Proteggimi da te

Von Marty1025

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Dalla morte di Marilyn, Neil ha preso una brutta strada. Cattive compagnie, alcol, sesso lo hanno portato ad... Mehr

Prologo
Capitolo 1: Amy
Capitolo 2: Neil
Capitolo 3: Amy
Capitolo 4: Neil
Capitolo 5: Amy
Capitolo 6: Amy
Capitolo 7: Amy
Capitolo 8: Amy
Capitolo 9: Neil
Capitolo 10: Amy
Capitolo 11: Amy
Capitolo 12: Neil
Capitolo 13: Neil
Capitolo 14: Amy
Capitolo 15: Neil
Capitolo 16: Amy
Capitolo 17: Amy
Capitolo 18: Amy
Capitolo 19: Neil
Capitolo 20: Neil
Capitolo 21: Amy
Capitolo 22: Neil
Capitolo 23: Amy
Capitolo 24: Amy
Capitolo 25: Neil
Capitolo 26: Amy
Capitolo 27: Amy
Capitolo 28: Neil
Capitolo 29: Amy
Capitolo 30: Neil
Capitolo 31: Amy
Capitolo 32: Neil
Capitolo 33: Amy
Capitolo 34: Amy
Capitolo 35: Neil
Capitolo 36: Amy
Capitolo 37: Neil
Capitolo 38: Amy
Capitolo 39: Neil
Capitolo 40: Amy
Capitolo 41: Amy
Capitolo 42: Neil
Capitolo 43: Amy
Capitolo 44: Neil
Capitolo 45: Neil
Capitolo 46: Amy
Capitolo 47: Neil
Capitolo 48: Amy
Capitolo 49: Neil
Capitolo 50: Amy
Capitolo 51: Neil
Capitolo 52: Amy
Capitolo 53: Neil
Capitolo 54: Amy
Capitolo 55: Neil
Capitolo 56: Amy
Capitolo 57: Neil
Capitolo 58: Amy
Capitolo 59: Neil
Capitolo 60: Amy
Capitolo 61: Neil
Capitolo 62: Neil
Capitolo 63: Amy
Capitolo 64: Neil
Epilogo
ANNUNCIO: Il futuro di PDT

Capitolo 65: Amy

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Von Marty1025

A pochi metri da me c'è uno degli uomini di mio padre. Armato e con tanta voglia di obbedire a Walter. A dividerci c'è un pezzo di muro e, anche se so che non può vedermi, immagino che sia un segugio addestrato a sentire l'odore della paura da chilometri e chilometri di distanza. Immagino di ritrovarmelo davanti a momenti, puntarmi una pistola in faccia e ordinarmi di tornare nella mia camera.

'Respira' mi ordino mentalmente. Tengo la schiena schiacciata contro il muro come se volessi entrarci dentro, come fanno i fantasmi nei film stupidi che vediamo io e Brie.

'e ricomincia' richiamo alla mente la sua vocina per convincere il mio corpo a non tremare. Penso alla mano di Neil che stringeva la mia fino a qualche minuto fa, non voleva lasciarmi andare e neanche io, ma di tempo ne avremmo avuto all'infinito una volta fuori dall'Hell.

Una pistola viene caricata alle mie spalle ed io sobbalzo per lo spavento portandomi subito una mano alla bocca sperando che nessuno mi abbia sentita, ma quando mi giro nella direzione del suono metallico, l'unica cosa che vedo è il foro tondo della canna della pistola, talmente vicino alla mia fronte da poterne sentire il freddo del metallo.

"Piccola, vedo che ti sei ripresa bene. E io che mi ero tanto preoccupato. Anton mi ha detto che stavi talmente bene che tu e il tuo fidanzatino volevate fare una fuga d'amore" indica il bodyguard che fino a poco fa era svenuto sul pianerottolo del quarto piano.

Immobilizzata dalla paura, Anton mi sfila la pistola che Neil gli aveva sottratto meno di dieci minuti prima e la passa a mio padre.

"Walter" lo saluto con finta ironia stringendo le labbra in un sorriso bastardo.

"Ti deve amare tanto se è andato da Jessica lasciandoti qui tutta sola. Nessuno tratta così la mia bambina! Andiamo a fargli una ramanzina" mi passa di fianco iniziando a percorrere l'ultimo tratto di scale che ci separa dalle camere e, senza darmi l'opportunità di rispondergli, la mano di Anton mi afferra il polso schiacciandomi il braccio contro la schiena e il freddo della pistola si sposta dalla fronte alla tempia. Provo a ribellarmi alla sua presa, ma più mi muovo più lui mi piega il gomito costringendomi a lanciare una piccola smorfia di dolore.

Così è qui che Brianna è stata tutto questo tempo? Sempre se quattro giorni possano essere considerati tanti. Ad un piano di distanza e, probabilmente, anche in corrispondenza della mia camera a giudicare dal numero di porte che conto a destra e a sinistra di quella cui Walter è davanti.

Abbassa la maniglia ed io chiudo gli occhi.

Penso che sono troppo giovane per morire. È una frase che ironicamente tutti diciamo almeno una volta nella vita, ma quando ci si ritrova in una situazione del genere pensiamo 'Dio, quanto è vero!'. Però almeno una cosa nella vita l'ho conquistata: l'amore. Ed è una cosa che mio padre non potrà mai togliermi, neanche in una eventuale vita oltre la morte. L'amore è una cosa che lui non ha mai avuto e mai avrà. Almeno so che me ne andrei felice, nonostante mi addolori lasciare di nuovo solo Neil. Proprio ora che ci eravamo ritrovati.

Ma la mia vita è sempre stata una questione di tempismi sbagliati: mia madre, Erin, Brianna, Neil...

"Bene bene, era ora che conoscessi il ragazzo di mia figlia"

Apro gli occhi e lui è davanti a me con quei suoi occhi verdi spalancati, per la paura ora le pupille gli si sono talmente dilatate che il verde si confonde col nero. Sarebbe bellissimo anche con gli occhi scuri...

"Un passo e le sparo" sibila Anton spingendo la canna della pistola sulla mia testa costringendomi a ruotarla per allontanarmi dal ferro gelido. Una lacrima scivola sul mio viso e nessuno può muoversi per asciugarla. Torna quella sensazione di solitudine così famigliare, struggente. Quel senso di impotenza e quel desiderio di ribellione.

Ma cosa posso fare? Siamo quattro contro tre, o meglio quattro pistole contro una. Due se riesco a sottrarla ad Anton, ma sicuro mio padre e il bodyguard di questo piano ne hanno una, il signore con la cassetta dei soldi in fondo al corridoio forse no, ma ha una radiolina con cui chiamare rinforzi.

"No no, Anton. Non è così che si trattano gli ospiti" dice mio padre rimproverandolo "Vieni avanti giovanotto, fatti vedere"

Neil fa un passo oltre la soglia della camera e Brianna spunta da dietro le sue spalle.

"Sai Sam, quando mi hai presentato Thomas ero più contento... saranno state le circostante che erano diverse" si passa la mano sul mento come ad allisciarsi una barba inesistente. Appena nomina Thomas, Neil si irrigidisce e Walter lo nota con piacere. "Ma parla?" chiede all'improvviso girandosi verso di me dopo aver deciso di averlo studiato abbastanza.

Davvero l'ha chiesto? Siamo circondati da pistole, nel suo fottuto regno di droga, armi e sesso e lui chiede se Neil ha la lingua?

"Eh, non saluta... uno chiede per sicurezza" fa spallucce. Sembra una scena comica, ma il fatto che ci stia prendendo in giro non fa che portare la tensione alle stelle. "Mi andrebbe bene anche un 'Ciao papà'"

Non so che dire, ma il mio sguardo viaggia a tutte le pistole presenti nel corridoio e fino agli occhi di mio padre.

"Oh. Hai ragione" guarda i due bodyguard e loro rinfoderano le pistole "Scusa per la maleducazione, ma Sammy non mi presenta spesso i suoi amici e non so mai come comportarmi" sorride mostrando i denti. Tende la mano "Piacere sono Walter Teller, il padre di Samantha"

Neil mi guarda perplesso e io alzo le sopracciglia guardando in direzione della mano di mio padre come per dire 'stringila, cazzo'.

"Neil Reinhart" dice finalmente lui.

"E così, Neil, volevi portare mia figlia via da me, eh?"

Lo sguardo di Brianna è un eloquente 'cosa cazzo sta cercando di fare tuo padre?', ma purtroppo, sebbene sia sangue del suo sangue e abbia ereditato la sua razionalità ed ironia tagliente, che tutti scambiano per acidità, non ne ho la più pallida idea.

"Uccidetelo" ordina con non curanza prima di girare i tacchi e dirigersi verso le scale.

"Papà!" urlo senza pensarci, ma d'altronde cosa avrei avuto da pensare?

"Tu non sei più mia figlia, ricordi?" si rigira e mi corre incontro. La sua voce è piatta ed è forse questa la cosa che più mi spaventa: la sua freddezza. La sua statura non è mai stata degna di nota, ma ora che è così vicino a me, mi sovrasta facendomi sentire non più grande di una formica che sta per essere schiacciata.

"Allora non ti dispiace se mentre Anton prende la mira mi metto sulla linea di tiro?" Raggiungo Neil a grandi passi e faccio per mettermi con la schiena contro il suo petto, ma la sua mano mi afferra per il polso e mi rigira con foga provocandomi una scossa di dolore dalla spalla al fianco. Dolore subito spazzato via da quello alla guancia e alla spalla. "Hai già provato a suicidarti abbastanza per oggi" Prima ancora che potessi girarmi a guardarlo, mi aveva tirato uno schiaffo facendomi perdere l'equilibrio e sbattendomi contro il muro.

"Sfiorala un'altra volta e ti faccio saltare la testa" Neil ha estratto la pistola e la punta verso Walter tenendola ferma con entrambe le mani.

"Oh guarda Sam, il tuo pulcino pigola!" ride di gusto "Non puoi farlo. Sei mi spari ci sono altre due persone pronte a sterminare te e Jessica"

Mio padre gira i tacchi e torna nel suo ufficio, sicuro di averci lasciato in buone mani. Con i suoi passi sulle scale che mano a mano si fanno sempre più lontani, si allontana anche la possibilità di trovare una via di fuga. Io, Neil e Brie siamo circondati dagli uomini di Walter e l'unico modo per andarcene è scendendo le stesse scale che ha fatto lui.

"Lasciateli andare, è finita" David è sull'ultimo gradino prima del pianerottolo con la pistola puntata e con James alle sue spalle. Lo vedo che con lo sguardo cerca Brianna e quando la trova riprende a respirare.

"Ho chiamato i rinforzi, il palazzo è circondato da poliziotti. Se buttate le armi e collaborate è probabile che nessuno di voi finirà in carcere a vita" continua lui.

Nel frattempo James ha raggiunto Brie e la abbraccia forte per assicurarsi che non stia sognando. La faccia della mia amica sprofonda nel petto largo e solido di James e le spalle si muovono con leggere scosse a causa del pianto silenzioso.

'Mi dispiace' le chiedo ancora scusa mentalmente. Immaginavo che affrontare di nuovo mio padre e vivere in prima persona questo incubo l'avrebbe cambiata, ma la verità è che lei è sempre stata più resiliente di me. La mia Brie che si piega, ma non si spezza. La osservo mentre fissa i suoi occhi verde smeraldo in quelli di James come a volergli confessare ogni segreto, mentre lui ha le mani ben salde sulla sua vita sottile, a pochi centimetri da suo figlio.

'Vi porterò fuori' prometto ad entrambi.

Anton, che prima mi puntava una pistola alla tempia, mi guarda compassionevole e abbassa l'arma.

"Fate in fretta" dice a David che lo guarda risoluto, ma so che dentro si sta facendo la stessa domanda che mi sto facendo io: perché ci sta aiutando?

David annuisce, mentre Anton rinfodera la pistola e meno di cinque secondi dopo ci ritroviamo tutti e cinque a scendere le scale di corsa.

Quarto piano.

C'è ancora il signore in fondo al corridoio con la testa poggiata sulla valigetta con i contanti.

Terzo piano.

I soliti rumori maschili invadono il pianerottolo e mi si fissano nell'orecchio come un insopportabile ronzio. Sarà l'ultima volta che lo sento.

Secondo piano.

La moquette inizia a diventare più rossa e meno consunta. Ancora un piano.

Primo piano.

Il tendone di velluto rosso ci separa dalla sala principale del locale, la musica si fa più forte e da lontano vedo la porta che conduce all'esterno.

Un grido soffocato fa rallentare il mio passo.

"Fermi"

La sua voce. La sua cazzo di voce. È la voce del tradimento e quando mi giro il viso angelico di Thomas è deformato dalla rabbia e dalla delusione.

"Se uscite da quella porta le sparo" la sua mano è stretta attorno al collo di Brianna, mentre con l'altra le punta una pistola alla testa. Una lacrima le riga il viso mentre strizza gli occhi e serra la mascella.

Mi volto e dietro di me James azzarda un passo verso Brie e Thomas, ma lo blocco con un cenno della mano. Solo io posso affrontarlo.

Mi avvicino a passi lenti verso Thomas lasciando le mani ben in vista.

"Non sei costretto a farlo. So che non vuoi farlo" vorrei avere la voce più calma, ma le parole escono tremanti.

"Lo faccio per te, Sammy. Resta" mi prega ed anche a lui gli occhi iniziano a diventare lucidi.

"Non è questa la vita che voglio, qui non c'è più nulla per me"

"Ci sono io" sbatte le palpebre e le lacrime iniziano a scendere "Ho fatto tutto questo per te. Quando te ne sei andata non riuscivo a spiegarmelo. L'ho fatto per te, per capirti meglio: entrare nel tuo mondo e capire perché mi avessi abbandonato"

"Thomas... i-io" era davvero questo che provava? Si sentiva abbandonato? In tutti questi mesi in cui lui era stato Erin solo per riavvicinarsi a me, voleva solo ricucire la ferita che gli avevo procurato "Mi dispiace, non avrei mai voluto abbandonarti"

"Allora non farlo di nuovo" si asciuga le lacrime con un gesto del polso reso ancora più violento dal fatto che abbia mosso la mano con cui impugna la pistola.

"Non lo farò, Tommy perché verrai con noi" lo guardo provando ad accennare un sorriso rassicurante e, nonostante senta ogni cellula del corpo tremare e ribellarsi, tendo la mano verso di lui. Thomas la guarda come rapito, poi l'incantesimo si spezza e rivolge lo sguardo e la pistola verso il ragazzo alle mie spalle.

"E vederti felice con un altro? Non puoi chiedermi una cosa del genere Samantha"

Da lontano passi pesanti che calpestano il cemento rimbombano sordi lungo la tromba delle scale. Stanno arrivando e non abbiamo più tempo.

"Vieni Thomas, ti prego. Aggiusteremo tutto" la mia mano si allunga ancora qualche centimetro verso di lui. I muscoli del suo viso e delle braccia si rilassano, la mano che era stretta alla gola di Brie torna lungo il fianco e, mentre i suoi occhi si chiudono e sospira, la mano che prima era tesa per lui ora sfiora le dita di quella della mia migliore amica.

Non faccio in tempo ad afferrare la sua mano che i rumori dei passi che prima sembravano solo un'allucinazione, si materializzano sotto forma di cinque figure nere e armate in fondo al corridoio. Anton non c'è.

Un fischio atroce scivola nell'aria a fianco al mio orecchio facendomi strizzare gli occhi e girare la testa di riflesso. Quando li riapro la mano di Brie che prima cercava la mia, si tiene il fianco.

Guardo la sua mano e il tessuto della maglietta che inizia immediatamente a tingersi di rosso.

Alzo lo sguardo e i suoi occhi mi trafiggono l'anima. Un attimo prima urlano aiuto e l'attimo dopo perdono il fuoco e si chiudono.

Sento una voce che chiama il suo nome usando tutto l'aria che ha nei polmoni.

Probabilmente anche io sto urlando, ma col rumore di tutti questi spari, del fischio che ancora tartassa il mio orecchio e con il braccio di Neil che mi preme sullo sterno mentre mi allontana dalla linea di tiro, non so se qualcuno mi sente.

Sembra tutto a rallentatore. Ho la bocca aperta, ma non esce nessun suono. Vedo dita premere grilletti, ma non vedo proiettili partire. L'unica cosa che vedo è il corpo sottile di Brianna accasciarsi sulla moquette e tingerla di un rosso ancora più scuro.

Quando sbatto gli occhi per liberarmi dalle lacrime, il soffitto di cemento è scomparso e al suo posto vedo il cielo. La porta antincendio si fa sempre più piccola e l'unica cosa che distinguo è un uomo con un completo gessato che fa marcia indietro per riattraversarla.

"Parti, Alex" urla Neil al mio fianco. Solo ora la sua mano si sfila da sotto il mio corpo.

"No no no. È ancora dentro" grido tirando pugni a lui per divincolarmi dalla sua presa ed aprire la portiera della macchina.

Sento dei pugni che battono sul finestrino e una voce maschile che sussurra il suo nome. Mi unisco a lui e mentre immagino di sfondare il vetro, uscire dalla fessura e tornare da lei, la macchina si muove e ci strappa via dall'unica persona per cui avrei dato la vita e venduto l'anima.

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