Prologo

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Corro, corro e continuo a correre.
Stavo correndo da un eternità, il cuore che mi batte forte nel petto, le gambe che mi fanno malissimo e la milza che sembra aver creato un incendio doloso a tutto il fianco sinistro. Se solo avessi abbastanza tempo sicuramente cercherei di buttarla fuori dal mio corpo, ma dato che sono già in ritardo di 15 minuti non ho tempo nemmeno per quello.
Per fortuna che i miei averi erano stati già recapitati all'istituto, o sarei ancora più in ritardo per la prima lezione del nuovo anno scolastico al "Collegio Umberto I di Savoia", chiamato così in nome del primo Re d'Italia che nel 1866 diede i fondi per costruire questo vecchio posto.

Mentre stavo correndo e pensando al nome troppo lungo della mia scuola ovviamente, perchè sicuramente la sfortuna mi ama e non mi molla, vado a sbattere addosso a qualche povera anima che passava di lì e dato che i dolori derivanti dalla corsa non erano abbastanza, urtando detta persona finisco col culo per terra e wow che male.

Il povero malcapitato che ho colpito ( si a quanto pare è un ragazzo), invece di mandarmi a fanculo come sicuramente farei io, dimostra di avere buone maniere e mi porge una mano per aiutarmi a tornare in piedi.

E cavolo forse era meglio rimanere a terra, perché tornata a essere una normale bipede mi accorgo finalmente che non è fortunatamente un professore come avevo temuto all'inizio, ma un bel fusto uscito direttamente dalla rivista Play Boy.
Dio qualcuno dovrebbe vietare a persone del genere di uscire di casa.
Lui lentamente alza quel suo bel sopracciglio castano (non sapevo di poter trovare attraenti delle sopracciglia, ma a quanto pare è così) e con il suo sguardo smeraldino mi lancia un'occhiata un po' divertita (probabilmente si sta chiedendo se sono normalmente così rincoglionita o se è solo a causa della caduta) e aprendo quelle sue belle labbra mi dice "Ehm tutto bene?"

E all'improvviso è come se mi risvegliassi da un sogno e mi accorgo che ora non è assolutamente il momento adatto per stare a fissare bei sconosciuti.
Così dopo aver raccolto la mia cartella, che in tutto ciò era rimasta sul pavimento, mi accingo nuovamente a intraprendere quella che ormai è divenatata la mia personale maratona urlando al dio greco ormai dietro di me "Scusa sono di fretta!".
Cavolo vorrei sotterrarmi.
Prima figuraccia del nuovo anno scolastico fatta. Complimenti Isabelle.

•Angolo autrice•
Ciao prima mi di tutto mi presento sono Alba, una ragazza con la passione per la lettura.
Da qualche tempo avevo questa storia in mente e ora ho finalmente trovato il coraggio per pubblicarla, non preoccupatevi i capitoli non saranno così brevi, solo che questo è il prologo e non volevo farlo molto lungo, ma per compensare il prossimo che uscirà sarà molto più lungo, spero che mi facciate sapere se questa storia vi piace.
Allora la divisa che portano a scuola è quella nella foto in alto, solo con colori diversi, immaginatevela nelle tonalità del rosso bordeaux invece che quel rosso accesso.
Domandine per conoscere chi leggerà questa storia:
- voi vorreste indossare uan divisa per andare a scuola? Io la indosso e la odio.
- se vi ritrovaste davanti ad un figo che non conoscete come vi comportereste? Io diventerei immediatamente bordeaux.

- Stay safe,

A🦋

FallingWhere stories live. Discover now