โžต COINQUILINI ; vkook

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Primo appuntamento.

Tutti ci sono stati una volta nella vita.

Sarebbe strano dire che è il più importante di tutti perché ognuno lo è a modo suo, ma sicuramente è quello che genera più ansia e paranoie nella mente dei due protagonisti.

Era ormai passata una settimana da quando i due migliori amici si erano scambiati il loro primo bacio. Da lì in poi c'è n'erano stati molti altri ancora contornati spesso da coccole di ogni tipo, tant'è che ormai non dormivano più separati.
Al freddo letto e vuoto, infatti, avevano iniziato a preferire il calore che sprigionava la vicinanza dell'altro. Si addormentavano costantemente aggrovigliati e si svegliavano in abbracci anche più stretti di prima.

Jungkook non aveva interrotto i suoi turni estenuanti a lavoro quindi Taehyung, nei giorni in cui non aveva lezioni impegnative la mattina dopo, andava al locale con lui a guardarlo scorrazzare avanti e dietro al di là del bancone, intento a servire la miriade di clienti che andavano a passare le serate al So What.
I giorni in cui le sue giornate in università erano più impegnative, invece, li passava a casa in dormiveglia, mettendosi comunque nel letto ad aspettare che il minore tornasse da lui, così da dormire abbracciati.

Si poteva apertamente dire che avressero passato più tempo insieme in quella settimana che da quando vivevano insieme e loro non potevano essere più felici di così, visti i sentimenti sempre più forti che provavano l'uno per l'altro.

Jungkook aveva chiesto a Taehyung di uscire il martedì sera a venire, andando così a rinunciare per la prima volta alla solita serata che il gruppo dei sette amici passava insieme.

Il nuovo blu non aveva idea di dove il minore volesse portarlo, sapeva solo che non doveva indossare abiti impegnativi perché non ce ne sarebbe stato bisogno.

Jungkook sapeva quanto Taehyung amasse le cose semplici ma estremamente romantiche. Certo, amava anche le cene nei ristoranti, ma gli piaceva essere colto dì sorpresa quindi il più piccolo aveva di gran lunga scartato le solite uscite viste e riviste.

C'era un posto, in un parco abbandonato poco lontano da casa dì Yoongi e Jimin, in cui lui stesso si era recato per molto tempo.

Essendo abbandonato, appunto, in pochissimi ci andavano ancora, nonostante fosse ancora discretamente illuminato.
Era ottimo per passare i pomeriggi: c'era molto verde ma non così tanto da essere di intralcio, tanti fiori colorati erano spruzzati qua e là come macchie di colore sulla tela di un pittore e, di sera, era anche possibile ammirare le stelle che illuminavano il cielo di Seoul una volta che ci sistemava alle spalle di un grande albero che andava ad oscurare la luce dei pochi lampioni presenti.

Jungkook aveva deciso di organizzare una sorta di picnic, una cena sull'erba.

Si era messo ai fornelli quel pomeriggio, sapendo che Taehyung sarebbe tornato a casa più tardi poiché avrebbe avuto un corso in università.

Aveva cucinato tutti i suoi cibi preferiti per poi passare in una negozietto lì vicino per comprare le ultime cose che gli servivano per creare l'atmosfera perfetta nel luogo perfetto.

Aveva finito tutti i preparativi una decina di minuti prima che Taehyung tornasse, quindi si affrettò a dirigersi il più veloce possibile verso casa per dare un caloroso bentornato alla sua metà.

«Ehy TaeTae hyung» disse avvicinandosi velocemente per inglobarlo in un caloroso abbraccio

«Koo» pronunciò di rimando l'altro ricambiando il gesto di affetto «pensavo non ci fossi»

«Son tornato due minuti fa» spiegò l'altro «è tutto pronto per stasera quindi va a prepararti, mi piacerebbe che arrivassimo prima che il sole vada definitivamente via»

Taehyung rispose affermativamente e, dopo aver lasciato un bacio sulla guancia al suo amato Koo, si recò nella sua camera per prepararsi.

Non stava più nella pelle.

Quella non era di certo la prima volta che i due uscivano insieme ma il suddetto era ufficialmente il loro primo appuntamento, la prima uscita in cui potevano prendersi le mani e scambiarsi baci sulle labbra.

Anche Jungkook seguì il suo esempio e si spostò nella sua camera per cambiarsi, cercando di tenere a bada il suo insolito nervosismo.

Essendo pieno agosto, entrambi si resero conto che un pantaloncino ed una semplice t-shirt sarebbero andati più che bene.

Si ritrovarono poco più tardi in soggiorno e, dopo essersi scambiati un grandissimo sorriso, si recarono al di fuori dell'appartamento.

«Non mi dirai dove siamo diretti finché non saremo lì vero?» chiese Taehyung infilandosi velocemente il casco della moto sulla testa

«Esattamente TaeTae» rispose l'altro allungando le mani per allacciargli per bene il cinturino

Gli lasciò un tenero bacio a stampo per poi salire sulla moto, seguito anche dal maggiore.

Il tragitto durò più o meno mezz'ora e, una volta dinnanzi al cancello malridotto di quel parco, un'espressione confusa si fece spazio sul volto di Taehyung.

«Come mai siamo qui Koo?» domandò

«Un altro paio di minuti e lo scoprirai» rispose il rosso sorridendo ed intrecciando le loro mani, pronto a guidare l'altro alla loro destinazione

Camminarono per un paio di minuti, fino a quando non cominciarono a vedere delle luci soffuse al di là degli alberi che avevano davanti.

«Non è niente di che ma spero davvero ti piaccia» sorrise il più piccolo

Il blu continuò a camminare, mettendo pian piano a fuoco la sua sorpresa.

Numerose lucine a batteria, come tante piccole lucciole, erano intrecciate tra i rami del grande albero che avevano davanti. Al di sotto di esso giaceva una grande tovaglia con sopra i piatti preparati da Jungkook. Al centro della tavola erano posizionati due calici con una bottiglia di vino, segno che quella sera i due avrebbero brindato al loro rapporto.

Taehyung era rimasto senza parole davanti a tutta quella magnificenza. Non avrebbe mai creduto che Jungkook fosse capace di realizzare una cosa del genere, soprattutto una cosa così romantica, ma dovette ricredersi ancor di più nel momento in cui una delle sue melodie preferite comincio a suonare nell'aria, segno che il minore avesse azionato la piccola cassa bluetooth che aveva portato da casa come tocco di classe.

Sometimes It Snows In April di David Halliday, una canzone che quest'ultimo aveva ricreato come tributo a Prince. La canzone originale aveva un significato veramente triste ma, questa melodia lenta e delicata, non faceva altro che suscitare in Taehyung le più recondite delle emozioni.
Jungkook sapeva che il maggiore ultimamente la ascoltava molto spesso, anche perché era solito metterla un paio di volte di seguito quando si faceva la doccia.

«È tutto meraviglioso Jungkookie»

Il nominato sorrise, felice e fiero di se, per poi far cenno all'altro di accomodarsi così da cominciare la cena.
Durante la durata di quest'ultima parlarono continuamente, non ci fu un attimo di imbarazzante silenzio tra loro, era come se non fosse cambiato nulla nel loro rapporto, e forse era proprio così.

Fecero discorsi riguardanti la loro vita di adesso, paragonandola a quella che sognavano quando erano più piccoli; ricordarono gli aneddoti più imbarazzanti della loro infanzia e della loro adolescenza; si confessarono nuovamente i loro sentimenti, mettendo la propria anima e il proprio cuore nelle mani dell'altro.

A volte incontri due persone talmente perfette l'una per l'altra che è difficile immaginarle separate. Si completano a vicenda, tanto da essere reciprocamente indispensabili come l'aria e l'acqua lo sono per la vita.

E loro erano esattamente questo, perché non potevano in alcun modo fare a meno della presenza dell'altro nella loro quotidianità.

«Ti amo Jungkook» sussurrò il più grande sulle labbra dell'altro, trasmettendo ancora una volta silenziosamente quel prezioso segreto che entrambi custodivano

«Ti amo anch'io Taehyung» disse di rimando il rosso

Fu in quel momento che annullarono definitivamente la poca distanza rimasta tra i loro volti, facendo collidere i milioni di universi nati tra quel minuscolo e fastidioso spazio che precedentemente separava i loro rosei boccioli.

Si distesero su una coperta, dopo aver spento le lucine così da essere circondati dall'oscurità, e si misero ad osservare le stelle. Taehyung si trovava tra le gambe muscolose di Jungkook, con la sua schiena a contatto con il petto marmoreo dell'altro.
Il rosso gli aveva circondato la vita con le braccia ed ora era immobile ad ammirare Taehyung guardare le stelle con gli occhi scintillanti.

«TaeTae» lo richiamò dopo un po' «sai... credo che le stelle siano uno degli spettacoli più belli e misteriosi della natura. Il solo guardarle ci mette davanti la nostra piccola esistenza rispetto all'immensità di quello che ci circonda e ci ricorda quanto la nostra vita sia un viaggio all'interno di qualcosa di così grande che non riusciamo neanche a immaginare.
Ma un cielo pieno di stelle è anche una visione romantica che ci toglie il fiato, e che sogniamo di ammirare una notte d'estate in compagnia della persona che amiamo con la speranza che il tempo si fermi per sempre.
Ed è qui, proprio sotto questa distesa di stelle, che vorrei chiederti di essere il mio ragazzo lasciandoci alle spalle il titolo di migliori amici che ci siamo affibbiati fin'ora»

Il maggiore si girò verso il suo compagno, cambiando completamente posizione e trovandosi a cavalcioni su dì lui, per essere il più vicino possibile e godere del confortevole calore che l'altro emanava.
Allacciò fermamente le braccia intorno al suo collo e avvicinò i loro volti.

«Mi sembra chiaro che la mia risposta sia ben che affermativa Koo» sussurrò guardandolo negli occhi profondi come non mai

Si gettò a capofitto sulle sue labbra, dando vita all'ennesimo celestiale bacio cosparso di dolcezza.

Successivamente, però, l'eccitazione e il desiderio che entrambi avevano nascosto fino a quel momento cominciarono ad emergere rendendo il tutto più intenso del solito.
Le mani dì entrambi cominciarono a vagare sempre meno timidamente sul corpo del corrispettivo, senza fermarsi nemmeno per un attimo.

«Andiamo a casa» disse Taehyung ansimando leggermente, dopo che i suoi denti ebbero stretto per la millesima volta negli ultimi minuti il labbro inferiore di Jungkook e che la lingua dì quest'ultimo ebbe percorso tutto il collo del maggiore

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