Notting Hill ||L.S.||

By laabonneenuiit

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Harry sente casa sua ovunque e da nessuna parte, dato che tutti sembrano voler sempre parlare di lui, rendend... More

Prologo
Capitolo Uno
Capitolo Tre
Capitolo Quattro
Capitolo Cinque
Capitolo Sei
Capitolo Sette
Epilogo

Capitolo Due

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By laabonneenuiit

Louis si è bruciato le sue possibilità di essere vagamente simpatico con circa metà del cast.

Prima di tutto, era stato portato in una saletta più piccola, con solo due sedie color crema e un tavolino pieno di tazze di caffè vuote, al cospetto di un attore afroamericano dal sorriso ampio e il completo scuro, seduto elegantemente con le gambe accavallate.

''Horse & Hound, quindi'' aveva detto, voce nasale e dall'accento americano. La testa si era inclinata in una posa interrogativa, quasi stupita. Louis provava esattamente la stessa cosa. ''Molto bene. Allora, presumo lei abbia delle domande.''

''Ovviamente, ovviamente'' Louis si era sistemato una manica raccolta, sorridendo in maniera rilassata. ''Allora, qual è stata la sua scena preferita da girare?''

L'uomo aveva smorzato il sorriso in uno confuso, ma era durato meno di un secondo. ''Perché non mi dice lei qual è stata la sua preferita e ne discutiamo insieme i vari aspetti?''

Potete immaginare come è andata.

Il secondo colloquio era stato persino peggiore: l'attore era di Madrid, e non spicciava una parola di inglese, cosa che Louis era troppo nervoso per notare. L'uomo, vestito di beige e con un'interprete accucciata accanto a lui sul divanetto, una donna riccia vestita con una camicia larga, non aveva sorriso per tutto il processo.

''Lei si è identificato nel suo personaggio?'' aveva chiesto Louis, attendendo che la donna ponesse la domanda in spagnolo. L'uomo aveva risposto con un secco 'no' che l'interprete si era persino presa la briga di ripetere. Louis aveva aggrottato le sopracciglia. ''Come mai?''

Dopo la traduzione, l'uomo borbotta qualcosa in spagnolo, fissando Louis. La donna traduce, esitante: ''Perché era un robot muto e con tendenze psicotiche e cannibali.''

Oh, beh.

Quando Louis si era ritrovato davanti, per ultima, una bambina dal luminoso caschetto biondo e vestitino azzurro, con tanto di scarpette bianche che non raggiungevano la morbida moquette della sua stanza, si era sentito giusto un pelo più rilassato.

''Allora, tesoro, questo è il tuo primo film?''

Gli occhi della bambina si erano alzati per contare silenziosamente. Ritornando su di lui, aveva detto: ''Il ventiduesimo.''

''Oh. Sono tanti film.'' si era complimentato, vagamente in soggezione. ''E qual è il tuo preferito?''

''Mmm.'' la bambina aveva arricciato teneramente le labbra. ''Quello con Leonardo Di Caprio.''

Ovviamente. Louis non avrebbe nemmeno dovuto chiedere.

Stremato e deluso da sé stesso, Louis si era trascinato di nuovo nel piccolo corridoio, il corpo pesante e la camicia spiegazzata. Passandosi una mano tra i capelli scompigliati, si era fermato di scatto al richiamo della voce che, probabilmente, punteggerà i suoi prossimi incubi:

''Signor Tomlinson, ha un-''

''No. Assolutamente.'' si era voltato, fronteggiando apertamente la donna dai capelli rossi, che gli stava sorridendo in modo quasi complice. Aveva ammiccato, sbrigativa, facendo un cenno con la cartelletta piena di fogli scarabocchiati a caso. Louis ha la stessa abitudine, ma non simpatizzerà con il nemico.

''Credo che lei voglia seguirmi, invece.''

Quando Louis si rende conto che stanno di nuovo percorrendo il corridoio per la sala dedicata ad Harry, è troppo tardi: la donna apre la porta, lo spinge dentro e su un 'farò in modo che nessuno vi disturbi' chiude la porta con una mandata della serratura automatica. E' così stanco e così confuso che gli sembra sia successo tutto troppo in fretta.

Harry, nella luce delle sei del pomeriggio, calante e pesante sui mobili di legno bianco, è ancora più bello. Guarda fuori dalla finestra, la camicia finalmente sbottonata fino al tatuaggio della farfalla, una mano a girare uno dei suoi anelli. Alza gli occhi verdi solo allo scatto della serratura, e sorride di riflesso, tutto labbra rosse e fossette. Louis non è più stanco.

''Stasera non ho più un impegno'' confida, come se fosse un segreto tra loro due ''O meglio, l'ho annullato a causa di un libraio per cui ho comprato una guida come pretesto per parlargli qualche minuto, quindi-''

''Tu cosa?'' Louis sbuffa una risata quando Harry sgrana gli occhi e arrossisce appena, ma lui è sicuramente in condizioni peggiori, a meno che il calore sulla sua faccia non sia una sua impressione.

''Niente. Comunque, stasera'' Harry dondola sugli stivaletti, continuando a guardarlo e sorridere timidamente, ma in maniera spontanea, solo per lui. ''Potremmo-''

''Merda'' interrompe Louis, facendo sobbalzare le spalle dell'attore. Si schiaccia il palmo della mano sulla fronte, dandosi dello stupido e dell'irrimediabilmente sfortunato almeno una decina di volte. Insomma, ha la data cerchiata sul calendario e il regalo sul comodino da una settimana, come ha fatto a passargli di mente? ''Merda, stasera è il compleanno di mia sorella. Io- Davvero, posso provare a liberarmi, è solo una cena tra amici, alla fine, e lei posso vederla domani- Fa vent'anni, non è niente di-''

''Posso venire con te.'' interrompe Harry, tenendosi nervosamente le dita mentre Louis abbassa la mano e riprende fiato. Non è sicuro di aver sentito bene. ''Nel senso, se puoi avere un più uno, posso accompagnarti. Non è un problema. A meno che tu non voglia, ovviamente, è la tua famiglia e i tuoi amici e io non- Non avrei nemmeno dovuto chi-''

''Va bene'' devono smetterla di interrompersi a vicenda, non è vero? La prossima volta, Louis lo lascerà finire, prima di stroncarle le sue paranoie sulla maleducazione. Si limita a sorridere, rispecchiando l'espressione rilassata di Harry.

''Quindi ci vediamo stasera?''

''Sarò quello davanti casa tua'' risponde subito l'attore, forse un po' troppo di getto, ma a Louis va benissimo così, soprattutto quando il tutto è accompagnato da un sorriso a trentadue denti.

***

Maya ha risposto al suo messaggio 'porto un amico' con una stringa di pollici in su e faccine dagli occhi a stella, segno che sì, ne è entusiasta, e sì, lo sapranno già tutti. Ovviamente, Louis ha evitato di aggiungere che il suo amico è un modello e attore di fama mondiale, di cui hanno visto lo spot mentre pubblicizzava l'ultimo profumo di Gucci (questa cosa non manda a puttane il cervello di Louis, che ancora non processa come Harry abbia voglia anche solo di parlargli. Nemmeno un po').

E' anche tardi per dirlo, comunque, dato che hanno appena suonato il campanello di casa Payne: Harry, in skinny bianchi e morbida camicia di seta color carta da zucchero, si rigira un pacchetto tra le dita ingioiellate. Louis osserva quel movimento: ''Non dovevi.''

''E' il minimo'' risponde, sotto la morbida nuvola di ricci color cioccolato. Gli stivaletti si scambiano il suo peso, mentre con occhio curioso guarda la facciata viola e bianca della casa. Louis si passa una mano sui pantaloni marroni, osservando una piega sulla camicia bianca. Harry gliela aggiusta con gesto veloce, discreto.

Sta per ringraziare, quando il suo migliore amico Liam, in grembiule rosso ed espressione corrucciata, spalanca la porta. I corti capelli sono drizzati, segno che è nervoso. La luce morbida della casa li inonda nel vialetto già buio.

''Ho quasi bruciato il tacchino ripieno'' dice infatti, lasciandoli accomodare da soli e filando di nuovo in cucina. Louis non ne è nemmeno stupito, e ha già anticipato ad Harry che il cibo non sarà nulla di che. Liam è universalmente conosciuto come pessimo cuoco. Entrano e si chiudono la porta alle spalle, mentre Harry mormora a Louis:

''Tacchino?''

Il libraio scuote le spalle: ''A quanto pare.''

Louis lo guida in cucina con un braccio teso, ed Harry ringrazia con un sorriso che gli fa tremare vagamente i polmoni. Sulla loro strada, si imbattono in Maya: seduta in sedia a rotelle con un delizioso vestito rosso, sorride cordiale finché non inquadra bene Harry. Le mani sulle ruote si bloccano, arrestando il suo movimento, e le labbra truccate di un rosso fine si schiudono.

''Harry, la mia migliore amica Maya; My, questo è Harry'' interviene Louis, velocemente, prima che la brunetta inizi ad urlare, balbettare o entrambe.

''Piacere. Sei bellissima'' aggiunge spontaneamente, mentre la mano inebetita di Maya raggiunge la sua. Se la stringono brevemente. ''Il rosso ti sta divinamente.''

''Tu- A me- Io- Tesoro?'' articola Maya, una mano a giocare con la collana mentre si volta verso Liam. Liam che, con un bicchiere di rosso in mano, fissa Harry muto come un pesce mentre quest'ultimo allunga la mano e si presenta ufficialmente, aggiungendo un dolce:

''Grazie per l'invito, e scusate se è stato tutto molto improvviso. Spero di non disturbare.''

''Disturbare? Invito? Tu sei- Oddio, ti ho invitato a casa mia.'' esala il suo migliore amico, riscosso dal suono del campanello. Posa il bicchiere e gli dedica un'occhiata. ''Perdonami, vado ad aprire.''

''Certo.''

Mentre Harry e Maya parlottano, Louis è sicuro che Liam, nel suo passaggio, gli abbia lanciato un'occhiata da 'amico, ma che cazzo?'. E' un lampo di confusi occhi castani, ma è sufficiente.

Sente distintamente Liam aprire la porta e salutare sua sorella, lo schiocco di baci sulla guancia e un intonato 'buon compleanno, Lots.' Harry ha giusto ripreso il suo pacchetto e si è poggiato con il fondo della schiena all'isola della cucina, quando sua sorella entra, in un tubino nero, e si porta subito le mani alla bocca, dicendo: ''Oh, merda, Harry Styles.''

Liam lancia a Louis un'occhiata e mima un 'infatti' mentre Maya si sposta ed Harry si avvicina, un timido sorriso, porgendo il suo regalo. ''Sì, credo. Spero. Piacere.''

''Harry Styles'' ripete Lottie, gli occhi azzurri sgranati mentre abbassa lentamente le mani. Louis sente di dover intervenire:

''Harry, la mia sorellina, Charlotte. Lottie, questo è-''

''Io sono una truccatrice'' interrompe, portandosi una mano al petto ''E- Io ti adoro. Completamente. Ogni tuo lavoro è spettacolare e solo pensare di poter lavorare sul tuo viso per una qualsiasi campagna pubblicitaria è- Mio Dio. Sei un professionista a trecentosessanta gradi. Ho adorato la tua campagna per Hermes. La mia preferita. Anche se stai meglio con Gucci.''

''Sei un tesoro, grazie'' soffia Harry, e sembra stupito e destabilizzato insieme ''Oh, a proposito, questo è per te.''

Lottie prende con dita tremanti il pacchetto di Tiffany, scartando con occhi sgranati la collanina classica d'argento, sfiorandola con le unghie laccate di rosa. Fissa la collana, poi Harry, poi la collana. ''E' tipo- La cosa più fine ed elegante che abbia mai visto. Non dovevi.''

''Ti piace?''

''La- La adoro. Dio, sei un angelo. Come ti è venuto in mente-'' Lottie sgrana improvvisamente gli occhi, come folgorata da un'idea spettacolare. Louis ha sinceramente paura. Infatti:

''Sposa mio fratello. E' un bravissimo ragazzo e ha amato due persone, anzi una, nella sua esistenza. Saresti mio cognato. Pensaci.''

Liam sputacchia il vino, Louis si massaggia il viso e Maya sbuffa una risata incredula. Harry sorride dolcemente: ''Prenderò l'offerta in considerazione.''

Louis è a tanto così dallo svenire, ma fortunatamente suonano di nuovo alla porta. Harry è attirato dal suono e sposta gli occhi, ma poi torna su di lui e gli sorride appena, facendogli attorcigliare lo stomaco al pancreas. Liam rientra con Zayn al seguito, ancora in completo da ufficio mentre si lamenta dei soldi che il mercato azionario ha perso quel giorno. Dando un bacio sulla fronte a Lottie e mettendole il regalo in mano, saluta tutti e si presenta ad Harry come se nulla fosse. Tutti lo fissano, l'attore fissa lui, probabilmente piacevolmente sorpreso che non tutti lo conoscano, prima che Zayn chieda: ''Che avete da guardare?''

Liam passa gli occhi dalal figura alta e sottile del ragazzo, poi va ad Harry, alla fine scuote la testa con un sorriso. ''Niente. Ti va del vino?''

Poi, Louis riesce a staccarsi da Harry, ma non troppo: mentre aiuta Liam a cucinare, e Lottie e Maya scartano i regali, il riccio lo aspetta pazientemente seduto all'isola della cucina, lanciandogli continue occhiate. Louis è arrivato a patti con l'idea che a quanto pare Harry veda qualcosa d'interessante, in lui, per ricercare continuamente la curva della sua schiena. O forse ha un difetto di vista.

Mentre sbatte la teglia per i brownies, sente distintamente una conversazione tra Zayn ed Harry:

''Allora, tu in che settore lavori?''

''Sono attore e modello. Più attore, ma posare mi piace.''

''Cavolo, complimenti. Io sono agente di cambio, quindi una cosa totalmente diversa, ma sai, ho provato qualche scatto amatoriale prima dei vent'anni. Non ti danno molti soldi. Pensa che ho degli amici attori che vengono pagati sette, ottomila sterline.''

''Non è mai stato un mondo giusto.''

''Vero. A te, per esempio? Fai lavori per arrotondare? Quanto ti hanno dato per il tuo ultimo impiego?''

''Oh, non è importante-''

''Dai, spara la cifra! Senza paura!''

''Quindici milioni di dollari.''

Louis aveva sentito il suo migliore amico strozzarsi con il vino, e Liam si era affrettato a chiamare la cena pronta. Harry, colpendo delicatamente la spalla di Maya, aveva chiesto indicazioni per il bagno. Si sente una porta chiudersi al piano di sopra e poi Lottie, con la collana di Tiffany al collo, quasi sputa fuori: ''Louis, che cazzo ci fa Harry Styles come tuo più uno?''

''Harry Styles? L'attore e modello multimilionario?'' trasecola Zayn, che intanto si è tolto la giacca e slacciato la cravatta, portandosi su le maniche e sbottonando il colletto. ''Oh, merda.''

''Cosa gli hai detto?'' scatta sua sorella, guardandolo male ''Giuro su Dio che se uno di voi lo fa scappare da questa casa, vi trovo e vi faccio fuori.''

Su quelle note allegre, passano alla cena, sul tavolo rotondo in veranda rivestito di una tovaglia bianca con lavande e candele alla cannella. Il tacchino di Liam è bruciacchiato, ma il ripieno è buono, e dei secondi si è occupata Maya, quindi non c'è problema. Lottie spegne le candeline su una red velvet decorata di rose di zucchero, e per l'ennesima volta Harry guarda lui e solo lui, che alza i capelli della sorella in un gesto naturale. Non sono seduti vicini, ma si sono guardati per tutto il pasto, piccole occhiate e sorrisi mentre parlavano con gli altri, tanto che Liam a un certo punto gli lascia una gomitata e con un sorriso gli dice: ''Sempre così ovvio.'' Harry non sembra notarlo, anzi gli sorride persino di più, le labbra rosse e bagnate dal vino. Fanno esplodere un paio di botte di coriandoli, prima che Liam sparecchi e Maya prenda la teglia con i brownies. Si passano il piatto mentre Zayn si accende una sigaretta.

''Sai, Harry'' dice Liam, passandogli il piatto per prendere un dolcetto. Rimane un solo brownie, che viene messo al centro della tavola ormai sgombra. ''La tua presenza qui conferma che siamo un gruppo di disperati.''

''Perché dici una cosa così?'' domanda ingenuamente Harry, mentre gioca con una stella filante tra le dita.

''Perché è vero. Ma tenterò di smorzare questa tristezza mettendo in palio l'ultimo brownie'' continua Liam, indicandolo. ''Alla storia più triste.''

''Zayn'' dice subito Louis, schiarendosi la voce. Il tavolo alza risatine, il moro, invece, alza le mani. Sta ridacchiando anche lui.

''Vero, vero. Insomma, faccio un lavoro che non capisco nella City, e tutti ottengono una promozione tranne me. Il mio abbonamento della palestra sta prendendo polvere e non ho un appuntamento da quanto, un anno? Sono un ottimo concorrente.''

''Ma guadagni bene'' Liam prende un sorso d'acqua ''Lottie, invece, si spacca la schiena in uno studio di truccatrici mediocre.''

''E sono attratta da uomini crudeli'' aggiunge la bionda, prendendosi una spallata dal fratello alla sua sinistra.

''Ma hai conosciuto il tuo idolo'' interrompe Maya, facendo ridere di gusto Lottie e arrossire leggermente Harry.

''Vero!''

''E poi...'' la castana si schiarisce la voce ''Tu hai tutti gli arti che funzionano. Io sono sulla sedia a rotelle per una stronzata, e ho smesso di fumare, cosa che adoravo. E...'' stringe le labbra, i residui di rossetto rosso a macchiarle vagamente la pelle, come un ombra. Il marito le prende la mano. ''Non possiamo avere figli.''

Il tavolo cade nel silenzio. Louis osserva sua sorella rilasciare un respiro tremante, Zayn farsi dritto sulla sedia e Liam sbattere gli occhi lucidi. Harry sembra sconvolto, ma Louis è comunque il primo a riprendersi: ''My...''

''C'est la vie. Abbiamo altre fortune'' Maya fa una risata che è più un singhiozzo ''Ma ci meritiamo quel brownie.''

''Sai'' Liam si schiarisce la voce, sbattendo velocemente gli occhi lucidi. ''Forse no. Insomma, guarda Louis. Ha amato due persone nella sua vita, di cui una la sua migliore amica che gli ha fatto capire di essere gay-''

''Mi hai spezzato il cuore, prima che andassi con il tuo migliore amico'' ride Maya, facendo aprire il libraio in un sorriso.

''- E l'altra, dopo sei anni di relazione, l'ha lasciato all'altare per il loro officiante. Ha una laurea con lode e onore accademico in Letteratura Inglese e ha deciso comunque di aprire una libreria che chiude il mese in rosso da sei mesi, cosa per cui è diventato magro come un chiodo. E Harry non vorrà più nemmeno guardarlo in faccia quando saprà che il suo soprannome al liceo era-''

''Boobear'' completa l'intero tavolo, cantinellando e scoppiando a ridere. Harry si accoda, stupito, mentre Louis affonda nel palmo e mormora un imbarazzato: ''Gesù, l'avete detto davvero.''

''Comunque'' riprende proprio lui, allungando un braccio. ''Il brownie è chiaramente mio.''

''Aspetta'' Harry alza appena il mento. ''Manco ancora io.''

La tavolata lo fissa, ma lui sembra serio. Liam inarca un sopracciglio: ''Tu?''

''Almeno vorrei provare.''

''Beh, ricciolino, questo è un brownie molto buono. Combatterò per averlo. Ma comunque, prego.''

Harry si sistema meglio sulla sedia, grattandosi la nuca e guardandoli. Di nuovo, cerca gli occhi soprattutto di Louis, come se quel discorso fosse solo per lui. ''Be', sono a dieta da quando avevo quattordici anni, quindi sono... Undici anni che ho fame. Ho avuto una sfilza di fidanzati, uno anche violento, ma che mi ha pagato una vagonata di soldi per non dire niente, dato che all'epoca era nel pieno della sua ascesa. Ogni volta che mi spezzano il cuore i giornali lo vendono come qualcosa per cui ridere, e la gente ride davvero, dato che i miei sentimenti sembrano essere un divertimento per il pubblico pagante. A proposito, sono gay, ma non ho fatto coming out, e non trovo nessuno disposto a stare al mio fianco in una tempesta mediatica di questa portata, nonostante ormai sia praticamente ovvio a tutti. Sono solo etero che 'hanno voglia di sperimentare', a detta loro, e ragazzi, famosi o no, che appena ne parlo scappano. Nessuno si butterebbe di testa in un casino del genere, non per me. Quindi, non ho nessuna mano da stringere quando il red carpet mi fa una fottuta paura, ovvero sempre, e un giorno smetterò di essere bello, e rimarrò un uomo che una volta è stato qualcuno. Tipo una meteora.'' Harry si gratta il sopracciglio, fissando il tavolo con espressione assente. ''Molti la usano come metafora per descrivere alcune carriere, e pensano sia un accostamento felice. In realtà, le meteore bruciano fino a consumarsi, e tutti rimangono a guardare mentre muoiono, ammirati. Non è niente di cui essere orgogliosi.''

L'intera tavolata lo fissa, e Louis vorrebbe che non ci fossero. Vorrebbe che Harry avesse fatto quel discorso quando erano da soli, vicini, le voci basse, ma capisce che è proprio la sicurezza di altre persone ad avergli dato lo slancio di dirlo. Vorrebbe alzarsi e cullargli il viso tra le mani finché non è tutto un brutto ricordo, e anche se Harry ride e domanda: ''Sono bravo a recitare, vero?'' e i suoi amici scoppiano a ridere, sollevati, Louis vede perfettamente lo sguardo vuoto di Harry mentre, con un sorriso costruito, gli passa l'ultimo brownie. Lo prende senza guardare, intontito, e ne addenta appena un morso. Si sente come da fuori ridere e dire ''Che pessimo tentativo di accaparrarsi un brownie'', ma continua a guardarlo come se l'avesse pugnalato. Un po' è così.

Parlano un altro po', poi è arrivato il momento di andare via. Harry ringrazia Liam e Maya con un bacio sulla guancia e la ragazza dice: ''Aspetterò che tu te ne vada per dirgli che sei vegetariano.''

''Tu cosa?'' esclama Liam, ed Harry sorride timidamente.

''Io... Evito la carne, più che altro. Sai, dieta.''

''Ma avevi detto che il tacchino era ottimo!''

''Quella è una stronzata che ti abbiamo raccontato tutti, Liam.'' Zayn alza gli occhi al cielo mentre Harry passa a salutare Lottie, stringendola tra le braccia e baciandole la fronte con un ''Ancora buon compleanno, tesoro'' che lascia sua sorella inebetita, un sorriso sulle labbra piene.

Louis, tenendogli appena la schiena, lo accompagna all'ingresso, seguendolo diligentemente dopo un'occhiataccia a Charlotte, che ha provato ad abbracciarlo di nuovo alle spalle.

''My, Liam, ci vediamo tra qualche giorno. Zayn, passa alla libreria, va bene?'' manda un bacio a sua sorella, che fa finta di agguantarlo, fa passare Harry fin fuori casa, dove il riccio saluta con la mano, e si chiude la porta alle spalle.

Raggiunge Harry, che lo guarda con gli occhi brillanti e i capelli mossi dal vento, più bello di prima, ora che sono soli. Si guardano, entrambi fanno per parlare nello stesso momento, quando sentono delle urla emozionate e sconnesse partire dalla casa (si distingue un 'mi ha dato un bacio!' e 'Oh Mio Dio, era Harry Styles!'). Louis valuta se gettarsi sotto il primo taxi disponibile mentre Harry, ritornando su di lui, si copre le labbra piegate in un sorriso con la mano. E' adorabile, e Louis ha il bisogno di incorniciarlo.

''Fanno sempre così quando me ne vado'' scherza, alzando le spalle e facendolo ridere ancora di più. ''Totalmente fuori luogo, non li sopporto.''

Harry si calma, abbassando la mano e regalandogli lo spettacolo delle sue guance rosse, che rivaleggiano col mondo intero e lo fanno impallidire.

''Sì, Louis, ti credo. E' sicuramente per quello.'' indica la strada, stupendo Louis quando non chiama il suo autista, ma dice un dolce, intimo, speranzoso:

''Andiamo?''

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