Hybrid - Legami Spezzati

By AlessiaSanti94

122K 6.9K 6.9K

SEQUEL "Hybrid - L'Esperimento". Può un legame forte allentarsi e dissolversi come se non fosse mai esistito... More

BOOKTRAILER HYBRID - LEGAMI SPEZZATI
.
Premessa.
1. Annichilimento.
2. Apri gli Occhi.
3. Cornelius Morton.
4. L'Agente Kane.
5. La Stanza Numero 2.
6. Spegnersi.
7. Devi Ricordare
8. Nuove Collaborazioni.
9. Chi Sei.
10. Una Nuova Alba
11. Problemi di Alcool
12. La Ronda e l'Indovina.
13. Passi Falsi e Promesse
14. De Rerum Vetitae
15. La Stanza Numero 4
16. Complicità e Tensioni.
17. Damnatio Memoriae.
18. La Stanza del Bisogno.
19. L'Agguato Inaspettato
[Info per i lettori]
20. Sospetti.
21. Kathleen Lorelaine
22. Dolor
24. Scintilla
*CAPITOLO EXTRA*
25. Una Luce nel Buio
26. La Verità Viene a Galla
27. Aaron
28. Sacrificio e Connessione

23. Moniti e Responsabilità

2.2K 126 245
By AlessiaSanti94

Jared

C'erano diversi motivi che mi spingevano a pensare che nei fatti che si stavano susseguendo durante l'ultimo periodo ci fossero diversi punti di stonatura: primo tra tutti il comportamento sospetto di Madison Kane dei giorni precedenti. Già, perché dopo l'attacco avvenuto nei confronti di Kathleen Lorelaine, il suo fiuto da investigatrice si era notevolmente affinato, certe volte anche in modo un po' troppo spontaneo e sincero. Come durante il suo confronto in caffetteria con David Clint, di fronte alle immagini del servizio al telegiornale di Henver. L'agente di Danville si era scontrata in modo duro con Clint su quell'attacco, e soprattutto sulle parole che la zia di Abby aveva rilasciato a cuor leggero di fronte a tutta la popolazione della città.

"Ci sono delle forze oscure che gravitano su Henver. Solo i Corvi potranno salvarci".

Kathleen aveva fatto riferimento più volte a queste fantomatiche forze salvifiche che avrebbero potuto salvare Henver dall'oscurità, anche quando erano entrati nella sua casa con Madison e Nolan. Tuttavia, continuavano a mancarmi delle nozioni di base per dare un senso a tutto il discorso... Nozioni che, a quanto sembrava, appartenevano bene invece sia a Madison che a David Clint.

Ma cosa sapevano loro in più di noi? E, soprattutto, perché erano a conoscenza di parti di storia per me completamente sconosciute?

Dopo essermi consultato con Nolan, decido di mia spontanea volontà di seguire l'istinto e sondare il terreno d'investigazione recandomi dall'unica persona di cui posso fidarmi ciecamente: mia madre.

Stranamente però l'idea di farle qualche domanda più approfondita su questi Corvi viene preceduta da un suo messaggio, sintetico e scarno come al solito, che mi chiede di raggiungerla appena possibile nell'aula in cui tiene le sue lezioni di Difesa Demonica.

Guardo l'orologio, scettico, dopo aver letto il suo messaggio: solo le nove di sera, ed è un orario alquanto strano per lavorare ancora. Le rispondo con un "okay" e indosso una felpa nera prima di uscire dalla mia camera, richiudendomi la porta alle spalle.

A quest'ora, in giro per la Caserma, non c'è molto movimento; molti Guerrieri sono di turno in città per la Ronda notturna. Uno tra questi è Nolan, che tornerà all'alba insieme ad altri compagni del suo gruppo. Altre persone invece stanno semplicemente chiuse dentro le proprie stanze. Da quando gli agenti di Danville si sono trasferiti a tempo indeterminato qui dentro, non c'è più la stessa libertà di girovagare per la Caserma come prima. È tutto visto in modo sospetto. E questo è uno dei motivi per cui mi guardo intorno con circospezione mentre scendo le scale che portano alla zona delle lezioni.

La porta dell'aula di mia madre è accostata, e dall'interno trapela una luce tenue. Busso con la nocca della mano e mi schiarisco appena la voce per farmi sentire. «Posso?»

Mia madre è seduta dietro la sua scrivania ed è letteralmente sommersa da tomi aperti, fogli ricoperti di parole e pietre alchemiche sparse sulla superficie di legno. La luce che si diffonde nella stanza proviene da una piccola lampada da scrivania accesa, che proietta delle ombre lunghe e scure per tutta l'aula.

«Jared, entra pure», mi incita, sospirando pesantemente. Si passa una mano sul volto e sposta con faccia quasi disgustata un foglio da davanti a sé. «Perdonami per l'orario, ma come vedi sono oberata di lavoro.»

«Va tutto bene, mamma? Non ti ho mai vista lavorare fino a quest'ora.» Avanzo con passo deciso e mi fermo di fronte alla cattedra, poggiandomi con le mani su un banco in prima fila.

«Va come ci si aspetta che debba andare in un periodo di caos simile», replica seccamente lei. «Da quando si sono piazzati qui dentro, l'equilibrio di questa Caserma è andato a farsi benedire. Era scontato che sarebbe accaduto, ma speravo in una reazione più contenuta. Invece gli studenti sono completamente deconcentrati dallo studio, e questa impressione mi è stata confermata anche da altri insegnanti. Il rendimento di molti Guerrieri sta calando. Quasi nessuno studia più la teoria e a lezione fanno tutt'altro che ascoltarmi. La situazione inizia a diventare preoccupante.»

Mi guardo intorno, a disagio, e aggrotto le sopracciglia. «Mi dispiace, ma... Hai provato a parlarne con David?»

Mia madre si alza dalla sedia e mi raggiunge davanti alla scrivania. La luce giallastra le illumina una parte del volto, mettendo in evidenza una ruga d'espressione in mezzo alla fronte. «È proprio perché ho parlato con David che ti ho chiesto di venire qui. Ho bisogno del tuo aiuto, Jared. E sei l'unico nelle condizioni di potermelo offrire.»

«Spiegati meglio.» Sospiro. L'idea che dietro tutto questo ci sia lo zampino della mente di David mi mette agitazione. Quando lui mi tira in ballo, di solito ci sono solo gigantesche rotture di palle. E la cosa che mi infastidisce di più è che dire no è praticamente impossibile.

«Dal nostro briefing è emerso che i ragazzi sono annoiati dallo studiare gli stessi argomenti dai libri di Difesa Demoniaca. La teoria è utile se poi a un certo punto arrivi a metterla anche in pratica, sennò rimangono solo parole impresse su fogli bianchi. Mi segui?»

Annuisco.

«Con David abbiamo pensato che sei abbastanza maturo per tenere un tuo corso agli studenti della Caserma, Jared. E voglio che tu sappia che l'idea mi riempie il cuore d'orgoglio. Ho sempre desiderato che almeno uno dei miei figli seguisse anche la strada dell'insegnamento», mi spiega senza girarci troppo intorno. Sorride debolmente, mentre giocherella con le sue stesse mani, nervosa. «Janise è sempre stata troppo impulsiva per questo genere di percorso, e in realtà fino a qualche tempo fa vedevo distante anche te... Però, soprattutto grazie agli ultimi eventi, ho notato un portamento non trascurabile.»

Provo a rielaborare una seconda volta le parole di madre nella testa. Me le ripeto una alla volta, con la speranza che riascoltarle possa dar loro un senso più chiaro. O, quantomeno, più logico.

«Forse non dovresti più lavorare fino a tardi, mamma. Credo che tu stia vaneggiando.»

Lei alza gli occhi al cielo e scuote la testa. Quando si lascia andare a gesti simili ci rivedo tutta Janise, nel bene e nel male. «Sto parlando sul serio.»

«Ma tu mi stai chiedendo di improvvisarmi insegnante quando io stesso sono ancora uno studente della Caserma... E poi, insegnante di cosa?», sbotto, con il mento in avanti e le labbra serrate.

«Difesa demoniaca applicata.»

«Difesa demoniaca applicata...» ripeto ad alta voce, quasi ridendo. «Che novità è questa?»

«Non si tratta di un nuovo corso introdotto né c'è dietro una pretesa affinché tu devii il tuo percorso da Guerriero a insegnante, anche se nessuno ti vieta di fare entrambi. L'idea è quella di tenere dei brevi corsi a classi unificate sull'importanza di imparare a schermare la mente da un potenziale attacco demoniaco. E non parlo più di teoria – quella sono in grado di insegnarla da sola – ma di esperienza sul campo. Come la tua, Jared.»

«Mi prendi in giro, mamma? Io, che sono stato praticamente soggiogato da Abby?»

Pronunciare il suo nome con così tanta disinvoltura mi fa sentire una fitta acuta alla testa, così forte da farmi stringere i denti.

Non smetterò mai di odiarti per quello che mi stai facendo.

«Abby ha provato a farlo diverse volte, ma non ci è mai riuscita del tutto perché tu il più delle volte hai schermato la tua mente dal suo potere. E puoi dire quello che vuoi, ma qui dentro sei l'unico che ha portato la testa a uno sforzo psichico simile. Hai sviluppato un'abilità che deve essere tramandata anche al resto dei Guerrieri, perché di qui a poco potrebbe rivelarsi necessaria a sopravvivere. Ricordati sempre che lì fuori ci sono Abby e Morton, e chissà il cielo cosa potrebbero stare escogitando in questo momento.»

«È una pessima idea.»

«Perché non provarci, almeno? Di sicuro i tuoi compagni ascolteranno con più interesse te, piuttosto che la solita, noiosa insegnante!»

«Hai mai pensato, anche solo per un attimo, che potrebbe non piacermi l'idea di raccontare una marea di cazzate a chi ho di fronte?»

Lo sguardo di mia madre si indurisce. Sicuramente l'ho ferita. Lo vedo da come increspa il labbro inferiore. «Cosa vorresti insinuare?»

Sospiro e scarico un po' la tensione sui nervi. Questa conversazione è così surreale. «Niente. Solo che racconterei un sacco di idiozie a chi mi sta ascoltando. Non ho elementi teorici per spiegare certi argomenti, mamma. Sarebbe tutto campato in aria. Troppo campato in aria.»

«Se sei riuscito a difenderti dal potere demoniaco una volta, sono sicura che sei anche in grado di spiegare come hai fatto», replica ancora mia madre. «Non ti sto dicendo di firmare un contratto, ma di fare una prova. Per il bene di tutta la Caserma.»

«È una grande responsabilità.»

«Ho fiducia in te. Ce l'ha anche David.»

«David è bravo solo ad affibbiarmi rogne. Ormai credo che mi scelga di proposito.»

Mia madre mi poggia le mani sulle spalle. «Allora, ci penserai?»

«Perché, posso dire di no?» Il suo sguardo di rimprovero mi fa sbuffare ancora. «Va bene, va bene... Valuterò l'offerta e prenderò una decisamente sicuramente non vincolata dal tuo discorso. Ma non aspettatevi niente di trascendentale dalle mie lezioni. Preferisco passare mille giorni come Occhio dell'Esercito che uno solo da tutor. Non è nelle mie corde.»

«Insegna ai tuoi compagni quello che c'è bisogno di sapere e non servirà che tu lo sia nemmeno per un giorno in più di quanto sia necessario.»

Annuisco e scrollo le spalle. «Avrò bisogno di qualche libro di Difesa Demoniaca per ripassare un po'... Sai, anche io è da diverso tempo che non apro un libro per studiare.»

«Alcune cose dovresti tenertele per te, Jared. Sono pur sempre una tua insegnante.»

«E infatti mi incuti sempre un certo timore, mamma», le faccio presente, sorridendole. «In ogni caso, sono venuto qui stasera anche per chiederti un'altra cosa... Adesso sono io ad avere bisogno di te.»

Il suo sguardo si fa improvvisamente attento. «Riguarda Abby?»

Scuoto la testa in cenno di diniego. «Madison Kane.»

«Ah... L'investigatrice Celeste. Un tipo interessante, vero? Vedo che passate molto tempo insieme ultimamente.» Mi guarda sotto le ciglia scure e negli occhi scorgo un barlume indagatorio un po' troppo acceso.

«Sì, be', stiamo lavorando insieme al caso di Abby. Credo che ormai sia convinta della mia innocenza, perché mi ha chiesto una mano nelle indagini. Però c'è qualcosa in lei che non mi torna molto chiaro... È troppo reticente, come se la sua facciata fosse più strutturata di quanto sembri.»

«Lavora per Danville, Jared. Cosa ti aspettavi?»

«Non è che non mi fidi di lei. Anzi, credo che sia piuttosto sincera. È solo che ho l'impressione che ci siano degli argomenti dai quali devia. E ce n'è uno in particolare che mi ronza in testa senza sosta da quando hanno attaccato la zia di Abby.»

«A cosa ti riferisci?» Mia madre si appoggia con i fianchi sulla cattedra e si massaggia il mento con il pollice e l'indice della mano destra.

«Quando Kathleen ha rilasciato quell'intervista al telegiornale di Henver ha parlato di forze che gravitano sulla nostra città... Forze sovrannaturali. Era come se percepisse la nostra presenza e quella dei Demoni, nonostante sia un'umana come tante altre», le spiego. «Ma la cosa più strana tra tutte è che ha fatto riferimento a delle figure che non ho mai sentito nominare prima d'ora... I Corvi.»

La faccia di mia madre si tramuta d'un tratto in una statua di pietra. Per un attimo rimane con le dita poggiate sul mento, poi le lascia andare di scatto e le appoggia di nuovo sul bordo della cattedra. Cerca con uno sguardo sereno di alleggerire la tensione che si è creata in un attimo, ma ho già capito che anche lei sa qualcosa più di me. E per questo decido di insistere.

«Il fatto curioso è che Madison ha capito subito a cosa si riferisse Kathleen, e ha avuto persino uno scontro con David in merito a questo. Entrambi sono stati molto reticenti, capisci? Come se non volessero parlarne di fronte a noi. Ovviamente i miei sospetti sono incrementati durante la visita a casa della zia di Abby», le spiego, facendo riferimento alle parole stralunate della donna riguardo questi fantomatici Corvi in città.

Mia madre si schiarisce la voce. «Non tutta la storia dei Celesti è degna di encomio come vi fanno studiare, Jared. Anche noi abbiamo dei tasselli che cerchiamo di tenere nascosti. Cose di cui non dovremmo vantarci.»

«Chi sono i Corvi, mamma?»

«Ci sono molti segreti a Danville.»

Anche la reticenza di mia madre inizia a innervosirmi. «Cosa c'entra Danville?»

Lei sospira e incrocia le braccia al petto. «È da lì che vengono loro. Anche se sarebbe meglio se ci restassero. Quando decidono di mescolarsi con gli umani, come vedi, portano solo guai.»

«Ma chi sono?»

«Ascolta, adesso ho da fare. Devo correggere ancora tutte queste scartoffie e preparare la lezione di domani. E tu devi iniziare a ripassare un po' di materiale didattico per preparare le tue, di lezioni.»

«Non puoi-»

Ma lei alza il dito in alto e mi zittisce prima ancora che possa continuare la mia lamentela. Il suo sguardo è di monito, severo come non l'ho mai visto. «Non ficcare il naso in affari che ti riguardano, Jared. Lo dico per il tuo bene e per il nostro. Tutto quello che viene da Danville è marcio, e il più delle volte finisce per far marcire anche quello che ha attorno.» Mi guarda con un'espressione grave e carica di aspettative. «Tieniti lontano da questo genere di guai.»




Nota dell'autrice. 

Un ringraziamento speciale va a voi, che siete sempre qui, nonostante il tempo che passa troppo velocemente tra un capitolo e l'altro. Grazie per la pazienza. 

Questo capitolo ho deciso di dividerlo in due parti, quindi anche il prossimo sarà dal punto di vista di Jared. Se vi state chiedendo il motivo, eccolo qui, diretto e conciso: il prossimo capitolo vi farà tremendamente arrabbiare. Sarà una vera e propria bomba. Spero che non mi odierete, ma certi equilibri vanno smossi necessariamente.

In ogni caso, nonostante il capitolo di transizione, tenete a mente i Corvi. Non scordatevi di loro. Meglio di no.  

Alla prossima!

Commentate e lasciate un cuoricino se il capitolo vi è piaciuto... Baci, Ale.

Continue Reading

You'll Also Like

25.8K 1.9K 16
Nel continente di Gealyqui, la terra degli esseri umani, erano due le paure più comuni: le tenebre e le Ingannatrici. Queste erano solo dodici e si...
987K 43.4K 73
⚠️IN REVISIONE: I capitoli con "•" sono quelli revisionati⚠️ Scarlet , è una ragazza normalissima che vive nella periferia di Denver , non si apetta...
71.2K 1.3K 95
Nicole Smith é una ragazza molto solare e simpatica che trasmette allegria a tutti. ma purtroppo anche lei soffre molto, ma tutto il dolore se lo tie...
13.9K 1.2K 50
Fantasy romance a cavallo tra due mondi. Iris è irrequieta e imprevedibile, proprio come quell'oceano che fin da bambina l'affascina e nel cui abbrac...