Proteggimi da te

By Marty1025

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Dalla morte di Marilyn, Neil ha preso una brutta strada. Cattive compagnie, alcol, sesso lo hanno portato ad... More

Prologo
Capitolo 1: Amy
Capitolo 2: Neil
Capitolo 3: Amy
Capitolo 4: Neil
Capitolo 5: Amy
Capitolo 6: Amy
Capitolo 7: Amy
Capitolo 8: Amy
Capitolo 9: Neil
Capitolo 10: Amy
Capitolo 11: Amy
Capitolo 12: Neil
Capitolo 13: Neil
Capitolo 14: Amy
Capitolo 15: Neil
Capitolo 16: Amy
Capitolo 17: Amy
Capitolo 18: Amy
Capitolo 19: Neil
Capitolo 20: Neil
Capitolo 21: Amy
Capitolo 22: Neil
Capitolo 23: Amy
Capitolo 24: Amy
Capitolo 25: Neil
Capitolo 26: Amy
Capitolo 27: Amy
Capitolo 28: Neil
Capitolo 29: Amy
Capitolo 30: Neil
Capitolo 31: Amy
Capitolo 32: Neil
Capitolo 33: Amy
Capitolo 34: Amy
Capitolo 35: Neil
Capitolo 36: Amy
Capitolo 37: Neil
Capitolo 38: Amy
Capitolo 39: Neil
Capitolo 40: Amy
Capitolo 41: Amy
Capitolo 42: Neil
Capitolo 44: Neil
Capitolo 45: Neil
Capitolo 46: Amy
Capitolo 47: Neil
Capitolo 48: Amy
Capitolo 49: Neil
Capitolo 50: Amy
Capitolo 51: Neil
Capitolo 52: Amy
Capitolo 53: Neil
Capitolo 54: Amy
Capitolo 55: Neil
Capitolo 56: Amy
Capitolo 57: Neil
Capitolo 58: Amy
Capitolo 59: Neil
Capitolo 60: Amy
Capitolo 61: Neil
Capitolo 62: Neil
Capitolo 63: Amy
Capitolo 64: Neil
Capitolo 65: Amy
Epilogo
ANNUNCIO: Il futuro di PDT

Capitolo 43: Amy

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By Marty1025

Oramai sono due settimane che ho smesso di andare al dormitorio di Neil per lavorare e sette giorni da quando ci siamo parlati l'ultima volta e da quando ho origliato la sua conversazione fuori dal Ticket con James.

Mi suona quasi strano da ammettere, ma è la settimana più tranquilla che ho vissuto dall'inizio dell'anno accademico: vado a lezione, esco con Brie e con Thomas, lavoro e torno a casa stanca ma soddisfatta. So che c'è qualcosa che rende tutto questo così... vuoto e so cosa è. Chi è. Forse sono egoista a pensare che questa mia tranquillità ne valga la pena, forse sto facendo un favore a entrambi.

Dicono che il tempo guarisca le ferite e probabilmente questo è il nostro tempo. Noi tutti abbiamo qualcosa che ci ha feriti, spesso fortificati, spesso abbattuti a partire da Thomas, a Brianna, a Neil, perfino a mio padre. Ovviamente ci sono ferite più profonde di altre, destinate a diventare cicatrici e resistere al tempo, ma questo non gli impedisce di sbiadire e smettere di far male. Nessuno nota più le cicatrici quando son anni che stanno lì.

L'acqua della doccia zampilla per una momentanea perdita di pressione e questo mi riporta alla realtà. Credo siano ore che sono sotto il getto bollente e, se ancora mi sono sciolta, sarebbe ora di uscire. 

Mi lego l'asciugamano attorno al busto e salto sul tappetino davanti al lavandino sperando di gocciolare meno, ma il mio tentativo è più che fallimentare dato che allago puntualmente il bagno ogni volta che mi lavo. Osservo il mio riflesso allo specchio e penso che sembro felice, o almeno chi non mi  conosce direbbe che lo sono. Porto la mano sulla scapola e ricalco con le dita il bordo della cicatrice, anche se non la vedo la ricordo a memoria. Una linea ondulata più interna e una semiluna più esterna. Le dita di Neil avevano fatto lo stesso percorso la notte del compleanno di Brianna, prima di risalirmi la zip del vestito. Le mie dita sono qui a cercare il fantasma delle sue, involontariamente.

Non conosce la storia della mia pelle, eppure ogni mia cellula aveva fatto sua quell'incredibile delicatezza che le era da sempre stata negata. 

Non è una bella storia, ma almeno è passata.

Questo è un nuovo capitolo. Di un libro diverso.

Mi asciugo i capelli e indosso qualcosa di comodo perchè tanto tra poco dovrò di nuovo cambiarmi, anche se questa sera sono talmente stanca che quasi quasi mando un messaggio a Brent per dirgli che sono malata e non posso lavorare. Peccato che il bisogno di uno stipendio ora sia più forte che mai.

Prendo le chiavi della macchina e mi costringo ad andare a lavoro.

Al Ticket non si sono più verificati strani casi di aggressione e tra noi ragazze la paura sta passando, anche se restiamo all'erta. Non ci sono prove che siano stati Jeff e Brent a drogarci, chissà forse mi sbagliavo a pensare che tutti i proprietari di questo tipo di locali fossero come mio padre.

Alex e Victoria sono già vestite e truccate e appena finisco le raggiungo. So che questa sarà una nottata davvero lunga e il fatto che mi si chiudano gli occhi dal sonno non la renderà semplice.

Appena posso vado a farmi dare una Redbull da Jeff e torno in pista tra i ragazzi ubriachi e puzzolenti di sudore che mi si strusciano su qualunque superficie corporea. Quasi mi viene da vomitare, così scappo dietro il tendone di velluto dirigendomi al bagno per gettarmi un po' di acqua gelida sul viso.

È fresca e il cloro brucia leggermente negli occhi quando una gocciolina scivola nell'angolo interno. A tentoni cerco il rubinetto per chiuderlo e in due secondi le gambe cedono.

"Prendila" credo sia la voce di Brent quella che ho sentito.

Mi fa male il collo perché credo di avere la testa appesa all'indietro. Un braccio regge la mia schiena e un altro le gambe.

Mi stanno portando in braccio.

Non ricordo di essere svenuta.

È fresca la stoffa sotto di me, mi piace toccarla con le mani e inizio a chiudere e aprire il pugno per sentirla scorrere sul palmo.

Una mano calda mi accarezza i capelli e penserei che sia di Neil se non fosse così grande.

Non vedo. Non sento rumori. Sento qualcosa che fa spessore tra le mie cosce e un bruciore intenso.

Sento la stoffa sulla pancia e credo di non avere vestiti addosso... altrimenti non potrei sentirla giusto?

Sento la mano che preme sulla base del collo e la trachea che non ha spazio per far entrare aria a sufficienza.

Poi non sento più niente.

Quando mi sveglio sono seduta su una sedia del camerino, davanti allo specchio con le braccia incrociate su cui devo aver poggiato la testa. Credo di aver fatto un sogno strano, ma quando alzo il busto vedo il riflesso del mio seno allo specchio e mi accorgo di essere completamente nuda.

È successo.

Mi rivesto di fretta e torno a casa chiamando subito Alex. So che c'è una foto nella galleria del mio telefono.

È stata scattata in camerino prima che mi svegliassi e la mia schiena è zeppa di graffi e lividi. Come ho fatto a non accorgermi di niente! Non ho neanche bevuto...

Con la mente corro indietro alla lattina che Jeff mi passa: era già aperta.

E la voce di Brent. Sono sicura che fosse la sua.

In alcuni punti il sedile della macchina fa pressione sui lividi invisibili, ancora per poco, e inizio a guidare con la schiena inarcata, ma fa male anche l'inguine.

Mentre beviamo una camomilla io e Alex cerchiamo di capire come sia possibile che Brent e Jeff abbiano messo su un circolo di prostituzione.

"Dovresti avvertire Brianna" mi suggerisce, ma le dico che si preoccuperebbe troppo e che so come gestire tutta questa situazione meglio di quanto lei creda.

"Come fai a esserne sicura?" Alex fa un sorso e poggia la tazza sul tavolo per poi intrecciare il suo sguardo magnetico al mio. E' sempre stata così dolce, ma in questi casi credo sia la ragazza più cazzuta del mondo. Non le vanno giù le ingiustizie, è disposta a passarci sopra quando si tratta di lei, ma non quando a farsi male sono le persone a cui tiene. In questo siamo simili.

"Mio padre" era arrivato il momento di svelare il mio segreto ad una persona esterna "era il proprietario di un locale simile nella mia città natale. Un ubriacone, ma con un grande fiuto per gli affari e, quando ne andava male uno, sapeva come reinventarsi per cascare sempre in piedi. Una volta un corriere della droga che aveva assunto era stato beccato all'aeroporto, il ragazzo si è suicidato con una pasticca di cianuro tra i denti e tutto il carico è andato perso. Quel carico valeva milioni e i grandi della mafia pretendevano che mio padre ripagasse, e in fretta." Lo sguardo di Alex diventa sempre più incredulo mano a mano che racconto "così decise di riadattare tutte le sue ballerine a escort di lusso. Lasciava che girassero tra i tavoli del locale offrendo droga, si sedevano con i clienti per convincerli a comprarne ancora un po'. Più ne acquistavano, più le ragazze restavano a far loro compagnia e drogarsi con loro, così era più facile concedersi a letto quando erano fatte. Se un cliente voleva salire in camera non potevano dire di no. Mio padre si era creato il suo giro di clienti fissi e tra questi c'erano anche i capi della mafia a cui doveva il denaro. Tra le ragazze che lavoravano nel locale c'ero anche io. All'inizio mio padre mi costringeva a fare pressione sulle mie colleghe affinchè obbedissero e quando mi ribellai, perché non sopportavo di vederle sentirsi in colpa giorno dopo giorno per avere lividi ovunque e non ricordare come esserseli fatti, mi picchiò e mi minacciò dicendomi che se volevo continuare a respirare dovevo prostituirmi. Inizialmente preferivo non sentire nulla anch'io, così prima di incontrare i clienti mi calavo qualche pasticca. Nel giro di poche serate ero diventata la merce più preziosa del locale: 'la figlia del capo' mi chiamavano i boss mafiosi. Molti clienti erano indelicati, alcuni menavano, altri preferivano la cintura, altri portavano bottiglie di champagne in camera per spaccarmele sulla schiena e mi lasciarono molte cicatrici." Erano particolari così raccapriccianti che Alex stava piangendo silenziosamente davanti ai miei occhi "Una sera ho saputo che il debito di mio padre era estinto e sono fuggita di casa con Brianna al mio fianco"

Non c'erano parole per commentare questa orrida verità e Alex comincia a singhiozzare portandosi la mano alla bocca.

"Per questo credo che il Ticket non sia tanto diverso. Hanno usato della droga come farebbe uno stupratore inesperto in una discoteca e ci hanno portate nelle camere del terzo piano. Dobbiamo fare attenzione a non far capire a Brent quello che sappiamo per poter continuare a indagare"


*Angolo autrice*

Finalmente è di nuovo lunedì ed io sono così felice di potermi deliziare con i vostri commentini! Cosa ne pensate della storia di Amy? Ve lo sareste mai aspettato un 'tradimento' da parte di Brent e, soprattutto, Jeff (che tutte avete amato fin dall'inizio per la sua disponibilità e premura)? Cosa pensate che farà Neil ora che è deciso a sistemare le cose con Amy?

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