Capitolo 7 (parte Due)

21 1 0
                                    

Non c'è stato un momento da quando l'ho conosciuto in cui ho sentito la sua pelle fredda.
"Ora, senza fare storie o dire bugie di alcun tipo, dimmi cos'hai." mi chiede nuovamente.
"Sei proprio convinto di volerlo sapere?"
"Assolutamente si, devi capire che a me puoi dire tutto, qualsiasi cosa ti passi in questa stupida testolina." mi poggia una mano su essa.
"Va bene..." faccio un respiro profondo "... Stamattina appena entrata, sono andata dritta al mio armadietto per prendere i libri della prima ora e nel girarmi, in lontananza, noto Jack..." si infastidisce un po nel sentire nominare un altro ragazzo.
"E chi è questo 'Jack'?" indicando il nome tra virgolette con le dita.
"È il mio ex..."
Per un momento rimane perplesso, non dice una parola, ma la sua faccia dice tutto; riesce a mantenere la calma e mi stupisco di lui.
"E cosa vuole?"
"Niente spero, mi ha salutata e nient'altro."
"Come mai è qui? Era il tuo ragazzo a Pittsburgh?"
"Si, ha detto che si è trasferito da poco qui per studiare e che crede di andarsene una volta finito."
"Spero davvero per lui che non si intrometta nella nostra storia."
"Spero di no."
"Del resto tutto okay? Era solo questo che ti preoccupava?" mi domanda.
"Si, ma anche se solo questo, avevo davvero paura a parlartene, paura della tua reazione, non voglio perderti."
"Devi stare più tranquilla, io sono qui con te, non sei sola."
"Lo stesso vale per te."
Mi da un bacio sulla fronte e mi stringe forte al suo petto, uno di quegli abbracci in grado di migliorarti la giornata, in grado di farti sorridere il cuore.
Passiamo ancora un po del tempo che ci rimane prima dell'inizio della seconda ora fuori a parlare e a darci qualche bacio innocuo; abbiamo ancora venti minuti da passare su questa panchina e forse ne avevo bisogno, avevo davvero il bisogno enorme di qualche suo bacio e di alcuni abbracci.

È ancora il mio compleanno, ma non voglio fare nulla... Ho appena terminato gli allenamenti e sono davvero stanca. Una volta arrivata in camera mi tolgo i panni sporchi da dosso ed entro immediatamente in doccia per poi morire dolcemente tra le coperte che profumano di lavanda, menomale che per domani non c'è nulla da fare; sono stesa nel letto e fisso il soffitto per qualche minuto pensando alla giornata passata; oggi pomeriggio Evan ha gli allenamenti, quindi posso dedicare questo tempo a me soltanto... Accendo la musica e ancora in intimo inizio a saltare sul letto cantando a squarciagola con i capelli bagnati raccolti in un asciugamano; dopo dieci minuti di pura follia sento bussare... E ora chi diavolo è... Apro la porta e...
"Tu che ci fai qui?" è Jack.
"Ho chiesto in giro quale fosse la tua stanza ed eccomi qui, comunque se ogni volta mi apri la porta in questo modo vengo più spesso a bussare..." mi guarda dalla testa ai piedi e viceversa con un sorriso malizioso, improvvisamente mi rendo conto di essere ancora in intimo e con molto imbarazzo chiudo la porta, indosso un pantaloncino e una felpa qualsiasi, rivado alla porta...
" Dai davvero, cosa vuoi?" gli chiedo nuovamente.
"Non mi fai entrare?"
"Puoi scordartelo, ora dimmi cosa vuoi o ti chiudo la porta in faccia, ho da fare."
Che poi il mio 'da fare' è continuare a saltare sul letto e cantare, ma lui questo non può saperlo.
"Ah, quindi, questo significa che se non avessi avuto da fare potevo entrare?"
Seriamente non so cosa gli passa in quella testa, ma lo odio e dopo ciò che ha appena detto cerco di chiudere la porta senza neanche rispondergli, ma la ferma con una mano tenendola ancora aperta.
" No, no, okay scusa... Oggi è il 23 ottobre, pensavi mi fossi dimenticato del tuo compleanno?" mi sorride.
"Okay e pertanto?"
"Auguri Hailey." mi da un bacio sulla guancia.
"Grazie." chiudo la porta.
Mi ha completamente ucciso l'euforia che avevo prima di saltare e fare la pazza, mi ha rovinato la giornata e non ho voglia di stare da sola, spero in David... Almeno può provare a farmi sorridere.
Dopo un'oretta buona sento bussare alla porta, è David.
"Grazie per essere venuto, non mi andava proprio di stare da sola."
"È successo qualcosa?"
"In effetti si... Sono così facile da capire?"
"Già, si vede tutto dalla tua faccia, sei trasparente come il vetro... Racconta tutto dai."
"Poco meno di un'ora fa, ha bussato alla porta il mio ex."
"Cosa?!"
"Già, si è trasferito da Pittsburgh fino a qui per studiare, ed è venuto a farmi gli auguri."
"Okay, già che è un tuo ex sarà odiato da tutti noi, ma voglio sapere la storia, cos'è successo tra di voi?"
La situazione sembra eccitarlo, non ho mai visto David così curioso di sapere una notizia.
"Devo per forza? Devi farmi ricordare tutto?" lo guardo con un'aria desolata.
"Certo."
"Mettiti seduto va..."

Finalmente NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora