Capitolo 2

240 17 3
                                    

Salto giù dal letto e prendo il pennarello rosso posato sul comodino, mi avvicino al calendario e faccio un cerchio rosso attorno alla data di oggi, finalmente è il giorno della mietitura! Sono emozionatissima, inutile dirlo. Guardo l'ora e mi accorgo che so o le undici! Non posso aver dormito così tanto! Mi metto la prima cosa che mi capita a tiro e scendo di sotto -Oh! Gusrda chi si è svegliata!- dice mia madre con fare sarcastico -Buon giorno anche a te- gli dico dandole un bacio sulla guancia, infondo oggi dovrà partire per Capitol City -Fai il bagno e vestiti, ho messo due vestiti per te in camera...- dice mia madre -Io inizio a cucinare qualcosa- dice scomparendo in cucina, salgo su e mi faccio un lungo e rilassante bagno, quando esco profumo troppo e quasi mi soffoco da sola, non sono abituata ad usare tutti questi profumi! Ma oggi d'altronde è una giornata speciale. Vado in camera e valuto quale dei due vestiti mettere, uno è bianco e arriva poco dopo il ginocchio e fa tanto "brava ragazza", l'altro invece non l'ho proprio mai visto, ma mi rispecchia di più, è nero e con qualche sfumatura rossa, mi piace e metterei quello ma so che mia amdre preferirebbe l'altro e decido di darle questa piccola gioia, così prendo l'altro e lo infilo, mi guardo allo specchio. Mi sta bene, fa risaltare la mia pella abbronzata e i capelli e occhi marroni, sembro solo....troppo femminile. Scendo di sotto, la tavola e apparecchiata e mio padre si sta versando qualcosa da bere nel bicchiere, appena mi vede spalanca la bocca -Sei stupenda- dice sorridendomi -Grazie papà- gli dico abbracciandolo -È il vestito che ha indossato tua madre ben venticinque anni fa- mi dice, lo immaginavo -ma a te sta davvero bene- mi sussurra poi facendomi l'occhiolino, rido. Dopo qualche minuto arriva mia madre che per poco non fa cadere il piatto che porta in mano appena mi vede -Oooh sei stupenda!- dice con aria affascinata -ecco la figlia che ho sempre desiderato!- esclama, mi sento un po' offesa da questa esclamazione ma non lo di a vedere e, al contrario, sorrido. Dopo aver fatto un pranzo leggero i miei genitori si vestono, mia madre usa un abito scintillante che onestamente mi fa vomitare ma faccio finta di adorarlo. Prima di uscire mia madre insiste per pettinarmi i capelli e legarmeli in una coda con un fiocco bianco, mi sento ridicola ad uscire così ma sopporto, ci mancava solo il fiocco bianco, adesso sembro un confetto. Dopo pochi minuti siamo in piazza ed io vado assieme ad altri ragazzi a farmi "registrare" per poi mettermi vicino ad alcune mie amiche della mia stessa età, tutte dicono che sono stupenda, le ringrazio anche se io non mi sento stupenda, sopratutto con questa stupida coda, mi sento più una bambina stupida. Mi guardo in torno mentre Betty, la capitolina che viene ad estrarre i tributi ogni anno, manda il video della guerra e di come sono stati istituiti gli Hunger Games. Tyler mi guarda e mi fa l'occhiolino appena poso lo sguardo su di lui, faccio finta di vomitare e lui distoglie lo sguardo con aria offesa, bene. Guardo sul palco e vedo mia madre osservare il video con quello che immagino sia finto intaresse. Finalmente Betty dice -prima le signore!- e si dirige verso la boccia in cui so esserci i nomi di tutte le ragazze dai dodici ai diciotto anni, stringo i pugni e vedo che lo fa anche mia madre. Betty afferra un biglietto e legge -Filippa Hale- mi guardo in torno un po' confusa, le mie amiche mi guardano sul punto di piangere, mia madre urla e vedo due pacificatori afferrarla per le spalle e tenerla ferma, due pacificatori prendono anche me -Faccio da sola- dico ribellandomi alla loro stretta, cammino verso il palco con aria convinta e salgo guardando le persone davanti a me, anche mio padre sta piangendo e questo mi dispice molto. -Ecco il nostro tributo femmina!- dice Betty tirandomi su la mano prima di lasciarmi li e dirigersi verso la boccia dei ragazzi, spero ci sia qualcuno che non conosco oppure....che ci sia Tyler, così la smetterebbe di infastidirmi. Il nome che pronuncia Betty però non è quello di Tyler ma quello di un certo Alessio Bertnam, un ragazzo piuttosto carino sale sul palco visibilmente scosso, credo sia li li per piangere. Dopo l'estrazione veniamo portati dentro al palazzo di giustizia ed io vengo lasciata in una camera azzurrina.

Hunger Games 48 (Sequel to Hunger Games 23)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora