Apparently, I hate you

By ilariastoriess

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Nina è una semplice diciottenne che, come tutte le adolescenti, ama spettegolare con le amiche, andare alle f... More

Introduzione
Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46

Capitolo 20

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By ilariastoriess




Entro in casa e, tra quelle quattro pareti, crollo. Crollo perché il mio cuore non ce la fa a sopportare il peso di ciò che ha detto. Sin da piccola ho sempre attribuito un'importanza diversa, rispetto agli altri, alle parole, ed è questo uno dei fattori per i quali ho scelto di intraprendere la terapia con la dottoressa Langford. Ero pronta a migliorare me stessa e il rapporto con le persone che mi circondavano; ero pronta a mettere a nudo le mie paure davanti qualcuno e parlarne ad alta voce, ammettendo cose che tenevo segregate nella mia mente. Anche solo un qualcosa di troppo, un cambiamento di voce, uno sguardo diverso, un movimento particolare: io noto tutto e questo mi spaventa profondamente.

Continuo a piangere ed asciugarmi le lacrime, mentre mi ripeto di dovermi impegnare in qualcosa così da liberare la testa e rilassare il corpo. Vado in cucina e indosso un grembiule, apro il frigorifero e prendo tutto ciò che posso.

<< Mmh, sarà una sfida impegnativa >> dico ad alta voce, guardando la salsiccia fresca, le patate, gli asparagi e le uova.

Inizio a tagliuzzare e trascorro diverse ore a cucinare visto che, quando alzo gli occhi di fronte a me, al di fuori della finestra che da sul giardino vedo il cielo ormai scuro: Melanie e papà saranno prossimi al rientro.

Frugo nel cassetto, finché non trovo il servizio pregiato della nonna. Apparecchio la tavola e impiatto il purè di patate e asparagi, adagiandoci sopra un uovo e una salsiccia.

Un rombo, proveniente dall'esterno, si diffonde: sono arrivati. Sistemo le ultime cose e aspetto che entrino.

<< Wow Nina, hai preparato tu tutto questo? >> chiede mio padre, sulla soglia. Annuisco fermamente mentre mi guarda con aria non preoccupata ma, bensì, pensierosa. Sapevo che sarebbe riuscito a smascherare il mio finto entusiasmo.

Melanie sale le scale, diretta in bagno, e ci lascia soli.

<< So che da qualche giorno qualcosa non va...>> inizia a parlare l'unico uomo che è e sempre sarà nella mia vita, accomodandosi sul divano.

<< Ed io non pretendo che ne parli con me, se non ne hai voglia. Mi piacerebbe, però, che tu evitassi di fare finta di nulla Nina. Sii coscienziosa e, come sempre, se hai bisogno di aiuto non devi far altro che chiedere >>

Annuisco, avvertendo i miei occhi lucidi. Mi avvicino e lo abbraccio, trovando conforto nelle braccia del mio eroe, pronto a soccorrermi ogni volta che ne avrò bisogno

<< Ti voglio bene, papà >>

Sorride << Anche io, piccola mia >> mi lascia una bacio sui capelli prima di andare a cambiarsi.

Resto seduta sulla poltrona, ascoltando Melanie, scesa da qualche minuto, raccontare la sua giornata finché non siamo pronti per metterci a tavola.

<< Questo cibo è delizioso tesoro >> si complimentano

<< Dovresti tenere in considerazione la possibilità di frequentare un corso di cucina dopo il liceo, potresti diventare una grandissima chef di successo e aprire un ristorante >>

Non so che dire << Sarebbe bello, sicuramente ci penserò. Nel fine settimana darò un'occhiata alle scuole, solo a titolo informativo >> annuncio

<< A proposito del fine settimana... >> riprende Melanie << Io e tuo padre abbiamo degli impegni di lavoro con un cliente importante dell'azienda quindi dovremmo stare fuori città, a te andrebbe di accompagnarci o preferiresti restare qui? >>

Ci penso due secondi << Non saprei. Vorrei restare qui, ho molto da studiare per lunedì e, a dir la verità, mi farebbe bene stare un po' da sola >> ammetto

<< Partiremo domani >> mi mette al corrente mio padre titubante

<< Va bene >> replico serena

Si lanciano uno sguardo ma non dicono nulla sulla mia scelta, mentre io metto i piatti nella lavastoviglie e sparecchio.

<< Vieni con me, di sopra, per preparare la valigia? >> mi propone la fidanzata di mio padre

Accetto volentieri, seguendola su per le scale. La osservo tirare fuori dall'armadio un trolley rosso, tappezzato di adesivi, e aprirlo sul letto. Poi, si avvicina agli indumenti e comincia a tirarne fuori alcuni adatti per la cena che dovranno fare insieme al ricco cliente.

<< Che ne dici di questo? È troppo corto? >> domanda, sottoponendo al mio sguardo un magnifico vestito dalla gonna nera e il busto in argento con una lieve scollatura.

Riesco quasi a vedere i miei occhi trasformarsi in cuori rossi pulsanti << è bellissimo! >>

<< Perché non lo prendi tu? Così, se magari ti andasse di dare una festa mentre noi non ci siamo, sai già cosa indossare >> ridacchia

<< Davvero? >>

Annuisce contenta e io le getto le braccia al collo, ringraziandola mille volte, non precisando che non ci sarà alcuna festa perché, ovviamente, lei lo ha già capito.


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