La cena per farli conoscere

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Almeno a primo impatto, Bari era bella esattamente come Ermal gli aveva sempre detto.

O forse Fabrizio la vedeva bella perché, nel momento esatto in cui erano usciti dall'autostrada, Ermal aveva iniziato a sorridere.

Avrebbe voluto vederlo sorridere così ogni giorno della sua vita.

Seguì con attenzione le indicazioni del navigatore cercando di non pensare a cosa avrebbe trovato una volta giunto a destinazione.

Non aveva ancora realizzato del tutto che avrebbe conosciuto la famiglia di Ermal, ma nonostante tutto l'ansia era forte e più si avvicinavano alla casa in cui Ermal era cresciuto, più Fabrizio sentiva lo stomaco stringersi quasi dolorosamente.

"Ecco, parcheggia qui" disse Ermal indicandogli un punto lungo la strada.

Non era propriamente un parcheggio, ma Ermal sosteneva che quella via fosse quasi sempre deserta e che nessuno avrebbe fatto problemi.

Fabrizio fece come gli era stato suggerito e poi spense il motore.

Le mani gli tremavano leggermente per l'ansia ed Ermal, notando quanto fosse nervoso, le prese tra le sue e disse: "Andrà tutto bene, Bizio."

"E se invece non andasse bene?" chiese Fabrizio preoccupato, tirando fuori i suoi dubbi.

Ermal si strinse nelle spalle. "Tu stai con me, non con loro. Quindi se va male, pazienza."

Ma in fondo Fabrizio sapeva che non era così.

Ermal teneva alla sua famiglia e, cosa ancora più importante, teneva molto al giudizio dei suoi fratelli e soprattutto di sua madre.

Probabilmente era a causa del suo passato.

Scappare dall'Albania, da suo padre, lo aveva fatto sentire come se fosse lui a doversi prendere cura di tutti. Era il fratello maggiore ed era naturale che sentisse il bisogno di prendersi cura di suo fratello e sua sorella.

E sentiva anche il bisogno di prendersi cura di sua madre, che fino a quel momento non aveva avuto nessuno che si prendesse cura di lei.

Portare il peso della famiglia sulle spalle dopo ciò che avevano passato, aveva contribuito a creare un legame che Fabrizio riteneva più unico che raro.

Sembravano vivere in simbiosi, pur vivendo distanti.

Motivo per cui sapeva che Ermal era sincero quando gli diceva che anche se quell'incontro fosse andato male non sarebbe stato importante, ma allo stesso modo sapeva che in fondo non sarebbe stato così.

Se le cose fossero andate male, Ermal ne avrebbe sofferto e Fabrizio non poteva accettarlo. Quindi avrebbe fatto di tutto per far andare bene le cose.

Abbozzò un sorriso, sperando di apparire tranquillo almeno agli occhi di Ermal, e poi finalmente si decise a scendere dall'auto.

"E comunque per ora puoi stare tranquillo, credo che a casa ci sia soltanto mio fratello. Mia madre è sicuramente al lavoro e Sabina sta sempre in giro con qualche amica."

"Questo non mi rende più tranquillo. Speravo di superare la parte difficile in un colpo solo, come togliere un cerotto" rispose Fabrizio.

In effetti sarebbe stato più facile incontrare tutti insieme, superare la parte difficile subito. Ma se proprio doveva conoscere la famiglia di Ermal in momenti diversi, era contento che il primo della lista fosse suo fratello.

Ermal gli aveva parlato spesso di Rinald.

Fabrizio sapeva che avevano due anni di differenza e che era un artista. Disegnava e dipingeva incredibilmente bene per essere così giovane, ed Ermal era sempre molto orgoglioso di mostrargli qualche foto delle sue opere.

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