𝐓𝐖𝐈𝐒𝐓𝐄𝐃 𝐓𝐎𝐍𝐆𝐔𝐄𝐒...

De Whjte_rose

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▪Loro due sono destinati dalla creazione della terra▪ Trovandosi in un periodo molto particolare della sua vi... Mais

𝐓𝐖𝐈𝐒𝐓𝐄𝐃 𝐓𝐎𝐍𝐆𝐔𝐄𝐒 𝐎𝐅 𝐓𝐀𝐈𝐍𝐓𝐄𝐃 𝐒𝐎𝐔𝐋𝐒
𝐀𝐂𝐓 𝐈; Cruel attraction
⦗ One ⦘ Welcome Home
⦗ Two ⦘ Who the hell was that man?

⦗ Three ⦘ Mattheo Riddle

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De Whjte_rose



𝐓𝐖𝐈𝐒𝐓𝐄𝐃 𝐓𝐎𝐍𝐆𝐔𝐄𝐒 𝐎𝐅 𝐓𝐀𝐈𝐍𝐓𝐄𝐃 𝐒𝐎𝐔𝐋𝐒.

 Otherwise what? Will you try to kill me? 




Correre.
Correre era l'unica via d'uscita che la giovane Diana aveva in quel momento.
Non sapeva dove sì trovava, quel cimitero le era totalmente sconosciuto, ma di una cosa ne era certa, in quel cimitero, ci era prigioniera.
Il cimitero era coperto dalla fitta nebbia che le impediva di vedere chi, negli angoli più oscuri del luogo, la stesse osservando.
Tutto quello che sapeva è che il ragazzo non l'avrebbe lasciata andare.

 "Puoi correre, ma non puoi scappare da me."

Questa era la frase che il ragazzo le ripeteva con una leggere risata.
E' la sua frase sì era rivelata vera.
Per quanto cercasse l'uscita di quel posto infernale, le risultava impossibile.
Sembrava essere intrappolata da qualcosa più potente di lei, che la costringeva
a correre in un cerchio senza fine.
Per quanto la ragazza corresse, non riusciva a scappare lontano da lui.
In pochi minuti, quando Diana svoltò l'angolo,
sì ritrovò di nuovo nell'esatto punto in cui sì era ritrovata all'inizio.

Face un passo indietro è senza accorgersene, scivolò all'indietro è sì ritrovò con le spalle sul terreno bagnato. 
La ragazza tentò di alzarsi, sentendo un dolore lancinante alle spalle gemette lievemente.

"Questo è solo un piccolo avviso piccola strega." La voce roca e profonda del ragazzo le arrivo alle orecchie.

Diana, ancora seduta per terra, sì voltò verso la figura alle sue spalle,
è ancora una volta, non riuscì a vedere il viso del ragazzo che la stava tormentando.
L'unica cosa che le risulto visibile furono i suoi occhi, occhi che l'avrebbero tormentata per il resto della sua vita.
Negli occhi del ragazzo non c'era niente di umano, le sue iridi rimasero dello stesso color marrone di prima, ma il colore diventò di  un rosso sangue, mentre delle piccole ma evidenti vene nere sì fecero strana sotto le sue occhiaie.


Diana sì svegliò lanciando un urlo talmente tetro e spaventato che avrebbe svegliato anche un morto, la stanza tremò per qualche minuto è la finestra sì aprì con un colpo secco, facendo entrare una folata di vento che avrebbe spazzato via anche la porta se non fosse stata resistente.
La ragazza assottiglio entrambe gli occhi, osservando il caos che il vento stava provocato all'interno della stanza, lo sguardo della ragazza sì postò subito sui letti vuoti delle sue amiche, entrambe le ragazze sì erano rifugiate dietro il letto di Ginny, per evitare qualunque cosa stesse accadendo intorno a Diana.

"Diana ferma quella tempesta!" Urlò Hermione puntando un dito sulla finestra ancora aperta.

Fuori dal castello, sì era creata una forte tempesta di fulmini e pioggia, un'effetto collaterale creato dalla stessa ragazza.
Il cielo, che prima era di un'azzurro splendido, ora era diventato di un grigio cupo.

"Non era mia intenzione provocare una tempesta!" Esclamò Diana alzandosi dal letto.

Non era la prima volta che la sua magia creasse scompiglio, molte volte una strana aura di energia le usciva dal corpo è sì disperdeva intorno a lei, ma tutto questo capitava quando era arrabbiata non agitata.
Diana sobbalzò dallo spavento quando un fulmine colpì un albero poco distante dalla loro finestra.
Cercando di rilassarsi, Diana fece l'unica cosa che aveva imparato con gli anni, concentrarsi sulla tempesta è cercare di fermarla.
Molte volte Silente le aveva mostrato come usare queste strane abilità, è grazie all'aiuto del vecchio mago, Diana era riuscita ad allenarsi.

"Ferma la tempesta." Sussurrò la ragazza verso il cielo, ma quest'ultimo sembro opporsi, scatenando un altro fulmine.

Diana fece una smorfia è dopo essersi rilassata, chiuse gli occhi, aprendo leggermente le mani continuo a sussurra quella frase per svariati secondi, è finalmente, la tempesta cessò, lasciando spazio ad un celo sereno, accompagnato dal sole che illuminò la testa con una luce quasi accecante.
Diana sospirò, voltandosi lentamente verso le sue amiche notò che entrambe erano uscite dal loro piccolo rifugio di protezione, ma nei loro occhi, poteva ancora leggere la preoccupazione.

"Bel inizio di giornata vero?"

Diana sì sedette sul suo letto, e spostando i capelli dietro le spalle, cercò di capire come tutto quello era accaduto.
Com'era possibile che anche da addormentata avesse potuto creare una tempesta?

"Diana, dovresti parlarne con il professor Silente. Forse lui saprà spiegarti quello che è accaduto." Disse Hermione mentre sistemava i vari oggetti caduti per terra "Non è normale che anche nel sonno tu riesca a creare questi tipi di avvenimenti."

Diana scosse la testa "No, Silente non deve sapere niente. Sto bene, ho soltanto avuto un incubo, ora scusatemi, ma devo usare per qualche minuto il bagno."

Senza ascoltare le preoccupazioni delle ragazze, Diana sì chiuse la porta del bagno alle spalle. C'era qualcosa di estremamente reale in quel sogno è qualcosa dentro di sé le diceva di non dir niente a nessuno, è così avrebbe fatto.



⊹• ━━━━༺•❁•༻━━━━ •⊹



Varie ore dopo...



Dall'incidente mattutino, passarono varie ore.
Diana cercò di evitare come meglio poteva tutte le voci che circolavano sulla tempesta.
Ovviamente tutti sapevano che la responsabile era proprio Diana, non era una novità che la ragazza creasse problemi quando era agitata o spaventata da qualcosa.
Tutti ricordavano l'incidente del secondo anno, quando Diana ebbe un attacco di panico è una strana aura celeste le usci dal corpo, colpendo alcuni studenti che le stavano attorno, facendoli, di conseguenza, sbattere contro le pareti che li circondavano, ferendoli quasi gravemente.
Da allora, quando la ragazza sembrava agitata, nervosa o spaventata da qualcosa, correva nella sua stanza oppure fuori dal castello.
Diana strinse i pugni, sedendosi accanto al fratello con faccia affranta.
Per sua fortuna, nessuno del suo gruppo sembrava volerle chiedere cosa fosse accaduto nelle prima ore della mattina, è avevano evitato il discorso per tutte le prime ore, neanche suo fratello, che in silenzio, sì limitò soltanto a sorriderle è passarle un piatto già pronto per pranzare.

"Odio con tutto il mio cuore Malfoy!" Esclamò Ron posando la forchetta sul tavolo.

Diana sapeva a cosa sì riferisse il suo amico.
Come prima lezione, avevano avuto Pozioni, l'insegnate per loro sfortuna era Piton, che sembrava avere un odio forte per il gruppo, così quando Malfoy sì lamentava di non poter fare movimenti estremamente facili, Piton affidava il compito ai poveri Ron ed Harry, che nonostante non avessero alcuna voglia di farlo, dovettero obbedire ad ogni ordine di Piton.

"Non parlare di lui." Sì lamentò Diana "Ti ricordo che dopo pranzò dovrò pulire l'aula della professoressa McGranitt con lui."

Il solo pensiero di passare un'ora con Malfoy le faceva salire il panico.
Diana non era mai stata in punizione con lui, di solito con lei c'erano Fred e George, ma sembrava che i due gemelli, almeno per l'inizio del mese, non volessero finire in punizione.

"Fa finta di star male." Disse subito Ron "Tanto ti crederebbero subito con quella faccia pallida."

Era la verità, la ragazza aveva avuto un viso pallido per tutte le lezioni precedenti, per qualche minuto, tutti i professori, tranne Piton, temevano che la ragazza stesse per svenire, ma siccome Diana non sì lamentò, cercarono di non darle troppo fastidio.

"Sarebbe inutile, la professoressa sposterebbe soltanto il giorno." Rispose Hermione al posto della ragazza "Fidati Diana, pulisci il più in fretta possibile ed esci da quella stanza di corsa, ma ricorda una cosa, non parlare con lui, fa finta che non esista, altrimenti ti ritroverai nei guai."

"Come se io volessi parlare con lui." Rispose Diana mangiando un pezzo di pane "Farò finta di niente, state tranquilli, ora però ho fame, quindi chiudiamo questo argomento è parliamo di qualcos'altro."

Proprio in quel momento, i due gemelli Weasley sì unirono al gruppo.

"Avete sentito le nuove notizie?" Domandò Fred sedendosi accanto alla ragazza per poi posarle un braccio intorno alla spalla.

Fa che non parlino di me, fa che non parlino di me, pensò Diana continuando a mangiare la sua colazione senza proferire parola.

"Sembra che oggi avremmo due nuovi studenti in questa scuola." Continuò George facendo sì che la ragazza sì rilassasse subito.

"Dalle voci sembrano che sono anche loro gemelli." Continuò Fred dopo aver bevuto del succo.

"Ma attenzione, non gemelli, gemelli, sì assomigliano leggermente." Disse George muovendo una mano.

"Quindi intendente Eterozigoti." Disse Diana intervenendo per far capire meglio la conversazione.

"Esattamente!" Esclamarono i due gemelli Weasley contemporaneamente.

Tutti sembrarono sopresi dalla nuova notizia è così in poco tempo, iniziò una conversazione, dove tutti sì domandavano chi fossero questi due ragazzi.
Diana però era troppo stanca per fare qualsiasi domanda, così rimase in silenzio, accennando vari volte un semplice sì con la testa.
I suoi pensieri sì concentrarono sullo strano sogno che aveva avuto.
Chi diavolo era quel ragazzo? Perché i suoi occhi erano così spaventosi? E' soprattutto perché il sogno sembrava così reale?
Queste erano le domande che Diana sì stava chiedendo, ad un certo momento, iniziò a dedurre che quel ragazzo, era la stessa persona che l'aveva seguita ieri pomeriggio, è questa deduzione, le faceva venire i brividi per tutto il corpo.

Dopo mezz'oretta, Diana venne chiamata nell'aula dalla professoressa McGrinitt, dopo essersi chiusa la porta alla spalle, Diana notò subito la testa bionda di Malfoy.
Per quando avrebbe voluto lamentarsi, la ragazza mise un sorriso falso, sperando che quelle ore passassero il più velocemente possibile.

"Bene, ora che siete entrambi presenti, voglio dirvi alcune cose." Disse la McGrinitt alzandosi dalla sedia "Voglio vedere l'aula splendere alla fine della punizione, nessun'oggetto deve cambiare posto, infine, se sento anche un solo urlo provenire da questa stanza, vi metterò in punizione per l'intero mese. Tutto chiaro?"

"Tutto chiaro professoressa." Dissero contemporaneamente Diana e Draco.

La professoressa sorrise "Bene, allora vi lascio, ci vediamo tra un'ora."

Quando la professoressa lasciò l'aula, Draco lanciò un'occhiata verso la ragazza, che però non lo guardò neanche per un secondo.
Senza dire una sola parola, Diana iniziò a pulire ogni oggetto che sì trovava nella stanza, ignorando completamente le lamentele del ragazzo.
Dopo un'ora passata nella stanza, Diana sì fermò per qualche secondo, massaggiandosi il polso.
Mancava qualche minuto alla fine della punizione, Diana non vedeva l'ora di poter uscire da quell'aula è farsi una bella doccia, per poi riposare è tentare di riprendere le ore di sonno che le sono mancate.

"Come ci sì sente ad essere osservati ogni giorno?" Domandò all'improvviso Draco.

Nel sentire quelle parole, il sangue le sì gelò nelle venne, mentre il suo corpo sì fece rigido come la pietra.
Diana posò la mano sul bordo della scrivania, sgranando leggermente gli occhi per lo stupore.
Mentre cercava di non sprofondare nel panico, Diana trovò la forza di voltarsi verso il ragazzo.

"Come scusa?" Chiese Diana sentendosi il cuore in gola.

Sulle labbra del ragazzo apparve uno strano ghigno "Hai sentito bene, non c'è bisogno di fare la finta tonta, sicuramente avrai tante domande che ti frullano in testa."

Il cuore della ragazza batteva acceleratamente, lo stomaco era tormentato da strane fitte è per quanto cercasse di respirare normalmente, sembrava che l'aria non volesse raggiungere i polmoni.

"Sei stato tu vero?" Chiese la ragazza dopo svariati secondi "Eri tu..."

Draco scosse subito la testa, interrompendo quello che la ragazza stava per dire.

"Per quanto mi sarebbe piaciuto essere la causa del tuo spavento, no, non sono io quello che ti osserva ogni secondo."

La ragazza aggrottò la fronte per la frustrazione "Allora come fai a sapere dell'uomo?"

"Dovresti saperlo Potter, io so tutto quello che accade." Mentre diceva questo, gli occhi di Draco sì spostarono sulla porta, dopodiché tornarono subito verso la ragazza "Ricorda soltanto queste parole, guardati sempre le spalle, non far cadere mai la guardia, perché altrimenti sarà la tua fine."

Diana aprì la bocca per controbattere, ma proprio in quell'istante la porta dell'aula sì aprì, rivelando la professoressa McGrinitt con la sua solita espressione seria.
Per quanto la ragazza sì sentì sollevata nel sapere che l'ora di punizione era terminata, l'ansia delle parole di Malfoy sembravano attaccarsi alla sua anima.
Perché queste strane frasi da parte del ragazzo? Cosa sapeva Draco?
Queste erano le domande che la ragazza sì stava ponendo.

"Potter...Potter." La voce della professoressa la riportò alla realtà.

Diana scosse leggermente la testa, riprendendosi del tutto "Scusi, cosa stava dicendo?"

La McGrinitt la fissò attentamente è per quanto questo atteggiamento la face insospettire, decise di riprendere il discorso che stava facendo prima.

"Siete liberi di tornare nei vostri dormitori, spero che abbiate imparato la lezione. Niente più litigate." Avverti la professoressa puntando un dito contro i due "Ora andate."

Diana non se lo lasciò ripetere una seconda volta.
Salutando con la testa abbassata la professoressa, corse subito fuori dall'aula, dirigendosi velocemente verso il suo dormitorio.
Non oso neanche per un istante voltare la testa per vedere se Malfoy la stava seguendo o semplicemente guardando, non ne aveva il coraggio.
Quando entrò nella sua sala comune, evitò non solo i suoi amici, ma anche il fratello, che vedendola turbata, la chiamò almeno tre volta.
Ma la ragazza corse subito a chiudersi nella sua stanza. Quando la porta sì chiuse alle sue spalle, Diana sì tolse la giacca, buttandola subito sul letto.
Sedendosi sul morbido materasso, Diana chiuse gli occhi è cercò di riprendere fiato.

"Si può sapere cosa ti succede?" Hermione entrò nella stanza agitata.

"Lui sa." Rispose semplicemente Diana portandosi le mani tra i capelli per sistemarli.

"Lui chi?" Chiese ancora confusa Hermione

"Malfoy!" Esclamò esasperata Diana, alzandosi dal letto per avvicinarsi verso la sua amica "Lui mi ha palesemente detto che sa chi è quello che mi guarda. Lui sa tutto."

Quando Hermione sentì quelle parole, aprì di poco la porta, per vedere se qualcuno le stesse ascoltando, quando però non vide nessuno, richiuse la porta velocemente, tornando a guardare la sua amica fece finta di non agitarsi.

"Sei sicura che non stesse scherzando?" Chiese Hermione obbligando Diana a sedersi di nuovo sul suo letto "Può darsi che abbia ascoltato una nostra conversazione è che per darti fastidio, ti abbia detto quelle parole."

Diana scosse le testa "No sembrava fin troppo serio. Per me sa anche ci è quella persona, esattamente come sa delle sue intenzioni."

"Pensi che chiunque ti guardi abbia cattive intenzioni?" Chiese Hermione infine, non sapendo cos'altro dirle.

Diana spostò lo sguardo verso la finestra, è mentre vide dei piccoli uccellini posarsi sulla sua finestra, stinse forte la coperta.

"Non so. Ma sento come se qualcosa di brutto sta per accadere."



⊹• ━━━━༺•❁•༻━━━━ •⊹



Diana osservò il suo cibo con indifferenza mentre sentiva le voci dei suoi amici parlare di vari avvenimenti accaduti nella giornata.
Di solito il cenare ara il suo momento preferito, qui sì riuniva con tutto il suo gruppo, passando poi il resto della serata a divertirsi.
Ma in quel giorno particolare, la ragazza non voleva altro che chiudersi di nuovo in camera è aspettare che il mattino seguente arrivasse il prima possibile.
Quella giornata era iniziate nei peggiori dei modi, è tutto quello che Diana sperava, è che non si concludesse male.
Dopo la conversazione avuta con Hermione, la ragazza aveva deciso di non uscire dalla camera, evitando completamente le domande che il fratello le aveva fatto una volta sedutasi per cenare.
In molti sì erano domandati cosa le fosse accaduto, ma Diana aveva sviato il discorso inventandosi che non sì sentiva bene.
Diana non osò dire quello che era accaduto nell'aula con Malfoy, non voleva alzare un polverone. Quello che era accaduto sarebbe rimasto un segreto tre lei ed Hermione, almeno finché non sarebbe successo qualcosa.
Ma cambiando argomento.
Tutti gli studenti sembravano impegnati a parlare di un solo argomento, l'arrivo dei nuovi studenti.
Diana non capiva questo enorme interesse vero i nuovi studenti, loro sarebbero soltanto stati una nuova aggiunta alla scuola.
La sua attenzione però venne spostata verso il professor Silente, che attirando l'attenzione di tutti gli studenti, iniziò a parlare.

"Miei cari studenti, come avrete già sentito, oggi accoglieremo nella nostra amata scuola due nuovi studenti. Pretendo da voi che vengano trattai come di comuni studenti, nessun favoreggiamento o altro. Detto questo, che entrino i giovani Tom e Mattheo Riddle."

Quando la ragazza sentì il cognome dei nuovi studenti, sì sentì il sangue gelare nelle vene, mentre il suo cuore iniziava a battere forte.
I fratelli Potter sì scambiarono uno sguardo complice, conoscendo benissimo quel cognome.
Silente aveva ammesso nel castello i figli del Signore Oscuro.
Il solo pensiero di avere i suoi figli in giro per il castello, fece rabbrividire Diana, che iniziò a sentire il panico impadronirsi del sul corpo.
Quando la ragazza vide il primo fratello, avrebbe voluto che il terreno sì aprisse sotto i suoi piedi è che la inghiottisse perché quel ragazzo era lo stesso del giorno prima, quello con cui sì era scontrata quando stava camminando verso la biblioteca.
I due fratelli sì fecero strada tra i tavoli come due serpenti, i due sì guardavano intorno, mostrano non solo una forte freddezza ma anche un atteggiamento di superiorità.
Per quanto la ragazza sperasse che nessuno dei due fratelli la notasse, per sua sfortuna non fu così perché il secondo fratello, posò subito lo sguardo verso di lei e  quando i loro occhi sì incontrarono, Diana sì sentì quasi svenire per la paura.
E' proprio in quella frazione di secondo che la ragazza capì che era proprio lui il ragazzo che l'aveva inseguita nei suoi ogni. Riuscì a riconoscerlo dagli occhi.
Il ragazza non sì fermò, ma Diana poté notare il ghigno che il ragazzo aveva sulle labbra, quasi avesse capito quello che lei aveva scoperto.
Diana non prestò assolutamente attenzione allo smistamento, ma tutto quello che capì è che entrambi il fratello facevano parte dei Serpeverde, cosa che non sorprese per niente la ragazza viste le origini che la famiglia dei ragazzi aveva.
Ovviamente il tavolo dei Serpeverde esultò, ovvio soltanto loro sarebbero contenti di avere un Riddle fra di loro.
I due fratelli sì sedettero proprio accanto a Malfoy, è fu così che la ragazza capì come il biondo sapesse quello che le accadeva.
In quell'istante, Diana ebbe la risposta a tutte le domande che sì era posta fin dall'inizio dell'anno scolastico. Nonostante non l'avrebbe detto a nessuno, lei sapeva che l'uomo che l'aveva guardata al suo rientro da Hogsmade, era uno dei due fratelli.
Sono circondata, pensò Diana entrando maggiormente in panico, loro sanno chi sono, loro vogliono farmi del male.

"Sapete quello che sta per accadere?" Domandò Ron sottovoce per non farsi sentire dagli altri "Quei due sono i figli del Signore Oscuro, sappiamo tutti che quando potranno, tenteranno di far del male ad Harry. Amico, devi stare sempre in allerta d'ora in poi. Non capisco perché Silente li abbia fatti entrare qui."

Harry sposto il piatto contenente il suo cibo "Non mi importa cosa mi faranno, l'importante è che stiano lontano da mia sorella."

Tutto quello che Diana riuscì a fare in quel momento, era guardare il suo piatto.
Se suo fratello avesse scoperto quello che le stava succedendo, sarebbe sicuramente entrato in panico. Ma cosa volevano quei due ragazza da lei? Perché osservare soltanto lei in quel modo insistente? Queste erano domande alla quale soltanto i due Riddle avrebbero potuto rispondere, ma di certo Diana non avrebbe mai preteso una risposta da loro.
L'attenzione di Diana venne catturata da una lettera che le era caduta proprio sul piatto per fortuna vuoto.
Quando tirò fuori il foglio dalla busta, la ragazza iniziò a leggere quello che c'era scritto.

Cara Diana
Desidero parlare con te di una questo molto importante riguardante i fratelli Riddle.
Ti aspetto nel mio ufficio subito dopo la dine della cena.
Professor Albus Silente.

Quando la ragazza finì di leggere la lettera, ripose il foglio nella tasca del pantalone che indossava, dopodiché portò lo sguardo verso il professor Silente, che alzando il calice da cui stava bevendo, le fece un lieve sorriso di intesa.
Dopo che la cena sì concluse, Diana salutò i suoi amici, dirigendosi velocemente verso l'ufficio del professor Silente.
L'ufficio di Silente era situato nella torre più alta del catello, non era la prima volta che la ragazza ci entrava, molte volte era stata convocata da Silente non solo per parlare di suo fratello, ama anche per apprendere come controllare quelle strane abilità che aveva.
Diana osservò la scala, che era ben protetta da due imponenti Gargoyles di pietra disposti a lasciarti entrare soltanto se sei in possesso della parola disordine. La ragazza disse la parole d'ordine è quando i due Gargoyles la lasciarono passare, entrò finalmente nell'ufficio del vecchio mago.
La ragazza sì osservò intorno, notando la Fenice sempre al suo solito posto. Facendo un lieve sorriso verso l'animale, dopodiché posò lo sguardo sui vari quadri che raffiguravano i precedenti presidi della scuola, tutti quanti iniziarono a fissarla attentamente, quasi volendo capire cosa stesse pensando in quell'istante, così sentendosi a disagio, Diana solevo il volto verso le scale, dove vide il professor Silente.

"Ogni giorno assomigli sempre di più ai tuoi genitori." Disse Silente con un sorriso dolce sul viso "Sai loro erano molto forti, tu hai preso quella forza in te. Ma prego, accomodati."

Una volta che Diana sì accomodò sulla sedia di fronte a Silente, finalmente il professor Silente iniziò a spiegarli il perché di questo incontro urgente.

"Allora Diana come ho scritto in quella lettera, quello che ti sto per chiedere è un grande favore, ma sono sicuro che sei all'altezza del compito."

Diana aggrottò la fronte, confusa dalla frese che il professore le aveva detto. Di cosa sarei all'altezza? Pensò Diana, ma rimase zitta, aspettando che Silente continuasse.

"Sai anche tu che Tom e Mattheo sono figli di tu-sai-chi."

La ragazza annuì è non poté evitare di ripensare al secondo fratello, Mattheo.
Il ragazzo sembra averla scrutata in pochissimi secondi è nei suoi occhi, aveva notato una strana scintilla a cui però non riuscì a dargli un significato.
Qualcosa di quei ragazzi la faceva rabbrividire. Entrambi riuscivano a incutere terrore soltanto guardandoti è Diana sì chiedeva di cosa entrambi erano capaci.
Molte voci giravano da anni nel Mondo Magico, tutti gli reputavano molto pericolosi, quasi quanto il padre. 

"Bene. So che potrà confonderti molto questa mia richiesta, ma sono sicuro che tu sia all'altezza di quello che ti sto per chiedere. Voglio che tu tenga d'occhio entrambi i fratelli."

La ragazza sgranò leggermente gli occhi, sorpresa di questa strana richiesta.
Mi sta seriamente chiedendo di tener d'occhio i figli del mio peggior nemico?

"Ti chiederai il perché abbia scelto proprio te per questa missione." Disse Silente osservando la faccia sconcertata della ragazza "Tu Diana hai dei poteri mai visti nel nostro mondo è so benissimo che ti sapresti proteggere da loro se succedesse qualcosa. C'è anche un'altra ragione, ma per il momento non posso spiegartela. Non devi per forza diventare loro amica, voglio soltanto che tu guardi con attenzione quello che fanno è se vedi qualcosa di sospetto, allora vieni a riferirmelo."

Quando Silente terminò di parlare, Diana rimase zitta per svariati minuti, riflettendo su quello che avrebbe fatto. Di certo non poteva dire di no, la ragazza sapeva che non poteva rifiutare. Da una parte le avrebbe giovato, perché avrebbe potuto evitare che i due fratelli sì avvicinassero al fratello, ma Diana aveva paura di quello che poteva accadere.

"Non vorrei contradirla professor Silente." Parlò finalmente Diana "Ma i due fratelli sono molto intelligenti, credo che mi scoprirebbero subito è di conseguenza, capirebbero quello che sto cercando di fare."

"Probabilmente hai ragione, ma il destino riserva tante sorprese mia giovane ragazza, col tempo, capirai tutto quello che ti accade intorno."

Questa frase mandò maggiormente in confusione Diana, che non capì il collegamento con quello che aveva detto.

"Ci proverò." Disse soltanto Diana, sperando che non accadesse nulla di male.

"Stupendo." Rispose "Allora sei libera di andare."

Dopo essersi scambiati un buonanotte, Diana uscì dall'ufficio di Silente, iniziando a camminare verso la biblioteca. La ragazza non capiva il perché di tutto questo, se Silente non sì fidava dei fratelli Riddle, allora perché lasciarli girare nel castello.
Diana era sicura che i due avrebbero provocato problemi, d'altronde non credeva che i due fossero in quel catello soltanto per studiare le arti magiche.
Entrando in biblioteca, la ragazza notò che non c'era anima viva lì dentro, oltrepassando la bibliotecaria che stava dormendo tranquillamente sulla sua scrivania, Diana sì diresse verso una sezione particolare è dopo vari minuti a cercare il libro che voleva leggere, finalmente lo trovò nascosto dietro una pila disordinata di libri. 
Quando sì voltò per andare verso l'uscita, sussultò nel vedere chi aveva di fronte.
A pochi centimetri dal suo corpo, c'era proprio Mattheo Riddle, che inclinando leggermente la testa, la osservava con attenzione.
La ragazza iniziò a respirare dalla bocca, mentre sentiva che il suo cuore cercava di uscirle dal petto. 

"Diana Lily Potter, è un piacere vederti da cosi vicino." Queste parole uscirono in un sussurro soltanto udibile da loro.

Un brivido percorse la schiena di Diana. La voce del ragazzo risultava molto seducente alle orecchie, sembrava quasi essere in grado di ipnotizzarti, è per quanto la ragazza sì sentisse strana, indietreggio di un passo, sbattendo le spalle sullo scaffale dietro la sua schiena.

"Cosa vuoi da me?" Queste furono le prima parole che uscirono dalle labbra della ragazza, ma dopo aver preso coraggio, continuò a chiedere "Non ti è bastato spaventarmi nei miei sogni?"

Il ragazzo non poté evitare di sorridere, nonostante Diana avesse molta paura di lui, cercava di mostrarsi forte, peccato però che le sue parole le uscirono tremolanti.

"Tesoro sta tranquilla, quello era solo piccolo avvertimento. Non potrei mai farti del male, insomma, sarebbe un peccato rovinare questa faccia." Le dita del ragazzo accarezzarono per un breve istante la pelle di Diana, che rimase pietrificata in quel momento.

"Sei vuoi uccidermi, allora fallo ora, perché non voglio vivere con la paura per un'intero anno."

Al ragazzo scappò una risata, sembrava divertirsi nel vederla così spaventata, ma quando smise di ridere, sorrise soltanto.

"Sta tranquilla streghetta, per il momento non ti ucciderò, almeno finché mio padre non mi ordinerà di farlo. Ma se tuo fratello ad esempio provasse a far qualcosa contro di me oppure contro mio fratello, allora non esiterò a farlo fuori prima che finisca l'anno scolastico." L'ultima frase suonò come una minaccia velata.

Con quelle parole, la paura di Diana venne sostituita con la rabbia "Sta lontano da mio fratello, altrimenti..."

"Altrimenti cosa? Tenterai di uccidermi?" Chiese Mattheo osservandola con espressione divertita "Sappiamo entrambi chi uscirebbe vivo da qui piccola strega, è quella non saresti di certo tu."

Prima che la ragazza potesse controbattere, sentì la voce di Hermione esclamare il suo nome.
Voltandosi verso sinistra, vide che la sua amica, stava ferma a osservare la scena con un espressione di puro orrore, ma dopo vari secondi, la ragazza corse subito verso Diana è afferrandola per un braccio, la trascino il più lontano possibile da Mattheo.

"Cosa vuoi da lei?" Esclamò rabbiosa Hermione verso il ragazzo.

Quest'ultimo però sembrava non volerle dare una risposta, portando le mani in tasca, continuò ad osservare Diana, mostrandole lo stesso ghigno di quando era entrato nella Sala Grande.
Quando Hermione non ricevette nessuna risposta, decise di trascinare Diana fuori dalla biblioteca, tenendo però nella mano sinistra, la sua bacchetta.

"Buonanotte piccola Potter, non dimenticare di sognarmi." Questa era la frase che il ragazzo esclamò prima che le ragazze raggiungessero l'uscita.

Quando Diana lasciò definitivamente la biblioteca con la sua amica, dietro le spalle del giovane Mattheo apparì suo fratello Tom, che portando la mani dietro la schiena, osservò con attenzione l'allontanamento della ragazza.
Quando sì accertò che erano finalmente soli in quell'enorme biblioteca, Tom tornò a guardare suo fratello.

"Hai lasciato il diario nella sua stanza?" Chiese Mattheo voltandosi nella direzione del fratello.

Sul volto di Tom apparì un lieve sorriso "Certo, non appena tornerà in camera, troverà il diario di sua madre posizionato sul letto."

"Ti ha visto qualcuno?" Chiese ancora Mattheo, lasciando passare suo fratello.

"No puoi stare tranquillo." Rispose semplicemente Tom.

Seguendo il fratello, Mattheo non poté evitare di continuare a fargli un'altra domanda "Cosa pensi che accadrà? Di certo non sa niente della congrega."

Tom sì sedette sulla poltrona di pelle nera, è portandosi una mano sul mento, continuò a sorridere "Sta tranquillo fratello, andrà tutto secondo il suo piano. E' tutta questione di tempo, sarà proprio Diana a scoprire tutto quello che riguarda la congrega, una volta che lei sarà arrivata, il nostro piano potrà prendere vita."

"Pensi che lei accetterà di far parte della congrega?" Chiese Mattheo sedendosi di fronte al fratello.

Tom alzò gli occhi, puntandogli verso suo fratello "Certo, se vuole stabilizzare le sue abilità non ha altra scelta. La congrega originale era composta da quattro persone, noi due è come se fossimo una persona, dopo che il rituale sarà completato, finalmente potremmo azionare il piano. Fidati di me Theo, tutto andrà secondo i nostri piani."

Proprio quando la conversazione dei fratelli Riddle sì concluse, Diana arrivò nella sua stanza.
Chiudendosi la porta alle sue spalle, l'attenzione di Diana venne subito attirata dallo strano diario poggiato sul suo letto.
La ragazza sì avvicinò al letto è prendendo il diario tra le mani, la copertine del diario era completamente nera, al suo centro c'era uno strano simbolo che lei non riuscì a decifrare, così sciolse il laccio nero che lo teneva ben chiuso e sfogliò le vecchie pagine.
Aggrottò la fronte quando notò che le parole scritte sul diario erano degli strani incantesimi, alcuni erano scritte in latino, altre invece, sembravano delle semplici frasi come quelle che lei stessa diceva.
All'interno del diario, c'erano anche alcuni disegni fatti a mano di varie piante che lei non aveva mai visto in giro oppure di vari simboli con all'interno dei serpenti.
Quando sfogliò un'altra pagine, notò subito una lettera, ma la cosa che la sorpresa, fu leggere il suo nome.
Diana assottigliò leggermente gli occhi, cercando di capire da dove questo diario fosse apparso, ma nulla di quello che pensava sembrava convincerla.


"Mia cara Diana.
Se questa lettera è arrivata nelle tue mani, vuol dire che sono morta, di conseguenza, avrai nelle tue mani questo diario che tu reputerai strano. Sarai molto confusa da quello che sta accadendo, è mi dispiace, perché è tutta colpa mia.
Ma sì sa, la vita è strana.
Non sarebbe dovuto andare così, non avevo previsto che tutto questo accadesse, ma la morte fa parte della vita, nessuno può sfuggire ad essa.
Non volevo che tu avessi questa vita, ma è difficile sfuggire al destino, volevo tenerti lontana da questo segreto, volevo proteggerti, ma invece, ti lascerò impreparata.
Dentro di te hai delle abilità incredibili, abilità che nessun'altro nel nostro mondo magico possiede, è per questo, alcune persone tenteranno di farti del male, ma soprattutto, tenteranno di sottrare quelle abilità.
Discendi da due stirpi magiche molto potenti, entrambe con dei segreti che neanche io sono riuscita a risolvere. Ma tu non sarai sola, con te avrai Malia, insieme continuerete a tenere in vita la congrega, che ormai è andata in mille pezzi.
Ricorda, per proteggerti, è importante che tu faccia il rituale, soltanto così potrai tenere a bada queste abilità che hai in corpo.
Col tempo, capirai tutto quello che hai letto. Non posso svelarti molto, dovrai scoprire tutto tu, so che riuscirai a mettere insieme i pezzi mancanti.
Ti voglio bene, tua madre."


Diana smise di leggere la lettera è deglutendo, posò gli occhi sulla foto dei suoi genitori che aveva sul comodino.
E' mentre guardava il viso di sua madre, la ragazza continuò a domandarsi chi avesse messo quel diario sul letto, chi diavolo fosse questa Malia, ma soprattutto chi avesse messo questo diario nel suo letto.



ANGOLO AUTRICE !

I fratelli Riddle sono ufficialmente arrivati!

D'ora in poi ne vedremo delle belle.

Comunque ecco il terzo capitolo.
Spero che sia stato di vostro gradimento.
Se così, non dimenticate di lasciare un voto
oppure un commento.

PICCOLA DOMANDA:
Chi è il vostro personaggio preferito di Harry Potter?

Detto questo
ALLA PROSSIMA !

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