My favourite bully. ||Harry Styles||

Capitolo 1.

Maledetta sveglia! Stento un pò ad alzarmi dal letto ma sento mia madre che continua ad urlare.
Mamma:" MUOVITI CHE È TARDI!"
Cazzo mi ero appena accorta di essermi svegliata alle 7:30 e dovevo essere a scuola entro mezz'ora prima dell'inizio delle lezioni.
Vado in bagno e guardo la figura allo specchio "che mostro" sussurro.
Ignoro i miei pensieri e mi faccio una doccia veloce, dopodiché prendo dall'armadio una T-shirt a mezze maniche dell'Abercrombie e un paio di jeans strappati alle ginocchia, e per finire metto le mie amate Jordan bianche.
Corro di di nuovo in bagno e mi trucco con un po' di Eye-liner e mascara.
Prendo la cartella e il mio telefono e mi fiondo in cucina e saluto mia madre.
"Non fai colazione?" Dice mentre ho già la mano sulla maniglia.
"Mamma sono in ritardo, mangieró qualcosa a scuola, stai tranquilla." Dico dandole un bacio sulla guancia e uscendo.
Mi metto le cuffiette e parte la canzone Thinking out loud di Ed Sheeran.
Mentre mimo con le labbra le parole della canzone una lacrima mi riga il volto.
Proprio in quel momento mi accorgo di essere davanti a scuola e sento una voce calda e roca venire verso di me con delle risate di sottofondo.
Merda.
Faccio finta di niente e mi allontano ma qualcuno mi afferra il polso e mi fa girare, Harry.
"AHAHAHA oh ma non si saluta più? Sai non è educazione scappare dalle persone mentre ti parlano." Dice con fare ironico mentre i suoi amici idioti, ridono di gusto.
"Lasciami stare Styles sono in ritardo!"Dico cercando di liberarmi dalla sua presa. Niente da fare, è troppo forte.
"Oddio! Ma stai piangendo! AHAHAHA che bambina. Mi fai pena."Quelle parole mi colpiscono come un coltello in pieno petto.
"Vaffanculo Styles!"dico iniziando a correre sul retro della scuola, dove mi siedo contro un muretto rannicchiando le mie gambe al petto. "Mi fai pena" queste tre parole risuonano nella mia mente e non se ne vanno. Delle lacrime iniziano a rigare il mio viso.
La campanella suona e io mi alzo e mi asciugo le lacrime con il polso, fingendo un sorriso falso, e iniziando a camminare verso l'entrata come se nulla fosse successo.