Il Bad Boy si innamora. DISPO...

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DIARIO DI BORDO

Capitolo 3

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Tu m'he mise 'e spalle 'o muro

E pò m'he strignuto 'nganno

Tu me guarde cù ll'uocchie 'e chi nun tene paura

E pò m'he ditto "fallo"

Je cchiù saccio ca tu sì proibita,

Cchiù te vaco cercanno

Faccio chello che vuò pecchè sò annammurato

Comm a 'nu surdato

Asia

Da circa una settimana erano arrivati i due ragazzi nella nostra classe. Le mie ostilità contro Rocky erano decisamente diminuite ma non abbassavo mai davvero la guardia, non ce la facevo proprio a fidarmi. Un passo avanti c'era stato proprio dal modo in cui lo chiamavo. Poi diversi giorni fa si è mostrato gentile con me aiutandomi nel compito di matematica, nel quale ero proprio negata. Per cui, se non ho preso un'insufficienza ma anzi ho avuto il massimo è grazie a lui. Rebecca da un paio di giorni esce con il suo compagno di banco, già, proprio con Edoardo Sacchetti. Il suo atteggiamento nei miei confronti non è per nulla cambiato, e questo era ciò che temevo di più. Temevo che essendosi fidanzata con uno dei ragazzi, leggermente popolare avrebbe abbandonato la sua vita da "sfigata". Dico leggermente popolare poiché ho sentito dire che il più popolare di tutti è Rocky.

Ad esempio l'altro giorno mi ha chiesto una sigaretta ed io gentilmente gliel'ho offerta, mi sembrava il minimo dopo il suo aiuto in matematica, il risultato di questo gesto fatto a fin di bene è stato uno sciame di api condotte dall'ape regina senza cervello fuori dalla mia classe. Aspettavano che uscissi per minacciarmi di morte se mi fossi avvicinata ancora di più al più "popolare".

Quando le ho trovate tutte lì fuori non sapevo cosa fare, stavo per avere uno sfogo di violenza su diverse persone nello stesso momento.

Se Remo sapesse di questa mia reazione sarebbe fiero di me, di solito quando vado ad allenarmi, e per fare riscaldamento mi propone di salire sul ring per tirare dei pugni per sgranchirmi, mi ritrovo a chiedere scusa dopo ogni colpo.

Già, non sono per niente una persona violenta.

Siamo ancora alla seconda ora, sono nel più totale sconforto, mi butto disperata sul banco mentre la professoressa incurante di tutto continua a parlare.

Mi giro verso Rocky e vedo che anche lui come me ha la testa poggiata sul banco solo che lui non è disperato ma sta proprio dormendo.

"Chissà cosa fa la sera questo dannato ragazzo da avere così sonno il giorno?" Mi chiedo mentre sono fissa a guardarlo.

«Asia - mi sento chiamare ma non capisco da dove arriva la voce tanto è bassa - Asia!» Mi sento chiamare nuovamente.

Mi sveglio innanzi tutto dal mio stato di trance e dal contemplare Rocky che dorme, poi come se mi fossi perduta mi guardo intorno ancora senza capire chi sia stato a chiamarmi.

La scuola mi fa quest'effetto, mi rincoglionisce.

«Asia!» Di nuovo mi stanno chiamando «Mattei ti sei girata ovunque tranne dietro di te.» E finalmente ho scoperto il mistero di chi mi ha appena chiamato.

«Dodo cosa cazzo vuoi?» Chiedo acida.

"Da dove fuoriesce tutta questa volgarità, Asia?" Mi chiedo perplessa da me stessa,

«Hai per caso una sigaretta?» E' confermato Dodo è uno scroccone di prima categoria.

Annuisco e infilo la mano nella borsa, quando mi giro per dargliela per poco non mi viene un infarto quando lo vedo inginocchiato al mio fianco per prendersi la sigaretta.

Gliela passo furtivamente e sperando di non farmi beccare, non vorrei proprio essere uccisa da questo ammasso di muscoli per averlo fatto scoprire.

Prende la sigaretta e se la porta alla bocca, dopo di che chiede alla professoressa di uscire, questo mi basta per capire che non voleva nascondersi da nessuno ma voleva soltanto prendere la sigaretta più velocemente.

«Coglione.» Sento sussurrare dal mio fianco, capisco immediatamente che si tratta di Rocky dalla sua voce profonda.

"Ma allora era sveglio?" Mi chiedo.

Mi giro per guardarlo in faccia e noto che ha sempre la testa sul banco ma ha un occhio aperto ed uno chiuso.

"Allora si è accorto che lo stavo guardando? Ed ora cosa faccio?"

Ansia, ora ho l'ansia di essere stata scoperta e che possa iniziare ad usare questa cosa contro di me.

«Ben sveglio!» Gli dico sorridendo, decido che fingere di non essere stata scoperta è la migliore soluzione.

Si stiracchia un po' e poi mi guarda «Con un bacio sarebbe il buongiorno ideale, Bimba!»

Ecco l'unica cosa che non riuscivo ancora a sopportare di lui era quel fottutissimo nomignolo.

Per quanto lui lo usi in modo dolce a me da un fastidio enorme, anche da bambina non mi piacevano i diminutivi o i soprannomi più dolci del miele.

«Scordatelo, Bad Boy!»

Gli faccio l'occhiolino e inizio a guardare di fronte a me, devo almeno provarci ad ascoltare la professoressa.

«Cosa è successo in tutto questo tempo in cui ho dormito?» Chiede con tranquillità come se fosse uscito per andare in bagno cinque minuti fa.

«Cosa può mai succedere in due ore di biologia di fila?» Gli chiedo audace.

L'ho detto già e lo ribadisco: "Remo oggi sarebbe fiero di me!"

«Boh non so. Ti posso dire alcuni probabili eventi?» Mi chiede sorridendo come un angelo dagli occhi azzurri.

«Spara!» Lo incoraggio.

«Allora!» Dice prima di incominciare, nel frattempo afferra la mia mano e la intreccia alla sua.

Sento svolazzare le farfalle nello stomaco, vorrei staccarla immediatamente la mano come se mi fossi scottata ma poi ci ripenso e lascio che la porti sotto al suo volto prima di posarci sopra la testa.

«Il primo evento potrebbe essere una bomba atomica inesplosa nel giardino. Il secondo evento potrebbe essere la professoressa svenuta a terra. Il terzo potrebbe essere il professore di fisica e la professoressa Di Gregorio scoperti a scopare nel laboratorio.»

Resto basita per un attimo e poi gli tiro uno schiaffo sul braccio con la mano libera.

«Fai schifo!» Gli dico ridacchiando.

«Dai almeno ti ho fatto ridere.» Dice mentre gioca con le dita della mia mano.

Non riesco a capire cosa provo a questo contatto, da precisare anche che è il nostro primo contatto da quando gli sono caduta addosso come un salame.

«Puoi anche lasciarla la mia mano.» Gli dico sorridendo e magari cercando di nascondere l'imbarazzo che provo soprattutto dopo essermi girata e aver visto le api schiave guardami come se lo stessi avvelenando con del cianuro.

«Nah, mi piace la tua mano.» Apre la mia mano e passa delicatamente le dita sul palmo «E' liscia, adatta per fare carezze.» Poi se la posa sulla guancia, al tatto sento leggermente pungere sul palmo della mano molto probabilmente per la barba che sta per crescere. «Poi è calda, adatta per rassicurare.» La lascia passare distrattamente sul suo volto e sento la mia pelle cospargersi di brividi.

Durante questa carezza nascosta non ci siamo neanche accorti che la campanella era suonata e che in classe c'era già la professoressa Di Gregorio.

Iniziò a fare l'appello e poi fece un po' di burocrazia, come era solita dire lei.

«Vedi ha i capelli scompigliati, quindi la mia terza opzione potrebbe essere giusta. Ha davvero scopato con il professore nel laboratorio.»

Gli pizzico un fianco per farlo stare zitto, intanto il mio volto diventa rosso dall'imbarazzo.

Non mi imbarazzava parlare di queste cose quanto farlo con lui.

La professoressa ci dà il silenzio ancora meglio di un maggiore militare, ed inizia a parlarci di un progetto su cui dobbiamo lavorare, sto quasi cambiando idea sia sulla professoressa che sulla sua materia.

«Loss vieni tu a fare il sorteggio, così non rischiamo che ti addormenti.»

Cercò di fare una battuta, ma lei non sapeva che in questo circo lei non era il clown simpatico perché aveva appena scherzato con la tigre e quindi le gatte morte stanno limando gli artigli prima di conficcarli nella sua pelle rugosa.

«Devo proprio?» Chiede stringendo la mia mano.

Se non sapessi di essere il suo tipo potrei anche credere che gli dispiace abbandonare questo contatto con me.

«Si devi proprio!» Gli dice facendo un sorriso che di vero non ha nulla.

Vedo la professoressa Di Gregorio come una persona, ormai, stanca di quello che fa e che dovrà continuare a fare per un po' di tempo.

Mi chiedo perché non va via e parte per un lungo soggiorno ad Honolulu, lì si che sarebbe felice.

Iniziamo con il sorteggio, Rocky pronuncia i nomi come se fosse una specie di robot, l'unica cosa che fa capire che non si tratta di un disco sono le sue battute per ogni espressione che fanno i nostri compagni.

Quando pesca il nome di Reb, sia io che Dodo iniziamo a pregare di essere stati simpatici per una volta alla sorte.

«Rebecca Passi e...» Per quale assurdo motivo mi sta mettendo tutta quest'ansia addosso.

"Sbrigati a dire questo nome prima che ti tocchi chiamare i soccorsi." Mi ritrovo a pensare mentre

Rocky continua a cercare sulla cattedra il foglietto fortunato.

Ne prende uno, alla fine, e lo apre.

Guarda me, Reb e Dodo.

Giuro che dopo oggi taglierò il banco in due parti, non voglio più averlo vicino.

«E Edoardo Sacchetti.»

Dice dopo aver fatto venire fin troppa ansia a tutti.

Sento dietro di me Reb e Dodo esultare ed iniziarsi a programmare le serate da trascorrere tra una mezza ricerca, qualche bacio e tante coccole.

"Ma vaffanculo!" Penso.

«Davide Loss.» Pronunciò il suo nome e poi fece un inchino. «Farà coppia con...» Sempre con la sua solita lentezza scarta il foglietto e poi dice «Sonia Lazzarin.»

Sentiamo un urlo da dietro e questa ragazza che alza il suo braccio colmo di braccialetti griffati per far vedere che si tratta di lei.

«Va bene Loss puoi andare a posto, gli ultimi due sono Mattei e Gervasi che faranno il lavoro insieme.»

"Ma perché tra tutti proprio Gervasi?" Mi chiesi tra me.

«Contenta del risultato Mattei?» Mi chiese Rocky ridacchiando mentre andava a far conoscenza con l'ennesima gatta morta della nostra classe.

E per chi se lo sta chiedendo, io non sono gelosa.

«Almeno non farò coppia con un cerebroleso.» Gli dico acida, ma non credo che mi abbia sentito siccome è dall'altra parte della classe.

Alla quarta ora per mia sfortuna non ho potuto staccare i nostri banchi, anche perché di solito la mattina non metto un seghetto nella borsa.

Continuo ad annoiarmi senza rivolgergli la parola.

"Cosa fai?" Mi scrisse sul banco.

"Mi annoio!" Scrissi la mia risposta breve e concisa.

Lo vidi mentre si cimentava nel disegno dello schema del Tris, in quel preciso momento mi fece felice come non mai.

"Vuoi giocare?" Mi chiese.

Annuisco semplicemente e poi impugno la mia matita come se fosse una bacchetta magica.

Alla quarta partita veniamo interrotti dalla professoressa che ci chiede chi sta vincendo.

Con nonchalance gli comunichiamo di essere pari.

«Andate immediatamente fuori e restateci per le prossime ore.»

Cerco di replicare ma capisco immediatamente che è inutile quindi mi alzo di fretta ed esco fuori con Rocky al mio seguito.

Proprio dopo essere usciti dalla classe, Daphne la bionda della 4° F ci compare alle spalle e richiama immediatamente l'attenzione di Rocky.

Mi tasto le tasche per vedere se ho dei centesimi per prendere un caffè, noto che ho più del necessario nelle tasche e quindi mi avvio a passo spedito verso i distributori.

Quando torno davanti alla porta della classe trovo Rocky e Daphne attaccati come due sanguisughe mentre sono poggiati al muro. Non resterò di sicuro lì a guardarlo.

Bussai alla porta della classe ed entrai non appena la professoressa mi diede il consenso.

Andai verso la mia borsa e presi le mie sigarette, poi come la professoressa per la seconda volta mi ha invitato a fare esco fuori.

Quando esco dalla classe vedo Rocky e la biondina si staccano, senza posare nemmeno uno sguardo verso di loro.

Vado verso il cortile dove si trova la palestra e mi siedo sulle scale.

Prendo la mia sigaretta e la porto alla bocca, proprio mentre sto facendo il primo tiro vedo arrivare Rocky.

«La fama da figo mi precede, è davvero un duro lavoro il mio.» Dice senza che nessuno glielo abbia chiesto.

Mi giro a guardarlo senza però rivolgergli nessuna parola, perché davvero non sapevo cosa dirgli.

«Mi fai fare un tiro?» Mi chiede indicando la sigaretta racchiusa tra le mie labbra.

Senza pensarci due volte la tolgo dalla mia bocca e gliela passo.

Mi ringrazia - cosa davvero strana per uno come lui - e poi la porta alla sua bocca.

Mi incanto a guardarlo mentre fuma con consapevolezza in modo seducente.

Passiamo il resto delle due ore a fumare, scherzare e parlare.

Ho scoperto diverse cose di lui ed alcune delle quali non me le sarei per nulla aspettate.

Ho appena scoperto che ha un fratellino di due anni, ha la stessa età della mia piccola Natasha. Sono anche tentata di chiedergli se gli va di farli giocare insieme, ma ci ripenso subito dopo siccome so che proverà subito a chiedermi se per caso voglio fare colpo su di lui.

A fine delle sei lunghissime ore mi propone anche di riaccompagnarmi a casa ma devo rifiutare poiché ci sarà mia madre fuori dalla scuola, per andare dalla nonna. Mai come oggi odio andare dalla nonna.


REVISIONATO

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