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By IITSADII

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"I had all and then most of you, some and now none of you" Dove la ragazza dal so... More

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COPYRIGHT
EXTENDED SUMMARY
TEASER & TRAILER
ACT ONE
PROLOGUE
CHAPTER ONE
CHAPTER TWO
CHAPTER THREE
CHAPTER FOUR
CHAPTER FIVE
CHAPTER SIX
CHAPTER SEVEN
CHAPTER EIGHT
CHAPTER NINE
CHAPTER TEN
CHAPTER ELEVEN
CHAPTER TWELVE
CHAPTER THIRTEEN
CHAPTER FOURTEEN
CHAPTER FIFTEEN
CHAPTER SIXTEEN
CHAPTER SEVENTEEN
CHAPTER EIGHTEEN
CHAPTER NINETEEN
CHAPTER TWENTY
CHAPTER TWENTY-ONE
CHAPTER TWENTY-TWO
CHAPTER TWENTY-FOUR
CHAPTER TWENTY-FIVE
CHAPTER TWENTY-SIX
ACT TWO
PROLOGUE
CHAPTER ONE
CHAPTER TWO
CHAPTER THREE
CHAPTER FOUR
CHAPTER FIVE
CHAPTER SIX
CHAPTER SEVEN
CHAPTER EIGHT
ACT THREE
PROLOGUE
CHAPTER ONE
CHAPTER TWO
CHAPTER THREE
CHAPTER FOUR
CHAPTER FIVE
CHAPTER SIX
CHAPTER SEVEN
CHAPTER EIGHT
CHAPTER NINE
CHAPTER TEN
CHAPTER ELEVEN
CHAPTER TWELVE
CHAPTER THIRTEEN
CHAPTER FOURTEEN
CHAPTER FIFTEEN
CHAPTER SIXTEEN
ACT FOUR
PROLOGUE
CHAPTER ONE
CHAPTER TWO
CHAPTER THREE
CHAPTER FOUR
CHAPTER FIVE
CHAPTER SIX
CHAPTER SEVEN
CHAPTER EIGHT
CHAPTER NINE
CHAPTER TEN
CHAPTER ELEVEN
CHAPTER TWELVE
CHAPTER THIRTEEN
CHAPTER FOURTEEN
CHAPTER FIFTEEN
CHAPTER SIXTEEN
CHAPTER SEVENTEEN
CHAPTER EIGHTEEN
CHAPTER NINETEEN
CHAPTER TWENTY
ACT FIVE
PROLOGUE
CHAPTER ONE
CHAPTER TWO
CHAPTER THREE
CHAPTER FOUR
CHAPTER FIVE
CHAPTER SIX
CHAPTER SEVEN
CHAPTER EIGHT
CHAPTER NINE
CHAPTER TEN
CHAPTER ELEVEN
CHAPTER TWELVE
CHAPTER THIRTEEN
ACT SIX
PROLOGUE
CHAPTER ONE
CHAPTER TWO
CHAPTER THREE
CHAPTER FOUR
CHAPTER FIVE
CHAPTER SIX
CHAPTER SEVEN
CHAPTER EIGHT
CHAPTER NINE
CHAPTER TEN
CHAPTER ELEVEN
CHAPTER TWELVE
EPILOGUE

CHAPTER TWENTY-THREE

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By IITSADII

"Help, I lost myself again, but I remember you"
~Six Feet Under//Billie Eilish~

3 dicembre 1994

"OK, RIPASSIAMO IL TUTTO"-disse Lux camminando agitata avanti e indietro mordendosi le unghie.

Harry cominciò a seguirla nel suo nervoso avanti e indietro non sapendo bene come gestire la sua ansiosa migliore amica:"non c'è molto da ripassare glicine.."-disse timoroso di aver detto la cosa sbagliata e vista l'espressione che si dipinse sul volto della ragazza, le sue paure  non erano infondate.

"Non c'è molto da ripassare Harry?"-chiese incredula-"ti batterai con un drago per l'amor del cielo! Un drago!"-urlò per poi continuare a camminare avanti e indietro.

Dopo circa un mese dalla misteriosa entrata di Harry al torneo tre maghi, finalmente era arrivato il momento della prima prova, infatti quella era la loro ultima notte insieme prima del grande evento. Quando Harry le aveva detto che avrebbe dovuto affrontare un drago, Lux aveva avuto una sorta di esaurimento nervoso ed era andata fuori di testa dalla preoccupazione, ma dopo le parole rassicuaranti di Harry e tanti affettuosi abbracci, era riuscita a calmarsi...più o meno.

"Glicine..."-provò a chiamarla, ma lei continuò a borbottare senza fermarsi-"glicine...Lux!"-esclamò infine afferrandola per un polso girandola così di scatto e la ragazza si ritrovò a sbattere contro il suo petto con il naso a pochissimi centimetri da quello di Harry.

I due ragazzi si fissarono dritti negli occhi, lui con un'espressione tesa e lei con il fiatone e gli occhi fuori dalle orbite per la preoccupazione.

"Harry..."-disse Lux in un sospiro-"io..."

La ragazza non riuscì a continuare, ma come poteva? Come poteva dirgli che era terrorizzata di perderlo e non solo perchè era il suo migliore amico, ma anche perchè era completamente ed inevitabilmente innamorata di lui? Come poteva dirgli che lui era tutto ciò che aveva e che non sarebbe potuta andare avanti senza di lui, pur sapendo che i suoi sentimenti non erano ricambiati? Era la persona più importante della sua vita ed Harry non ne aveva idea.

Si preoccupava sempre per lui, più che per chiunque altro, ma quella volta era diverso. Di solito si preoccupava dopo le sue folli avventure, anche perché solitamente non sapeva mai prima che avrebbe rischiato di morire. Quella volta però lo sapeva. Sapeva che Harry stava per fare una cosa estremamente pericolosa e l'aver avuto settimane e settimane per prepararsi, non aveva per niente aiutato, semmai tutto il contrario.

"Glicine..."-disse Harry rilassandosi leggermente. Anche lui era nervoso ovviamente e lo era tanto, tantissimo, ma vedere Lux agitata lo faceva stare anche peggio, perchè quando era nervosa, lei non sorrideva e il sorriso di Lux era in grado di calmare ogni suo male. Era luminoso. Conteneva in sé il sollievo della luce dell'alba e la meraviglia della luce del tramonto.

"Harry..."-ripetè nuovamente Lux cercando di non piangere e facendosi più vicina.

Il ragazzo le spostò delicato un ciuffo di capelli dal viso poggiandole poi una mano calda sulla guancia e lei inclinò il viso per percepire al meglio la pelle di Harry contro la sua:"andrà tutto bene glicine."

Lux deglutì rumorosamente:"non...non puoi saperlo..."

"Lo so invece Lux, lo so"-inziò ad accarezzarle la guancia con il pollice-"ho un piano ben preciso: utilizzerò la mia scopa e tutto andrà bene. Sono bravo a volare."

Lux chiuse gli occhi:"adesso non darti troppe arie"-disse curvando leggermente le labbra.

Harry ridacchiò soffermandosi poi sui tratti ancora tesi dell'amica:"seriamente Lux, tutto andrà bene. L'idea della scopa è geniale ed è stata tua ovviamente. Come sempre sei stata incredibile Lux."

Lei scosse la testa con gli occhi ancora chiusi:"E' solo grazie a Moody che puoi metterla in atto però."

"Sì, ma l'idea è stata tua e solo tua. Senza di te sarei già morto e sepolto glicine."

"Non dire così"-disse quasi arrabbiata.

Quando la notizia del drago era arrivata alle orecchie di Lux, la ragazza si era messa immediatamente alla ricerca di un piano perfetto per assicurare ad Harry la sopravvivenza e con "immediatemnte" intendo dopo le due crisi nervose. In ogni caso, l'idea di utilizzare la scopa era stata sua e non ci aveva messo neanche troppo a pensarci. Insomma, Harry era eccezionale sulla scopa, quindi perché non utilizzare questa sua abilità a suo vantaggio?

"Utilizzerò la scopa e riusicrò a sfuggire dal drago"-disse con tono non troppo sicuro.

"Sembra che tu stia cercando ci convincere te stesso Harry e la cosa non mi rassicura."

Harry sospirò:"sai cosa mi rassicurerebbe?"-Lux scosse la testa senza ancora aver aperto gli occhi-"vedere il tuo sorriso e quelle due fossette che tanto mi divertono"-disse per poi pizzicarle il fianco e Lux ebbe una sorta di buffo spasmo per poi ridacchiare-"dai Lux...un sorriso...ti prego."

Lux abbassò lo sguardo con le gote rosse, mentre il pollice di Harry non smetteva di accarezzarla gentile. Cercò di non farsi prendere dal panico e poi lentamente alzò al testa. Puntò i suoi occhi in quelli di Harry e poi lentamente le sue labbra si curvarono andando a formare quel suo bellissimo sorriso luminso.

Harry si sentì illuminare. Sentì il sollievo crescergli dentro come girasoli, girasoli che seguivano un solo sole, ovvero il sorriso di Lux, perchè a volte l'amica era proprio come il sole, calda e raggiante e altre come la luna, fredda e misteriosa.

Harry Potter amava sia il sole che la luna, allo stesso modo.

"Amo il tuo sorriso"-disse Harry prima che riuscisse a trattenersi.

Lux boccheggiò tutta rossa...lo aveva detto davvero?

"Co...cosa?"

Harry boccheggiò a sua volta, come preso alla sprovvista da come le sue labbra si erano mosse senza controllo:"il tuo sorriso, è la prima cosa che ho notato di te...te l'ho mai detto?"

Lux arrossì ancora di più:"davvero? Il mio sorriso? Ma...ma è solo un sorriso."

Harry sorrise, concentrato solamente sul volto dell'amica:"no, non lo è."

Lux sorrise ancora di più e la luce in Harry aumentò e per un pò si fissarono a basta, quasi dimenticandosi dell'imminente prova.

"I tuoi occhi"-sputò fuori Lux all'improvviso e quando Harry fece per togliere la mano dalla sua guancia per la sopresa, lei gli prese il polso tenendola lì-"i tuoi occhi"-ripetè ancora.

"Come?"

"Sono la prima cosa che ho notato, i tuoi occhi"-in un momento di intraprendenza si fece un pò più vicina poggiando la mano libera sul petto di Harry, all'altezza del cuore-"sono verdi, di un verde bellissimo, come quello di uno smeraldo"-concluse allungando leggermente il collo verso l'alto.

Quello sarebbe stato il momento perfetto per un bacio, uno come quelli che si vedono nei film romantici, ma non successe, perchè questa non è la storia di un film romantico, felice e spensierata, questa è la storia di Lux Lowe e vi posso assicurare che di felice e spensierato ha ben poco.

"Mia madre aveva gli occhi come i miei..."-disse assorto distogliendo lo sguardo-"me lo dicono spesso."

Lux gli mise una mano sulla guancia spingendolo a tornare a guardarla:"vedila in questo modo Harry: hai un pezzo di lei sempre con te."

Harry sorrise triste, ma il sorriso di Lux gli riportò immediatamente il buon umore e gli venne voglia di vederlo ancora e ancora, soprattutto perchè c'era una parte di lui timorosa che non l'avrebbe mai più rivisto, che non avrebbe mai rivisto Lux:"glicine...dimmi qualcosa di bello, anzi, qualcosa che ti fa sorridere."

"Qualcosa che mi fa sorridere?"-chiese confusa.

"Sì, cinque cose che ti fanno sorridere."

"Perchè proprio cinque?"-chiese divertita.

"Non lo so...ho scelto un po' a caso in realtà."

Lux storse la bocca concentrata:"cinque cose..."-chiuse gli occhi sorridendo-"prima: suonare il pianoforte con gli occhi chiusi. È strano, ma mi sento trasportare in un altro mondo quando lo faccio. Seconda: leccare l'impasto della Sacher di Lena direttamente dalla ciotola"-ridacchiò sotto lo sguardo ebete di Harry, che non aveva mai distolto l'attenzione dal suo viso-"terza: correre lungo la scogliera con le braccia spalancate. Amo sentire il vento freddo pungermi la pelle...mi fa sentire viva. Quarta: affondare il naso in un cestino di fiori appena colti"-Lux aprì gli occhi fissando Harry leggermente nervosa, quasi come se fosse timorosa di compilare il suo elenco.

"E la quinta?"-chiese dolce-"non me l'hai ancora detta."

Lux si morse fortemente il labbro, ma poi lo mollò permettendo al suo sorriso di farsi spazio sul suo viso:"la quinta cosa...sei tu"-ammise con un leggero rossore sulle guance.

Harry sorrise radioso. Quella era probabilmente una delle cose più belle che gli avessero mai detto e lui provava lo stesso. Anche durante il giorno, quando Lux non c'era, ad Harry capitava spesso di sorridere nei momenti più assurdi, solo perchè gli tornava in mente qualcosa che aveva fatto o detto Lux. E' inutile dire che spesso Ron ed Hermione si lanciavano occhiate perpelsse e preoccupate.

Lux osservò leggermente in ansia il sorriso di Harry e il suo sguardo perso. Forse aveva capito? Forse aveva capito che per lei lui era molto di più di un migliore amico?

Come credo voi tutti possiate immaginare, Harry non lo aveva capito, proprio per niente, infatti il ragazzo si limitò ad attirarla in un forte e affettuoso abbraccio.

"Sei davvero la migliore amica che avessi mai potuto desiderare glicine."

Crack

Il cuore di Lux si frantumò per la millesima volta e lei fece di tutto per ignorarlo, affondando il viso nel petto di Harry, gesto che lui interpretò come un qualcosa di affettuoso e non di disperato.

Lux strinse forte gli occhi comandandosi di non versare neanche una lacrima e di concentrarsi sul fatto che almeno Harry la stava abbracciando, che almeno era tra le sue braccia ed effettivamente la cosa sembrò funzionare, perchè Lux riuscì a rilassarsi tra le braccia dell'amico respirandone il profumo rassicurante.

"Harry?"-lo chiamò dopo diversi minuti, o forse qualche ora.

"Mh?"-disse completamente rilassato con il mento poggiato alla sua testa.

"Posso aggiungere un'altra cosa alla lista? Perchè mi è appena venuta in mente una cosa che mi fa davvero sorridere, anzi, ridere."

"Vai pure"

Lux strofinò teneramente il naso nel petto di Harry e poi cominciò:"ricordi quando, durante il tuo primo anno, mi hai raccontato che Piton aveva gettato il malocchio sulla scopa e io ti ho chiesto se Malocchio era una persona?"

"Sì...'

"Beh, avevo ragione: Malocchio è anche una persona"-sorrise-"detto sinceramente, a questo punto la Cooman mi fa un baffo."

Ci fu un attimo di silenzio e poi Harry scoppiò a ridere e Lux si staccò dal suo petto per poterlo guardare in viso e poi rise anche lei.

Quel bellissimo momento di spensieratezza, fu però stroncato quando tutto intorno a loro divenne luminso. Era arrivato per loro il momento di salutarsi.

Il sorriso sul volto di Lux morì, venendo immediatamente sostituito da un'espressione carica di paura e insicurezza. Se fosse successo qualcosa ad Harry, quello poetva essere il loro ultimo momento insieme e Lux era terrorizzata come mai prima.

Anche gli occhi di Harry si spalancarono allarmati. Faceva sempre fatica a salutare Lux, ma quella volta era peggio, molto peggio, perchè aveva paura di perderla, di non vederla mai più e l'espressione terrorizzata sul viso dell'amica non aiutava.

"Ehi ehi glicine"-disse forzando un sorriso-"andrà tutto bene."

Gli occhi di Lux si fecero lucidi:"non...non voglio che tu te ne vada."

È strano, ma mai prima d'ora Lux aveva detto una cosa del genere ad Harry e nemmeno il contrario. Si separavano tutte le notti, ma quella supplica non era mai uscita dalle loro labbra.

"Non voglio andarmene neanch'io"-disse con voce strozzata per poi alzare la mano e subito Lux fece combaciare il palmo al suo. Dopo tutti quegli anni, la sua mano era ancora più piccola di quella di Harry

Mai fare il loro saluto era stato così doloroso e sentire il palmo di Harry premuto contro il suo era una dolce tortura.

"Al...al prossimo sogno?"-chiese Lux sforzandosi di sorridere, ma dentro era distrutta.

"Al prossimo sogno"-si fece ancora più vicino-"ci sarò sempre nel tuo prossimo sogno."

***

Lux aveva un problema. Cioè, ne aveva sicuramente più di uno, ma quel giorno stava letteralmente andando fuori di testa.

Stava facendo di tutto per provare a distrarsi e quando intendo di tutto, intendo che aveva provato anche a fare punto e croce, finendo per bucarsi un dito e spargere sangue su tutto il tappeto del salotto.

Per fortuna Lena non sembrava essersene accorta, ma la donna sembrava molto occupata quel giorno.

Il fatto era che Lux era terrorizzata, completamnete terrorizzata e ad aumentare la sua paura c'era il fatto che nel concreto, Lux non poteva fare niente per Harry....come al solito dopotutto. Non poteva sostenerlo, non poteva aiutarlo e soprattutto non poteva sapere se si era fatto male, o anche peggio.

Ormai erano circa le cinque del pomeriggio e le mani di Lux non smettevano di tremare da quella mattina. Dopo tutte quelle ore passate in completa ansia, Lux aveva paura di andare fuori di testa definitivamente.

Harry era il suo unico vero amico e il ragazzo di cui era completamente cotta. Oltre forse a Lena, lui era l'unica persona che la amava davvero. La accettava per come era, sapeva come tirarla su di morale. Semplicemente conosceva Lux Lowe in tutte le sue sfumature, chiare e scure e non esiste cosa tanto bella quanto pericolosa.

Lux, con espressione stralunata e gli occhi stanchi a causa della paura, fece il suo ingresso in cucina con l'intenzione di farsi una bella camomilla, ma una volta lì, qualcosa di strano attirò la sua attenzione. Sul tavolo di marmo erano sparse una miriade di scartoffie. Adesso voi vi chiederete cosa ci sia di strano, beh, Lena era una persona molto ordinata e quando si trattava della sua cucina, il suo regno, lo era anche di più, perciò vedere quel disordine era sconvolgente.

Lux si avvicinò curiosa e assicurandosi che Lena non fosse nei paraggi, ficcò il naso dove non avrebbe dovuto. La sua curiosità aveva avuto la meglio come al solito.

Alcune delle carte sembravano delle lettere, alcune scritte in tedesco e altre in inglese, inviate sempre dallo stesso mittente: un certo Jonas. Altre sembravano delle carte ospedaliere questa volta tutte di una certa Alexa White. In ogni caso, Lux non le guardò molto, perchè i suoi occhi vennero attirati da qualcos'altro: una foto. Ritraeva un giovane uomo dai capelli rasati e una donna biondissima. Questi tenevano abbracciate due gemelline di forse due o tre anni. Sorridevano e sembravano felici, tanto felici. Erano il ritratto della famiglia felice che Lux non aveva mai avuto.

Sotto alla foto però, si trovava qualcosa che fece gelare Lux sul posto: un biglietto, di sola andata per Berlino, con il nomintivo di Lena stampato sopra.

"No no no no..."-pensò Lux in panico-"Lena se ne va? Mi lascia sola?"-pensò con le lacrime già pronte ad uscire.

Fu proprio in quel momento che la porta della piccola dispensa si aprì e subito la voce rassicurante di Lena le arrivò alle orecchie. Era stata chiusa lì tutto quel tempo e Lux non se ne era accorta, proprio come la donna non si era accorta di lei.

Lux si irrigidì, ma Lena stranamente non uscì subito, ma tenne semplicemente la mano sulla maniglia, troppo presa dalla conversazione che stava avendo al telefono:"non è così semplice Jonas...devo organizzare tutto! Sono preoccupata per te, per Alexa e per le bambine, ma devo avere tempo per organizzarmi, per spiegare a Lux!"-rimase zitta, ascoltando la risposta del presunto Jonas-"quando sarà necessario arriverò immediatamente...sei mio figlio Jonas e ti voglio un bene dell'anima.

Lux a quelle parole non riuscì a trattenere le lacrime. Lena se ne stava andando davvero, l'unica persona che la amava almeno un po' in quell'inferno che era il mondo reale. Certo, c'erano i suoi amici de "il manico di scopa", ma non era la stessa cosa. Loro non sapevano niente di lei. Per loro lei era Lux Potter, non Lux Lowe, la ragazzina ricca triste e sola.

Improvvisamente Lux si sentì soffocare. La paura che provava per la possibile morte di Harry si triplicò. Se Harry fosse morto e Lena se ne fosse andata, Lux sarebbe rimasta sola, semplicemente sola. Una stupida ragazza ricca con tanti soldi e niente amore.

Aveva paura, tanta paura. Non poteva rimanere sola, aveva una paura matta di rimanere sola. Non aveva niente, niente di niente, se non un cuore che veniva continuamente spezzato, senza mai tregua.

Forse stava reagendo troppo d'impulso, ma la sua mente frenetica e spaventata non voleva lasciarla respirare.

La voce di Lena le suonava ormai ovattata quando decise di correre via, il più lontano possibile. Corse fuori dalla cucina urtando la sedia e il biglietto aereo, che cadde a terra insieme alla foto.

Il trambusto arrivò fino a Lena che liquidando velocememte il suo interlocutore, uscì dal ripostiglio appena in tempo per vedere i capelli di Lux, più scuri del solito, sparire dietro l'angolo.

Osservò confusa il punto in cui era sparita, ma quando vide il biglietto a terra e la foto, tutto le divenne chiaro: Lux aveva sentito e visto qualcosa che non avrebbe dovuto sentire e vedere e lo aveva interpretato in modo sbagliato.

Doveva trovarla e spiegarle tutto.

***

Dopo una corsa frenetica con gli occhi appannati dalle lacrime, Lux era finalmente giunta al bordo della scogliera che si trovava direttamente davanti a casa e dove, alcune spiagge più a destra, si trovava la famosa "scogliera dei confini".

Fissò l'oceano che si estendeva maestoso davanti a lei, ma per la prima volta non ci trovò niente di bello, anzi, la  fece sentire solo più sola.

Le lacrime le bagnavano copiose le guance e i singhiozzi le soffocavano i polmoni. La scoperta appena fatta e tutta la frustrazione accumulata in quegli ultimi giorni erano scoppiate e Lux non riusciva a fermarle.

"Rimarrò sola"-era questo tutto quello che riusciva a pensare.

Lena era l'unica vera famiglia che aveva. Non suo padre, non sua madre, ma Lena, nonostante questo però, anche lei la stava abbandonando. Il solo pensiero la faceva soffrire enormemente, ma da una parte non la biasimava, perchè come sua madre amava ricordarle, non c'era niente di giusto in lei e Lena forse sarebbe stata più felice senza di lei.

Lux si fece più vicina al bordo trovandosi così con le punte dei piedi sospese nel vuoto. Guardò giù, dove il mare colpiva la roccia con il suo ritmo forte ed imperterrito. Il vento sembrava volerla spingerla oltre il bordo, ma Lux non aveva paura, anzi, per un momento si sentì stranamente in pace e quasi inconsciamente spalancò le braccia. Si lasciò dondolare dal vento, senza farsi mai sbilanciare del tutto in avanti, anche se per alcuni secondi si sentì tentata di lasciarlo fare. Si sentì tentata di smettere di ostacolare il suo corso e di fargli continuare la sua strada.

Questo fu sicuramente uno dei momenti di massima debolezza di Lux Lowe. La povera ragazza si sentiva fragile come una foglia secca in balia del vento, ma nonostante questo non cedette, perchè le sue ali erano di nuovo cresciute, anche dopo essere sate tarpate per l'ennesima volta.

Purtroppo però, le ali ad un certo punto smettono di ricrescere.

Lux fece qualche passo indietro, ritirandosi dal pericoloso gioco che il vento stava giocando con lei. Si lasciò cadere sulle ginocchia con lo sguardo dritto davanti a sé e con come unico pensiero Lena e Harry, che in quel momento poteva benissimo essere morto.

Se quella notte Harry non si fosse presentato, Lux non era certa di riuscire a rimanere lontana dal bordo della scogliera ancora a lungo.

***

Era passata circa un'ora quando Lena riuscì finalmente a trovare Lux.

La trovò rannicchiata su se stessa, intenta ad osservare l'oceano.

La osservò e poi si sedette in silenzio al suo fianco.

"Che ci fai qui?"-chiese Lux senza guardarla.

"Sono qui perchè ti meriti una spiegazione come si deve."

"Che spiegazione puoi darmi?"-chiese con voce strozzata-"ho visto il biglietto...tu te ne andrai."

"No Liebling, non me ne andrò."

Lux girò la testa sorpresa:"davvero?"

"Non me ne andrò Liebling"-fece una pesante pausa-"almeno non per adesso"-sospirò rumorosamente e poi tirò fuori dalla tasca la famigerata foto-"questo è mio figlio, Jonas"-disse indicando l'uomo calvo-"questa è sua moglie Alexa e queste due sono le mie nipotine: Giselle e Odette. Quando io mi sono trasferita qui in Inghilterra per lavorare, lui è andato in America per studiare e lì ha incontrato Alexa, una donna meravigliosa, davvero"-il suo sguardo si intristì-"pochi giorini fa hanno diagnosticato un grave tumore ai polmoni ad Alexa"-Lux sussultò portandosi una mano alla bocca. Era sconvolta. Lena non le aveva mai parlato della sua famiglia e non immaginava che la prima volta sarebbe stata così-"l'aspettativa di vita è di due anni e mezzo, forse tre, ma nel giro di un anno Alexa non sara più autonoma. Si stanno per trasferire a Berlino, la mia città di origine, perchè lì c'è una clinica specializzata, ma mio figlio non ce la può fare da solo Liebling, capisci? Le bambine, il lavoro, la malattia...ha bisogno di me e perciò tra un anno..."

"Tra un anno tu te ne andrai e non tornerai più"-disse Lux con sguardo apatico.

Gli occhi di Lena si fecero lucidi:"non lo farei se non fosse necessario e credimi, ti porterei con me se solo potessi. Ho parlato tanto a Jonas di te e lui ti adora e sono sicura che anche Giselle e Odette ti adorerebbero."

"Perchè non mi porti con te allora?"-chiese quasi diseprata-"sarei d'aiuto e non...non rimarrei sola."

"lo vorrei fare Liebling"-disse prendendole la mano-"più di qualsisi altra cosa, ma i tuoi genitori non me lo permetterebbero mai"-Lux abbassò lo sguardo affranta-"mi dispiace tanto Liebling, ma devo andare da mio figlio. È la cosa giusta da fare."

"Certo che lo è!"-disse stringendole di più la mano-"su questo non c'è dubbio e mi dispiace di aver frainteso, di non aver capito, è solo che..."-le lacrime ricominciarono a sgorgare copiose-"mi mancherai Lena, così tanto e non so se riuscirò ad andare avanti senza di te"-concluse disperata.

"Oh Liebling, anche tu mi mancherai, più di chiunque altro, ma non abbatterti! Abbiamo ancora un anno da passare insieme e quando me ne andrò, tu ce la fari eccome! Sei straordinaria Lux, in ogni modo e sfumatura in cui una persona può essere straordinaria e non so come i tuoi genitori non riescano a vedere la meraviglia che c'è in te!"-le poggiò una mano sulla guancia guardandola con occhi colmi di amore e tenerezza. Amava quella ragazza come una figlia-"non importa dove mi troverò o quanto tempo passerà, tu sarai sempre la mia Liebling."

Lux sorrise, ma dentro era a pezzi. Nonostante Lena fosse lì con lei, Lux non si era mai sentita più sola.

Circondata da un mondo abitato da migliaia di persone, Lux si sentiva sola e quella solitudine sarebbe stata sì la sua forza, ma anche la sua condanna.

***

"Ciao glicine"-disse Harry con un sorriso stanco, il viso pieno di graffi e un malandato braccio fasciato.

Harry si aspettava come minimo che Lux gli si sarebbe buttata addosso, ma sorprendentemente, non lo fece.

Lo fissò immobile, con un'espressione indecifrabile e poi, le lacrime uscirono. Prima una, poi due, poi troppo per contarle ed infine Lux si lasciò cadere sulle ginocchia. Sembrava stravolta, come se un enorme peso le si fosse appena tolto dalle spalle.

Harry rimase un attimo immobile, come ghiacciato sul posto e poi velocemente la raggiunse inginocchiandosi di fronte a lei:"ehi Lux"-disse cercando di calmarla e posandole la mano buona sulla spalla.

"Harry..."-sussurrò lei, quasi come se non riuscisse a credere che lui fosse realmente di fronte a lei, sano e salvo-"Harry..."-disse di nuovo allungando una mano per sfiorargli uno dei tanti tagli con la punta delle dita.

"Sto bene Lux...va tutto bene...sto bene"-disse sorridendo, ma incredibilmente a quelle parole il volto di Lux si scurì e Harry sembrò quasi scorgerci della rabbia.

"Stai bene?!"-disse stringendo i denti-"è vero, stai bene, ma per miracolo, perché ti sei battuto contro un drago maledizione e non è una cosa normale!"-urlò infine e Harry sobbalzò sorpreso. Raramente Lux urlava in quel modo con lui, ma il ragazzo aveva la sensazione che ci fosse di più sotto-"ti saresti potuto fare male...saresti potuto...potuto"-non continuò a causa di un singhiozzo-"sai come mi sentirei io se un giorno non ti dovessi più presentare, se un giorno non ti dovessi più sognare? Ne uscirei distrutta! Perché ormai non ho nessuno se non te e non credo di essere forte abbastanza per affronatare il resto del mio schifo di vita senza di te!"

Lux non si era trattenuta, neanche un po'. Aveva così tanta tristezza dentro, paura e rabbia, che ormai non riusciva più a trattenere e che semplicemente aveva lasciato andare, perché i sentimenti si possono imbottigliare solo fino ad un certo punto.

"Non accadrà niente di tutto questo Lux"-disse convinto-"io non ti lascerò mai sola."

Lux lo osservò con così tanta disperazione che Harry desiderò di portarla via con e non lasciarla mai più.

La ragazza si asciugò le lacrime cercando di darsi un contegno:"mi dispiace Harry, è solo che pensavo di averti perso ed invece sei qui e beh...solo il pensiero di non averti nella mia vita mi distrugge"-disse sinceramente, decidendo di non voler ancora parlare di Lena, anche perché altrimenti si sarebbe frantumata completamente lì davanti a lui.

Adesso che si era calmata, un po' si vergognava della sua reazione esagerata, ma le erano piombate così tante cose addosso quel giorno, che Lux non era proprio riuscita a sostenerle.

Tutti hanno un limite.

"Lux, voglio che mi ascolti bene"-disse puntando i suoi occhi in quelli dell'amica-"non importa che cosa accadrà, io troverò sempre il modo per tornare da te Lux, sempre, e questa è una promessa."

Harry non mentiva, credeva davvero nelle sue parole, ma la sua promessa sarebbe stata molto difficile da mantenere, in alcuni casi, addirittura impossibile.

***

Ok...devo dirlo: io amo Lux Lowe😍
La mia Lux in questo capitolo mi ha fatto una tenerezza assurda🥺
Andiamo con ordine però!
Prima di tutto abbiamo tante scene cute #Lotter, ma nonostante si comportino già come dei perfetti fidanzatini, Harry continua ad essere un idiota.
Cioè, quel ragazzo è addirittura peggio di Adrien di Miraculous e sì, mi piace Miraculous, non mi importa se è per bambini, quando lo inizi ti prende troppo😍
Comuuunque...poi abbiamo tutta la parte riguardante Lena e la sua famiglia e cavolo, Lux mi ha fatto piangere🥺
È così tenera e fragile, ma vi assicuro che si rivelerà essere il personaggio più badass che io abbia mai creato e sì, anche più di Nara😱
Infine abbiamo un'altra scena #Lotter e beh, belli🥺♥️
Il prossimo capitolo, che arriverà martedì beh...non voglio spaventarvi, ma sarà peggio di questo😅
Aspettatevi però delle scene #Lotter interessanti😏
Vi adoro,
Adele🥀

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