ikigai - minsung

By icxnneverfly

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ɪɴ ᴄᴏʀꜱᴏ ❝No matter how hard I try to smile I feel so lonely Like aliens trying to blend in with Earthlings❞ ... More

00. quokka_
PARTE I
01. maleducato
02. giornata di merda (o quasi)
03. domande di troppo
04. come stai?
05. ti interessa?
06. perché?
07. un tunnel buio
08. di troppo
09. slump (crollo, periodo buio)
10. bambola voodoo
12. va bene stare male
13. mi dispiace
14. fa male smettere di sognare
15. anche io credo in te
16. mi rendi felice
17. vorrei avere il cuore di ghiaccio
18. ti voglio bene. tanto, tanto, tanto. troppo.
19. così sarò sempre con te
20. come fai a capire se ti piace una persona?
21. forse nemmeno ti importa
22. sarò qui, nel nostro posto sicuro
23. sono fiero di te
24. i will love you either way
25. come mi immagini?
26. finché ci sei tu starò bene
27. maybe tomorrow you'll know
28. facci sognare
29. sei felice?
30. jisung
PARTE II
31. perché devi pensarlo!?
32. i dolci mettono di buon'umore
33. per mostrargli la parte migliore di te stesso
34. questa è un'occasione speciale
35. non è colpa tua
36. perché riflettono i tuoi
37. papà
38. non eravamo abbastanza?
39. ascoltare il mare
40. ora sei qui
41. close

11. fiducia

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By icxnneverfly

mercoledì 21 ottobre

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– 16:33 –

come sarebbe a dire che
non hai mai visto one piece!?

è troppo lungo!

io ti disconosco.

smettila di scrivermi, non
siamo più amici.

daii! non puoi odiarmi solo
per questo :(

è proprio quello che sto
facendo.

uffa...

ti prometto che un giorno
lo guarderò, quando avrò
più tempo

non lo farai mai.

hai così poca fiducia in me?

esatto.

come mai? sono offeso adesso :(

non hai mai voglia di fare
niente, come potresti guardare
one piece, che ha più di mille
episodi?

okay, adesso sono davvero
offeso

ciao

«Minho! Ci sei?»

Minho sobbalzò nel sentire la voce di Hyunjin chiamarlo e appoggiò il cellulare accanto a sé, sul divano. Erano a casa di Chan dato che, avendo il pomeriggio libero dallo studio, avevano deciso di passarlo tutti e tre insieme. «Sì, scusa. Dicevi?»

Hyunjin sbuffò. «Chan ti ha chiesto se vuoi qualcosa da mangiare».

Minho alzò lo sguardo sul viso serio di Chan, in piedi davanti a lui. «E-Ehm, patatine?» propose, imbarazzato. Era così concentrato a parlare con il ragazzo-scoiattolo che nemmeno si era accorto di ciò che accadeva intorno a lui. Sicuramente adesso mi chiederanno qualcosa, pensò maledicendo se stesso per essere così palese.

Chan annuì con un sospiro e scomparve in cucina. Minho si morse il labbro inferiore e riprese il cellulare – che aveva continuato a vibrare un paio di volte – sotto lo sguardo attento di Hyunjin. Cercò invano di trattenere un sorriso leggendo i messaggi del ragazzo-scoiattolo.

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ops.

...ti sei offeso davvero?

oi, perché non rispondi?

dai, scherzavo.

lee know, non puoi andartene
così...

ehy, tranquillo, sono qui :)

peccato.

ma sei serio? mi stavi
pregando di risponderti...

zitto. non rinfacciarmelo.

un piccolo tsunderino, che
carino

come si fa a non adorarti?

è impossibile infatti.

comunque... ti sei offeso
davvero?

ma no! stavo solo scherzando

allora perché sei scomparso?

sono con i miei amici, che
mi stanno guardando male
perché sto al telefono

oh... allora ti lascio con loro.
ci sentiamo dopo.

a dopo :)

Minho spense il cellulare e alzò lo sguardo, ritrovandosi gli occhi dei suoi migliori amici puntati addosso. Sbuffò. «Che avete da guardare?» chiese loro, sebbene sapesse benissimo il motivo. Insomma, da quando era arrivato non aveva fatto altro che sorridere davanti allo schermo del cellulare.

Hyunjin fece il mimo della sua espressione e aprì il pacchetto di patatine che aveva in mano, sedendosi accanto a lui. «Casomai, tu cosa devi raccontarci?» domandò e sul suo viso apparve un sorriso malizioso.

Minho, sebbene sentisse il proprio cuore battere velocemente per l'agitazione, alzò un sopracciglio e mantenne un'espressione neutra e rilassata. A parte che non avessero insistito, non aveva intenzione di dire qualcosa. «Niente di importante».

Chan ridacchiò e rubò una patatina a Hyunjin. «Certo, come no. Non hai mai sorriso parlando al telefono con qualcuno. Anzi, non sei mai stato al cellulare quando siamo tutti e tre insieme» replicò, e si sedette sulla poltrona accavallando le gambe. «Quindi deve esserci per forza qualcuno molto importante nella tua vita. È la persona di cui mi hai parlato la settimana scorsa?»

Prima che Minho potesse rispondere, Hyunjin gli diede uno schiaffo sulla spalla. «A lui hai detto qualcosa e a me no!?» gridò con gli occhi fuori dalle orbite, poi si portò una mano al petto e sul suo viso si dipinse un'espressione sofferente. «Sto per morire dal dispiacere».

Minho roteò gli occhi. «Quanto sei drammatico» borbottò. «Comunque sì, Chan, è quella persona», e abbassò lo sguardo. A quanto pareva sarebbe stato costretto a raccontare tutto. E se mi prenderanno per pazzo? In fondo nemmeno conosco il ragazzo-scoiattolo, anche se ci parlo dalla mattina alla sera...

Chan sorrise. «Bene, allora penso sia arrivato il momento che ci racconti cosa sta succedendo e, soprattutto, chi è questa persona che sembra averti rapito completamente» disse, e Hyunjin annuì con forza più volte.

Minho si morse il labbro inferiore e sentì il viso andare a fuoco. Rapito completamente?, si chiese, È questo quindi ciò che appare agli occhi dei miei migliori amici? A quanto pareva sì, e Minho aveva paura di ciò che avrebbero potuto pensare Chan e Hyunjin, di ciò che avrebbero potuto dirgli e dei dubbi che avrebbero potuto mettergli in testa. Ma aveva via di scampo? Anche se avesse deciso di cambiare discorso – cosa alquanto impossibile ormai –, prima o poi sarebbe stato costretto a parlare.

Appoggiò la schiena al divano e alzò lo sguardo verso il soffitto. «Jinnie, ti ricordi quando mi minacciasti, al lavoro, di trovare le scritte di qualche ragazzino sul muro dei bagni, così poi sarei andato a letto tardi?» cominciò e sorrise nel ripensare a quella notte. Gli sembrava che fossero passati mesi dalla sua prima conversazione con il ragazzo-scoiattolo, piuttosto che due sole settimane.

Hyunjin sbatté le palpebre un paio di volte, poi portò le mani davanti alla bocca. «Oh Dio!» esclamò. «Ecco perché il giorno dopo eri così strano quando ti ho chiesto se avevi trovato qualcosa!»

Minho ridacchiò. «Già...» sussurrò.

«Avete presente i film? Ecco, sembra una cosa del genere» commentò Chan e si mise in bocca una manciata di patatine. Ricevette un'occhiataccia da parte di Minho, alla quale rispose con un'innocente alzata di spalle. «Dai, scorbutico, continua».

Minho roteò gli occhi. «Come avrete già capito quella sera qualcuno aveva scritto sul muro, lasciando sotto alla frase quello che poi ho capito essere un nome utente. Così ho usato il mio profilo falso per cercarlo, l'ho trovato e gli ho scritto». Non poté fare a meno di sorridere a quel ricordo e avrebbe voluto darsi uno schiaffo: chissà cosa avrebbero potuto pensare i suoi migliori amici! «E da quella notte parliamo. Tutto qui».

Hyunjin era un po' deluso. «Ti sei sprecato per raccontarci i dettagli, mh?» si lamentò.

Minho lo guardò male. «Quali dettagli avrei dovuto dirvi? Non so chi sia, anche il suo è un profilo falso e non vuole in nessun modo che io scopra chi è, quindi non voglio metterlo a disagio cercandolo» spiegò e i suoi due migliori amici sgranarono gli occhi. «Le uniche cose che so è che frequenta la facoltà di musica, scrive canzoni e gli piacciono da morire le cheesecake, ma sapete quante persone così ci sono nella nostra università?»

Hyunjin spalancò la bocca e mise una mano sulla fronte di Minho. Aggrottò le sopracciglia quando si rese conto che era fredda. «No, non hai la febbre» mormorò sotto lo sguardo sorpreso degli altri due. «Lee Minho, sei davvero tu o qualcuno si è impossessato del tuo corpo?»

Minho osservò il ragazzo che aveva davanti chiedendosi se non era lui quello ad avere la febbre e ad essere impazzito completamente. «Cosa vuoi dire?»

Hyunjin roteò gli occhi. «Dimmi una volta in cui hai parlato di tua spontanea volontà con uno sconosciuto, ed è inutile che provi a pensarci, non l'hai mai fatto» cominciò osservando attentamente Minho, come se stesse studiando ogni suo singolo movimento per cogliere il dettaglio che avrebbe confermato le sue ipotesi.

«Jinnie ha ragione. E questo vuol dire che ciò che ha scritto questo ragazzo nel bagno che stavi pulendo deve essere stato davvero bello» continuò Chan e Minho abbassò il capo. Per lui l'aggettivo bello era troppo poco per descrivere quelle parole: erano poesia, arte. «E poi deve anche essere interessante come persona se hai continuato a parlarci. Da quanto va avanti?»

Minho si morse il labbro inferiore. «Due settimane» mormorò e abbassò lo sguardo sulle proprie mani. «Siamo amici, è normale che parliamo molto».

Hyunjin alzò un sopracciglio e sorrise maliziosamente, lanciando uno sguardo d'intesa a Chan. «Perché non ci fai leggere quello che ha scritto? Sono curioso adesso».

Minho alzò di scatto il capo: non poteva farlo. Il ragazzo-scoiattolo gli aveva detto che poche persone avevano letto il testo di qualche sua canzone e lui non poteva fargli questo. Sarebbe stato ingiusto nei suoi confronti. «Non posso, mi dispiace».

«Perché? Non ti fidi di noi?» chiese Chan.

Minho roteò gli occhi: perché dovevano essere così insistenti? «Non è questo».

«E allora cosa c'è? Non lo conosciamo nemmeno e lui non lo scoprirebbe mai! Non vedo cosa ci sia di male» insisté Hyunjin con una punta di divertimento nella voce.

Minho, al contrario, non trovava nulla di quella situazione divertente. Era vero, il ragazzo-scoiattolo non avrebbe mai saputo, in alcun modo, che qualcun altro avesse letto le sue parole senza il suo consenso. Tuttavia Minho non sarebbe riuscito a parlarci pensando di averlo tradito: il solo pensiero gli faceva venire i brividi. Quokka si era fidato di lui, lo aveva lasciato entrare nel suo mondo più di una volta, mostrandogli la sua fragilità, e Minho, che era il primo ad essere debole, ad avere bisogno di una valvola di sfogo per non essere sopraffatto dal mondo, non se la sentiva di esporlo. Non se lo sarebbe mai perdonato.

«Hai ragione, forse non lo scoprirebbe mai, ma non posso tradire lui e anche me stesso» riprese a parlare quindi con un tono di voce che non consentiva repliche. «Si è fidato di me come io mi sono fidato di lui, non posso tradire la sua fiducia. Non riuscirei a guardarmi allo specchio se lo facessi».

Chan e Hyunjin sorrisero contemporaneamente, questa volta senza una briciola di malizia. «Va bene, non preoccuparti» disse il primo. «Sono felice che hai trovato una persona così importante per te. Era l'ora».

Minho aggrottò le sopracciglia. «In che senso?»

Hyunjin scosse il capo. «Non preoccuparti, facciamo un passo alla volta» replicò e fece un gesto con la mano, come per scacciare l'argomento tirato fuori da Chan. «Non ti dà fastidio il fatto di non sapere chi sia? Io fossi in te mi sarei messo subito a cercarlo provando a rubargli quante più informazioni possibili».

Minho ridacchiò. «Magari fosse così semplice! È intelligente e non abbassa mai la guardia, quindi non so niente di preciso riguardo la sua vita» spiegò con un sospiro e abbassò lo sguardo sul pavimento, sentendosi improvvisamente triste. «Però mi piacerebbe vederlo dal vivo e poterci parlare a quattr'occhi» concluse in un sussurro.

Chan si alzò dalla poltrona e si sedette accanto a lui, mettendogli una mano sulla schiena. «Se le cose dovessero andare per le lunghe, sono convinto che vi vedrete. Adesso però mettiamoci a guardare un bel film!»


a.a.
e pensare che minho ci ha già parlato dal vivo💀
so che può non sembrare ma questo capitolo è fondamentale per come si evolverà il rapporto fra minho e jisung in futuro :')

come state? mi manca parlare con voi!! se avete bisogno di parlare con qualcosa, sono qui!

comunque, volevo ringraziarvi tantissimo per le 600 e passa visualizzazioni (quasi 700). non riesco a crederci, vi giuro TT grazie grazie grazie❤️

sempre vostra
Giugiu

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