La Villa (kth, jjk)

By FraSalo22

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Storia breve scritta in un momento di noia. Taehyung ha un modo singolare di sfogare il suo stress ogni Marte... More

MERCOLEDรŒ MATTINA
MARTEDI MATTINA
MARTEDI POMERIGGIO
MARTEDI SERA
MARTEDI SERA parte 2
MARTEDI SERA parte 3
MARTEDI SERA parte 4
MARTEDI SERA parte 5
MARTEDI NOTTE
MARTEDI NOTTE
MARTEDI NOTTE
Capitolo/i speciale/i
Dopo tutti questi mesi
I miei hyungs scopano e io sono pieno di dubbi
Quella maledetta Villa
La camera blu
La storia continuerร ?
Come promesso
Come tutto ebbe inizio (side story)
Da Jimin...
..... a Jimignotta รจ un attimo
Che i giochi abbiano inizio
Il gran finale
N.B.

Abbiamo scopato ovunque

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By FraSalo22

Nella mano destra aveva il bilancere da 14 kg che alzava e abbassava davanti allo specchio. Jungkook guardava le piccole gocce di sudore che scivolavano lungo le vene delle braccia. Cazzo se gli piacevano i suoi arti superiori, in realtà amava tutto il suo corpo. Si trovava sexy ed erotico, soprattutto in quel momento, soprattutto nell'immagine doppiata davanti a lui.

Osservò le sue ciocche umide e appiccicate sulla fronte e la pelle della faccia lucida e arrossata dallo sforzo dato da tutti quegli esercizi fatti. Guardò attentamente la curvatura delle spalle e la porzione pelle che fuori usciva dalla canottiera, facendo fare capolino anche ai capezzoli, quando allargava le braccia con i bilanceri stretti nei pugni.

Adagiò il peso in terra e con la mano si issò la maglia, per poter vedere gli addominali scolpiti e la piccola V dell'inguine e si, si trovava dannatamente sexy.

Potreste pensare, bhe che novità è mai questa? Lui è Jungkook dei BTS, lui è una bomba sessuale già solo quando cammina. Mi dispiace darvi questa delusione, perchè in realtà il signor Jeon Jungkook, fino a che non aveva trovato l'amore del suo collega, non si era mai visto così. Esatto, Jungkook non si vedeva né sexy né tanto meno erotico. Nella sua testa era solo un ragazzino. Quindi dobbiamo ringraziare il suo ragazzo che lo aveva fatto sentire finalmente uomo, finalmente davvero desiderato.

Questo pensiero si realizzò nella mente del Maknae, improvvisamente, mentre si trovava sotto la doccia, con la mano insaponata che scendeva lungo la linea del collo, che Taehyung amava stringere e scese più giù, verso i pettorali che il maggiore marchiava come suoi, succhiando e incidendo avidamente ogni singola parte di pelle. La corsa delle sue dita, si soffermò sui capezzoli, andando a stuzzicarli con la punta del pollice un paio di volte. Continuò quella letale e peccaminosa discesa verso gli addominali ed ebbe un brivido, ripensando a tutte le volte che Taehyung delimitava i muscoli con le dita. E scivolò ancora più in basso, circondando il sesso che era diventato duro e per fortuna a quell'ora della sera in palestra era presente solo lui. Il massaggio sull'asta prese lento, arrivava alla base e con delicatezza spostava la mano sino alla punta gonfia.

La sua mente prese a vagare in tutti quei cassettini pieni di ricordi, aprendone il primo.

Questo ricordo risaliva alla seconda volta che fece sesso con il maggiore, dopo quella famosa notte alla Villa. Si trovavano in camera del minore, uno a sedere sopra la scrivania e il maggiore in piedi, con la schiena che aderiva al muro dietro di sè. Il minore osservava curioso la testa bassa del maggiore e quel labbro inferiore che veniva mangiucchiato nervosamente, lo umettava e ci affondava di nuovo i denti. Nella penombra della camera constatò quanto Taehyung fosse nervoso come effettivamente non lo era stato la notte della loro prima volta. Arrossì intenerito dal rgazzo che aveva di fronte. Quella notte alla Villa il maggiore era più che sfrontato, più che audace, era immerso nel puro senso di perdità di lucidità. Invece, adesso, lo aveva li davanti cosi imbaranzato e con le guance arrossate dalla vergogna. Cosi dannatamente carino, pensò il minore, mordendosi l'angolo delle labbra, con un sorriso sghembo sul volto.

Anche sotto il getto d'acqua il minore stava sorridendo come un ebete, con la mano che si muoveva ancora lenta su tutta la sua lunghezza, soffermandosi sulla cappela rossa accarezzandola con il pollice, facendo cerchi improvvisati, facendolo ansimare profondamente.

Ed ecco che balenò un altro ricordo di quella sera. Gli tornò in mente il fatto che fu lui a fare il primo passo verso l'amato Taehyung. Si tolse la maglia rimanendo a petto nudo e si avvicinò con piccoli passi al maggiore che rimase inerme e con un'espressione di stupore sul volto. Appena gli fu a un cenimetro scarso dalla bocca, vide chiaramente i muscoli delle braccia che si contraevano e avrebbe potuto scommetterci che Taehyung avesse stretto talmente tanto i pugni, da lasciare nei palmi delle mani, i segni delle unghie. Ma cos'era quella nuova sensazione? Che il moro si stesse trattenendo?

Subito dopo questo ricordo, la sua mente venne scaraventata da quella volta sul Van nero che li aspettava per essere riaccompagnati al dormitorio. Erano soli, neanche il conducente era presente. Avevano fatto in modo di avere un vantaggio sugli altri di almeno dieci minuti, in modo che fossero liberi di dare sfogo a qualunque cosa avessero in mente. Jungkook si mise a sedere in uno degli ultimi posti, accanto al finestrino e fu affiancato dal proprio fidanzato, che in me che non si dica, aveva chiuso le tendine e si era fiondato come un kamikaze sulla bocca del minore, rimanendo sorpreso da quel gesto. Teahyung lo teneva fermo per le guance, mentre baciava sempre più profondamente il suo compagno e il Maknae si ritrovò ad aggrapparsi ai sedili per riuscire a mantenere un certo equilibrio. Ma il moro si spinse oltre, arrivando con le sue lunghe e affusolate dita dentro i pantaloni e oltre l'intimo di Jungkook, andando a ricercare il buchetto roseo che tanto lo faceva impazzire. Impaziente come un pensionato in fila alla posta, voltò di spalle il proprio ragazzo, abbassando famelico il bordo dei pantaloni e dei boxer, esponendo le natiche lisce e sode del minore. Non lo preparò ma anzi, al piccolo sembrò quasi sentirlo sghignazzare mentre conficcava con furore la sua incandescente asta turgida, bloccandolo dagli avambraccia. Taehyung lo penetrava senza alcun ritegno, senza preoccuparsi delle urla del proprio fidanzato sotto le sue grinfie. E si bloccò. Esatto. Taehyung per due secondi che per il minore sembrarono ore, il corpo che stava affondando dentro di lui, si immobilizzò. Appena il maggiore riprese a muoversi, liberò le braccia del più piccolo, fendendo il suo buco più pacatamente. E mentre Jungkook si trovava ad aumentare i movimenti della mano sul proprio cazzo, ripensò a quegli attimi. Anche in quella occasione, sembrò quasi che il maggiore si stesse trattenendo.

La mano sull'asta era aiutata nel pompare, dall'acqua calda e dal sapone e con il pensiero sempre rivolto al proprio fidanzato, cominciò il lungo declino che lo avrebbe portato a sporcare con il suo seme le mattinelle celesti della doccia. E un altro pensiero si impossessò del minore. Quella volta in cui proprio in quella palestra fecero il sesso più soddisfacente di tutta la loro relazione.

Erano tutti e due in sala pesi, Jungkook era impegnato in una serie di squat mentre Taehyung era sulla pedana a sedere con i manubri da 4 kg pronto ad allenare i tricipiti, con la mano chiusa nel peso azzurro che alzava e abbassava ritmicamente. Il minore osservava di sottecchi il proprio ragazzo che fissava con certa ammirazione ed eccitamento, i propri glutei flettersi a ogni squat che faceva. Ancora una volta, avvolto da quel vapore caldo che abbracciava e coccolava il corpo di Jungkook, si ritrovò a imbarazzarsi del suo comportamento cosi spudorato. Pure in quell'occasione, come per la loro seconda volta, fu proprio il Maknae a fare il primo passo.
Taehyung si sdraiò sulla panca, a gambe aperte e con le braccia larghe, tenendo sembre ben saldi i manubri azzurri. Vedendolo cosi indifeso in quel momento, il minore ne approfittò, dopo ovviamente essersi assicurato con una rapida occhiata di essere soli, di avvicinarsi al proprio ragazzo furtivamente e di mettersi a sedere proprio sulla sua intimità, dandogli la schiena. Si accorse della sorpresa nel sentire le proprie natiche sul cazzo del proprio compagno, appena si rese conto, del piccolo spasmo dalle gambe dato dallo spavento. Il piccolo comunciò a circunavigare con il proprio culo l'erezione che si stava svegliando del fidanzato, trovandosi poi le calde dita del moro, arpionate sui propri fianchi, seguendo così quella lenta danza del bacino su di lui. Jungkook ebbe un piccolo infarto, seguita da un'artmia, dopo che Taehyung gli disse due semplici, ma efficaci, parole, risvegliando in lui quell nota erotica che l'altro non sapeva neanche di dargli. Il maggiore disse al Maknae: "voglio divorarti". A quel punto, preso dalla lussuria e dall'egoismo più recondito, si buttò a capo fitto sull'asta che troneggiava dura nei pantaloncini del compagno, spalmandosi con il proprio corpo proprio su di lui. E il nostro Tae non se lo fece ripetere, abbassò i due indumenti che erano di intralcio e prese a leccare il buco del proprio ragazzo, penetrandolo con il muscolo viscido della sua bocca. Lo stava davvero divorando. Jungkook, dal canto suo, era impegnato in uno dei suoi, a detta sua, magnifici pompini, inglobando fino alle corde vocali, il sesso venoso del moro. Quei preliminari durarono un bel po' e i due si davano davvero un gran d'affare a soddisfare l'altro, ma il minore ero fin troppo impaziente. Con un colpo deciso, lasciò cadere il cazzo ben lubrificato dalla saliva sull'addome del compagno e tornò con i suoi glutei marmorei proprio su di esso, aiutandosi con la mano destra, a farlo entrare nel proprio anfratto, bisogno di essere riempito. Appana fece sparire come il migliore dei maghi il cazzo di Taehyung, senti chiaro e cristallino, lo schiocco che aveva lasciato il maggiore sulla natica sinistra. Rimase immobile, con la frenesia che correva la sua maratona sulla spina dorsale, impregnandosi di quel fantasico piacere, per non accorgersi che anche il moro aveva trattenuto il respiro. Non curante in quel momento del proprio compagno, ma egoisticamente pensando solo al proprio piacere, iniziò a saltelare allegro come una pasqua, su quel sesso duro che si ritrovava imprigionato nel culo.

In quella doccia, ormai si respirava solo eccitazione allo stato puro e lo poteva dimostrare la mano di Jungkook che si muoveva frenetica sulla proprio asta. Arrivarono poi i movimenti scordinati e i gemiti cambiarono di intensità, risultando più bassi, gutturali e rilasciò il suo sperma sulle mattonelle, schizzando per bene la parete di fronte a lui. Si accasciò, ormai privo di forze, con l'acqua che ricadeva sul proprio collo, ritrovandolo molto più sereno di qualche ora prima. Ma ritornarono quei dubbi che si erano adagiati sulla sua schiena e due domande gli vennero in mente. Davvero Taehyung si era sempre trattenuto? E poi, davvero avevano scopato ovunque?

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