Circa un mese dopo...
Andrea P.O.V:
Sospira e fa l'ennesimo tentativo di riportare quel ragazzo in vita e, dopo un'ignezione di sua invenzione e aver perso un po' di tempo con il defibrillatore, si rassegna e sedendosi svogliatamente sulla sedia passandosi poi le mani suo viso.
Non riuscirò mai...è inutile.
Mentre pensa ciò sente il contatore dei battiti aumentare e subito si alza sgranando gli occhi per andare a vedere io numero dei battiti rimanendo paralizzato appena legge un "70 al minuto".
Sono ancora pochi...cazzo.
Gli fa un massaggio cardiaco cercando di aumentare la frequenza cardiaca e sorride vedendola salire pian piano fino a farla stabilizzare a 90.
A: ci sono riuscito...cazzo si.
Sospira e sorride soddisfatto per poi guardare Giovanni.
A: ti ho riportato in vita. Tu ora sei mio.
Nemmeno il tempo di dire quella frase che Giovanni apre lentamente gli occhi mostrando quel bellissimo azzurro che quasi lascia incantato Andrea per un attimo, tornando ovviamente subito in se. I loro sguardi si incrociano.
A: Hey...come ti senti?
G: io...non lo so...caldo...e confuso...
A: tranquillo ecco...ti ricordi chi sei?
G: chi sono...cosa sono...perché sono qui...? Non ho risposta a queste domande...
A: cazzo...
Sussurra e sbatte violentemente la cartellina, dove tiene le informazioni su Giovanni, sulla scrivania dato che l'esperimento non doveva andare così.
Nota che Giovanni non ha alcuna reazione a quel forte suono improvviso.
A: che cazzo di problemi hai mh?! HO FATTO TUTTO COME ANDAVA FATTO E TU NON SOLO NON RICORDI UN CAZZO DEL TUO PASSATO IN PIÙ SEI ANCHE UN APATICO DEL CAZZO?!
Giovanni lo guarda negli occhi senza la minima reazione.
G: non riesco a capire cosa ho fatto di sbagliato...
A: Dio...io ti ho riportato in vita. Eri morto. Eri fottutamente morto. Ma il mio scopo era che tu dovessi ricordarti della tua vita e poterla riprendere e non solo ho fallito in questo...in più non hai uno straccio di emozione o reazione. Vaffanculo.
Si toglie il camice e lo appoggia nervosamente sulla sedia per poi uscire dalla stanza avendo bisogno di una boccata d'aria.