"Per come la vedeva lei , la vita era un fatto semplicissimo Tu ti volevi divertire, loro te lo volevano impedire, e allora tu facevi del tuo meglio per infrangere le regole."
- George Orwell.
"È sempre un piacere, Harvey." Disse Fish, dandogli un ultimo bacio d'addio sulle labbra. Tra loro non vi era alcun tipo di legame sentimentale, solo lussuria e guadagno personale. Bullock oltrepassò il partner senza preoccuparsi di controllare se lo stesse seguendo, mentre Gordon ricevette uno sguardo sprezzante dalla proprietaria del night club. Lo stava sfidando apertamente a fare un passo falso nella sua proprietà, così da avere carta libera per sfregiare personalmente quel suo faccino irritante.
"Dovrei preoccuparmi, madre?" Sussurrò Dahlia, una volta tornata al fianco della madre. "Ho tutto sotto controllo, mia cara. Non preoccuparti e, ti prego, fai chiamare Oswald. Ho bisogno di un buon massaggio alla schiena per rilassare i nervi." Annuì e fece come richiesto. Cercò Pinguino all'angolo del vicolo, dove poco prima si era divertito a picchiare un ladruncolo da quattro soldi, ma di lui nessuna traccia. Dopo aver analizzato da cima a fondo l'intero edificio, finì per trovarlo a discutere con alcuni bodyguard.
"Ehi, cosa sta succedendo qui?"
Intravide un ragazzo poco più piccolo di lei pregare gli uomini di sua madre per farlo entrare. Lo perquisirono come da prassi, visti i rapporti conflittuali con Sal Maroni. Senza nemmeno il bisogno di mettere per iscritto l'evidente desiderio di Fish di far cadere l'Impero di Falcone e le potenziali spie del boss mafioso nascoste tra loro. Tutto questo non faceva che aumentare le paranoie della donna. "Un nuovo arrivo, signora." Le riferì una delle guardie. "Lascialo entrare, un guadagno maggiore per noi." Spiegò sottotono all'uomo dalle spalle larghe. "E tu." Puntò il dito in direzione del giovane portaombrelli. "Fish ti stava cercando. Meglio che ti sbrighi, se non vuoi subire l'ira di mia madre. Sai com'è fatta. La pazienza non è la sua migliore virtù." Oswald non se lo fece ripetere due volte e corse da lei, mentre Dahlia passava un biglietto da visita ad Aidan. "Benvenuto "da Mooney", spero che il tuo soggiorno sia gradevole." Lo disse con un pizzico di malizia nella voce, invitandolo a superare gli omoni in giacca e cravatta e seguirla verso la sala principale. "Divertiti pure."
Aidan's POV.
«Devi imparare dai tuoi sbagli, Aidan.
Devi seguire gli ordini, non puoi fare il cazzone!»
Queste erano le parole che rimbombavano nella testa di Aidan, steso semi-incosciente sul prato bagnato. Le contusioni e lacerazioni sul suo volto gli provocarono piccole fitte di dolore. Si alzò a fatica. Damian Heinz - in arte Stoneheart - era stato chiaro. Aidan doveva assumersi le sue responsabilità.
TWO HOURS BEFORE.
«Porta questa con te, contiene dodicimila dollari. Consegnala senza fare domande e torna da noi a Grave street»
Stoneheart era stato chiaro, doveva consegnare il denaro. Ma la curiosità era troppa. In cosa si stava invischiando? Afferrò la borsa nera, caricandola in spalla. Quando dopo un lungo tragitto in sella alla sua Harley raggiunse il luogo dell'incontro, avvicinandosi ad un uomo dall'aspetto spaventoso. Era grosso e puzzava terribilmente. Lasciò cadere la borsa ai suoi piedi con scarsa curanza.
"Deliveroo è arrivato, Mr...?"
L'uomo scoppiò in una risata rauca.
"D'accordo, non vuole dirmi il suo nome. Non importa. Buona vacanza alle Hawaii, topo di fogna."
Fece per andarsene, ma l'uomo lo colpì alla nuca. Stoneheart fu costretto ad intervenire, mentre aggrediva l'uomo insieme ad altri scagnozzi.
Aidan si svegliò poche ore dopo sul terriccio umido, fermo sotto la luna a riflettere su come spiegare ai ragazzi del campo delle roulotte cosa diamine era successo.
Chase Stokes come Jordan North.
Quando Aidan rientrò al campo roulotte - dove viveva ormai da anni - Jordan, il suo vicino gli corse incontro per poterlo aiutare. Jordan era un ragazzo sulla ventina, il classico hippie che amava la vita, la libertà e il fumo. Lo aiutò a raggiungere casa sua, dove lo fece entrare e sdraiare sul letto.
«Amico, cosa diamine è successo?»
Gli chiese il ragazzino. Aidan non sapeva cosa rispondere, se avesse raccontato di Stoneheart sarebbe finito in un mare di guai, quindi si mise a sedere sul materasso, sorridendo appena.
"Non preoccuparti per me, Jordan. Dov'è Sofia?"
Madelyne Cline come Sofia Collins.
Sofia era la fidanzata di Aidan, una ragazza stupenda. Lei viveva in una palazzina dei piani alti, una giovane e ricca bambina di casa. Non le mancava nulla ed era convinta che Aidan facesse la stessa vita.
«È passata a cercarti, ma credeva tu fossi mio ospite a casa tua. Per dio, Carson! Quando le dirai la verità?»
Jordan sembrava molto arrabbiato e aveva ragione di esserlo. Lui nascondeva queste piccolezze alla sua donna. Come poteva farlo?
Aiden stava riposando sul suo letto dopo una lunga chiacchierata con Jordan, gli aveva fatto la paternale nonostante fosse più giovane. Il suo attimo di pace fu interrotto da una serie di frenetici colpi alla porta. Il ragazzo si alzò di soprassalto, dovendo fermarsi sul posto per non rischiare di cadere a terra per il lieve capogiro. Aprì la porta, ignorando il suo cigolare. Il suo amico era in lacrime, piangeva e pregava Aiden di perdonarlo. Quando riuscì a calmarlo, poté farsi spiegare il motivo di tanta agitazione.
«E-Ero con Sofia, la stavo portando qui.. un uomo ci ha aggrediti.. i-io non l'ho protetta! Aidan.. S-Sofia è.. morta»
Il moro uscì correndo dalla roulotte, vedendo con orrore il corpo senza vita della fidanzata sull'asfalto davanti al malandato cancello in rete.
"Sofia...? Sofia!"
Corse da lei, lasciandosi cadere sulle ginocchia. Non aveva più le forze di reagire. Strinse a sé ciò che ne restava di Sofia, scoppiando in un pianto disperato.
"Sofia ti prego! Ti prego svegliati!"
Quando la polizia arrivò sul posto e i medici portarono via la vittima, si alzò ricolmo di rabbia. Interrogarono Aidan sull'accaduto, il quale urlò contro le varie guardie parole d'odio. Dovevano trovare il bastardo che aveva fatto del male alla sua ragazza, se non volevano che si facesse giustizia da solo.
I giorni passarono lentamente e lui iniziò a sentire il disperato bisogno di sfogare la propria frustrazione. Sapeva che il locale di Fish Mooney era un buon luogo da cui iniziare. Nessuno si era mosso per cercare il colpevole, rendendo Aidan sempre più nervoso. Si diresse a piedi verso quel locale, lo sguardo basso e gli occhi persi nel vuoto. Quando arrivò davanti all'edificio, lanciò un'occhiata alle guardie. Lo stavano scrutando con diffidenza. "Se dovete perquisire, fate pure . Voglio solo divertirmi." Si sentiva esposto emotivamente, svuotato. Aveva perso l'unica persona in grado di amarlo.
Nessuno avrebbe potuto mai fare lo stesso.