โžต COINQUILINI ; vkook

By K00KSGVRL

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By K00KSGVRL

«Mi hai mentito?» lo guardò in cagnesco il maggiore, deluso dal fatto che il corvino non si fosse fidato abbastanza di lui

«Si ma l'ho fatto per una ragione» disse immediatamente l'altro

«Non mi interessa se c'è una ragione o meno Jungkook. Hai detto una bugia, a me» sbottò arrabbiato «non era mai successo prima d'ora. È una cosa così tanto importante da costringerti a nasconderla anche a me?»

Il minore rimase un paio di minuti in silenzio, fissandosi le mani con il labbro inferiore stretto tra i denti, i sensi di colpa che gli facevano ancor più male di quanto lo stessero facendo i lembi di pelle quasi sanguinanti della sua bocca.

«Io e Yoongi non abbiamo lasciato casa perché ci andava» disse poi, sempre evitando lo sguardo dell'altro «abbiamo litigato con la nostra famiglia»

«Di che stai parlando?» disse il moro con l'irritazione che cresceva ad ogni parola del minore

Non poteva credere che Jungkook gli avesse nascosto per due mesi una cosa tanto importante come la sua situazione famigliare.

Le loro due famiglie, considerando lo strettissimo legame tra i due ragazzi, erano così tanto unite da sembrare una sola.

Taehyung era come un figlio per i genitori del più piccolo e loro erano altrettanto importanti per lui, sapere tutto quello che c'era dietro questa situazione avrebbe strappato il loro rapporto per sempre.

Ed era proprio questo a spaventare Jungkook, tanto da non dire niente al suo amico.

Quest'ultimo sospiro profondamente prima di ricominciare a parlare.

«Yoongi gliel'ha detto, gli ha detto che è gay» disse il corvino portandosi la quarta sigaretta della serata alle labbra «non lo hanno accettato Tae, lo hanno cacciato»

Il maggiore, rimasto senza parole, lo guardò a bocca aperta.

Non se lo aspettava, per niente.
I genitori di Jungkook erano sempre stati un po' all'antica ma non avrebbe mai creduto che potessero esserlo fino a questo punto.

Avevano accolto Yoongi nella loro famiglia senza pensarci due volte dopo l'incidente, lo avevano cresciuto come se fosse il loro vero figlio, lo avevano amato incondizionatamente. Taehyung non avrebbe mai creduto che l'orientamento sessuale del più grande avrebbe scatenato così tanti problemi.

«So quanto tu sia legato a loro e il fatto che non accettino questa cosa è orribile. Sapevano di te e non hanno mai detto nulla e, a dirla tutta, pensavo sapessero anche di Yoongi ma evidentemente non ci avevano capito un cazzo» sussurrò il minore guardando fuori dalla finestra e continuando a far ardere il veleno che aveva tra le labbra «quando gli ha detto apertamente di voler invitare a cena Jimin, per farglielo conoscere ufficialmente, hanno dato di matto Tae. Hanno cominciato a rinfacciargli tutto quello che hanno fatto per lui negli anni e a dirgli che è un figlio di merda»

Fece un tiro più lungo degli altri. La gola e i polmoni presero fuoco ma non sapeva se per il fumo o per il dolore che gli causava questa storia.

«L'ho fatto andare via. Yoongi hyung era distrutto dopo che gli hanno urlato in faccia di non farsi più vedere, perciò ho chiamato Jimin e l'ho mandato da lui mentre io sono rimasto a parlare con i miei genitori» continuò dopo qualche minuto di silenzio, puntando nuovamente lo sguardo su Taehyung «mio padre era fuori di se, ha continuato ad urlarmi contro per ore e poi...»

Avrebbe dovuto mentirgli? Non poteva dirgli ciò che era successo sul serio.

La faccia di Taehyung era stata sofferente fino a quel momento. Stava ripensando al tempo passato con quelle persone che, anche se non direttamente, avevano dichiarato di odiare il loro filo e, indirettamente, anche lui. Stava pensando a Yoongi e a quello che doveva aver provato in quel momento, stava pensando a Jungkook ed a come debba averlo distrutto affrontare quella situazione da solo, stava pensando a come avessero fatto a mantenersi i suoi due amici fino a quel momento...

«Poi che cosa Koo?» chiese indurendo impercettibilmente l'espressione nel momento in cui vide l'esitazione negli occhi del suo amico

Strinse i pugni, non sapendo cosa avrebbe detto poi il minore, frenando la voglia di distruggere qualcosa o qualcuno a mani nude.

Jungkook nel frattempo stava cercando un modo per non mentirgli. Farlo non era tra i suoi piani ma non poteva neanche dirgli l'intera verità, rischiando di ferirlo ancora di più.

Immaginava i pensieri che si aggiravano nella testa del maggiore in quel momento. Immaginava si stesse chiedendo che razza di persone fossero i genitori del corvino e che cosa realmente pensasse di lui quella gente con cui condivideva momenti da anni.

Non poteva fargli così tanto male, rattristarlo come quella gente aveva rattristato lui.

«Io ho detto una cosa che forse avrei dovuto tenere ancora per me e mio padre ha risposto con un'altra che non si sarebbe dovuto permettere neanche lontanamente di pensare» rispose poi il minore con un sospiro, distogliendo la visuale dagli occhi vitrei dell'altro «hanno cacciato anche me, mi hanno detto di non farmi più vedere e di sbrigarmela da solo per il resto della vita perché loro non ci sarebbero più stati»

Si ripeteva che quella appena detta non era una bugia, che era solo un omissione di fatti.

«Koo...»

Jungkook alzò lo sguardo intriso di lacrime e lo puntò in quello di Taehyung, molto simile al suo in quel momento.

L'intreccio dei loro occhi durò un paio di secondi e poi entrambi, come se si fossero letti nel pensiero, si avvicinarono per stringersi in uno stretto abbraccio.

Ed ecco, Jungkook era di nuovo a casa.

«Posso sapere cosa gli hai detto?» chiese con un filo di voce il moro «e cosa ti ha detto lui»

«No Tae, meglio di no»

«Vuoi mentirmi ancora?» Taehyung quasi urlò, sentendo l'ira tornare a galla, e si staccò immediatamente dall'abbraccio, pur rimanendo con il viso davanti a quello del più piccolo

«È proprio per non mentirti che ti dico questo» spiegò Jungkook «odio nasconderti le cose, lo sai, ma non sono ancora pronto per parlarti di questa cosa»

Il minore vide lo sguardo dell'altro tornare ad essere solo preoccupato, cancellando ogni traccia di arrabbiatura.

Aveva capito.
Taehyung l'aveva capito, come sempre.

Tornarono a stringersi come se quell'abbraccio fosse l'unica isola sicura in mezzo ad un oceano ricolmo di immense e profonde incertezza.

«Grazie TaeTae»

«Sai che sono sempre qui per te Koo, puoi parlarmi di tutto, non devi avere paura con me» sussurrò dolcemente Taehyung nell'orecchio del più piccolo «siamo la stessa anima in due corpi diversi, niente potrà mai cambiare tutto questo»

Si separarono dopo diversi minuti che, ad entrambi, parvero secondi in quanto avrebbero voluto far continuare l'abbraccio per il resto della loro vita.

«Andiamo a dormire su» disse dopo un po' Taehyung, ponendo nuovamente distanza tra i loro corpi

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