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Era una giornata inaspettatamente calda, nonostante fosse piena estate, non quello a cui gli abitanti di Burford erano abituati.

Non c'era nessuno in giro, tutti rintanati nel fresco delle lore case. Il sole era alto in cielo, essendo ancora mezzogiorno; Darcy sorrise e socchiuse gli occhi alzando leggermente la testa con un sorriso.

Passava i suoi giorni bramando giornate come questa, quelle in cui potesse uscire senza doversi preoccupare di un colpo di pioggia improvviso o di sedersi sul prato in caso fosse bagnato.

Si passò una mano sulla gonna prima di riprendere in mano la corona di fiori mezza fatta e si leccò le labbra concentrata mentre strappò un altro paio di margherite dal prato

Ciò che amava di questo posto era che era sconosciuto agli abitanti della piccola cittadina. Ci abitava un numero esatto di milletrecentoquaranta persone e difficilmente riuscivi a tenerti i segreti per te. Ma lei riuscì a nascondere questo posto all'occhio delle altre persone, o almeno così sembrava. Nessuno è mai passato da queste parti e lei stessa non ne sapeva l'esistenza se non ci avesse fatto delle ricerche un paio di anni prima, durante il suo primo anno scolastico per una ricerca sulla città.

Aggiunse altre due margherite alla corona e si morse il labbro entusiasta per averla finita ma prima che avesse tempo di annodarla si ritrovò ad alzare lo sguardo sorpresa nel sentire qualcuno tossire a qualche metro da lei.

Seguì incantata con lo sguardo la figura maschile che si buttò sulla panchina con un tonfo. Lo vide tirare fuori dalla tasca un accendino e subito dopo quella che le sembrò essere una sigaretta, al contrario di quello che si aspettava lui non si era accorto di lei e questo le servì come via di passaggio per poter osservarlo senza ostacoli.

Il suo sguardo si concentrò sulla nuvola di fumo che si creò intorno a lui prima di ricadere sul ragazzo.

Indossava una canotta nera, larga ai lati lasciando intravedere una parte dei suoi fianchi e torace. Aveva un braccio ricoperto di inchiostro e l'altro solo fino a metà. Non riuscì ad avere una chiara visione del viso, ciò dovuto alla lontananza e al fatto che lui le stava dando la schiena.

Non riusciva a staccare gli occhi da una tale bellezza e Darcy decise, quindi, in quel momento che avrebbe dovuto conoscere quel ragazzo.

Rendendosi conto di essere rimasta a guardare il ragazzo per più tempo del dovuto, abbassò lo sguardo sentendosi arrossire e sorrise tornando alla sua corona di fiori. Posò a terra quella che si era ormai seccata sul suo capo e presto il suo sorriso si trasformò in un espressione seria quando non riuscì a formare il nodo.

Ci provò ancora un paio di volte, fallendo in entrambe e le venne quasi da piangere dalla frustrazione. Tenne le labbra in una ferma linea retta mentre tornò a guardare il ragazzo di prima, che non si era mai mosso dalla sua posizione creandosi attorno solo più fumo di prima. Decise quindi di alzarsi con la testa bassa e si avvicinò piano al ragazzo.

Si schiarì la gola costringendolo ad alzare lo sguardo su di lei e lui si limitò a squadrarla senza proferire parola, alzando poi un sopracciglio quando lei non aprì bocca.

Non c'erano molte persone a Burford e lei non conosceva tutti quanti, ma era sicura che quello fosse il ragazzo più bello che lei abbia e avrebbe mai visto. Notò il luccichio di un anello al suo orecchio e sorrise sentendosi le guance andare a fuoco.

Darcy quindi si schiarì la gola di nuovo prima di offrirgli un sorriso timido "Puoi aiutarmi ad annodarla?" la voce le uscì talmente bassa che se non fosse per il silenzio che gli circondava era sicura che il ragazzo non l'avrebbe sentita

"Per favore?" gliela porse, facendo una smorfia all'odore del fumo. Notò allora che gli occhi scuri del ragazzo erano attorniati da un'ombra rossastra e si preoccupò subito. Stava piangendo?

Ma prima che potesse aprire bocca sentì il ragazzo sospirare prima di prendere la corona in mano, facendo sorridere Darcy, e legando le due estremità insieme prima di ridarle alla ragazza.

"Grazie" sorrise felice, aspettando una risposta che non arrivò, ma non si fece condizionare. Guardò il ragazzo mentre si appoggiò alla panchina chiudendo gli occhi ed inalando altro fumo.

"Io sono Darcy" allungò la mano e il ragazzo aprì gli occhi sorpreso nel trovarla ancora di fronte a lui. Guardò la sua mano e poi lei scuotendo la testa "Non te l'ho chiesto"

Ma Darcy continuò a sorridere e lui dovette ammettere che era impossibile trattare male una creatura così innocente. Non riuscì a trovare altre parole per descriverla per cui si limitò a sospirare prima di accettare la sua mano "Aiden"

Spazio autrice 🌺
Questa è una storia diversa da quelle che faccio di solito e sarà anche in un formato molto più corto.
Spero che come inizia abbia catturato la vostra attenzione! Un bacio xx

The sinner's flower II Short StoryWhere stories live. Discover now