Capitolo 28: Cassandra

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Quella notte era stata la peggiore di tutte visto che aveva iniziato a urlare prese dal panico. Magnus non riusciva a capire che cosa sognasse e voleva scoprire che cos'aveva passato visto che solo così avrebbe capito come curarla. Le prese la mano che lei tentò di ritirare. «Non ti faccio del male e non farei mai qualcosa che possa nuocerti. Ascoltami, tu sei tutta la vita e ti proteggerò ogni giorno, ogni ora, ogni minuto e ogni secondo. Se dovrò andare contro il Re Degli Alpha, allora lo farò.» L'ibrida si sorprese molto di quello che sentì. Non credeva che potesse essere così tanto importante per qualcuno. «Che ne dici se ora ti presenti ai due Alpha? Sono due persone eccezionali. Sebastian ti potrà sembrare un po' freddo e distaccato, ma credimi, è un uomo unico.» Le prese la mano, tirandola verso il suo corpo e dandole un bacio sulla fronte. I due poi si alzarono, Cassandra in modo molto titubante e uscirono dalla stanza.

Percorsero velocemente il corridoio in modo da non incontrare nessuno e poi, una volta arrivati davanti all'ufficio del Re, Magnus bussò forte, sperando che la porta si aprisse subito. Pochi secondi dopo, Katherine la aprì e rimase sorpresa nel vedere la compagna del dottore. Si spostò di lato e li fece entrare, mentre Sebastian si alzava e si avvicinava subito a loro. Era stupito che fossero già andati da lui. Cassandra continuava a tremare vistosamente, anche se era la seconda volta che entrava dentro l'ufficio. La Regina si era messa in disparte visto che non voleva metterla ancora di più in soggezione. Le dispiaceva moltissimo che un membro del branco si sentisse imprigionato dentro la casa branco. «Accomodatevi» disse l'Alpha, cercando di essere gentile e dolce. Katherine si mise dietro la sedia di lui, poggiandogli le mani sulle sue spalle e dandogli forza. Nessuno die due aveva mai visto Magnus così nervoso e arrabbiato, e di certo questo non faceva bene alla compagna.

«Ho discusso con Adam e ora voglio dirti che chiunque non accetterà la presenza della tua compagna sarà costretto ad andare in un altro continente», poi si rivolse alla ragazza che si stava facendo piccola piccola, «fin quando ci sarò io qui dentro nessuno oserà torcerti un capello. Non avere paura dei lupi, io e il tuo compagno saremo sempre qui per proteggerti e per proteggere ogni membro del branco che si sente oppresso.» Sorrise e poi si rivolse alla sua compagna. «Quando ne avrai voglia, Katherine ti porterà a fare un giro per la casa. Non prenderlo come un obbligo, fallo solo se te la senti.» Sorrise ancora una volta, mentre la bionda si avvicinava a Cassandra e le dava la mano per presentarsi. L'ibrida non si mosse di un millimetro, tanto che la lupa fu costretta a ritirare la mano. Magnus si alzò e guardò dispiaciuto la Regina. <<Non ti preoccupare Magnus. Appena se la sentirà sono sicura che si farà avanti.>>

Gli sorrise e gli poggiò una mano sulla spalla. In quella ragazza vedeva qualcosa di se stessa, della se stessa vecchia. Cassandra non si fidava di nessuno, e mai si sarebbe fidata. Aveva passato le pene dell'inferno e non voleva che qualcuno sapesse del suo passato. L'aveva sotterrato in un angolo buio del suo cuore e aveva intenzione di lasciarlo lì, per sempre. Guardò il pavimento, mentre il suo compagno cercava di prenderle la mano, che lei ritirò subito. Non amava i contatti fisici, nella sua vita si era fidata troppe volte e aveva paura che l'uomo potesse voltarle le spalle e abbandonarla. Magnus era molto arrabbiato ma doveva controllarsi ed essere il più tranquillo possibile davanti a lei. Sebastian non sapeva che fare, era il medico che doveva cercare un modo per farla aprire e cercare di farle vivere una vita normale. Era ovvio che il branco li odiasse entrambi.

Gli ibridi erano dei mostri e lui, soprattutto, aveva continuato a ripeterlo. E se avesse affermato il contrario solo perché la compagna del suo beta era una di loro, avrebbe perso di credibilità. Poi, dopo le cose che il vampiro gli aveva confidato, era impossibile non odiarli. Però, doveva capire se Cassandra fosse o meno un ibrido modificato. Inspirò e la guardò serio, tossendo per attirare la sua attenzione. «Devo farti una domanda. Annuisci o scuoti la testa, ma ti prego, fa qualcosa» disse sperando che facesse alcune solo un segno. La giovane deglutì e guardò il medico che le fece un sorriso dolce. «Sei un ibrido modificato?» chiese senza tanti giri di parole, notando che gli occhi di Cassandra si sgranavano. Successivamente si alzò, corse fuori dall'ufficio e sbatté la porta. Il dottore si perse la testa tra le mani, rimanendo così per vari secondi. «Non so cosa fare Sebastian. In una settimana ho solo scoperto come si chiama» sussurrò affranto, mentre il Re lo guardava dispiaciuto e si passava una mano tra i capelli. «Mettila in una stanza separata» propose Katherine, mentre entrambi si giravano verso di lei e la guardavano come se fosse di un altro mondo.

The Alpha KingWhere stories live. Discover now