Mi sei scoppiato dentro il cu...

Par hereszoe

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One shot Sangiulia frutto della mia immaginazione Plus

Strong... very... married
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9 gennaio 2022
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Perso nel buio
avviso
Rockin' around the Christmas tree
It's beginning to look a lot like Christmas
It's not Christmas 'till you come home
Tutte le sere

Non puoi essere incoerente per una volta?

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Par hereszoe

Erano due giorni che non parlava con Giulia. L'ultimo contatto che aveva avuto con lei era stato l'abbraccio che le aveva dato qualche sera prima, in parte per consolarla, in parte perché lui in prima persona ne sentiva il bisogno. Credeva fermamente in ciò che le aveva detto e non se ne pentiva, ma l'ultima cosa che si aspettava – e che avrebbe voluto – era farla piangere. Era sincero quando le aveva detto che non le aveva mai voluto fare del male: sapeva l'anima fragile che aveva fra le mani, sapeva delle cure di cui aveva bisogno e che si meritava, ma pensava che anche lei avesse capito che erano arrivati ad un punto di rottura. Non sapeva cosa avesse portato tutto ciò, ma Sangiovanni, come aveva detto anche a lei, sentiva che avevano perso la leggerezza che rendeva così speciale il loro rapporto e di cui lui aveva avuto bisogno fin dal primo momento, spingendolo ad avvicinarsi a lei. Tuttavia, se in quel momento era convinto di aver fatto la cosa giusta, con il passare dei giorni era sempre più in dubbio. Erano da due giorni che, se non durante i pasti o quando erano convocati sulle gradinate, non riusciva ad incrociarla e sapeva che lei stava facendo di tutto per evitarlo. Le era stata assegnata una coreografia insieme ad Alessandro – così gli aveva detto Enula – e aveva difficoltà nelle prese, per cui, sempre a detta della ragazza, avevano trascorso più tempo in palestra al fine di perfezionarsi. Da una parte, era felice che quella loro separazione permettesse alla ballerina di concentrarsi maggiormente sul suo obiettivo, alla fine era quello di cui lui si era lamentato alle 4.45 del mattino, ma al contempo sperava non fosse un modo per distrarsi dalla situazione. Non sapeva se lei ne avesse parlato con qualcuno, così come non aveva fatto lui, che ne aveva parlato solo con il fratello, Alberto, ottenendo tutto il contrario di ciò che desiderava. Si erano sentiti il giorno dopo la loro definitiva rottura, in serata, dopo che Sangiovanni aveva trascorso la giornata ripensando a quanto accaduto la sera precedente. Il fratello non si era concentrato tanto sul dargli consigli, ma gli aveva fatto capire, per via traverse, che non avrebbe dovuto far soffrire Giulia e, con una serie di sottintesi, che aveva sbagliato. Da lì, gli si era insinuato nella mente il dubbio che avesse sbagliato tutto, soprattutto perché sentiva come la sua assenza avesse avuto un impatto nella sua vita, ma non positivo come si aspettava. Pensava a lei più di quanto faceva quando stavano insieme, non riusciva a buttare giù delle barre perché la sua mente volava altrove – a lei –, era molto più nervoso e sentiva che solo lei avrebbe potuto porre rimedio a quella situazione. Era la sua fonte di ispirazione, colei da cui andava quando sentiva che il peso della giornata era troppo difficile da sopportare, quando pensava di essere sul punto di cedere e lei, all'apparenza così fragile, gli teneva il mondo in braccio, con un abbraccio o con una sua semplice risata. Quando erano solo loro due, sul divano, le sue mani fra i suoi capelli a giocare con i suoi ricci, tutto il resto scompariva. Niente barre da scrivere, niente lezioni, niente palestra, niente corsa al serale. Solo l'infinita tranquillità e leggerezza che lei riusciva a donargli.

Come richiamata dai suoi pensieri, la vide rientrare in casa, accompagnata da Alessandro, evidentemente di ritorno dalla loro lezione. In realtà, Sangiovanni sapeva bene che Giulia avrebbe fatto ritorno verso quell'ora: non aveva potuto fare a meno di guardare anche il suo orario, abitudine che aveva da mesi e che non gli sarebbe passata in due giorni, considerando soprattutto che era l'unico modo che aveva di essere partecipe alla sua vita. Entrambi gli passarono davanti, salutando, o meglio, Alessandro l'aveva salutato, Giulia si era limitata ad un cenno con la mano. Sangiovanni non le staccò gli occhi di dosso finché non la vide sparire oltre la porta. Si portò le mani quasi a coprire gli occhi, cercando di trovare una soluzione a qualunque cosa stesse succedendo. Avrebbe voluto dare la colpa a Giulia, ma sapeva che erano state le sue azioni a portarlo a quella situazione: era stato lui a dirle chiaramente che non potevano continuare a stare insieme, era stato lui a chiudere la loro relazione anziché trovare un punto comune. Si alzò dalle gradinate, raggiungendo Enula in cucina, sperando che aiutarla a preparare la cena l'avrebbe distratto. Tuttavia, non durò molto prima di chiederle se avesse parlato con Giulia.

"No" le rispose lei. Aveva notato che quei giorni Giulia stava spesso in camera a ripassare le coreografie o con Sam, quindi sapeva che le possibilità che avesse parlato con la cantante fossero praticamente nulle, ma sperava che Alessandro si fosse lasciato scappare qualcosa.

"No, ma non perché... cioè, volevo solo sapere come sta"

Ed era sincero. Era solito chiederle come stesse praticamente ogni volta che ne aveva la possibilità, chiederle come fossero andate le lezioni, se avesse avuto dei problemi... gli piaceva interessarsi della sua vita, esserne partecipe e prendersene cura, come lei faceva con lui. Era strano tornare in casetta e non avere lei che lo attendeva per chiedergli come fosse andata con le vocal coach o vederla arrivare con una tisana in mano mentre stava scrivendo delle barre.

"Boh, sembra star bene"

"Sì?"

"Sembra tranquilla"

"Boh, daje, daje"

Sangiovanni non riusciva a capire se effettivamente Enula non sapesse nulla, ma contava sul fatto che se Giulia fosse stata sul serio male glielo avrebbe detto.

I giorni successivi furono identici. La beccava poco e niente in giro in casetta, continuava a controllare i suoi orari e cercava di ottenere informazioni, mentre la consapevolezza di aver sbagliato si stava sempre più facendo largo nella sua mente. Era inutile negarlo, le mancava e se ne era reso conto quando era rimasto imbambolata a fissarla mentre guardava qualcosa al computer. Era stato il suo 'perché ridi e te ne vai?' a fargli capire che qualunque cosa provasse per Giulia era ormai andata oltre quello che si aspettava. Era qualcosa che non poteva semplicemente cancellare come aveva provato a fare lui qualche sera prima con quell'abbraccio. Giulia ormai gli era entrato dentro, in punta di piedi, e si era fatta spazio nel suo cuore, decisa a non lasciarlo facilmente.

Ebbe la conferma che doveva rimediare ai suoi errori quando, la sera prima della registrazione della puntata, stava parlando con Enula sul divano. Cercava di convincersi che, anche se fossero tornati insieme – cosa che lui desiderava ardentemente, ma che non voleva ammettere né a sé stesso né agli altri – avrebbero continuato ad avere dei problemi. Tuttavia, la cantante, forse inconsapevolmente, gli aveva dimostrato che le sue parole erano state ascoltate da Giulia ma che lui paradossalmente non le aveva messe in atto. Giulia in quei giorni era sempre andata a dormire presto, come a voler seguire il suo consiglio, mentre lui era rimasto fino a tardi a parlare con Enula, mostrandosi incoerente alle sue stesse parole. Lei lo aveva ascoltato e lui no. Quella di Giulia non era gelosia, era insicurezza, di cui tanto gli aveva parlato, ma che lui aveva cancellato dalla sua mente in quel momento. Era la sua insicurezza di non essere abbastanza per lui, di non essere più indispensabile per lui e probabilmente, la paura di provare per lui più di quanto lui provasse per lei. Aveva deciso che l'indomani le avrebbe parlato, dopo la registrazione, per evitare di turbarla prima e distrarla dal suo obiettivo principale, ovvero ottenere la maglia.

Caso del destino, la prima ad esibirsi, in quella puntata, fu Giulia, grazie alla possibilità data da Tim e non su una coreografia a caso, ma su Savage. Sangiovanni non sapeva bene spiegare il perché, ma adorava quella coreografia. Giulia era in grado di ipnotizzarti con qualsiasi tipo di coreografia ma quando ballava hip hop raggiungeva un livello superiore, come se fosse parte di lei, le veniva naturale come camminare o respirare. Di quella coreografia in particolare, però, si era innamorato quando avevano registrato lo speciale Witty di Natale ed era stato Deddy a fargli notare che era rimasto per tutta l'esibizione a fissarla con un sorriso da ebete. Ora, a distanza di due mesi, continuava a farlo innamorare come la prima volta, ma soprattutto, gli aveva fatto capire quanto gli fosse mancato anche vederla ballare. Era cosa nota a tutti il fatto che lui fosse innamorato anche della Giulia ballerina, ma non sapevano che amava di più la Giulia ballerina quando erano solo loro due. Capitava che la sera, quando rimanevano soli, lei gli mostrasse le coreografie che stava preparando quella settimana, ma con una leggerezza tale che anche lui percepiva come ci fosse la vera Giulia davanti a lui, la ballerina che danzava perché era la cosa che più amava al mondo, non perché dovesse dimostrare qualcosa a qualcuno o competere per il talent: erano lei e la sua passione. Sangiovanni, ormai ammaliato come un marinaio dal canto delle sirene, si tolse il bucket di jeans e cantò il ritornello, non staccandole gli occhi di dossi per tutta la durata della coreografia. Quando finì, avrebbe voluto congratularsi con lei, anche con un semplice sorriso, ma non gli era passata a fianco come avrebbe immaginato, ma preferì salire dal corridoio esterno ai banchi. Sangiovanni, allora, decise di concentrarsi sulla puntata: in fin dei conti prima della fine della registrazione non avrebbero potuto parlare e lui doveva concentrarsi sul guadagnarsi la maglia.

Sangiovanni ringrazio tutti i santi del paradiso quando Maria fece intervenire Giulia dopo l'esibizione di Sam. Le sembrava di non sentire la sua voce da mesi, anche se in quei giorni, durante i pranzi, l'aveva sentita, ma mai rivolta direttamente a lui. Tuttavia, ciò che gli era mancato maggiormente erano la sua risata e i suoi 'mannaggia'. La sua risata, che per anni aveva nascosto, e il suo modo di fare fanciullesco, che spesso le avevano criticato, erano ciò che amava di più di lei, perché gli avevano fatto riscoprire il bambino che lui aveva tenuto sottochiave per anni, sbagliando, e l'aveva fatto sentire leggero come non era stato mai.

Dopo Raffaele, finalmente, arrivò il turno di Giulia. Non si stava ancora giocando la maglia, ma doveva accompagnare Alessandro nel passo a due sul quale avevano lavorato tutta la settimana e Sangiovanni non vedeva l'ora si esibissero. Vide Elena e Sebastian entrare per mostrare la coreografia e realizzò che Giulia avevano trascorso la settimana insieme alla sua storica cotta. Non l'avrebbe mai ammesso, ma l'interesse che Giulia aveva provato per il ballerino lo ingelosiva un po'; alla fine dei conti era un bel ragazzo e avevano in comune l'amore per la danza. Sorrise fra sé e sé: il destino, facendo sì che Giulia provasse con Sebastian, lo stava chiaramente prendendo in giro. Conclusasi l'esibizione dei professionisti, Sangiovanni osservò Alessandro e Giulia posizionarsi a meno di un metro da lui, vedendo chiaramente il bacino di incoraggiamento che si erano lasciati sulla spalla l'uno dell'altro. Sapeva non ci fosse malizia nel gesto, Giulia era fin troppo pura per una cosa del genere, ma non poté fare a meno di ripensare alla sera in cui avevano discusso, quando lei stava con il ballerino a parlare della loro relazione. Il moto di gelosia e leggero fastidio era lo stesso di quel giorno e forse, penso fra sé, lo stesso che aveva provato Giulia quando lo aveva visto con Enula: così come lui voleva che Giulia facesse affidamento su di lui se ci fossero problemi, allo stesso modo, lei voleva essere il suo punto di riferimento. La canzone partì e quando vide Giulia sorridere, spontaneamente e senza neppure rendersene conto, sorrise anche lui. In pochi secondi, fu completamente ipnotizzato dalla coreografia, a tal punto da iniziare a cantare a pieni polmoni. Giulia e Alessandro, a suo parere, erano fra i ballerini più bravi in quella scuola e la sintonia a livello artistico fra i due era innegabile. Non staccò gli occhi da loro nemmeno per un secondo, per non perdersi neanche un passo della sua ballerina preferita e la osservò librarsi al cielo con la leggerezza e naturalezza che caratterizzavano tutti i suoi movimenti. Come dicevano anche i prof, Giulia aveva l'innata capacità di rendere qualsiasi passo semplicissimo. Quando l'esibizione terminò, si voltò verso Enula, mormorando un 'wow' e ricevendo la stessa reazione da parte sua. Aveva visto spesso Giulia in passi a due con Samuele, ma questo, non si sapeva spiegare perché, era riuscito a superare tutti gli altri.

Dopo Aka, fu il turno di Giulia. Sangiovanni la osservò scendere le scale con una gonna rossa. Aggrottò le sopracciglia, non sapendo cosa aspettarsi e si odiò per questo. Solitamente, sapeva passo per passo quali coreografie avrebbe portato ma, quella settimana, dal momento che praticamente non si erano parlati, ne era completamente all'oscuro. Ascoltò le parole di Veronica, che stava spiegando che si sarebbe cimentata nel latino. Aveva già visto Giulia sulla musica spagnola con Bagdad la quale, segretamente, era una delle sue coreografie preferite. Così come l'hip hop sembrava essere parte di lei, la Spagna le scorreva nelle vene ed era chiaro, anche mentre ballava questa nuova coreografia. Sapeva già che l'avrebbe messa fra le sue preferite; non che effettivamente riuscisse a fare una classifica o che ci fosse qualche pezzo che non gli piaceva, adorava tutte le sue coreografie perché riusciva sempre a comunicargli qualcosa, a prescindere dallo stile. Era così perso a guardarla ballare da non rendersi nemmeno conto che la coreografia fosse giunta al termine. Era la terza volta che si esibiva quel pomeriggio e si era reso conto di quanto gli mancasse Giulia ballare, giungendo alla conclusione che non avrebbe più permesso a sé stesso di privarsi di quella vista, di circondarsi della sua energia e della sua leggerezza.

Sangiovanni attese con ansia che giungesse il suo turno. Sentiva il bisogno di staccare la testa e perdersi nella sua musica, ragione per cui sorrise entusiasta quando Rudy gli chiese di cantare 'tutta la notte'. Diede il massimo di sé, sentendo sul serio, per la prima volta il 'ho trovato il coraggio, di dirtelo in faccia, di dirti che, voglio stare una vita con te' della canzone, ragione per cui, finito il ritornello, volse lo sguardo verso Giulia, sperando che, in qualche modo, capisse che la stava cantando per lei e sorrise quando la vide nascondere un sorrisetto dietro le mani. Era felice di vederla cantare insieme a lui, perché significava che, così come lui continuava ad essere stregato dai suoi passi, lei continuava ad essere ammaliata dalla sua musica. Concluse l'esibizione, fiero di sé stesso e attese in giudizio di Rudy. Sperava di poter tornare al proprio banco dopo la conferma della maglia, ma il suo prof e la Pettinelli iniziarono a discutere dopo che lei chiese di ascoltare 'teorema'. Sangiovanni li vide battibeccare, in parte divertito, in parte felice dei complimenti che stava ricevendo dalla professoressa, ma in parte anche annoiato, perché desiderava cantare e detestava le critiche che i suoi compagni stavano ricevendo. Dopo minuti che gli sembrarono interminabili, finalmente potè cantare. A canzone conclusa, ringraziò mentalmente Anna di avergliela fatta cantare: in quel momento 'senza l'amore l'uomo che cos'è?' assumeva un nuovo significato. In quella settimana, aveva compreso che lui, che aveva allontanato l'amore di Giulia perché pensava lo distraesse dal suo obiettivo principale, aveva ottenuto l'effetto contrario. Si era reso conto che pensare alla sua musa, in quel momento, gli aveva permesso di cantare meglio di come avesse fatto durante le prove. In quel pomeriggio, aveva compreso che l'amore di Giulia, ormai, era una fonte nella sua vita e, sebbene potessero esserci problemi e ostacoli, stava in lui – in loro, perché erano insieme in quel percorso – superarli e non fermarsi davanti ad essi.

Una volta rientrati in casetta, Sangiovanni aveva intenzione di cambiarsi e poi andare a cercare Giulia per poterle parlare, ma Maria li aveva chiamati per mostrare loro la classifica delle radio. Il cantante arrivò per ultimo e vide che c'era un posto vicino alla ballerina, per cui le si sedette a fianco. Percepiva il suo sguardo su di lui, ma non fece nulla, cercando di essere il più naturale possibile, come se non fosse accaduto nulla fra di loro. Sangiovanni si concentrò sulla classifica, guardando con la coda dell'occhio i movimenti della ragazza al suo fianco, che non riusciva a stare un secondo ferma e cambiava continuamente posizione. Giulia, infatti, non comprendeva il comportamento del riccio. Oltre quella volta che si era fermato di fronte a lei a fissarla mentre stava al computer, qualche giorno prima – anche quella volta non aveva trovato una spiegazione al suo gesto – non aveva avuto contatti diretti con lui, semplicemente si ignoravano a vicenda. Una parte di lei, desiderava ardentemente avvicinarsi a lui, cercare di parlargli e tornare ad essere quelli di prima – era innegabile quanto le mancasse – ma sapeva non fosse la cosa giusta. Sangiovanni era stato chiaro, l'aveva mollata e lei, seppur non condividesse, aveva accettato, facendosi da parte. Dunque, stava a lui, se avesse voluto, fare il primo passo. Martina e Rosa avevano scommesso su quanto tempo avrebbe impiegato a tornare da lei, ma Giulia non ci sperava. Cambiò per l'ennesima volta posizione, mentre Maria annunciava il primo posto di 'tutta la notte'.

"Non avevo dubbi" mormorò Giulia senza rendersene neppure conto, ma la sua voce aveva immediatamente fatto girare Sangiovanni nella sua direzione. Le sorrise, felice di sapere che, nonostante tutto, lei credesse ancora in lui e nella sua musica. Giulia, però, in imbarazzo, si alzò, andando in cucina a prendere un bicchiere d'acqua, giusto per prendersi qualche secondo lontana dal ragazzo che continuava a farle battere il cuore come la prima volta.

Giulia ascoltava Sangiovanni fare supposizioni sulle classifiche, azzeccando la maggior parte delle volte, notando quanto gli fosse mancata la sua voce. 'Sei proprio una sottona', si disse fra sé e sé. La ballerina cambiò nuovamente posizione, avvicinandosi, inconsapevolmente, verso il ragazzo il suo fianco, come due calamite che si attraevano. Era come se un filo continuasse a legarli, nonostante tutto. Mentre Tancredi parlava con Maria, gioendo per i risultati che 'Las Vegas' aveva ottenuto in classifica, Sangiovanni cambiò posizione, ritrovandosi a pochi centimetri da Giulia, a tal punto da sfiorarla di tanto in tanto. Il cantante aveva azzardato quella mossa, cercando di sondare il terreno, per capire se quella sera fosse il momento adatto per parlarle e il fatto che lei non si fosse spostata, fu un segno positivo per lui. Tuttavia, quando Maria li aveva lasciati per permettergli di cenare, Giulia aveva abbandonato il posto velocemente, per cui Sangiovanni decise che le avrebbe parlato dopo cena.

Il destino, però, sembrava mettergli i bastoni fra le ruote. Sangiovanni era a meno di un metro da Giulia, pronto a chiedergli di parlare, ma Maria, nuovamente, li aveva chiamati sulle gradinate per commentare la puntata. Occuparono gli stessi posti e mentre ascoltava i suoi compagni fare i commenti sulla puntata, il cantante si avvicinò alla ragazza e, a bassa voce, si rivolse a lei.

"Siete stati bravi tu e Ale"

Giulia lo osservò confusa. Per giorni non si erano parlati e ora, almeno per lui, era come se nulla fosse accaduto. Non che le dispiacesse, sotto sotto le faceva piacere che lui ritornasse sui suoi passi, ma non aveva intenzione di accontentarsi di due complimenti per fare finta di nulla. Aveva cercato di non mostrarlo durante quella settimana, ma quello che era accaduto le aveva fatto male. In primis, era stata la sua prima rottura e non aveva idea di come affrontarla, considerando che non poteva parlare con la sua migliore amica o con sua madre quando voleva, che viveva con la causa del suo cuore spezzato e soprattutto che doveva continuare a imparare e provare coreografie per guadagnarsi la maglia del serale. Il primo giorno di prove, dopo la rottura, era stato un disastro. Flash della sera prima le passavano continuamente davanti gli occhi, facendole sbagliare i passi. Fortunatamente, era con Alessandro per provare la coreografia de 'il conforto', il quale, quando l'aveva vista così distratta – e triste, glielo si leggeva negli occhi – le aveva parlato, sapendo la causa del problema, visto che aveva parlato con lui dei suoi dubbi su Sangiovanni, e aveva cercato di consolarla. Con poche ma giuste parole, era riuscita a darle la carica giusta per riprendersi e concentrarsi e così, giorno dopo giorno, la danza era diventata una distrazione che stava curando le sue ferite.

Si limitò ad un 'grazie' bisbigliato, per poi concentrarsi su Gaia che stava parlando dei commenti ricevuti da Rudy.

"Enula diceva che avete avuto delle difficoltà"

Sangiovanni non avrebbe mai ammesso che ogni giorno chiedeva alla ragazza di Giulia nella speranza di avere qualche informazione sulla ballerina.

Giulia arcuò un sopracciglio, cercando di capire dove volesse arrivare, ma rispose comunque.

"Avevo ansia con le prese, ma Ale ha fatto di tutto per rassicurarmi. E' voluto rimanere in palestra finchè non sono stata sicura"

Nonostante Enula lo avesse già informato a riguardo, il fatto che un'altra persona fosse stato in grado di colmare le sue insicurezze, gli fece provare quel senso di gelosia che aveva provato fin troppo spesso negli ultimi giorni. In quel momento, capiva perfettamente cosa avesse provato a vederlo con Enula e cosa significasse sentirsi rimpiazzabile.

"Ha funzionato alla grande, a quanto pare"

Giulia non colse il velo di gelosia presente nella sua risposta, limitandosi ad annuire per poi posare lo sguardo su Leo, che stava parlando della classifica delle radio. Dall'altro lato, Sangiovanni non sapeva più cosa fare. La ballerina era molto più fredda di quanto pensasse, quindi senza pensarci più di tanto le disse: "Ho bisogno di parlarti dopo"

La ragazza sbattè le palpebre più volte, presa alla sprovvista da quelle parole, per poi annuire. Sperava vivamente che non sarebbero finiti per discutere nuovamente, preferendo il suo silenzio a parole che potessero ferirla nuovamente.

"Bene" rispose con un sorrisetto, per poi prendere un cuscino e sdraiarsi sulle sue gambe.

Inarcò un sopracciglio, come a chiedere cosa stesse facendo, rimanendo però ferma, permettendo al ragazzo di sistemarsi come gli risultasse più comodo.

"Lo sai che sto comodo così"

"Vaffanbene, cretino" mormorò, trattenendosi dall'infilare una mano tra i suoi ricci come avrebbe fatto normalmente. Non avrebbe fatto la sottona, almeno finchè non fosse stata sicura che lui avrebbe ceduto.

Quando la voce di Maria sparì dopo averli augurato la buonanotte, gli allievi si sparpagliarono per casa, facendo sì che Giulia e Sangiovanni rimanessero soli sulle gradinate. Il ragazzo rimase ancora un po' steso sulle sue gambe, osservando dal basso il volto della ballerina, che faceva di tutto per evitare il suo sguardo. Cercava il modo migliore per iniziare il discorso, ma le parole non ne volevano sapere di uscire. In quel momento avrebbe voluto prendersi quelle carezze di cui si era privato per una settimana.

"Vado a preparare delle tisane" disse improvvisamente, sperando che allontanarsi da lei gli avrebbe permesso di riordinare i pensieri.

"Non dimenticare i biscotti"

Sangiovanni le sorrise. Tisane e biscotti erano diventati la loro routine prima di andare a dormire, quando la sera si ritagliavano del tempo per loro. Gli era mancato pure condividere le sue tisane con lei. Giulia, nel frattempo, prese il telecomando e accese mettendo la radio, cercando di distrarsi dall'ansia che la stava divorando in quel momento. Pochi minuti dopo, il cantante tornò, tazze fumanti in mano e biscotti sottobraccio e posò tutto sulle gradinate.

"Adoro questa canzone" bofonchiò con un biscotto in bocca, iniziando a cantare ed improvvisando dei passi. Giulia l'aveva sentita più volte durante la settimana, soprattutto quando tornava in casetta da sola dopo le lezioni e ci si era rivista molto. Per tutta la settimana si era sentita in bilico, come in una situazione di stallo, che sperava giungesse alla fine quella sera. Lo osservò divertita, mentre si improvvisava ballerino, nonostante fosse l'essere più scoordinato che avesse mai incontrato, ritrovandosi a canticchiare con lui, che la fissava sorridente. Sarebbe tornato tutto alla normalità con questa facilità? Giulia se lo augurava. Quando si concluse la canzone, si andò a sedere al suo fianco. Rimasero in silenzio a guardare i videoclip che passavano in tv, sorseggiando le tisane e sgranocchiando i biscotti, finchè non partì Afterglow.

"Aumenta!" esclamò Giulia. Era una delle canzoni che più preferiva in quel periodo.

"E tu cosa mi dai in cambio?" il ragazzo nascose il telecomando, guardandola divertito.

"Dai, cretino" si sporse cercando di afferrarlo, ma l'aveva praticamente nascosto dietro la schiena.

"Tieni, ti offro una gocciola" disse estraendo un biscotto dal pacchetto e offrendoglielo. Lui aprì la bocca, attendendo che lo imboccasse, mentre lei alzava gli occhi al cielo. Era lieta del fatto che fossero riusciti a ritrovare quella leggerezza di cui aveva tanto parlato lui.

Dopo aver dato un morso, annuì, porgendole il telecomando, con il quale Giulia aumentò il volume e usò per simulare un mini concerto. Quando la canzone terminò, Giulia si sdraiò meglio sugli spalti, notando come anche Sangiovanni avesse emulato il suo movimento. Questa volta, fu lei a fare il primo passo, poggiando il capo sulla sua spalla. Sangiovanni sorrise soddisfatto, notando come la ballerina, finalmente, avesse iniziato a sciogliersi, permettendogli di rendere più semplice la discussione che il ragazzo avrebbe iniziato da lì a poco. Entrambi avevano la sensazione di essere tornati ad una settimana prima, quando nulla era accaduto e tutto andava bene fra di loro: il braccio di Sangiovanni steso sul ventre di Giulia, che lo accarezzava leggermente, facendolo rilassare, mentre le sue mani erano immediatamente finite fra i ricci, che tanto gli erano mancati. Silenzi si alternavano a melodie canticchiate, entrambi sapevano di dover parlare, ma entrambi si rifiutavano di spezzare quell'armonia ritrovata. Ogni volta che finiva una canzone, il cantante si riprometteva di iniziare il discorso, ma quei momenti che nella loro giornata erano diventati routine, gli erano mancati troppo per privarsene. Altri tre videoclip passarono sotto i loro occhi prima che Giulia decidesse di cambiare posizione, spostando il suo braccio e allontanandosi dalle gradinate con le tazze ormai vuote in mano e i biscotti.

"Mi dai un ultimo biscotto prima di portarteli via?"

Giulia sorrise di fronte a quel broncio che lo faceva sembrare così piccolo, ma che tanto adorava e al quale non sapeva dire di no. Gliene passò uno, ma anziché prenderlo, lo morsicò, lasciando che l'altra metà rimanesse nelle sue mani.

"Sei un monello" mormorò prima che lei si avvicinasse nuovamente per imboccarlo come aveva fatto prima, comprendendo che era quello che desiderava.

Quando tornò, notò che il ragazzo si era fatto più comodo sui gradini, in modo tale da essere rivolto perfettamente verso la tv. Giulia aveva notato come gli avesse lasciato il posto vicino alla parete, sapendo quanto odiasse stare nel bordo e gli si era stesa a fianco. Silenziosamente e in maniera del tutto naturale, le cinse la vita con un braccio, avvicinandola a sé, mentre era ancora rivolto verso lo schermo. Il cuore di Giulia aveva iniziato a battere ancora più velocemente, non più abituata a quel contatto, a sentire la pelle contro la sua e le dita che, prese dal nervosismo, picchiettavano leggermente sulla sua schiena. Giulia non rimase ferma, lo avvolse anche lei con un braccio, facendosi, se possibile, ancora più vicina. Sangiovanni, nel frattempo, osservando il video di Baila Conmigo, cercava il modo migliore di scusarsi con lei, di farle capire che non avrebbe mai voluto farla soffrire e di come avesse compreso di aver bisogno di lei nella sua vita. Tuttavia, una parte di lui temeva non sarebbe andata come immaginava. Temeva che nulla sarebbe tornato come prima e di aver combinato un disastro.

"Non ho capito perché non mi vuoi guardare" mormorò quasi fra i suoi riccioli.

"Cosa vuol dire che non ti voglio guardare? Sto guardando il video"

La realtà, era che temeva che, guardandola negli occhi, potesse non scorgere più lo sguardo con cui lo aveva guardato fino ad una settimana prima. Non voleva ammetterlo neppure a sé stesso, ma aveva il terrore di averla persa.

"Non è vero"

Sangiovanni sospirò, racimolò quel poco coraggio che gli era rimasto e si voltò verso di lei, ancora ad oggi chiusi.

"Apri questi occhi"

Fu una richiesta sussurrata così vicino al suo viso che Sangiovanni percepì il suo respiro infrangersi contro le sue labbra, che si schiusero leggermente. La mano di Giulia andò a posarsi sulla sua guancia, accarezzando il labbro inferiore e notando le pellicine che lo decoravano, segno del fatto che si era a lungo tormentato le labbra in quel periodo. La ballerina desiderava ardentemente rivedere i suoi occhi di quel colore particolare, azzurri ma con qualche striatura di verde, se visti da vicino, ma il ragazzo non sembrava voler collaborare. Si avvicinò ancora di più, quasi a sfiorarsi, mentre la mano proseguiva nei suoi movimenti. Le dita lunghe e affusolate del ragazzo scorrevano su un fianco, così leggere da farle provare la pelle d'oca, che si unì al batticuore quando, finalmente, decise di aprire gli occhi.

"Ehi" risè lei. Era bello sentire nuovamente la sua risata così vicina e nata grazie a lui, in un certo senso. Lui non rispose, si limitò ad avvicinarla a sé ancora di più a sé, fino a fare intrecciare le loro gambe. Ad entrambi era mancato l'incastro perfetto che erano i loro corpi.

"Perché sei qui?" domandò Giulia. Era inutile continuare a rimandare quella conversazione che prima o poi sarebbe dovuta avvenire.

"Mi mancavi" rispose in tutta sincerità il ragazzo. Averla così vicina, sentire la sua pelle, immergersi nei suoi occhi l'avevano assuefatto come con una droga e sentiva di non avere più il controllo di sé stesso, come se si fosse ubriacato di lei.

"Sei stato tu ad allontanarmi" mormorò lei. "Hai detto che non ti davo più tranquillità"

"E lo credo ancora. Sai anche tu che rimanere a discutere fino alle 4.45 non fa bene a nessuno delle due. Siamo qui per altro, il fatto che ci siamo avvicinati è solo una cosa in più che è capitata, non l'aveva pianificato nessuno dei due e non posso lasciare che questo abbia un impatto negativo sul mio percorso, ma anche sul tuo. Sto cercando di rimanere fermo nelle mie decisioni"

"E io rimango nella mia"

"Cioè?"

"Che non sono d'accordo e basta, lo sai"

Inconsapevolmente, i loro volti si erano avvicinati, al punto che le labbra erano ad un centimetro di distanza l'uno dall'altra.

"E cosa dovrei fare?"

Sangiovanni, ormai, aveva sconnesso del tutto il cervello, lo sguardo che si alternava fra gli occhi e le labbra della ragazza che aveva di fronte e parlava senza rendersi realmente conto di ciò che stava uscendo dalla sua bocca. Giulia sorrise, notando lo sguardo del ragazzo, che più volte aveva visto e sapeva bene il suo significato.

"Quello che vuoi tu"

Giulia voleva vedere fino a dove si sarebbe spinto il cantante.

"Non posso starti così vicino. Probabilmente se continuassi a starti così vicino sarei uno, incoerente e due-"

"Non puoi essere incoerente per una volta?"

Giulia, nei mesi, aveva imparato quanto fosse cervellotico il ragazzo e come la sua mente fosse in continuo movimento, senza mai arrestarsi e desiderava che quella volta, come poche altre volte, ascoltasse il suo cuore e non il suo cervello, come aveva fatto lei fin dall'inizio. Avvolse il braccio dietro al suo collo, giocando con i riccioli che vi erano sulla nuca.

"Sì... forse potrei esserlo"

La ballerina sorrise, consapevole del fatto che Sangiovanni avesse ceduto al suo cuore, finalmente. Per una volta, fu lei a tirarlo a sé per un bacio. Le loro labbra si scontrarono, inizialmente irruente, segno della mancanza che avevano sentito l'uno dell'altra in quella settimana, per poi rallentare, come a volersi godere maggiormente quel momento tanto desiderato da entrambi. La mano sul fianco di Giulia non sembrava volersi arrestare, stringendola come per rendersi conto che quel bacio era reale. Si staccarono per riprendere fiato, ma la leggera risata della ragazza sembrò riportare Sangiovanni sulla terra, dalla quale si era allontanato nel momento in cui gli si era stesa accanto. Si districò dal groviglio che braccia e gambe avevano creato, quasi fuggendo via da quella sala.

Non che non desiderasse baciarla, lo desiderava più di ogni cosa, ma voleva fare tutto con un certo criterio. Voleva che le cose fra di loro fossero messe in chiaro prima di andare oltre, ma quella volta la parte più irrazionale di lui aveva preso il sopravvento, facendo agire il corpo e non la mente.

Giulia rimase a fissare la porta dietro alla quale il riccio era sparito, cercando di dare una spiegazione al suo gesto. Era stata troppo irruenta? Non avrebbe dovuto baciarlo? Tuttavia, le era sembrato che lui avesse ricambiato il gesto volentieri, quindi non poteva essere quello. Sbuffò, alzandosi da quelle gradinate e dirigendosi in camera sua, consapevole che quella notte non avrebbe dormito nel tentativo di comprendere cosa passasse nella mente del ragazzo.

Il mattino successivo, Giulia era intenzionata a parlargli, nella speranza di capire cosa stesse accadendo fra loro due. Sapeva che avrebbe avuto lezione fino alle undici, quindi lo attese, cercando di fare pace fra i suoi pensieri in modo tale da sapere cosa dirgli nel momento in cui l'avesse avuto davanti. Nonostante fosse nell'altro salotto, lo sentì rientrare grazie ai suoi compagni che lo salutavano, così attese qualche altro minuto affinchè lui si potesse sistemare dopo il rientro e poi lo raggiunse. Tuttavia, quando fece scorrere la porta della sua stanza, non lo vide, così tornò nell'ala giorno della casa, cercando di capire dove fosse finito, ma fu lui stesso a palesarsi alle sue spalle.

"Perché stai scappando via?"

Giulia si voltò, trovandolo più vicino di quanto credesse, la confusione palese sul suo volto.

"Dov'eri?"

"Nel bagno della mia stanza"

"Ah"

"Mi cercavi?"

La sicurezza che Giulia aveva avuto fino a quel momento sembrava essere scomparsa, così si limitò ad annuire.

"Ti va di metterci fuori? E' una bella giornata oggi"

La ballerina lo seguì fino al giardino B, per poi prendere posto accanto a lui sul divanetto. Sangiovanni sapeva che gli voleva parlare della sera prima e nonostante avesse anche lui tanto da dire, attese che forse lei ad iniziare, dandole tutto il tempo di cui aveva bisogno.

"Di cosa volevi parlarmi ieri?"

Era stato lui il primo a chiedere un confronto e voleva che fosse lui ad iniziare una discussione.

"Di noi. Di quello che è successo. Volevo chiederti scusa, innanzitutto, per come mi sono comportato, per quello che ti ho detto, per averti fatto soffrire"

"Ma erano cose che pensavi, no?"

"In quel momento sì. Ora non più. Voglio dire, continuo a pensare che la musica e la danza debbano essere le nostre priorità e che non possiamo stare svegli fino al mattino a discutere, ma ciò non vuol dire che non dobbiamo stare insieme. Credo sia stata l'ansia del serale e poi vederti con Alessandro..."

Giulia inarcò un sopracciglio. Tutto avrebbe pensato tranne che vederla con Alessandro avrebbe potuto dargli fastidio.

"Siamo amici, non vedo perché-"

"Siamo stati due scemi, entrambi. Tu eri lì a parlare con lui di me ed Enula mentre io stavo con Enula a parlare di voi due, anziché stare noi due insieme. E' questo il nostro problema: non ci diciamo mai le cose come stanno. Se tu fossi venuta a parlarmi prima, se io avessi usato parole diverse, magari non saremmo neppure arrivati a tutto ciò"

Giulia si tolse il cardigan che indossava, accaldata dal sole che batteva e confusa dalle parole del ragazzo.

"Anche se fossi venuta prima non sarebbe cambiato nulla. Per te era inutile discutere per Enula"

"E lo penso ancora. Enula è solo un'amica, al massimo una sorella, non ci potrebbe mai essere nulla fra di noi. E capisco che tu ti possa essere sentita sostituita da lei, è quello che ho provato io quando mi hai detto che Alessandro ti aveva aiutata a superare la paura delle prese, ma non potrei mai avere con nessun'altra quello che ho con te, perché sei tu. Me ne sono accorto questa settimana, sai? Quella leggerezza di cui ti parlavo, che era sparita negli ultimi giorni, mi è mancata ancora di più. Sapere che tornato a casa dalle lezioni ci saresti stata tu o che sarei potuto andare nella tua stanza a giocare con Marius mentre attendevo il tuo ritorno mi sono mancati. Mi sei mancata tu, perché riesci a portare il sole nelle mie giornate e neppure te ne rendi conto. Nessuno, ad oggi, potrebbe essere quello che tu sei per me, nessuna Enula e nessuna Gaia. Ho capito che preferirei discutere ancora con te, magari non alle quattro del mattino – Giulia abbozzò un sorriso – e poi fare pace, che eliminarti completamente dalla mia vita. Mi dispiace tu ti possa essere sentita così, spero non ricapiti più"

Giulia lo osservò per alcuni minuti, spiazzata da quelle parole. Non aveva idea di quello che il ragazzo aveva intenzione di dirle, ma era riuscita a rassicurarla, a farle capire che la voleva nella sua vita tanto quanto lo desiderava lei. Lo osservò levarsi la maglia, probabilmente anche lui accaldato a causa di quell'inusuale caldo.

"Credi che se dovessimo discutere non reagiresti di nuovo così? Saremmo di nuovo al punto di partenza"

"E' una cosa che ho messo in conto. E' stata la nostra prima discussione seria e probabilmente l'ho ingigantita più di quanto non fosse. Se mi fossi soffermato maggiormente sulle tue parole, se fossi stato più riflessivo l'avremmo affrontata diversamente, ne sono certo. Mi sono pentito del modo in cui ti ho parlato non appena sei uscita da quella stanza e giorno dopo giorno mi sono reso quanto di quanto avessi sbagliato, finchè non ti ho visto oggi in puntata. Ti voglio nella mia vita e sono sicuro che in futuro, discussioni di questo tipo non ci saranno più"

Giulia si avvicinò maggiormente a lui, prendendo una sua mano fra le sue, iniziando a giocare con le lunghe dita affusolate.

"Mi sono fatta prendere dalle mie solite paranoie, ma tu, più di chiunque altro, conosci le mie insicurezze. Una parte di me era anche gelosa, ma non di Enula in sé e per sé, ma della possibilità che lei potesse darti qualcosa che io non ho. In questi mesi, mi hai aiutato tanto con le mie sicurezze, l'hai visto anche tu dalla nuvoletta, e il fatto che io potessi ricambiare il favore facendoti sentire più sereno mi riempiva il cuore di felicità, ragione per cui quando mi hai detto che non sentivi più quella tranquillità ho pensato che le cose per noi fossero giunte al capolinea e che riuscissi a trovare in lei quello che io non potevo darti più. Era semplicemente questo e, probabilmente, come dici tu, se l'avessimo affrontata in maniera differente, non avremmo trascorso una settimana senza parlare"

"L'ho capito solo giorni dopo come tu ti sei sentita e mi dispiace, non avrei mai voluto – Sangiovanni abbassò il tono della voce, quasi imbarazzato – Mi perdoni?"

Quella notte, il cantante, era stato preso dal senso di colpa di aver spezzato il cuore a quell'animo puro e si era convinto lei non sarebbe mai stato in grado di perdonarlo, non del tutto almeno.

Giulia, come era solita fare, non rispose a parole, ma si limitò ad abbracciarlo, nascondendo il volto nell'incavo del suo collo, beandosi del suo famigliare profumo. Rimasero in silenzio, a godersi la pace ritrovata e la presenza l'uno dell'altro.

"Perché sei scappato ieri sera?" chiese improvvisamente Giulia, allontanandosi da lui per poterlo guardare negli occhi.

"Perché avevo in mente di farti un discorso prima di, eventualmente, baciarti, ma tu mi hai preceduto e hai rovinato tutti i piaci. Quel dannato bacio..."

Giulia sorrise, prima digettarsi sulle sue labbra come aveva fatto la sera precedente.




Hello! Sono tornata con un capitolo un po' particolare, perchè è un po' un salto nel passato rispetto agli ultimi che ho postato, ma soprattutto peechè riguarda quel famoso 18 febbraio. Inizialmente ero un po' titubante nel scriverlo, perchè non mi sembrava il caso di trattare proprio quel momento, ma alla fine ho lasciato la mia mente viaggiare e, riguardando i vari daytime ho cercato di ricomporre i pezzi e ho provato ad immaginare cosa potesse esserci nelle loro teste in quei giorni, ma ripeto e sottolineo, è tutta mia fantasia. Spero comunque che vi sia piaciuto, un bacio <3  

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