Proteggimi da te

By Marty1025

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Dalla morte di Marilyn, Neil ha preso una brutta strada. Cattive compagnie, alcol, sesso lo hanno portato ad... More

Prologo
Capitolo 1: Amy
Capitolo 2: Neil
Capitolo 3: Amy
Capitolo 4: Neil
Capitolo 5: Amy
Capitolo 6: Amy
Capitolo 7: Amy
Capitolo 8: Amy
Capitolo 9: Neil
Capitolo 10: Amy
Capitolo 12: Neil
Capitolo 13: Neil
Capitolo 14: Amy
Capitolo 15: Neil
Capitolo 16: Amy
Capitolo 17: Amy
Capitolo 18: Amy
Capitolo 19: Neil
Capitolo 20: Neil
Capitolo 21: Amy
Capitolo 22: Neil
Capitolo 23: Amy
Capitolo 24: Amy
Capitolo 25: Neil
Capitolo 26: Amy
Capitolo 27: Amy
Capitolo 28: Neil
Capitolo 29: Amy
Capitolo 30: Neil
Capitolo 31: Amy
Capitolo 32: Neil
Capitolo 33: Amy
Capitolo 34: Amy
Capitolo 35: Neil
Capitolo 36: Amy
Capitolo 37: Neil
Capitolo 38: Amy
Capitolo 39: Neil
Capitolo 40: Amy
Capitolo 41: Amy
Capitolo 42: Neil
Capitolo 43: Amy
Capitolo 44: Neil
Capitolo 45: Neil
Capitolo 46: Amy
Capitolo 47: Neil
Capitolo 48: Amy
Capitolo 49: Neil
Capitolo 50: Amy
Capitolo 51: Neil
Capitolo 52: Amy
Capitolo 53: Neil
Capitolo 54: Amy
Capitolo 55: Neil
Capitolo 56: Amy
Capitolo 57: Neil
Capitolo 58: Amy
Capitolo 59: Neil
Capitolo 60: Amy
Capitolo 61: Neil
Capitolo 62: Neil
Capitolo 63: Amy
Capitolo 64: Neil
Capitolo 65: Amy
Epilogo
ANNUNCIO: Il futuro di PDT

Capitolo 11: Amy

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By Marty1025

Sta arrivando la neve. Sono sempre riuscita a sentirne l'odore nell'aria prima che iniziasse a cadere, anche se non ho idea di come sia possibile un evento atmosferico del genere in California. Armata di sciarpone e cappello abbandono il caldo del mio appartamento per andare a fare un po' di allenamento al parco del campus universitario. Questo pomeriggio Brianna è uscita con James prima di partire per passare le vacanze con la sua famiglia e, piuttosto che restare a casa a mangiare patatine e guardare film, mi sarei fatta qualche chilometro per schiarirmi la testa.

Cammino fino all'ingresso del campus, attraverso i due prolungamenti della struttura di cemento che corrispondono al dormitorio femminile e a quello maschile, per poi iniziare ad accelerare quando vedo una vastità di alberelli davanti a me. Inspiro ed espiro, sento l'aria gelida entrare nei polmoni e infondergli nuova vita: ho sempre amato questa sensazione. Il parco del campus è veramente suggestivo: ci sono siepi ai lati interrotte da enormi querce o alberi più bassi, ci sono panchine lungo il sentiero e aree studio attrezzate verso l'interno. Piacerebbe anche a Brie, lei ama immergersi nella natura, dice che per lei sia terapeutica. I due bar sono talmente imboscati che da quando vengo a correre qui non ne ho mai rintracciato uno. Mi fermo in uno spiazzo verde dove hanno montato un percorso vita. Quando levo le cuffie sento qualcuno ansimare dietro di me.

"Pensavo..... che..... non ti..... saresti... mai fermata... uuh" caccia tutta l'aria di botto e cerca di riprendere ossigeno piegandosi in due e poggiando le mani sulle cosce.

"Neil, mi stavi seguendo?"

"Sì, ma sei una gazzella cazzo!" sorride e chiude un occhio per evitare un raggio di sole.

"Mi tocca allenarmi se voglio scappare dai casi umani, tesoro" lo squadro da capo a piedi sorridendogli maliziosamente. Per quanto mi costasse ammetterlo passare del tempo con Neil era piacevole e da quando aveva iniziato a chiamarmi tesoro tutta la tensione professionale e i pregiudizi che avevo nei suoi confronti erano scomparsi. Eravamo... 'amici'?!

"Ma io non sono un caso umano!"

"E come mai mi stavi rincorrendo?" indico il sentiero da cui viene e incrocio le braccia senza smettere di guardarlo dal basso in alto, dall'alto in basso. Non riesco a impedirmi di staccare gli occhi da lui, così li sbatto velocemente e torno a guardare le assi di metallo degli attrezzi montati al centro del sentiero.

"Mi stavo allenando e ti ho vista, volevo unirmi a te ma sei un po' veloce per i miei standard"

"Oh e io che pensavo che quel fisico non si tenesse su da solo" precisamente quel fisico da cui i miei occhi stavano cercando di distrarsi.

"Ah e così sei un'osservatrice" commenta malizioso, un po' me l'ero cercata, ma come si fa a non sbirciare tutto quel ben di Dio. Magari fossero stati tutti così i miei clienti dopo la laurea in fisioterapia: facile trattare un muscolo se è così ben delineato!

"Sì, ma mi hanno sempre detto che c'è una regola..." alla sua occhiata inquisitoria continuo "guardare ma non toccare" peccato che fosse esattamente quello a cui avevo appena pensato.

"Mh-mh, certo" replica lanciandomi uno sguardo così provocante che sento il sangue affluire alle guance. Sì forse potevo averci fatto un pensierino oltre al desiderio di averlo come paziente, o cavia per i massaggi, ma... oh mio Dio.

"Rimettiti la maglia, si gela. Ti prendi una polmonite se sei sudato!"

Non curante della mia preoccupazione per la sua salute mi lascia ammirare il suo fisico asciutto mentre inizia ad analizzare gli ostacoli del percorso. Esibizionista!

"Facciamo così: se tu fai il percorso in un tempo minore del mio, io faccio una cosa qualsiasi che sceglierai; se vinco io, tu sali da me a farti la doccia e vediamo un film."

"Che? No no, non pensarci"

"Faccio un percorso semplice"

Ci penso un po'. In fondo non è un male se due amici vedono un film insieme. Poi mi viene in mente una punizione diabolica "Se vinco io non porterai mai più a letto nessuna ragazza da una notte e via"

"Amy!"

"Che c'è? Ora hai paura di perdere?" mi sento proprio un serpente velenoso e questo mi da nuova energia. Devo batterlo.

"No, perché la mia determinazione a passare la serata con te è più forte della tua gelosia nei confronti delle ragazze che mi faccio" sorride con quella fossetta che compare sulla guancia apposta per farmi accaldare. Vuole davvero passare la serata con me? Ha sicuro un secondo fine.

"Non sono gelosa, odio solo il fatto che le tratti come soprammobili." non si cura minimamente della mia osservazione e fissa il percorso vita.

"Allora... parto io e tu cronometri da qui col telefono. Facciamo gli ostacoli nell'ordine in cui si trovano così non ci confondiamo e non perdiamo tempo. Cinque trazioni, cavallina a quelle specie di totem di legno, sali sulla spalliera dall'esterno e poi attraversi la parte orizzontale in trazione come le scimmie, ripassi all'esterno e scendi sempre usando la spalliera. Poi lì dove c'è la corda appesa sali, scavalchi la trave sopra a cui è agganciata e riscendi usando la corda, non bruciarti le mani tesoro, -lo ringrazio mentalmente della fiducia-  scatto di velocità e vieni a darmi il cinque per fermare il cronometro."

Ho seguito il suo dito mentre indicava i vari ostacoli, ma già non ricordo nulla "Avevi detto che lo avresti fatto facile!"

"C'è molto in ballo per me. Hai accettato oramai, tesoro" ride sapendo di avermi fottuta.

"Stronzo" con quel 'molto' si riferiva alle molte ragazze che potrebbe avere, vero?

"Hei! Perdi e lasciami dimostrare che non sono un caso umano" scuote la testa divertito.

"Se TU perdi mi dimostrerai di non essere un caso umano!" ribatto. Ha qualcosa in mente: lo vedo dal luccichio nei suoi occhi.

"Pronto?"

"Pronto"

Faccio partire il cronometro appena muove il piede da terra e corre verso la barra orizzontale fissata a due metri circa da terra. Corre verso i totem e poi subito alla spalliera. Sembra così leggero nei movimenti che quasi penso sia davvero facile il percorso che ha elaborato. Rimango incantata della forma ben definita di tutti i suoi muscoli: le sue spalle, il petto, gli addominali, la piccola v che conduce all'inguine e la sua schiena perfetta. Quando inizia a salire sulla corda inizia a cacciare violentemente aria dalla bocca e capisco che è un percorso stancante, o forse lui non è riuscito a dosare bene la forza nei passaggi precedenti e ora è stanco. Più che altro ha scelto un percorso dove molto lavoro è sulle braccia... e io non ho un filo di muscolo visto che la corsa e le molte ore in piedi a ballare allenano principalmente le gambe.

Batte il cinque e tocco lo schermo del telefono per bloccare il tempo.

"5 minuti e 17 secondi" annuncio. Non sembra stanco, respira solo pesante e si è convinto a rimettersi la maglia visto che dovrà stare almeno dieci minuti fermo secondo le mie modeste previsioni.

"Pronta?"

"Più o meno" inizio a correre verso la barra e mi do lo slancio con i piedi per afferrarla. Un conto è avere la spinta, ma quando finisco la prima trazione rimango come un salame appeso. Mi butto giù e a ogni trazione mi do lo slancio da terra. "Neil, così vale?"

"Te lo concedo perché sei bassa" urla di rimando

"'Fanculo"

"Non parlare che sprechi ossigeno"

"'Fanculo"

Ride di gusto e le mie mani scivolano giù dalla sbarra di metallo. Corro fino alla cavallina, questa è facile perché la facevo sulla schiena di Brianna quando eravamo piccoline. La spalliera è tranquilla: salendo e scendendo ho un minimo di tempo per riposare le braccia. Via con la corda. 

"E così da oggi ci tocca anche la lap dance" mi aveva detto Denise indicando il palo al suo fianco. Con tutta quella pelle scoperta non avevo dubbi che riuscisse a fare presa sul metallo, ma c'era un'altra cosa che mi era poco chiara.

"Come cavolo fate a salire in alto" il palo arrivava fino al soffitto, sarà stato alto almeno tre metri o poco più.

"Vieni ti faccio provare" mi ero avvicinata e tolta le scarpe per restare a piedi nudi "metti il collo del piede qui, contro il palo, e il tallone dell'altro piede davanti, sull'altro lato del palo. Esatto. Stringi il metallo con le cosce come se lo volessi stritolare perchè quando sarai a tre metri d'altezza sarà il tuo unico punto d'appoggio, cucciola"

Sposto i piedi dalla corda come se fosse il palo e Denise fosse al mio fianco ad insegnarmi, raggiunta la cima la sensazione è sempre la stessa: una prospettiva diversa, un senso di invincibilità, inspiro e so che quest'aria è pura perchè nessuno è mai arrivato tanto in alto da respirarla. Scavalco e riscendo nello stesso modo. La corsa verso Neil sembra più il viaggio della speranza, le gambe vanno senza che gli dia ordini.

"6 minuti e 03 secondi. Non male ma non abbastanza" Riprendo un attimo il fiato e torno alla realtà scacciando immediatamente il volto di Denise dalla testa, il buio del locale e il suo vestiario a dir poco spoglio.

"Fammi vedere! 'Che tu bari!"

Sullo schermo i numeri 6.03 compaiono a caratteri cubitali. "Hai vinto" dico in uno sbuffo e mi appoggio con le mani sulle ginocchia per regolarizzare il respiro. Era un ricordo che non mi era mai tornato alla mente prima d'ora, una di quelle cose che vorrei rimuovere di nuovo.

Neil mi squadra dall'alto in basso ed esordisce con "Tesoro se sei stanca ti porto in braccio" che faccia da schiaffi, con quel labbro inferiore che sporge per cercare di farmi intenerire.

"Cammina va" scuoto la testa sorridendo.

Torniamo al dormitorio maschile e la prima cosa che è obbligo fare è bere come due cammelli. Caccia l'acqua, coca cola e latte dal frigo bar e scoliamo due litri di qualunque cosa sia liquida.

"Ti lascio in bagno una felpa e un pantaloncino così ti puoi cambiare dopo aver fatto la doccia"

"Grazie" poggio il bicchiere sul tavolo e vado in bagno per aprire l'acqua calda.

Mi inizio a spogliare chiedendomi se sia una cosa vietata fare la doccia nel dormitorio maschile, o portare comunque ragazze qui dopo un certo orario. Sinceramente non me ne importa più di tanto visto che sono più occupata a recuperare l'ossigeno che ho perso nell'ultima mezz'ora. Mi sono divertita.

Logicamente nella doccia c'è un solo prodotto per tutto... maschi! Non mi lamento perché almeno c'è scritto 'bagnoschiuma alla menta' e non 'olio per motori' o 'lavapavimenti'. Inizio a insaponarmi avendo cura a non bagnarmi i capelli e a un certo punto la porta del bagno si apre e Neil entra.

"Vattene, sono nuda, cazzo!"

"Posso fare pipì nel mio bagno, nella mia camera, nel mio dormitorio?"

"No esci subito, potevi pensarci prima"

Sento comunque una zip che si abbassa e poco dopo un rubinetto che si apre. Che cretino.

Quando apro la porta della doccia vedo un asciugamano verde davanti ai miei occhi "Ancora qui?"

"Mi ero dimenticato di lasciarti un asciugamano"

"Grazie, ma ora vai" addolcisco la voce

"Dai ho gli occhi chiusi"

Sbuffo e mi avvolgo con l'asciugamano. Mi avvicino a lui e sibilo al suo orecchio "Caso umanoooo" ha ancora gli occhi chiusi e rabbrividisce nel sentire le mie labbra così vicine al suo orecchio.

"Ok ok vestiti che devo lavarmi anch'io"

Esce e in meno di un minuto sono fuori.

Aspetto sul divano che finisca anche lui e nel frattempo cerco al cellulare qualche ristorante che fa servizio a domicilio. Un'ombra blu scura attira la mia attenzione... è uscito dal bagno solo con i boxer e ora scava del cassetto del comodino affianco al divano alla ricerca di un pantalone.

Quando si gira mi faccio trovare con le braccia incrociate e un'espressione autoritaria dipinta sul viso.

"Un minimo di decenza signorino Reinhart" nel frattempo il mio cervello ripete un'unica istruzione perentoria: Amy non guardare in basso, non guardare i boxer.

Ride "E' casa mia"

Faccio spallucce, non posso muovere obiezioni.

Stiamo mangiando i nostri hamburger quando caccia il discorso tanto temuto.

"Tesoro lo sai che al Ticket danno una serata in maschera tra qualche fine settimana?"

"Ma dai? Figo!" ci siamo è arrivato il mio momento.

"Volevamo andare a trovare James sul lavoro e goderci una serata tutti insieme. Già so che Brianna ci sarà, spero che la vecchietta che è in te possa prendersi una sera di pausa"

"Ti faccio sapere, ma non so se la vecchietta che è in me sia tanto d'accordo, tesoro" ci vuole molta concentrazione per guardarlo in faccia.

Gira intorno al tavolo per trovarsi davanti a me, con fare teatrale si mette in ginocchio e con le mani giunte verso il cielo dice "Ti prego grande spirito della vecchietta lascia che questa donzella si goda i migliori anni della propria vita all'insegna di sesso, droga e techno"

"Forse hai convinto la vecchietta!" vederlo così faceva davvero ridere "Chi l'avrebbe mai detto che ti saresti inginocchiato per pregare una ragazza di venire ad una festa!"

"Tecnicamente ho pregato la vecchietta, ma se ti piace pensare che cadano tutti ai tuoi piedi..."

"Ehi guarda che sei tu quello che 'hai presente il figo dei film americani? Quello che spezza i cuori di tutte le ragazze'!" dico cercando di imitare la sua voce profonda.

Ci guardiamo occhi negli occhi e cerchiamo di mantenere l'espressione neutra, ma scoppio per prima e la mia risata all'inizio sembra un grugnito. È talmente coinvolgente dopo un minuto siamo ancora a ridere e iniziano a farci male gli addominali. Io sono talmente piegata in due e con le lacrime agli occhi che non mi accorgo di essermi appoggiata con la mano contro il suo petto.

"Oh, scusa" tolgo improvvisamente la mano e cerco di tornare seria.

Lui, d'altro canto si rabbuia.

"Ho fatto qualcosa di sbagliato?" so essere stronza e acida, ma deve aver pensato a qualcosa di brutto per aver reagito così.

"No no. Tu m-mi... tranquilla" scelgo di non approfondire. Ho imparato che molte storie sono complicate e che molti passati sono difficili da dimenticare. Se vuole tenere qualcosa per sé, come faccio io ogni giorno, rispetterò questa sua decisione. Per quanto l'interesse di chiunque per i tuoi drammi possa fare da un lato piacere, dall'altro non si ha mai voglia di parlarne a degli sconosciuti. Perché in fin dei conti è questo che siamo io e Neil.

Mi fissa quasi con disperazione, ha tutto il corpo rigido e la mascella contratta tanto che l'unica cosa che dice è "Resta ancora un po'". So che c'è qualcosa sotto e forse è il fatto che entrambi abbiamo dei segreti che mi impedisce di respingerlo.

Ci sediamo sul divano e restiamo sotto la stessa coperta fino alla fine del film. Questa volta è lui ad essere crollato. Facendo il massimo silenzio di cui sono capace, mi alzo sperando che le molle del divano non cigolino. Mi rimetto le scarpe ed esco dal dormitorio con tutto il resto della roba in mano. Mentre mi stringo alla sua felpa per contrastare l'aria notturna, mi pento di essermi comportata un po' come una escort e non aver lasciato neanche un bigliettino. Se è vero come racconta mezzo campus non gli avrà dato certo fastidio che una ragazza sia sgattaiolata dalla sua stanza senza dargli la buonanotte.


*Angolo autrice*

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Io mi sono divertita un sacco a scriverlo e a giocare con le botta e risposta tra Amy e Neil. Finalmente i due si stanno davvero avvicinando, anche se non lo sanno. Sono più simili di quello che immaginano e questo li spaventa, ma vedremo nella prossima puntata cosa ne sarà di loro. Curiosi?

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