Vacanze all'isola dei fiori

By Thecolorsnight

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Matilde è una diciassettenne che passa l'estate del 2019 all'Isola dei Fiori , isola sperduta dell'arcipelago... More

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Concorso
Book Trailer
Capitolo 1 [Revisionato]
Capitolo 2 [Revisionato]
Capitolo 3 [Revisionato]
Capitolo 4 [Revisionato]
Capitolo 5 [Revisionato]
Capitolo 6 [Revisionato]
Chiarimenti
Domande per Halloween
Halloween edition [Revisionato]
Capitolo 7
Capitolo 8
Natale
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Domanda domandosa
Buon San Valentino!
Speciale 200 follower
Capitolo 13
Capitolo 14
Buon pesce d'aprile
Capitolo 15
Capitolo 17
Capitolo 18

Capitolo 16

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By Thecolorsnight

Ginevra infilò lentamente il piede nell'acqua e lo sollevò di scatto. "Che fredda!" sbottò. Era l'ultimo giorno all'isola dei Fiori e i ragazzi avevano deciso di fare l'ultimo bagno mentre Lorenzo ed Elena completavano delle cose burocratiche all'hotel.

La sera prima avevano fatto una mega cena ad un ristorante, gustandosi dei piatti a base di pesce con verdure varie come portata. Poi avevano fatto una passeggiata serale nel paese, comprando gli ultimi souvenir. Ginevra e Matilde avevano svaligiato un negozio di numerosi oggetti, tra cui dei braccialetti di corallo che indossavano in quel momento. Leonardo invece sfoggiava con fierezza il suo nuovo costume blu con motivi floreali, comprato a buon prezzo da un venditore ambulante. Erano tutti fieri e nessuno nominava quello che sarebbe successo tra due ore: la fatidica partenza.

"Eddai Gin, hai veramente paura dell'acqua fredda? E io che ti credevo una coraggiosa" disse Leonardo con tono di sfida, ignaro delle conseguenze. Ginevra lo guardò male e si avvicinò a lui con sguardo omicida. A quanto pare Leonardo non percepì il pericolo perché fini in acqua senza troppi sforzi. Poi Ginevra si era buttata dopo di lui ignorando completamente la regola che si erano dati poco prima: non bagnarsi i capelli perché non avrebbero avuto il tempo di asciugarli in hotel.

Matilde rise e ci accise a legarsi i capelli in una coda, poi immergendosi in acqua fino al petto.

"Ehi Mati". La ragazza si girò e guardò con stupore Alex avvicinandosi a lei. Era dal giorno dell'ospedale che non lo vedeva, e sembrava molto stanco e triste da quella volta. Teneva in mano un sacchetto di carta verde, che appoggiò a terra mentre si sedeva davanti a lei.

"Come va?" chiese Matilde. "Tutto bene ... senti vi avevo comprato dei regali. Per Leo avevo preso un libro di leggende greche mentre per Ginevra un olio per capelli. Per te avrei comprato una Polaroid, non so se ti piace o se l'avevi già" disse Alex. Prese dalla borsa una polaroid abbastanza nuova e la mostrò alla ragazza. "Non dovevi" sussurrò. "Certo che dovevo! Hai rischiato la vita per me, fammi fare qualcosa!" sbottò all'improvviso.

Matilde ammutolì stupita. "Scusami" sussurrò Alex. "Mi dispiace ancora per quello che quei tizi ti hanno fatto" disse guardando un punto indefinito della pancia di Mati, osservando la cicatrice lasciata dal proiettile . "Ma adesso sto bene! Anche i miei genitori si sono rilassati, ma solo dopo venti granite e qualche dolce" rispose Matilde sorridendo. E si, perché quando era in coma i suoi genitori erano arrivati da Milano ed erano felicissimi quando si era svegliata, e si fecero raccontare tutti i particolari di quello che era successo dal povero Pierrick. La mamma di Matilde si stava per prendere un infarto se il marito non fosse stato lì a tranquillizzarla.

Alex sorrise tristemente e mise via la polaroid: Matilde sapeva che si sentiva in colpa come non mai e che non sapeva come esprimersi. Quindi fece una cosa che non si sarebbe aspettata neanche lei: lo prese per un braccio e lo buttò in acqua.

Alex riemerse subito spuntando l'acqua che aveva bevuto. "Ma sei scema?!" sbottò infastidito. Uscì dall'acqua e si tolse le scarpe. "Eddai Mati, ci vorranno ore per asciugarsi!" disse Alex mentre si toglieva i calzini e la maglietta. Matilde arrossì nel vederlo a petto nudo, quindi iniziò a nuotare cercando di allontanarsi il più possibile dalla riva. Non si accorse che Alex si era buttato in acqua e la stava seguendo, raggiungendola solo dopo qualche minuto.

Nuotarono in silenzio, ascoltando le onde sbattere contro gli scogli e godendo il placido sole che con i suoi raggi scaldava la gigantesca distesa d'acqua. Adesso Matilde capiva come mai i mattinieri andassero a nuotare presto la mattina: era come se il mondo si fosse messo in pausa donandosi solo ai pochi eletti, che affrontavano la pigrizia e la comodità della vita per vivere a pieno quell'esperienza. "Forse avrei dovuto farlo fin dal primo giorno" pensò tra se e se Matilde, bagnandosi la faccia con l'acqua di mare godendosi per l'ultima volta il sale marino che ti bruciava gli occhi con crudele lentezza.

Il silenzio venne rotto da un improvviso urlo da parte di Ginevra: "Guarda Leo, c'è Alex!". Raggiungendo i due e terminando brutalmente il breve momento di tranquillità tra Matilde e Alex, Ginevra cercò di annegare quest'ultimato fallendo miseramente. "Yo Alex cosa ci fai qui?" chiese Leonardo raggiungendoli.

"Oggi io e Nicole abbiamo deciso di accompagnarvi all'aeroporto così da darvi l'ultimo saluto, e inoltre dovevo darvi i regali" disse Alex indicando il sacchetto verde. "Ma che gentile!" esclamò Ginevra iniziando a nuotare verso riva. Era curiosa di sapere cosa aveva ricevuto in regalo da Alex, e sperò che non fossero altri vestiti: si era leggermente stufata di ricevere continuamente indumenti, e poi ne aveva così tanti!

"Ma che carino questo olio" disse Ginevra prendendo con la mano, ancora fradicia d'acqua, la boccetta con l'olio per i capelli. "Figata!" esclamò Leonardo osservando la copertina del libro, raffigurante i vari protagonisti dei miti greci, tra cui Pegaso, Achille e Ercole. Matilde per provare la Polaroid scattò una foto raffigurante i suoi amici davanti al mare. Era perfettamente poetica, poteva benissimo fare da copertina al libro delle vacanze 2019. "Grazie bro per il libro, purtroppo non abbiamo pensato di prendertene qualcuno anche a te" disse Leonardo tirando una pacca ad Alex sulla spalla. "Non preoccupatevi, non ne c'era bisogno" disse Alex sorridendo.

"Ehi Alex, come va?". Elena stava scendendo in spiaggia con diverse valigie in mano. Indossava un bellissimo vestito blu scuro e delle Adidas bianche, ma aveva il viso abbastanza affaticato. "Tutto bene, e lei?" chiese il ragazzo per cortesia. "A posto, a posto. Sarebbe anche meglio se Mati, Gin e Leo si vestono visto che tra dieci minuti dobbiamo partire. Hai intenzione di accompagnarci?" chiese Elena mentre i tre ragazzi scattarono in piedi per correre a cambiarsi.

Alex scoppiò a ridere, poi prese il sacchetto con dentro il libro, l'olio e la Polaroid e aiutò Elena a caricare le valigie in macchina. La donna sembrava pure felice del suo aiuto: anche se era una donna atletica, lasciava fare i lavori pesanti agli uomini di casa piuttosto che farlo lei stessa. Tranne per il cambio armadio, per quello ognuno faceva per sè

L'aeroporto aveva l'aria condizionata sparata a mille, tanto che Matilde si coprì con la felpa che si era portata dietro. Ammirava per l'ultima volta le scritte in greco sui cartelloni pubblicitari, con immagini su scavi archeologici o sugli ultimi modelli di macchine; i fichi d'india nei vasi posti vicini alle enormi finestre in vetro; i negozi sparsi qua e là in giro per l'aeroporto ... Gli sarebbe mancato tutto quello. Ginevra si trascinava come se si fosse svegliata alle sette di mattina e avesse qualche missione segreta di polizia. Roberto invece era riuscito a comprare degli M&M in un bar vicino all'entrata e ora li mangiava come se non ci fosse un domani, condividendolo qualche volta con Alex. A quanto pare era un classico episodio di complicità non scritta degli uomini.

"Ed eccolo, il nostro terminal!" esclamò Lorenzo. Il gruppo si fermò davanti al terminal 11, destinazione Milano. Mancavano dieci minuti alla partenza e il gruppo decise di fare le ultime cose: chi andava in bagno a fare i propri bisogni mentre altri trafugavano cibo e profumi dai negozi. Alla fine tornarono al punto di ritrovo a due minuti dalla partenza. C'erano i turisti che dovevano partire affrettarsi a raggiungere il terminal, e Lorenzo ed Elena presero il posto mentre Ginevra, Roberto e Matilde davano gli ultimi saluti.

"È stato bello trapazzarvi queste settimane, e vi dobbiamo pure una cena!" disse Ginevra sorridendo. "Se venite a Milano vi facciamo fare di quei giri che alla fine svenirete a caso" disse Leonardo . Nicole scoppiò a ridere divertita: aveva una risata acuta, facendola sembrare quasi una cattiva dei film gialli . "Andiamo proprio bene! Papà, compriamo degli scarponcini!" esclamò continuando a ridere. "Forse non dovrete venire nemmeno a Milano: possiamo tornare a farvi visita. Vero ragazzi?" chiese Matilde. "Certo che ci va bene, ma sono loro che decidono" disse Roberto indicando i propri genitori che quelli di Mati.

La mamma di Matilde, Laura, aveva i capelli neri come la figlia e gli occhi verdi che nascondeva sempre dietro un paio di occhiali con la montatura di ferro. Indossava degli stravaganti orecchini neri e una maglietta di Foggia orientale. Il padre Carlo, invece, aveva gli occhi grigi e i capelli color oro, con la forma della mascella quadrata e rigida. In contrasto a questo, aveva gli occhi e il sorriso che esprimeva tutta la sua vivacità e la voglia di vivere. Da come si era scoperto, Laura era una professoressa universitaria di lettere, da cui derivava la sua rigidità e il voler sempre aver tutto sotto controllo, mentre Carlo era uno zoologo e quindi adorava visitare parchi dove vivevano animali selvatici. Su un polpaccio si poteva notare un vecchio morso lasciato da un serpente (fortunatamente non mortale) che si era beccato una volta in montagna e che mostrava con orgoglio ad amici e parenti ogni volta che poteva.

"Certamente, chi sono io per discutere?" disse Matilde con tono di finta preoccupazione.

"Ehi ragazzi muovetevi!" gridò Laura muovendo le braccia per attirare la loro attenzione. La fila si stava muovendo e il gruppo di genitori si stava per avvicinare al terminal. "Dobbiamo andare. Ciao ragazzi, passatemela bene" disse Leonardo tirando una pacca a Pierrick e ad Alex e stringendo la mano a Nicole. Ginevra invece li abbraccio ad uno a uno, mentre Matilde li salutò con un cinque, poi raggiungessero i genitori.

Alex agitò la mano, ma Nicole notò dalla sua faccia che si aspettava qualcos'altro da parte di Matilde. Gli tirò un pugno sulla spalla e Alex la guardò malissimo. "Succederà una prossima volta" disse solo. Il ragazzo sorrise: sperò solo che fosse vero.

"Biglietto di imbarco e carta d'identità ... ecco qua" disse la signora del terminal riconsegnando entrambi a Leonardo . Il ragazzo raggiunse le due ragazze, e mentre aspettavano i genitori si fermarono in un angolo a parlare. "Allora ... non vuoi fare niente con Alex? Almeno gli hai dato la lettera?" chiese Ginevra a Matilde. Il volto della ragazza era immobile e contemplava le vetrate con concentrazione. "Ehm ... Mati?" Chiese Leonardo preoccupato.

Con uno scatto Matilde buttò per terra lo zaino- quello che aveva comprato tempo prima in un viaggio in Africa - scavalcò la striscia di tessuto che la divideva dalla sala e si incamminò spedita verso Alex. "Cosa sta succedendo?" chiese Leonardo confuso. "Ma... dove sta andando? L'aereo sta per partire!" esclamò Carlo raggiungendo i due ragazzi. "Ah bho, credo che lo scopriremo ora" disse Ginevra mentre guardava l'amica con preoccupazione .

Alex non si aspettava che Matilde si sarebbe avvicinato a lui come una furia, e nemmeno che in quel momento l'avrebbe preso per le guance con violenza. "Che sta succedendo?" chiese imbarazzato e molto confuso.

E senza preavviso Matilde lo baciò

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