Dopo essersi rigirato nel letto per quasi un'ora Ignazio, si alzò, si vestì e andò nel giardino dell'hotel.

Aveva troppi pensieri per la testa per poter dormire.

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Alle 4.30 Piero buttò all'aria il piumone che lo copriva e si alzò. Era molto nervoso.

Gli sguardi che si era scambiato con Ignazio gli avevano lasciato strane sensazioni. Non sapeva cosa pensare.

Si vestì e andò nel giardino dell'hotel.

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Ignazio era seduto su una chaise loungue e fissava le stelle. Tirava vento freddo dal mare ma lui non lo sentiva.

Stava ripercorrendo con la mente tutto quello che era successo in quegli ultimi due mesi e gli sembrava incredibile esserne uscito senza impazzire.

Con la coda dell'occhio vide un uomo entrare nel giardino.

Ecco un altro insonne, pensò.

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Appena uscito in giardino, Piero intravide una persona stesa su una chaise loungue dall'altra parte della piscina. Sembrava un uomo, ma era troppo buio per capirlo e poi non aveva nessuna voglia di parlare con qualcuno.

Si sedette ad un tavolino e alzò gli occhi al cielo che quella notte era particolarmente terso e pieno di stelle.

"E se ho frainteso gli sguardi di Igna?" si chiese a bassa voce.

Un colpo di tosse lo fece girare verso la persona dall'altra parte del giardino.

"Ignazio?" sussurrò.

Rimase a fissare quella figura indistinta nell'oscurità alla ricerca di un dettaglio che confermasse i suoi sospetti, ma in quel momento un uomo e una donna ubriachi gli passarono davanti e lo distrassero.

Appena se ne furono andati Piero si voltò verso l'uomo dall'altra parte della piscina.

"No..." sussurrò deluso.

La chaise lounge era vuota. Era solo in quel giorno. Solo e triste.

All'improvviso una mano gli toccò lievemente la spalla e una voce che conosceva benissimo sussurrò il suo nome.

Piero si voltò di scattò alzando lo sguardo.

Ignazio era li davanti a lui. Bellissimo.

Scrutò il suo viso alla ricerca di quella rabbia che per due mesi gli aveva spezzato il cuore, ma il viso di Ignazio era sereno e i suoi occhi erano calmi ed intensi.

"Non hai freddo?" gli chiese Ignazio con la voce un po' roca. Piero annuì.

"Perché sei qui a quest'ora?"

"Non riuscivo a dormire. Tu?"

"Anch'io."

Piero si alzò e si ritrovarono l'uno di fronte all'altro. "Perché non riesci a dormire? Adrenalina post vittoria?" scherzò.

"No," Ignazio scosse la testa con un lievissimo sorriso.

"E allora cosa?"

"Tu," sussurrò.

"Io?" Piero si stupì. Dopo così tanti mesi vedere amore negli occhi di Ignazio era sconcertante.

Ignazio annuì e gli toccò il braccio. "E tu perché non dormi?"

Piero sorrise. "Tu... nessuna vittoria vale qualcosa senza..."

"Noi," l'altro completò la frase.

Piero sentì il cuore accelerare all'impazzata. Gli mancò il respiro.

"Igna... scusa... io..."

Ignazio gli mise l'indice sulla bocca. "Shhhhh..."

"Mi dispiace."

"Non farlo più."

"No," disse Piero con un filo di voce ed esitante accarezzò il viso del suo amore e vide Ignazio chiudere gli occhi. "Ho avuto paura. Ho lasciato che le mie paure guidassero i miei pensieri e..." deglutì togliendo la mano dalla guancia di Ignazio. "E ti ho fatto male."

"Tanto," sussurrò Ignazio. "Ma ne hai fatto anche a te stesso... forse ancora più che a me."

Piero annuì. "Non succederà più... ma devi essere paziente con me... io..."

"Lo so," sorrise dolcemente Ignazio. "Hai mille paure su come reagiranno le nostre famiglie e il pubblico, ma..." gli cinse la vita con le braccia e lo attirò a sé. "Affronteremo tutto insieme e senza fretta. Abbiamo tutta la vita davanti."

"Perché sei improvvisamente cambiato? Fino a ieri ce l'avevi a morte con me."

"Perché stasera mentre cantavi una delle tue parti mi hai guardato e... quelle parole erano per me, vero?"

"Non c'è amore senza dolore, ma l'amore vero esiste e sei tu," recitò Piero. "Sì, erano per te anche se le hai scritte tu."

"E a chi credi che stessi pensando quando ho scritto quelle parole," gli sorrise strizzandogli l'occhio.

"A me?" si stupì Piero.

"E a chi altri?"

Una porta cigolò aprendosi, spaventandoli. Immediatamente si staccarono ma non importava perché erano di nuovo insieme.

Erano di nuovo una cosa sola e potevano affrontare il mondo intero senza paura.


Spazio autrici

Grazie per averci lette fino a qui. Speriamo di rivedervi nel prossimo capitolo.

To be continued...

Serena e Alessandra AlexSandry2 

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