di farlo con me.
Non c'è niente fuori posto in ogni curva del suo fisico, il suo corpo sembra essere stato dipinto appositamente per ritrarre un'anima preziosa come la sua, e io ne sono stato stregato come il peggior dei telespettatori di fronte una visione così unica.
La bimba se ne sta immobile a fissarmi, come se avessi appena detto un'assurdità, prima di capire che non sto scherzando e spostare subito dopo il suo sguardo su sé stessa. I capelli ramati le ricadono in onde morbide appena sopra il suo seno, piccolo e sono, l'addome piatto e le gambe minute che incorniciano il bocciolo di un fiore proibito a tutti gli altri, tutti tranne me. Come fa a non accorgersi di tutto questo?

Attraverso tutto il suo ventre, gracile in confronto alla mia mano che sta scendendo sempre più in basso, come se il nero stesse per mischiarsi all'integrità del bianco più puro. Percorro il calore della pelle vellutata fino ad arrivare al seno, dove inizio a disegnare dei piccoli cerchi che contornano l'aureola del capezzolo roseo e turgido al mio arrivo, come se la sua pelle si animasse al mio passaggio.
Sovrappensiero, socchiude gli occhi e inarca la schiena contro il rigonfiamento dei miei pantaloni, completamente attaccata al mio busto che sento essere inghiottito da un'eccitazione oltre ogni limite. Sembriamo bruciare a causa di un'attrazione fatale per entrambi, condivisa e reciproca.
Sono costretto a distrarre i miei pensieri dall'immaginare di prenderla e sbatterla contro la parte alle mie spalle senza alcun ritegno, ignorando qualsiasi garbo e delicatezza, quando le sue natiche iniziano a strofinarsi contro la durezza al di sopra dei pantaloni di cui mi voglio liberare al più presto. Sottoposto ad uno sforzo enorme per non seguire l'istinto più infimo di realizzare le mie fantasie, in questo istante, mi concentro nell'osservare le reazioni impulsive di Alyssa, per conoscere cosa soddisfi il suo corpo maggiormente. Per capire come le piace, essere toccata.
Mentre il mio dito continua a sfregare delicatamente il capezzolo teso al punto di esplodere, un gemito abbandona le sua bocca e riempie le mura di questa piccola stanza facendomi intuire la direzione di una tensione impaziente a causa di un arrivo ormai vicino. E, da gran bastardo, mi fermo per far sì che ciò non accada così presto, per permettere all'attesa di amplificare l'estasi nel momento in cui verrà raggiunto.
<<Ssh, con calma piccola.>> Le sussurro da dietro la spalla, lasciando il segno di un bacio casto proprio qui.
Faccio scivolare la mano fino all'orlo delle sue mutandine e d'istinto le sue gambe si divaricano leggermente. Come un ladro m'infilo all'interno della tana che sigilla l'accesso a tutti i peccati, accarezzo il suo pube percependo la sua eccitazione sul mio dito e mi beo della certezza che i desideri di Alyssa rincorrano i miei.

Sollevo le labbra in modo seducente, soddisfatto di aver risvegliato le sue voglie più nascoste mentre il pensiero che i suoi occhi stanno osservando come il suo corpo perda di qualsiasi pudore solamente con me, mi sta facendo perdere la testa.
Voglio che ne memorizzi ogni attimo, ogni sfaccettatura delle sue smorfie, per farle ricordare della mia presenza anche nei momenti più banali. Necessito avere la certezza che non potrà mai scordarsi di me, perché il suo fisico ne rammenterà ogni istante di questa maledetta attrazione che ci gravita intorno.
Affondo così un dito dentro lei, sorreggendola con l'altra mano nella vita stretta per non farle perdere l'equilibrio e facendola sussultare per l'intrusione a cui ancora non è abituata. La sua bocca assume una forma ad "o" per l'improvviso contrasto tra la sensazione di fastidio e quella di appagamento, lo capisco dal modo in cui le sue pareti si modellano strette intorno alla mia presenza. Ritraggo però la mia mano prima che inizi a provarne il piacere più intenso, solo per farla uscire di testa come lo sono già io. Per farla impazzire tanto quanto me, ogni volta che cerco di afferrarla per conoscerci a modo mio e trovarmi invece puntualmente a scendere a compromessi con i suoi pensieri.
Ne diventerò matto a causa sua prima o poi, ne sono certo, ma per ora voglio far ammattire lei nell'unico modo che conosco.

Così, ancora caldo della sua frenesia, le accarezzo la sommità delle sue pulsazioni per poi riaffondare nuovamente in lei facendole inarcare ancor più la schiena.
<<Blake.>> Trascina le ultime lettere del mio nome e le sue gambe iniziano a perdere di resistenza, piegandosi appena, ma non ho intenzione di ascoltarla, con lo scopo di portarla a desiderare ogni parte del mio corpo con tutta sé stessa.
Sprofondo nuovamente nel suo bacino, allontanando poco dopo la mano per lasciarla in equilibrio tra l'insoddisfazione e la voglia di reclamarne sempre più.
Dal canto mio posso giurare di non essermi mai sentito così fuori dal mondo come in questo momento, con la sua pelle nuda addosso ai miei vestiti, e il suo profumo che mi circonda. Mentre osservo noi dallo specchio di fronte il mio sguardo: Alyssa schiava sempre più della mia corruzione e io, totalmente incapace di fare a meno di ammirare ogni sua espressione di piacere.

E continuo la mia tortura, almeno fino al momento in cui sento il suo respiro diventare sempre più irregolare e i brividi fasciarle la pelle, perché la presenza di un orgasmo inarrestabile sta prendendo sempre più forma all'interno del suo corpo. Così, prima che sia troppo tardi, mi arresto e la giro per ritrovarmi ora di fronte i suoi occhioni lucidi dalla smania di placare al più presto, quest'irrefrenabile eccitazione.
Afferro i suoi capelli e l'attiro in un bacio selvaggio, senza aggiungere altro e cogliendola di sorpresa, incrocio le nostre lingue mentre la schiaccio contro il lavandino di marmo alle sue spalle. Non appena le sue mani mi sfiorano i muscoli tesi e infuocati dal desiderio da sopra la maglia, me ne libero all'istante gettandola in un punto a casaccio.
Voglio sentirla, voglio percepire le nostre pelli in contatto senza nessun ostacolo.

Faccio un passo indietro per sciogliere il bottone dei miei pantaloni e rivelandole tutta la mia eccitazione a causa sua, tutto ciò che il suo fascino ogni volta mi procura ma che per vergogna lei non osa scrutare.
Senza più forza per resisterle, la sollevo e la porto nell'altra stanza, adagiandola sul letto delicatamente, come un qualcosa di fragile e prezioso.
La osservo dall'alto, completamente distesa e stordita dal piacere proprio come avevo immaginato, le guance arrossate e le labbra gonfie. La pelle candida e illuminata dal bagliore della luna che filtra dalle finestre, il ventre piatto che segue il movimento del respiro fuori controllo, sembra un angelo dalla bellezza proibita.
Mentre io, dai pensieri peccaminosi e senza più nessuna voglia di perdere altro tempo, assomiglio più ad un diavolo pronto ad assorbire tutta la sua anima.
Siamo opposti eppure combiniamo alla perfezione.

Mi distendo sul suo corpo, attento a non farle del male, sdraiandomi in mezzo alle sue gambe ma sorreggendo tutto il mio peso negli avambracci che incorniciano il suo viso. Alyssa mi fissa dritto negli occhi come se volesse leggermi dentro, come se volesse trovare una risposta alle sue domande che non riesce a comprendere.
<<Riuscirai mai, a fidarti di me?>> Sussurra abbassando gli occhi sui nostri corpi.
L'ho già fatto, vorrei risponderle. L'ho già fatto ogni volta che ti ho concesso d'entrare nei miei pensieri oltre che sul mio corpo.
Ma lei neanche immagina quante volte sia già successo, e io ho intenzione di tenere questo particolare solo per me.
<<La fiducia è fatta di parole Alyssa. E io, non sono fatto per parlare.>> Mi limito a dire, strizzando un occhio provocatorio prima di porre fine a questa conversazione spingendo i fianchi verso il suo bacino per entrare in contatto direttamente con l'unica parte a cui solo io ho avuto accesso, pronta ad accogliermi.

Mi sollevo un istante per osservarne gli occhi di un angelo avvolti dalla lussuria, pronto a cadere direttamente nelle braccia di Lucifero, prima di scivolare dentro lei ed essere avvolto dal calore bollente del suo eden.
Posso sentirla pulsare stretta intorno alla mia grandezza e percepirla adattarsi con me ogni volta mi sconvolge. È una sensazione sovraumana, come se improvvisamente scomparissero tutti i limiti che mi dividono da lei, e riuscissi solo in questo momento a sentirmi all'altezza del suo mondo.
Come se, non ci fossero più distinzioni tra noi ma fossimo solo un unico, incomparabile pianeta.

Le mani di Alyssa si aggrappano con forza alle mie spalle, mentre le sue gambe mi avvolgono in una presa timida e io inizio a muovermi lentamente, rispettando il tempo di cui necessità per abituarsi alla mia presenza.
Mi abbasso a baciarle una clavicola, per poi succhiarle la base del collo e scendere fino al suo seno. Le sue braccia mi lasciano per stringere il lenzuolo sotto di noi e la sua schiena s'inarca per venirmi incontro. Faccio l'errore di alzare gli occhi nella sua direzione e trovarmi le sue iridi nere a fissarmi, inebriate da tutto ciò che stiamo facendo. Da questa posizione mi appare così fragile, eppure così coraggiosa da lasciarsi andare completamente nelle mie mani perché lei, si fida di me.
Senza lasciarle il tempo di convincermi a fare lo stesso col suo sguardo, senza cadere nel suo inganno, mi concentro a guardare il punto di unione dei nostri corpi mentre il cigolio del letto diventa un rumore presente ad ogni mio colpo.
<<Blake>> farfuglia ansante Alyssa prima di afferrarsi con i denti il labbro inferiore, per nascondere le urla che invece vorrei tanto ascoltare.
Il modo in cui il suo corpo riesce a tradirla, mostrando tutta la sua sensibilità, mi sprona a voler scoprire fino a dove la sua resistenza può arrivare. Mi sollevo sulle braccia gonfie dalle vene tese per l'eccitazione e comincio ad affondare con più decisione, ad un ritmo sempre più coinciso.
A questa visione, a noi, è tutto ciò che la mia mente, in questo momento, sta pensando.

Delle goccioline di sudore simili a diamanti bagnano la sua pelle, i capelli aperti a ventaglio intorno al suo viso la incorniciano come se fosse un'opera d'arte prestigiosa, e le gambe aperte intorno alla mia vita la rendono bellissima.
Bella come un qualcosa di inarrivabile.
Senza neanche accorgermene alzo una mano per accarezzarle il volto, per abbandonarmi ad un contatto più intimo del sesso. Le sfioro il viso per rassicurarla e non so il perché, lo faccio e basta.
I suoi respiri diventano rotti dopo questo gesto, il suo bacino si solleva per accogliere ogni mio colpo, per andare incontro le sensazioni che la stanno per attraversare tutta. Aumento così il ritmo dei miei movimenti, congiungendo le nostre bocche nel momento in cui sento le unghie sfregarmi la schiena e il suo addome essere travolto da uno spasma violento mentre ormai fuori controllo, Alyssa si lascia andare ad un urlo prolungato. Il suono che la mia testa ricorderà anche nei prossimi giorni, ogni volta che i miei pensieri saranno rivolti a lei.
Percepisco i suoi muscoli contrarsi intorno alla mia durezza, risucchiarmi come se non volessero più lasciarmi andare, ed è sufficiente quest'ultima incalzante danza, per perdere la consapevolezza di qualsiasi cosa.
Una scarica elettrica bruciante attraversa velocemente tutte le mie vene, la sensazione di essere travolto da un'effimera pace mi accompagna per tutto il tempo di un orgasmo devastante. Chiudo gli occhi per non dover osservare la realtà materializzarsi di nuovo intorno alle mie spalle, mi concedo di rimanere ancorato nell'incavo del suo collo ancora per qualche istante, sfinito e appagato.

Non so dire quanto tempo passiamo in questa posizione ma quando mi alzo per stendermi al suo fianco, appoggiando una mano sulla guancia per sorreggermi ad osservarla, il suo sguardo quasi socchiuso dalla stanchezza mi guarda con ammirazione, sorridendo incosciente.
Proprio come una bambina si abbandona nel sonno più profondo con il corpo rivolto a me, le mani chiuse vicino alla sua bocca e i capelli che le ricadono disordinati ovunque. Mi ritrovo a scrutarne perfino il modo in cui si addormenta, e il calore del suo corpo fa scaldare un po' anche il mio.

Afferro la coperta ai nostri piedi e le ricopro il fisico nudo, le sue linee morbide riescono a dare una forma armoniosa anche ad un pezzo di pile orribile. E dopo tutto questo tempo ancora non riesco a capacitarmi come non sia riuscito ad intravederne neanche l'ombra dei difetti, di cui lei ne è convinta essere circondata.

<<Riesci a farmi sentire così diverso dalla persona che sono. Ma non posso lasciare che tu mi confonda in questo modo, non posso permettermi di farmi illudere dai tuoi occhi. Perché la verità è che tu, tu sei l'unica che potrebbe davvero riuscirci, a distruggermi come nessun altro ha mai fatto prima. Ma io, a quel punto, non avrei più nessun motivo per reagire.>> Le sussurro l'unica realtà di cui davvero sono convinto, ora che so non potrà mai sentirmi.
————————-
Ciao ragazze
È passato un po' dall'ultima volta, lo so, ma adesso siamo tornati:)

È il primo punto di vista di Blake sotto quest'aspetto così intimo, a volte più rude altre spontaneamente dolce, fino a decantarne quasi la bellezza di Alyssa in ogni sua forma.
Non si è trattato solo di sesso, e anche lui ne è stato da subito consapevole.

Sembra andare tutto bene finora... ma vi anticipo già che ci saranno delle verità in arrivo sconvolgenti che metteranno a rischio qualunque cosa.
E non riguarderanno solo Blake...

Grazie per essere rimaste, e per averci aspettato ancora una volta.
Alla prossima settimana

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