Proteggimi da te

By Marty1025

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Dalla morte di Marilyn, Neil ha preso una brutta strada. Cattive compagnie, alcol, sesso lo hanno portato ad... More

Prologo
Capitolo 1: Amy
Capitolo 2: Neil
Capitolo 3: Amy
Capitolo 4: Neil
Capitolo 5: Amy
Capitolo 6: Amy
Capitolo 7: Amy
Capitolo 8: Amy
Capitolo 9: Neil
Capitolo 10: Amy
Capitolo 11: Amy
Capitolo 12: Neil
Capitolo 13: Neil
Capitolo 14: Amy
Capitolo 15: Neil
Capitolo 16: Amy
Capitolo 17: Amy
Capitolo 18: Amy
Capitolo 19: Neil
Capitolo 20: Neil
Capitolo 21: Amy
Capitolo 22: Neil
Capitolo 23: Amy
Capitolo 24: Amy
Capitolo 25: Neil
Capitolo 26: Amy
Capitolo 27: Amy
Capitolo 28: Neil
Capitolo 29: Amy
Capitolo 30: Neil
Capitolo 31: Amy
Capitolo 32: Neil
Capitolo 33: Amy
Capitolo 34: Amy
Capitolo 35: Neil
Capitolo 36: Amy
Capitolo 37: Neil
Capitolo 38: Amy
Capitolo 39: Neil
Capitolo 40: Amy
Capitolo 41: Amy
Capitolo 42: Neil
Capitolo 43: Amy
Capitolo 44: Neil
Capitolo 45: Neil
Capitolo 46: Amy
Capitolo 47: Neil
Capitolo 49: Neil
Capitolo 50: Amy
Capitolo 51: Neil
Capitolo 52: Amy
Capitolo 53: Neil
Capitolo 54: Amy
Capitolo 55: Neil
Capitolo 56: Amy
Capitolo 57: Neil
Capitolo 58: Amy
Capitolo 59: Neil
Capitolo 60: Amy
Capitolo 61: Neil
Capitolo 62: Neil
Capitolo 63: Amy
Capitolo 64: Neil
Capitolo 65: Amy
Epilogo
ANNUNCIO: Il futuro di PDT

Capitolo 48: Amy

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By Marty1025

"Wow che sorrisi smaglianti, qualcuno ci ha dato dentro stanotte?"

Erin è fuori la porta della camera sua e di James e fuma sconsolato una sigaretta. Ha le occhiaie e sembra ubriaco, cosa di cui ho la conferma quando cerca di avvicinarsi a me alitandomi in faccia un misto di vino, sambuca e gin. Neil mi sposta con un braccio.

"Sai, ieri ho detto a James di me e te e lui si è fatto sfuggire il fatto che lavori al Ticket con lui, pensava che lo sapessi. Sono venuto a trovarti ed ecco che ti ho vista troieggiare e chiuderti in camerino con lui."

"Erin chiudi il becco" gli dico aggressiva.

"Ah ora è così che mi chiami, eh?" spero che questa frase non allarmi Neil, non voglio che sappia da lui il mio vero nome.

"Non osare trattarla così" scatta lui.

"Così come? Come roba di seconda mano? È solo la tua ennesima troietta" agita la sigaretta per aria disegnando una scia di fumo.

La mano calda di Neil si separa dal mio fianco facendomi sentire freddo in quel punto. Non faccio in tempo a fermarlo che atterra sullo zigomo di Erin.

"Neil" urlo con tutto il fiato che ho in gola. Vedere i due uomini più importanti della mia vita litigare per me è straziante.

Sono a terra a tirarsi ginocchiate e gomitate, pungi e testate.

Si fermano e mi fissano con le loro facce insanguinate. D'istinto mi butto a terra a fianco a Neil.

"Non era necessario difendermi, me la cavo da sola."

"Lo so, ma ho voluto farlo lo stesso"

Lo ringrazio a mente per aver ammesso che mi crede forte.

Poi si rivolge a Erin. "Prova a dire una sola parola fuori posto e la prossima volta non risponderò delle mie azioni."

"Oh sì ora ti ha fermato il tuo cagnolino. Devi vedere com'è sexy quando abbaia" Neil chiude gli occhi e stringe le mani a pugno. Inspira ed espira pesantemente.

"Non farlo" gli sussurro.

"Già non farlo" lo provoca Erin con un ghigno psicotico.

"Chiudi quella cazzo di bocca, porca puttana" urlo.

"Era più eccitante quando me lo dicevi nuda" dice afferrando il mio mento con tutta la mano. È cosi vicino che ho la pelle d'oca mentre sputa quelle parole sporche e false sulla mia pelle. Ora sono io a non rispondere delle mie azioni. La mia mano aperta colpisce la sua guancia con una forza sufficiente a fargliela girare di lato.

"Sei proprio una puttana che trasforma in merda tutto ciò che tocca. Vi siete proprio trovati"

"Esci fuori dalla mia vita T.. Erin"

"Con piacere zuccherino" mi stampa un bacio veloce sulle labbra e io rimango paralizzata. Mi pulisco la bocca con il braccio e non riesco neanche a girarmi a guardarlo perchè so che probabilmente vomiterei.

Brianna e James corrono verso di noi.

"Oh merda è tutto a posto? Perchè stavate litigando?"

"L'ha chiamata puttana" si giustifica Neil con Brianna non sapendo quanto Erin ci fosse andato vicino. Brie mi guarda con tristezza e lo stesso penso di aver fatto io.

***

Essendo domenica non ci sono lezioni né serate al Ticket, quindi ho tutto il giorno per studiare e uscire a prendere una boccata d'aria... sul balcone della cucina.

Spengo il computer e abbasso lo schermo, esco dalla porta-finestra e mi appoggio alla ringhiera del balconcino.

Una presenza mi fa distogliere lo sguardo dalla strada, ma quando si appoggia a fianco a me torno a guardare la gente camminare: chi veloce, chi lentamente, chi si bacia e chi si prende per mano. Tutto sembra così normale, ma ogni persona che vedo è in preda a una guerra tutta sua di cui non parlerà con tanta facilità a nessuno.

"A che pensi?"

"A quanto ognuno di noi è tremendamente complicato, tu?"

"Che mi piacciono le cose tremendamente complicate" sorride guardando quello che guardo io, ma non credo che abbia colto il senso che volevo dare alla frase.

"Già" convengo. Mi giro e poggio i gomiti sulla ringhiera fissando la tenda azzurra oltre il vetro della finestra.

"Posso farti una domanda? È solo curiosità" dice all'improvviso lui.

"Certo"

"Ci sei andata a letto?"

"L'unica volta che sono stata con lui è stata la prima, ci siamo lasciati così"

"E perché vi siete dovuti lasciare?" chiede ponendo enfasi sulla parola 'dovuti'

"Mio padre non voleva che stessi con qualcuno" è la verità, ma come ogni cosa in questo mondo anche la verità ha le sue sfumature.

"Crudele da parte sua. E non potevate cercare in qualche modo di tenere la vostra relazione segreta?" mi fa male dover schivare le sue domande scomode, ma non sono ancora pronta.

"Mio padre non è uno che perdona. Incute paura e questo gli ha sempre fatto guadagnare il rispetto di tutti: se decideva una cosa, era così punto e basta" spiego evitando di richiamare alla memoria il volto di mio padre con scarsi risultati.

"E perché non mi hai detto dove lavoravi?"

"Doveva essere una sola domanda" ribatto leggermente acida. Mi stava innervosendo la sua smania di informazioni.

"Hai ragione, ma vorrei che anche tu ti aprissi con me come ho fatto io ieri notte"

Sapevo che prima o poi avrebbe usato questa tattica per farmi parlare.

"E tu? Perché non ti sei aperto prima con me?" incrocio le braccia guardandolo torvo.

"Amy..." l'ho ferito con le mie parole. Sapevo che sarebbe successo presto o tardi, rovino tutto ciò che tocco: Thomas aveva ragione.

"Scusa, non volevo, davvero. Perdonami" mi affretto a dire guardandolo negli occhi e sperando di avere la sua comprensione.

"Per tanti motivi: mi sentivo di tradire la sua memoria, mi sentivo di non meritare comprensione figuriamoci l'affetto di qualcuno, non volevo avere la pietà di nessuno e avevo paura che la storia potesse ripetersi perché chi mi ama non fa una bella fine di solito: mia madre, Marylin..."

"Neil, io..." non so cosa volessi dire, ma alla fine dico "io non sono lei e meriti di essere amato. Non credere a chi ti dice il contrario."

Cerca la mia mano e io gliela stringo. Ora è il mio turno.

"All'inizio pensavo che non fosse una cosa professionale, che sapendo che lavoravo lì avresti provato a portarmi a letto per farmi entrare nella lunga lista delle tue conquiste" caccio una risata forzata "Alla fine ho avuto paura di essere giudicata da te perché ho capito che tenevo al tuo giudizio"

"Chi era sull'orlo della dipendenza dall'alcol non giudica mai" dice severo nei suoi confronti.

"E ci sono cose di me che voglio dimenticare. Cose di Erin che ho capito solo ora"

"Amy, sai che puoi dirmi tutto. Qualunque cosa sia troveremo un modo per uscirne insieme." Mi uccide la dolcezza con cui dice queste parole, mi uccide ancora di più perché so cosa sto per dire.

"Lo so" dico rivolgendogli uno storto sorriso di gratitudine "ma non lo farò. Non posso permetterti di sacrificare la tua felicità, poi per cosa? Per stare con me? Meriti di essere amato, ma so che c'è qualcuna là fuori che saprà farlo meglio di quanto farò mai io" sento la guancia umida e quando chiudo gli occhi una lacrima raggiunge la precedente. Non li riapro fino a quando sento la sua mano calda asciugarmi il viso.

Credo che stia piangendo anche lui, ma non ne sono sicura a causa dello strato di lacrime che si frappone tra i miei occhi e ciò che vedo. Credo che stia piangendo e per non farmene accorgere mi tira verso il suo petto in un abbraccio.

"Ma io voglio te" sussurra tra i miei capelli.

"Ti amo, Neil. Per questo non posso lasciartelo fare"

"Ti amo, Amy. Per questo troverò un modo per stare con te"


*Angolo autrice*

Buon lunedì felice lettori e lettrici! Spero che questi capitoli vi siano piaciuti soprattutto perchè le cose stanno piano piano degenerando e da qui in poi vorrete leggere tutti i capitoli di fila e non a rate, ma purtroppo.... eh, non si può hehehe sennò poi chi mi tiene compagnia i prossimi lunedì? Bene ditemi pure cosa ne pensate dei capitoli, ipotesi su ciò che avverrà nei prossimi (ovviamente non risponderò perchè sono una no-spoiler) o cosa pensate del modo in cui si è evoluto il rapporto Amy-Neil. Grazie per rendere speciali i nostri lunedì preferiti, un bacio e alla prossima settimana <3

ps. sto scrivendo l'epilogo

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