𝐓𝐖𝐈𝐒𝐓𝐄𝐃 𝐓𝐎𝐍𝐆𝐔𝐄𝐒...

By Whjte_rose

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▪Loro due sono destinati dalla creazione della terra▪ Trovandosi in un periodo molto particolare della sua vi... More

𝐓𝐖𝐈𝐒𝐓𝐄𝐃 𝐓𝐎𝐍𝐆𝐔𝐄𝐒 𝐎𝐅 𝐓𝐀𝐈𝐍𝐓𝐄𝐃 𝐒𝐎𝐔𝐋𝐒
𝐀𝐂𝐓 𝐈; Cruel attraction
⦗ One ⦘ Welcome Home
⦗ Three ⦘ Mattheo Riddle

⦗ Two ⦘ Who the hell was that man?

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By Whjte_rose



𝐓𝐖𝐈𝐒𝐓𝐄𝐃 𝐓𝐎𝐍𝐆𝐔𝐄𝐒 𝐎𝐅 𝐓𝐀𝐈𝐍𝐓𝐄𝐃 𝐒𝐎𝐔𝐋𝐒.

Somebody's watching me ❞





Cura delle creature magiche era una delle materie che Diana non vedeva l'ora di apprendere quest'anno.

Era sempre stata curiosa di scoprire cose nuove su questo mondo che lei ancora non aveva del tutto scoperto ma soprattutto appreso.
Nel mondo Babbano, in molti avrebbero definito le creature presenti in questo modo come mitologiche, è in parte, era vero.
Molte creature che negli anni precedenti la ragazza aveva visto con i suoi occhi erano presenti in racconti che persone babbane avevano scritto secoli fa.
Ma purtroppo nulla di quello che sperava accadesse in quella lezione era effettivamente accaduta, doveva ringraziare come sempre Malfoy.
Il ragazzo era stato ferito lievemente da Fierobecco, l'ippogrifo che Hagrid aveva portato per la sua prima lezione.
Così, la lezione era stata sospesa sul più bello, Diana ovviamente aveva sentito le voci che Malfoy aveva fatto girare per tutta la scuola, esagerando sulle condizione del suo braccio bendato.
Certe volte, Diana sì chiedeva se Malfoy sapesse ragionare prima di agire, nessuno sano di mente sarebbe andato davanti ad un ippogrifo in quel modo.
Ma cosa puoi farci, Malfoy farebbe di tutto pur di attirare l'attenzione verso di sé, pensò Diana.

"Tuo fratello mi odia."  

La voce del giovane Diggory riportò alla realtà Diana, che sfregandosi gli occhi con entrambe le mani, riportò l'attenzione verso il ragazzo.
Diana puntò lo sguardo verso il piccolo orologio che sì trovava alle spalle del ragazzo è poté notare che erano già passate due ore dalla loro uscita.
Il giovane Cedric aveva insistito nel portarla fuori dal castello, dicendo che era meglio stare in un luogo meno affollato è Diana, dovette dargli ragione, in questo momento, i tre manici di scopa era quasi vuoto.  

"Mio fratello è soltanto molto protettivo." Rispose la ragazza dopo aver bevuto un sorso della burro birra che aveva tra le mani da ormai vari minuti.

Un piccolo sorriso sì formò sulle labbra della ragazza nel ricordare l'espressione del fratello mentre sì allontanava con Cedric.

"Ti hanno mai detto che hai degli occhi molto belli?" Chiese Cedric ad un tratto, facendo inclinare la testa della ragazza verso la destra.

In molti dicevano che la ragazza aveva gli occhi di sua madre, quindi in un certo senso, la ragazza era molto abituata al fatto che le persone notassero prima i suoi occhi che il resto del viso.
Facendo un sorriso annuì lentamente.

"Certo, quasi tutti dicono che la prima cosa che attrae di me sono i miei occhi." Rispose Diana sorridendo "Ma tornano al discorso iniziale...perché hai scelto soltanto ora di chiedermi di uscire con te?"

"Ero molto timido in quell'epoca, è poi non mi reputavo chissà quanto bello, così decisi di lasciar perdere, soprattutto dopo aver saputo che avevi intrapreso una relazione con Theodore Nott."

Diana ricordava bene il periodo della relazione passata con Theodore, il ragazzo sì era rivelato migliore di quanto potesse aspettarsi, era gentile, educato, anche molto premuroso, ma dopo aver passato un'anno insieme, entrambi capirono che quello che provavano era una forte amicizia, così decisero di lasciarsi in buoni termini.

"Parlando di ex fidanzati." Sussurrò Cedric facendole cenno di guardare alle sue spalle.

Diana voltò leggermente la testa è vide entrare dalla porta proprio Theodore, il ragazzo sì guardò intorno quasi stesse cercando qualcuno è quando il suo sguardo incontro quello della ragazza, lui semplicemente sorrise, salutandola con un cenno della mano.
Diana ricambiò subito, riportando subito dopo la sua intere attenzione su Cedric.

"Io e Theodore siamo rimasti buoni amici." Rispose semplicemente la ragazza sapendo che il ragazzo avrebbe fatto qualche domanda sul suo ex. 

Cedric annuì soltanto è prima che uno dei due potesse fare una domanda, il cellulare del ragazzo prese a squillare, così Cedric dopo averle detto un scusa, aprì la chiamata è dopo qualche minuto rispose soltanto.

"Va bene, sto arrivando."

Dopo aver chiuso la chiamata, il ragazzo tornò a guardare Diana è con sguardo dispiaciuto le disse.

"Un mio amico ha bisogno di me, spero che non ti dispiaccia rientrare prima."

Diana sorrise, facendo di no con un cenno della testa "Sta tranquillo, io dovevo già andare in libreria per comprare alcuni libri."

Dopo aver pagato, Cedric aprì la porta per far uscire per prima Diana, quest'ultima uscendo, sì infilò la giacca velocemente, per non sentire l'aria che sì stava facendo sempre più fredda.
Dopo essersi salutati, Diana sì diresse verso la libreria, dopo vari minuti di camminata, all'improvviso sì scontrò con qualcuno.
Diana sì posò la mano sulla fronte, gemendo leggermente dal dolore per lo scontro avuto con il petto del ragazzo.

"Maledizione." Sussurrò Diana alzando la testa per vedere chi fosse quello che aveva intralciato il suo cammino.

Be' almeno è carino, pensò Diana osservando attentamente il ragazzo che era molto più alto di lei.
Il ragazzo era di bell'aspetto, indossava un completo elegante completamente nero, la sua pelle era pallida è sembrava perfettamente curata, i suoi capelli, che erano pettinati alla perfezione erano di colore marrone, solo un piccolo ciuffò gli toccava la fronte, la ragazza posò i suoi occhi negli occhi marroni del ragazzo è non poté evitare di provare una strana sensazione allo stomaco. 
C'era qualcosa in quel ragazzo che la mise sull'attenti, quasi come sé sì sentisse quasi, minacciata.
Il ragazzo con cui sì era scontrata inclinò leggermente la testa di lato, osservando con attenzione la ragazza, è Diana deglutì per l'agitazione.

"Ti sei fatta male?" Chiese il ragazzo interrompendo il silenzio imbarazzante che sì era creato. 

La sua voce era molto roca quanto profonda, il tono della sua voce era calmo, fin troppo calmo, pensò Diana, ma non sembrava arrabbiato o seccato da quello che era accaduto.

"No." Scosse la testa la ragazza, dicendo una bugia visto che la fronte le faceva ancora leggermente male "Sto bene."

Per caso il tuo petto è fatto di legno? Avrebbe voluto chiedere Diana, ma evitò di farlo, non conosceva il ragazzo è dicerto le sensazioni che provava non erano positive.

Sulle labbra del ragazzo sì formò un ghigno "Felice di sapere che stai bene, scusa comunque per averti colpita in pieno mentre camminavi, un mio amico mi sta aspettando, quindi vado leggermente di fretta, quindi ora vado."

Diana annuì sentendo le guance andare a fuoco, perché all'improvviso sembrava aver caldo? Il ragazzo la oltrepassò dirigendosi verso la sua destinazione, invece Diana rimase ferma dov'era.
Non sapeva spiegare il perché, ma quel ragazzo aveva qualcosa di estremamente familiare, i tratti del suo viso gli ricordavano qualcuno che aveva incontrato in passato, ma la ragazza non riuscita a ricordare chi.
Ma Diana decise di lasciarsi scivolare tutto quello che era accaduto, d'altronde non avrebbe rincontrato più quel ragazzo, quindi perché doveva rimuginare su quello che era appena accaduto?
Così sì voltò è torno a dirigersi verso la libreria.

Dopo aver passato altre due ore abbondanti dentro la piccola libreria del Mondo Magico, Diana tornò finalmente ad Hogwarts senza però nulla con sé.
Avrei dovuto fare un passo nella libreria del mondo Babbano, pensò Diana mentre camminava verso l'entrata del castello.
Ma i suoi passi sì fermarono quando notò una strana nebbia apparire dal nulla, la ragazza aggrottò la fronte, osservandosi intorno estremamente confusa.
Quando sentì un rumore sospetto alle sue spalle, sì volto senza esitare è indietreggiò per la paura quando vide una figura dietro un'albero poco distante da lei.
La nebbia le impedì di vedere che tipo di fisico o viso avesse la figura ma di una cosa poteva essere sicura, la persona dietro quell'albero era un uomo è la sua aura magica era estremamente oscura e potente.
Senza esitazione, Diana corse dentro il castello, fermandosi soltanto quando sì senti del tutto sicura.
La ragazza sì portò una mano sul petto, cercando di riprendere fiato.
Chi diavolo era quell'uomo? E' perché mi stava seguendo? Pensò Diana cercando di capire chi potesse essere quella strana figura. Per un istante, la sua mente andò a Sirius Black, ma poi scosse la testa.
Lui non può entrare qui, la scuola è estremamente protetta, siamo al sicuro.
Diana sì spostò i capelli dal viso, sbuffando per liberarsi della frustrazione che stava provando in quel momento, soltanto in quel istante notò  che i corridoi erano stranamente meno affollati del solito, è se altre volte avrebbe apprezzato quel discreto silenzio, invece in quel momento sì sentì irrequieta.
Istintivamente sì guardò dietro le spalle, cercando di capire sé quella figura maschile l'avesse seguita dentro il castello, ma non c'era nessuno in quel corridoio con lei.
Sospirando, la ragazza accelerò leggermente il passo per dirigersi verso le scale, ma prima che potesse svoltare l'angolo, sentì una mano posarsi sul suo braccio sinistro è subito dopo venne trascinata in un'aula completamente vuota.
Afferrando la bacchetta, Diana la puntò dritto alla testa del ragazzo che l'aveva presa, ma quando la figura sì voltò per guardarla, non poté evitare di arrabbiarsi.

"Ma cosa diavolo ti è saltato in mente?" Domandò la ragazza verso Malfoy "Avrei potuto farti del male."

Draco alzò entrambe le sopracciglia, cercando di non ridere per l'affermazione detta dalla ragazza.
Ma quell'atteggiamento fece innervosire ancora di più Diana che puntandogli la bacchetta sul petto, sì avvicino minacciosamente contro il ragazzo.

"Ascolta, non ho tempo da perdere, ho avuto dei momenti davvero brutti oggi è vorrei soltanto che tu mi lasciassi in pace..."

"Oh, l'appuntamento con il Tassorosso è andato male?" Chiese Malfoy con un ghigno sul volto.

Draco sperava che l'appuntamento fosse andato male.
Il solo pensiero che Cedric avesse avuto un'opportunità per stare solo con lei gli faceva venire il volta stomaco.
Non avrebbe mai ammesso alla ragazza ciò che lui provava per lei da quando avevano undici anni, ma di certo non avrebbe lasciato che un altro ragazzo avesse avuto una relazione seria con lei.
Ho già dato quell'opportunità a Theodore, non lascerò che qualcun altro la porti via da me.

"Ti piacerebbe vero?" Domandò Diana seccata dalla situazione "Ma sfortunatamente per te non ti dirò com'è andata."

Perché diavolo mi sta così addosso ora? Pensò Diana, dopodiché tentò di oltrepassare il ragazzo, che però le sì parò davanti, piazzandosi davanti alla porta per impedirle di uscire.

"Da quando Theodore ti ha lasciata hai abbassato davvero le tue aspettative in un uomo vero?"

"Theodore non mi ha lasciata." Chiarì subito Diana "Ci siamo lasciati in comune accordo, ma cosa te ne importa? Tanto ci rendevi la vita impossibile, ora fatti da parte prima che ti tiri un calcio fra le gambe, è sappiamo benissimo quanto voi uomini siate sensibili in quel punto."

Draco incrociò le braccia, sogghignato per la reazione così innervosita della ragazza.
Diana sbuffò sonoramente, ormai spazientita dalla situazione che sì stava creando.

"Tu non hai bisogno di uno come lui." Questa è stata la frase che mandò in confusione la giovane Potter.

"Come scusa?" Chiese non capendo a cosa Malfoy sì stesse riferendo.

"Diggory. Tu non hai bisogno di uno come lui al tuo fianco, tu hai bisogno di qualcuno che sia sicuro, che ti sappia proteggere, che sia determinato nella vita, che abbia uno scopo ben preciso nella sua vita, ma che soprattutto sappia quello che vuole, lui non è quel tipo di ragazzo." Rispose Malfoy serio questa volta.

Diana distolse lo sguardo, seriamente stufa della conversazione, chi sì crede di essere per dirmi questo? Pensò Diana, non capendo dove il ragazzo volesse arrivare.

"Tu non sai quello di cui ho bisogno, anzi, tu non sai niente della mia vita, quindi ora smettila di fare l'idiota è lasciami andare nel mio dormitorio, non ho tempo da perdere con te."

Draco iniziò a camminare con passi lenti verso di lei, è quando era abbastanza vicino, il panico prese il controllo del corpo di Diana.
Senza pensarci due volte, Diana alzò la mano è colpì velocemente il naso del ragazzo con un pugno.
Però, proprio quando la mano della ragazza sì scontrò contro il naso del ragazzo, la porta dell'aula sì aprì con un tonfo, mostrando la professoressa McGranitt.Dietro di lei c'erano vari studenti, che ovviamente non persero tempo a godersi la scena.

"Maledetta puttana." Urlò Malfoy portando la mano sul naso dolorante.

"Ripeti quello che hai detto idiota." Diana face un passo avanti, pronta questa volta a dargli un calcio nelle parti intime se fosse necessario. 

Ma prima che Malfoy potesse farlo, la professoressa McGranitt sì mise subito in mezzo, facendo cessare per il momento, la lita tra i due. 

"Cosa sta succedendo qui?" La voce irritata della professoressa era estremamente alta è Diana face una smorfia perché sentì un leggero dolore all'udito.

Diana puntò velocemente un dito verso Malfoy "Ha iniziato tutto lui, mi ha presa con la forza è portata qui senza che io volessi, dopodiché si stava avvicinando per farmi chissà cosa."

Ovviamente Malfoy scosse la testa, cercando in tutti i modi di giustificare quello che aveva fatto.

"Lei mi ha rotto il naso! E' letteralmente pazza!"

Diana tentò di fare un passo aventi verso il ragazzo, ma venne fermata da una mano che le sì posò sul braccio, voltandosi notò che era stata Hermione ha fermarla.
L'amica con lo sguardo le fece capire di darsi una calmata è che così avrebbe soltanto peggiorato la situazione.

"Per qualche strana ragione voi due non solo non andate d'accordo, ma ogni anno finite per litigare con la conseguenza di uno di voi ferito." Disse la professoressa ormai palesemente esausta.

Diana ricordò l'anno precedente, quando Malfoy la fece cadere dalla scopa con un'incantesimo, procurandole così una frattura alla gamba, che non le permise di camminare per tre settimane.
Diana non sì era vendicata per quello che era successo, ma il pugno che gli aveva regalato qualche minuto fa, bastava per far capire al ragazzo che questa volta, avrebbe sicuramente reagito ad ogni sua mossa contro di lei. 

"Nonostante avessi un'ottima ragione per reagire in quel modo, non mi piace che in questa scuola venga praticata la violenza fisica, di conseguenza sia lei signorina Potter che lei signor Malfoy, sconterete un'ora di punizione in questa aula, dopo pranzo entrambi pulirete ogni oggetto presente in questa stanza, senza litigare, avete capito?" Chiese la professoressa saettando lo sguardo fra di loro.

Dopo essersi guardati male, sia Diana che Draco annuirono verso la professoressa, che sodisfatta concluse la conversazione dicendo.

"Spero che una cosa del genere non capiti di nuovo, siamo solo all'inizio dell'anno scolastico, non voglio altri problemi del genere, detto questo ognuno torni a fare quello che stava facendo." Dopodiché andò via, facendo smuovere leggermente la folla di studenti che stava guardando la scena.

Continuando a tenere la mano sul naso, il giovane Malfoy puntò un dito verso la ragazza "Ti pentirai per quello che hai fatto Potter, tu non hai idea di quello che ti aspetta quest'anno."

Ma la conversazione venne subito a cessare visto che gli amici del ragazzo lo trascinarono via dalla scena, ma soprattutto via dalla ragazza, che dopo essersi staccata dalla presa della sua amica, sì sposto i capelli dietro le spalle, borbottando degli insulti leggermente udibili dalle persone più vicine a lei.
Proprio in quel momento, arrivarono anche Harry e Ron, che guardando Malfoy allontanarsi fecero una smorfia di disgusto verso quest'ultimo.

"E' vero che ti ha chiamata puttana?" Domandò subito Harry avvicinandosi verso la sorella.

Diana chiuse per qualche minuti gli occhi, lasciando uscire dalle labbra un sospiro.
Possibile che non posso stare un giorno in pace? Pensò la ragazza posando entrambe le mani sui fianchi.

"In realtà ha detto maledetta puttana, ma sta tranquillo, credo che il naso rotto lo terrà per almeno qualche giorno lontano da me." Rispose Diana.

"Speriamo soltanto che domani non litigherete di nuovo." Parlò Hermione chiudendosi la porta dell'alula alle spalle.

Harry alzò un sopracciglio confuso, saettando lo sguardo fra le due ragazze "Che vuol dire?"

"Sono in punizione con lui per un'intera ora, domani dobbiamo pulire l'aula della professoressa." Rispose Dina indicando con un dito la porta alle sue spalle.

Harry sembrò voler dire qualcosa, ma alla fine decise di rimanere in silenzio.
Il ragazzo non era per niente contento che la sorella dovesse scontare un'ora di punizione con Malfoy, ma di certo non poteva essere impedito.
Diana dal canto suo ringrazio mentalmente che il fratello non disse nulla, è meglio così, ho già i miei problemi, di certo le lamentele di mio fratello non aiuterebbero a risolvere la situazione, pensò Diana dirigendosi successivamente con i tre verso il loro dormitorio.

****


Quello che era accaduto tra Diana e Draco presto divenne oggetto di pettegolezzi, cosa che non piacque alla giovane.
Per anni aveva cercato di evitare le voci che giravano su di lei, Diana aveva sempre cercato di evitare qualunque tipo di attenzione indesiderata da parte degli altri studenti, ma per quanto ci provasse, nulla di quello che faceva sembrava aver l'effetto che lei desiderava.
Alzando lo sguardo dal libro di divinazione che stava leggendo, non poté evitare di roteare gli occhi quando sentì la voce di Pansy.

"Fa terribilmente male Draco?" Chiese in tono melodrammatico la ragazza.

Diana trattene una risata, sì era sempre chiesta cosa spengesse le ragazze ad umiliarsi e annullarsi per un semplice ragazzo. 
L'amore poteva davvero avere quell'effetto sulle persone?

"Ma sentite quello che dice?" Chiese Ron riportando Diana nella realtà.

Harry posò il bicchiere accanto a quello di Diana "Almeno Hagrid non è stato licenziato, dobbiamo guardare questo lato positivo, quello che dice quell'idiota sinceramente non ha importanza per me."

Diana annuì dando ragione al fratello, tutto quello che le importava in questo momento era finire questa brutta giornata.

"Sicura di star bene Diana?" Parlò Hermione posando la forchetta accanto al piatto per osservare l'amica "Non hai mangiato quasi niente da quando ci siamo seduti, è ti ricordo che tra poco dobbiamo tornare nel nostro dormitorio."

Diana aprì leggermente la bocca, e osservando il piatto ancora mezzo pieno di cibo sì rese conto di aver lasciato vincere quei pensieri così brutti.
Ma non poteva fare altro, c'era qualcosa che la turbava profondamente è anche ora, circondata dai suoi amici, ma anche dal resto degli studenti della scuola, sì sentiva estremamente osservata da qualcuno che non doveva essere lì.

"Qualcuno mi sta osservando." Fu tutto quello che la ragazza disse, tenendo lo sguardo puntato sul piatto.

Il trio sì guardo per qualche minuto, cercando di capire a cosa sì stesse riferendo la ragazza.

"Stai pensando ancora a quel corvo nero?" Domandò Harry non sapendo che altro poter dire.

Diana chiuse gli occhi, scuotendo la testa nel mentre, dopodiché riaprendo gli occhi, osservò il fratello. Harry notò subito che c'era qualcosa che turbava la sorella, è qualunque cosa fosse, non era quel corvo strano.

"Rientrando da Hogsmade, all'improvviso una strana nebbia mi ha circondato, dopodiché sentivo che qualcuno era alle mie spalle così voltandomi, poco distante da me, ho visto una strana figura dietro un albero,  non ho potuto vedere chi fosse, perché quella maledetta nebbia offuscava la mia vista, ma era palese che chiunque fosse, mi stava osservando." Raccontò Diana.

È un brivido le percorse le spalle quando ricordo la scena.
Il suo gruppo di amici restò in silenzio, cercando di capire quello che era accaduto.

"Pensi, che fosse Sirius Black?" Chiese Ron rabbrividendo al solo pensiero che l'uomo fosse a pochi passi da tutti loro.

Diana scosse la testa "No, non credo fosse lui, perché non attaccarmi visto che ero a pochissimi passi da lui. No, era qualcun altro."

Per una frazione di secondo, l'incontro con quel ragazzo tornò nella mente di Diana, è per qualche istante, penso che quelli eventi, potessero essere collegati.
Ma dopo qualche secondo scaccio quel pensiero via, certo quel ragazzo le aveva dato delle sensazioni strane, ma non credeva che fosse lui quello che la stava guardando.
Ma allora chi era? Cosa diavolo voleva da me? Sì domandò Diana.

"Credi che possa essere..." Sussurrò Harry verso la sorella, ma non terminò la frase per non agitare il resto del gruppo.

Diana capì subito a chi il fratelli sì stesse riferendo, ma pensandoci attentamente, scosse la testa "No, non credo fosse neanche lui, altrimenti avrei riconosciuto la sua aura, sai che sono molto brava a riconoscerlo."

Molte volte Diana sì era trovata ad affrontare Voldemort con suo fratello, è ormai, aveva imparato a riconoscerlo dalla sua aura magica. Nessuno prima di lei nel mondo magico aveva questo dono, quindi come diceva Silente, questo la rendeva molto particolare, ma soprattutto le garantiva una protezione maggiore di chiunque altro.
Col tempo, la ragazza aveva imparato a controllare questa sua abilità, ed ora, nonostante continuasse a percepire le aure magiche delle persone intorno a sé, sapeva come, controllare questa sua abilità senza che le creasse un disagio.

"La sua aura magica era estremamente oscura e potente, ma non era nulla paragonabile a quella di lui." Rispose Diana.

Ma la conversazione venne spezzata dalla voce urlante di Seamus, che con un giornale in mano, corse verso il tavolo dei Grifondoro.

"E' stato avvistato è stato avvistato." Urlò ancora il ragazzo, fermandosi però davanti al suo gruppo di amici.

Tutti quanti osservarono il ragazzo con estrema curiosità, volendo capire di cosa lui stia parlando.

"Chi?" Chiese Diana sporgendosi verso il ragazzo per osservare quello che c'era sul giornale. 

Seamus, le perse il giornale, mostrandole la foto di un'uomo molto trasandato che urlava contro qualcuno "Sirius Black." 

Diana sì sentì quasi svenire, il solo guardare quell'uomo le faceva venir voglia di urlare dalla paura.
Il trio, sì sporse meglio per osservare è leggere le notizie riguardanti Sirius.

"Dufftown. Non è lontano da qui." Affermò Hermione saettando lo sguardo tra i due Potter, che però erano troppo impegnati a leggere quello che c'era scritto per prestare attenzione alla conversazione.

"Non pensi che potrebbe venire a Hogwarts, vero?" Domandò Neville verso Diana, con tono spaventato.

"Con Dissennatori ad ogni ingresso? Non credo proprio." Rispose lei cercando di tranquillizzare il suo amico, che come lei, sembrava sul punto di svenire per terra alla notizia.

"Ricordiamo che è già sfuggito ai Dissennatori già una volta. Chi dice che non lo farà più?" Esclamò Seamus guardando tutti loro.

"Esatto. Potrebbe essere ovunque. È come cercare di prendere il fumo, ma cercare di prenderlo a mani nude." 

Tutti gli studenti seduti accanto al gruppo dei gemelli Potter guardarono il giornale con spavento non sapendo cosa sarebbe successo, ma Diana era molto più spaventata di loro.
Perché sapeva che da quel momento, non erano più al sicuro come avevano pensato, è dentro di sé, la ragazza aveva paura che questa situazione, sì sarebbe conclusa con il cadavere di suo fratello davanti ai suoi occhi.


ANGOLO AUTRICE !

Chi sarà mai la persona che osserva Diana...

Ma comunque...
eccomi tornata con un nuovo capitolo della storia!
Spero vi sia piaciuto.

Volevo avvisarvi che gli aggiornamenti della storia possono variare,
potrei postare presto come in ritardo,
in quanto sto cercando di mettere nuovi contenuti
alla storia per renderla migliore della versione precedente.
creare un capitolo è molto impegnativo,
quindi certe volte,
posso metterci davvero tanto.

Ma comunque cercherò di aggiornare molto presto.

Non dimenticate di lasciare un voto al capitolo 
se non l'avete ancora fatto è se volete, potete anche lasciare
un commento.
La vostra opinione è sempre molto importante per me.

Al prossimo capitolo <3

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