« Capitolo III : occhi divini »

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La ragazzina dolce, pacata, quasi serafica, in quel momento si trasformò in una fiera, forte, leonessa.

L'energia che emanava danzando era a dir poco spaventosa, era come se stesse usando tutte le emozioni presenti dentro di lei a suo favore, esprimendole con i gesti.

Ed era terrificante, che riuscisse a fare qualcosa del genere.

Byron non aveva mai provato alcun sentimento verso una coreografia, ma guardarla, era come ipnotizzante.

Poco dopo si ritrovò a stare seduto, sul pavimento, ammirando ogni singola mossa della più piccola.

Solo il fatto che si fosse seduto per terra, era già un miracolo, che la stessa guardando come se fosse l'ottava meraviglia del mondo, era probabilmente segno della futura apparizione di qualche santo sulla Terra, oppure i maiali avevano davvero iniziato a volare.

Dopo una buona mezz'ora la ragazza decise di spegnere la musica, in modo da riposare.

Notò l'espressione quasi sconvolta di Love, non poté fare a meno di ridacchiare.

< Ti è piaciuto? >

< È stato...carino >

La mora mise il broncio, per poi avvicinarsi lentamente a lui.

Alzò piano la mano, dirigendola verso il suo viso.

Lo guardò titubante, quasi come se gli stesso chiedendo il permesso di toccarlo.

Notò che il ragazzo le rivolse uno sguardo tranquillo, quindi con timidezza, toccò la sua guancia con la punta del dito.

< Morbido >

Sussurrò poi, in maniera infantile.

Voleva fare quel gesto, in modo da dirgli che in realtà sapeva che la sua esibizione l'aveva colpito, eppure, rimase concentrata su come la sua pelle, candida e liscia, si sentiva al contatto con la propria.

< hai la pelle morbida! >

Disse, come se avesse realizzato soltanto adesso, ridacchiando proprio come una bambina.

Byron stranamente, non riuscì a trattenere un sorriso.

Invece di trovare irritante il suo comportamento, in quel momento lo trovava estremamente adorabile, inoltre era appagante sentirsi dire qualcosa del genere.

< È ovvio che sia morbida, nana >

< Però il nostro primo contatto è stato ieri, perché non me ne sono accorta? >

Aphrodi non fece nemmeno in tempo a rispondere alla domanda, che quei maledetti smeraldi si illuminarono un'altra volta, subito interessati da qualcosa di nuovo.

< Balliamo insieme? Ti prego ti prego ti prego >

< Assolutamente no >

< Perché no? Per favore, almeno prova, fallo per me >

< Per te? Vuoi davvero usare questo metodo per convincermi? Strada sbagliata >

Una lampadina si accese nella testa di Arya.

Voleva ballare con lui perché, almeno secondo lei, la danza riusciva a creare una connessione fra due persone.

Magari in quel modo, sarebbe riusciti a sentirsi più vicini, o almeno si sarebbero fatti una risata.

< Aspetta, non è che non sai ballare? >

< Sull'Olimpo ci sono Dei che sanno ballare, e Dei che non sanno ballare >

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