Capitolo 20

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<< Addio >> gli rispose Tris puntando il fucile in testa ad Eric: << La rigida? Questo sì che non me lo sarai mai aspettato >> erano circondati e puntavano tutti gli occhi addosso a Quattro e a Tris, così pian piano salii sul tetto della casa e iniziai a sparare agli intrepidi, mancando di proposito Max ed Eric, con un salto scesi e puntai il fucile addosso ad Eric, mentre Tris e Quattro pensarono a Max e lo allontanarono da noi due: << Sorpreso eh? >> sorrisi e lui contraccambiò quel sorriso: << A dire la verità no! Lo sapevo già da un bel po' di tempo che eri una divergente pacifica >> "Non poteva essere vero, era impossibile, come faceva a saperlo? Ero stata così prudente e attenta a tutto, a come parlavo e a come agivo. Non può essere vero, no, mi rifiuto di crederlo" << Quando l'hai scoperto? >> ora ero davvero curiosa: << L'ho scoperto il giorno stesso che sei stata in infermeria dopo il nostro combattimento. Eri troppo perfetta, doveva esserci qualcosa che non andava in te, così ho prelevato una piccola dose del tuo sangue e l'ho analizzato >>
<< Se lo sapevi perché non mi hai ucciso o arrestato? >>
<< Volevo vedere fin dove saresti arrivata e non mi hai deluso neanche un po' >>
<< E quello che c'è stato tra di noi era tutta una menzogna non è vero? >> a quella domanda Eric non mi rispose mai, perché degli altri intrepidi arrivarono alle spalle e iniziarono a pestarmi, mi alzai a malapena e guardai l'intrepido dal cuore di ghiaccio

 Eri troppo perfetta, doveva esserci qualcosa che non andava in te, così ho prelevato una piccola dose del tuo sangue e l'ho analizzato >><< Se lo sapevi perché non mi hai ucciso o arrestato? >><< Volevo vedere fin dove saresti arrivata e non mi h...

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<< Sei uno stronzo Eric e lo sarai sempre >>
<< Portatela via >> mi diede le spalle e se ne andò "Sono una stupida, una dannata stupida, mi sono fatta fregare come un'allocca. Papà aveva ragione, ha sempre avuto ragione su tutto ed io come una cretina non gli ho dato ascolto, spero solo che abbia portato in salvo Tris Quattro"
<< Alzati divergente >> mi alzarono e mi caricarono sul furgone, mi ammanettarono mani e piedi. Mi stavano strascinando per i corridoi del quartier generale: << Dove la mettiamo Eric? >>
<< Quella cella va benissimo >> mi buttarono dentro e chiusero la cella. Avvicinai le gambe al petto e con le mani legate, staccai, con fatica, la suola degli stivaletti, dentro ci tenevo sempre una lama, la presi e iniziai a tagliarmi le corde. Mi alzai e tentai di scassinare la serratura ma niente: << Dannazione >> tirai un pugno e un calcio alla porta e pian piano scesi, finché non mi ritrovai per terra a piangere.
Non so come, ma all'improvviso partì l'allarme e in lontananza si sentirono degli spari, spari che si avvicinavano sempre di più, guardai fuori dalla finestrella e vidi mio padre che sparava e centrava tutti le guardie che erano lì

 Non so come, ma all'improvviso partì l'allarme e in lontananza si sentirono degli spari, spari che si avvicinavano sempre di più, guardai fuori dalla finestrella e vidi mio padre che sparava e centrava tutti le guardie che erano lì

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<< Jane stai bene? >> accennai un si con la testa: << Ti tiro fuori di qui e ce ne andremo >> prese le chiavi dalla guardia morta e aprì la cella: << Andiamo, non abbiamo molto tempo. Manderanno i rinforzi >> fregai la pistola e un fucile a una guardia morta: << Andiamo >> dissi caricando il fucile. Strada facendo incontrammo molti intrepidi e li uccidemmo: << Tris e Quattro? >>
<< Stanno bene, ci stanno aspettando qua fuori >>
<< Qua fuori? Dovevano andarsene, è rischioso per loro >>
<< Jane hai salvato a loro la vita, ti sono debitori, ma ora andiamo non dobbiamo perderci in chiacchiere >> stavo per fare un altro passo quando mio padre mi prese per un polso e mi nascose, guardai meglio e stava arrivando Eric con due guardie

"Siamo fregati" mio padre attirò la mia attenzione con dei gesti e sempre con essi, mi disse che dovevo occuparmi delle due guardie, mentre lui si sarebbe occupato di Eric, così riposi il fucile dietro alla mia schiena e quando fummo pronti saltam...

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"Siamo fregati" mio padre attirò la mia attenzione con dei gesti e sempre con essi, mi disse che dovevo occuparmi delle due guardie, mentre lui si sarebbe occupato di Eric, così riposi il fucile dietro alla mia schiena e quando fummo pronti saltammo fuori, io misi al tappeto in due minuti le due guardie, mentre mio padre gli bastò un attimo a battere Eric e gli legò le mani dietro alla schiena: << Dovevi scappare pacifica finché eri in tempo. Tra poco sarete entrambi morti >>

mio padre si sedette su una scrivania con il fucile rivolto verso il basso: << Jane >> mi richiamò mio padre, sapevo benissimo cosa voleva intendere, tirai un pugno in pieno viso ad Eric: << I tuoi pugni sono migliorati pacifica

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mio padre si sedette su una scrivania con il fucile rivolto verso il basso: << Jane >> mi richiamò mio padre, sapevo benissimo cosa voleva intendere, tirai un pugno in pieno viso ad Eric: << I tuoi pugni sono migliorati pacifica. Scappa finché sei in tempo >>
<< Dimmi una cosa. Una soltanto. Mi hai usato o davvero provavi qualcosa per me? >>
<< Jane ti aspetto fuori >> mio padre si alzò e ci lasciò da soli, sapeva che questa conversazione dovevamo esserci solamente io ed Eric, ma lui non mi rispose: << RISPONDIMI >> gli urlai contro: << La risposta la sai già pacifica. Se non avessi provato niente nei tuoi confronti saresti già morta da un bel po'. Non è stato un gioco, per me era tutto reale. Ma ora va, scappa Jane >> mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio sulla guancia e pian piano gli misi nelle mani legate un coltello: << Sai che dovrò darvi la caccia vero? >>
<< Lo so. Buona fortuna Eric >> mi baciò sulle labbra delicatamente: << Ora vai >> lo guardai per un'ultima e scappai, corsi fuori, dove c'era il treno in partenza, così aumentai la corsa e lo presi in tempo, sull'ultimo vagone c'era Tris, Quattro e mio padre: << Dove andremo? >> domandò Quattro stringendo a se Tris, guardai l'orizzonte: << A casa mia, per poi oltrepassare la barriera >> risposi rimanendo incantata dal tramonto.

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