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Por _CrystalVampire_

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(Si, Γ¨ un libro italiano, non inglese XD) Direi che il titolo Γ¨ chiaro owoβ™‘ Bye bye, ~ChristaπŸ’• MΓ‘s

Introduzione
It's my desire~H!F!Bottom!Blight x H!F!Top!SwapFell
You're beautiful~Nightmare x Killer
You don't know~Different Souls!BliFell
First time~Bottom!Nightmare x Top!Killer
Sondaggio
Fake sleep~Killer x Cross
The Color Of The Sea~Color x Blight
Precious~Dom!Blight x Sub!Nightmare x Dom!Hate
One more cigarette~Blight x Dust

Stockholm Syndrome~Blight x Cross

447 13 13
Por _CrystalVampire_

Richiesta da -Sevexy-

Non ho nulla da dire su questa ship. Punto a favore perchè mi è sempre piaciuta l'idea di una ship tra uno della Mob e uno del Team Nightmare.

Questa oneshot durerà di più di quella precedente perchè per fargli avere un senso dovevo descrivere per bene il concetto della storia e tutto. Buona lettura.

Rank: 🟢🟠

(Warning: Violenza psicologica)

(Cross soffre della sindrome di Stoccolma e in questa oneshot vi è descritto il Blight canonico)

~

Sapeva che prima o poi sarebbe accaduto. Uno di loro sarebbe stato preso, che sia della Mob o del Team Nightmare.

Quella volta era toccata a lui.

Erano giorni che era intrappolato in quella prigione sotto coperta della nave del capitano della Mob. E non riusciva a capire perchè non l'avessero ucciso... nè tanto meno riusciva a capire perchè Nightmare e Killer non erano venuti a prendere.

"Arriveranno" si era detto, ma la convinzione di quell'affermazione stava pian piano svanendo.

Dream stesso non sarebbe venuto a prenderlo. I due avevano litigato e si erano lasciati, quindi perché cercarlo?

Cross!Chara era scomparsa/o da settimane ormai, e non gli faceva compagnia, non che prima gliene facesse.

Era solo. In quella cella buia.

Le uniche persone che vedeva, sebbene di poco, erano i membri della Mob (o almeno tre di loro) che a turno ogni due giorni neanche gli portavano un po' di cibo e acqua, tanto bastava per un piccolo pasto.

Una volta aveva sentito borbottare Fell dicendo qualcosa come:《Almeno gli possiamo portare qualcosa, così non veniamo considerati senza cuore》, sarcastico, era quasi un insulto al comando del capitano che lo teneva rinchiuso lì.

Ovviamente uno scheletro non poteva morire di fame, non aveva bisogno di cibo, ma un po' di pane o acqua per solleticare l'appetito gli sarebbe potuto servire. E poi la mancanza di questa cose essenziali poteva intaccare la sanità mentale di chiunque.

Basti pensare ad Horror.

Fatto sta che quelli erano gli unici momenti di socializzazione per lui.

Tre settimane dopo, aveva rinunciato alla speranza dell'arrivo dei suoi amici e smise di mangiare e di bere, ignorando i consigli della Mob sul fatto che faceva del male solo a se stesso e che a loro non importava nulla se non mangiava.

Non capiva neanche perchè lo facesse. Cosa ci avrebbe guadagnato? Nulla a parte una specie di mini rivolta interiore.

Alla Mob non importava di lui.

Al Team Nightmare e a Dream neanche.

E francamente non importava neanche a lui di se stesso.

Circa una settimana dopo ai suoi "inutili capricci" sullo sciopero della fame, per la prima volta vide arrivare da sopra coperta qualcuno di nuovo: SwapFell Red Sans.

Il primo ufficiale nonchè vice capitano della Mob non era mai sceso prima di allora là sotto.

Si limitò a dire al prigioniero che doveva seguirlo e uscire dalla cella.

Cross dovette rassegnarsi alzandosi dal suo angoletto buio e avvicinandosi alla porta rischiando di inciampare sui suoi piedi a causa del fatto che non si alzava da giorni.

Seguì SwapFell sino a sopra coperta, poi accanto il timone e a seguito davanti la porta della cabina del capitano.

Pensò che forse era la volta buona che lo uccidevano e lo buttavano in mare. Tuttavia, a quanto pare, non lo era.

Entrò nella cabina insieme al primo ufficiale. Era ben allestita, ordinata, e avrebbe giurato di non trovare neanche un piccolo granello di polvere in quella impeccabile stanza. Sulla libreria i libri erano collocati ad uno ad uno per ordine di grandezza per non creare dislivelli, un tappeto pregiato, quasi rustico oserei dire, presediava al centro della stanza con appoggiato su esso una tavolino in vetro e due divanetti color cera tendente al grigio chiaro, non troppo imbottiti, erano posti ai lati più lunghi di esso. Dalla parte opposta alla porta d'ingresso tre finestre unite tra loro erano poste dietro alla scrivania, abbastanza grande da coprire quasi tutto lo spazio restante della stanza, lasciando però un po' di distanza perfettamente simmetrica in tutti i lati di essa. Tra le finestre e la scrivania vi era una sedia pregiata di un colore marrone scuro a richiamare i colori del muro e del pavimento. Su essa, il capitano della Mob, Blight Sans.

Per quanto Cross ne sapeva -e francamente non ne sapeva più di tanto- Blight era un Sans dai gusti raffinati e ricercati, oserei dire. Il perfetto cattivo del miglior film mafioso, nonostante ad Underverse non esistesse la mafia apparte negli AU creati per quell'argomento. Cross non lo conosceva e non aveva mai saputo nulla di lui apparte nelle tante battaglie tra le sue squadre. Eppure quella strana personalità che tanto irritava Nightmare e quel non-so-che che lo rendeva diverso dagli altri Sans, quasi lo attirava.

Dopo pochi minuti e una piccola conversazione sotto voce tra capitano e ufficiale, SwapFell lasciò la stanza chiudendosi la porta alle spalle.

Cross non parlò non osando infrangere quel impeccabile silenzio che si era creato.

Fu Blight stesso ad infrangerlo:《Puoi sederti, se vuoi》, non era un ordine, nè una frase detta con severità, ma comunque lasciò un po' titubante Cross che rimase fermo lì a capire cosa ci fosse dietro a quella gentilezza. Tuttavia non poteva di certo dire di no ad un consiglio così gentile e fece come detto sedendosi in uno dei due divanetti accanto al tavoletto di vetro.

《Avrai fame》constatò Blight ma si bloccò quando il prigioniero scosse la testa《si invece, stai morendo di fame》disse il capitano《la Mob mi ha detto che hai rifiutato di mangiare questa settimana》.

Non erano domande alle quali rispondere, erano semplici affermazioni, come se il suo rapitore gli stesse leggendo nella mente.

《Non otterrai niente》continuò《è inutile costringere te stesso a patire la fame come per una punizione verso coloro che non ti sono venuti a prendere》.

Cross rimase un'altra volta in silenzio guardando ancora il vetro impeccabile che si estendeva di fronte a lui.

《Vuoi qualcosa da mangiare?》domandò Blight alzandosi dalla sedia e guardandolo.

Il prigioniero calò la testa simulando un debole "sì" con essa, non aprendo ancora bocca.

Blight annuì prendendo un piattino da sopra la sua scrivania e appoggiandolo sul tavolino di vetro dopo aver sorpassato quell'ostacolo che li divideva:《Allora mangia》disse invitando il prigioniero a prendere quel piccolo pezzo di pane che ricopriva la superficie del piattino.

Cross sospirò portando una mano in avanti,  afferrando il pezzo di pane per poi portarselo alla bocca prendendo un boccone abbastanza grande.

Blight lo lasciò fare appoggiandosi alla scrivania e aspettando che il più giovane finisse di mangiare.

Non ci mise molto e in pochi minuti aveva mangiato l'intero pezzo di pane per poi ricalare la testa.

《Grazie》sussurrò non alzando di nuovo lo sguardo.

Non capiva perchè si comportasse così gentilmente con lui, l'aveva tenuto per molte settimane in una prigione al buio.

Cross osò spostare di poco lo sguardo verso lo scheletro accanto a lui solo per notare che quest'ultimo lo stava fissando. Allora riabbassò la testa quasi come se gli occhi ciano del capitano della Mob gli facessero una certa pressione.

《Sappi che il Team Nightmare ha cercato ogni settimana di trovare questa nave》disse poi Blight《il fatto che non l'abbiano trovata, non implica al fatto che non ci stiano provando》

《Perchè me lo dici?》domandò Cross con una fievole voce.

《Pensavo solo ti servisse un po' di speranza》rispose《speranza che non ti servirà a nulla, a parte a tenerti in vita sino all'arrivo di Nightmare》.

《Perchè non andate voi da loro?》.

《Li stiamo spingendo in una zona pericolosa》spiegò《HateTale. Un AU tossico e marcio, privo di abitanti, dove la magia di Nightmare non funziona e dove io e la Mob siamo in vantaggio》.

Cross decise di smettere di parlare, non avendo altre domande.

《Non è una cosa contro di te, sappilo》disse Blight notando il cambio di espressione del prigioniero. Si sedette nell'altro divanetto e, dopo aver notato che il giovane di fronte a lui non alzava lo sguardo, si porse in avanti e gli alzò lo sguardo lui stesso afferrandogli il mento e costringendolo a guardarlo.

Cross rabbrividì a quel tocco quasi chiudendo gli occhi per paura che il suo rapitore gli facesse del male, tuttavia un debole rossore apparì sulle sue guance. Non era una cosa a cui poteva puntare il dito, ma, in un certo, quella situazione lo attraeva. Un attrazione proibita assolutamente malsana, maliziosa e sbagliata. Quella situazione... l'essere tenuto prigioniero nonostante la gentilezza del suo rapitore.

Non riusciva a capire perchè una cosa che doveva odiare lo stava attraendo in quel modo.

Blight dopo poco lo lasciò andare, richiamando SwapFell che era stato davanti alla cabina tutto il tempo e dicendogli di riportare il prigioniero nella cella.

Da allora Cross, quasi come stregato, riuscì ad accettare solo il cibo che gli portava Blight stesso. Era come se tutto il resto gli facesse ribrezzo.

Si era creato un legame tra i due, un legame tossico per Cross.

Quel legame dopo una settimana si trasformò in un sentimento d'amore. Tuttavia solo dalla parte del prigioniero.

La realtà era che a Blight di lui non importava assolutamente nulla, quello che faceva lo faceva solo per un piano egoistico e incentrato sulla morte di Nightmare, Cross era semplicemente la chiave per aprire la porta a quella meta che tanto aspirava.

Blight non amava, non aveva mai amato e se magari avesse potuto amare qualcuno, non gli sarebbe comunque importato.

Al contrario, in Cross il sentimento era vivido e vero, era talmente attratto dal suo rapitore che non gli importava che lo aveva rapito e rinchiuso in una cella al buio.

Si era innamorato.

Ma esso non era un amore sano.

Era come una dipendenza, un'ossessione, qualcosa di malato e sbagliato.

Così un giorno, nella cabina di Blight, in uno dei pochi giorni in cui il capitano della Mob gli dava un minuto di tregua dalla solitudine della cella, Cross lo baciò.

Blight tuttavia non fece nulla, fece finta di ricambiare il bacio, capendo dello strano sentimento che provava il prigioniero per lui e scelse di prendere a favore quell'effetto collaterale.

Capì che l'amore che provava Cross era una dipendenza malata e capì come affrettare Nightmare a cercarlo.

Dopo quell'evento Blight lo rinchiuse nella cella, senza cibo nè acqua e, soprattutto, senza la sua presenza.

Tutto ciò avrebbe fatto uscire pazzo Cross sia per la fame sia per la mancanza di qualcosa che per lui era così importante ed essenziale.

E il piano funzionò.

~

So che dovevo scrivere una oneshot sull'amore e sulla realizzazione della ship ma ho preferito questa idea, perciò non farò per tutti una relazione sana, ma anche relazioni tossiche.

Che ne pensate di questa ship? Vi è piaciuta questa OneShot?

Prossima: Blight x SwapFell x Nightmare

Bye bye,
~Christa💖

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