La notte

^^^ Perché Amir ^^^

Faccio un attimo una pausa dalla narrazione per dirvi qualcosa che mi sta molto a cuore.

Il personaggio di Amir me lo porto dentro da anni, ben prima anche solo di immaginare di scrivere una storia come questa. È nato dentro di me moltissimi anni fa, forse quindici, da una foto che ritagliai da un quotidiano, che ritraeva un bambino afghano, piccolissimo, infagottato in
un enorme giubbotto da adulto, da cui sbucava solo la sua minuscola testolina e i piedini scalzi. Tutto intorno solo polvere e sassi.
Lo sguardo di quel bambino non lo dimenticherò mai.

Quella foto non ce l'ho più perché essendo un ritaglio di giornale che ho portato con me per tanto tempo alla fine si è praticamente distrutto.

I bambini sono le vittime più dimenticate di tutte le guerre, di tutte le situazioni difficili nel mondo. Afghanistan, Siria, Kurdistan, Yemen, Africa, ma dite voi quanti altri paesi in guerra ci sono in questo momento in cui i bambini sono completamente lasciati soli.

Ho visto documentari che raccontavano lo strazio di bambini di due o tre anni che lavoravano nelle miniere, o nelle fabbriche di mattoni, o che cercavano nelle discariche qualcosa da rivendere, o da mangiare. Due o tre anni.
Senza contare i bambini che alla stessa età o poco più sono stati mandati lontano dai genitori nella speranza di avere un futuro.
Non un futuro migliore, un futuro.

E ultimo in ordine di tempo ma non di atrocità, il bimbo siriano trovato annegato sulle coste turche con la sua magliettina rossa, i suoi pantaloncini blu e le scarpette nuove. Vestito dalla madre come per andare a una festa perché si presentasse ben messo nel suo nuovo mondo.

Amir nasce da tutto questo, ho voluto virtualmente mettere in salvo uno solo di questi bambini, non potendo fare altro.

Questi sono due bambini siriani. Guardateli.