Gli allievi si lanciarono sguardi terrorizzati, sapevano che le grida di una Mandragora del genere erano letali per chiunque le udisse.

"Bene. Ora dovrete estirparle e poi rinterrarle con cura. Tutto chiaro? Iniziate pure" finì la docente.

Dopo pochi secondi le serre si riempirono di suoni raccapriccianti provenienti da quelle piante bitorzolute.

Per fortuna nessuno si fece male tranne qualche morso sulle dita e della leggera nausea per colpa di quelle creature orribili.

Finita la tortura, Hermione aveva a disposizione un'ora libera e ne approfittò per sostare in biblioteca.

Non c'era anima viva o morta a disturbarla e, tirando un sospiro di sollievo, riprese la sua amata storia da dove l'aveva lasciata.

Chiuso ancora nel suo dormitorio, il biondo aveva finalmente trovato una pergamena e dell'inchiostro.

Si sedette davanti la sua scrivania in mogano scuro ed iniziò a scrivere con la mente ancora in subbuglio.

"Madre, questa mattina ho ricevuto la tua posta e ti ringrazio per il libro. Ma non è l'unica cosa che mi è stata recapitata. Papà mi ha inviato una lettere che ti lascio insieme a questa. Mi dispiace, supereremo anche questo te lo prometto.
Tuo,
Draco"

Leccó la busta e salì in Guferia per spedirla.

Rimase molto tempo a guardare il suo gufo imperiale volare aldilà del limitare della Foresta Proibita.

Era rapito dai leggiadri movimenti dell'animale.

"Cosa c'è che non va amico?"

Draco si voltò lentamente e con lo sguardo scorse una figura poggiata allo stipite della porta d'entrata.

"Niente, ho già detto.." iniziò Malfoy.

"Non mentire. Andiamo a parlarne davanti al fuoco, qui si gela" disse Blaise.

Senza spiccicare parola lo seguì fino alla parete dei sotterranei.

"Vermicolo" sussurrò il moro.

Il muro si aprì rivelando una stanza circolare tappezzata da stendardi verde e argento fiocamente illuminata.

"Dimmi tutto avanti" lo incoraggió Zabini.

"Non mi va di parlare" sbiascicó la serpe.

"Qualche problemino con la Granger?" azzardò l'amico.

"No" rispose il biondo.

Non mentì del tutto, Hermione era solo una parte del problema.

Di farla fuori non se ne parla, non diventerò un assassino per mio padre. Forse potrei allontanarla, infondo sarebbe la stessa cosa che ho fatto per otto anni. Potrebbe funzionare..

"Credo di essermi sbagliato sulla Mezzosangue. Ho fatto una cazzata e non so come uscirne" ruppe il silenzio che si era creato.

"Ma sei stato tu a dirmi che volevi fare sul serio e cose varie. Hai cambiato idea? Ne sembravi convinto però e.." incominciò il compagno incredulo.

"Credo di essermi lasciato trasportare dalla situazione. È da un pezzo che non ho relazioni fisiche con una ragazza ed è stato un momento di debolezza. Amico è una Sanguesporco, ho fatto una stronzata a perdere tempo con lei" ammise il furetto.

"Non iniziare con questa cosa del sangue. C'è qualcos'altro e non capisco perché non vuoi dirmelo. Draco io..almeno diglielo, non farla illudere per niente. Non se lo merita" disse Zabini.

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