Capitolo 1 : L'inizio della fine

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《 Vattene, non voglio vederti mai più! Mi fai schifo! 》

li urlai addosso con tutta la mia rabbia.

Come aveva potuto fare una cosa del genere? Proprio a me! A me!

Non so più se sia io a parlare, oppure il mio orgoglio ferito ma ciò che so per certo, è che vorrei picchiarlo e basta ora.

Sono seduta sul bordo del divano e lui mi si avvicina, ignorando completamente le mie urla.

Questo mi fa incazzare ancora di più e giuro che, se avessi tra le mani una pistola, li sparerei. Al cuore ovviamente.

Non faccio in tempo ad aprire la bocca per dirglielo, che lui mi si avventa addosso.

Mi circonda con le braccia e sussurando un " smettila " mi spinge la lingua in bocca.

Non voglio ricambiare il suo bacio, non voglio sentire la sua lingua ma, appena la sento, si accende qualcosa dentro di me.

Stringo le coscie.

Quanto lo odio. Lo odio a morte eppure ancora riesce ad avere quest'effetto su di me. Che sia dannato!

È come se avessi un interrutore del desiderio e lui, ogni volta, riuscisse sempre ad accenderlo non si sa come.

Con una mano, mi afferra i capelli da dietro spingendomi la testa ancor più contro di lui.

Le nostre lingue s'intrecciano, accarezzandosi prima lentamente poi in modo sempre più vorace.

Sento la gambe cedermi e mi appoggio al divano, cercando di mantenere l'equilibrio.

Viene ancora piu vicino, è schiacciato contro di me ed io sento la sua erezione, pulsare violenta anche attraverso i pantaloni.

Sposto una mano in modo da toccarlo, sfiorando i jeans proprio in quel punto.

Lui ansima e spinge il bacino ancora di più.

Vorrei altro, vorrei tutto subito eppure quello stupido gioco m'incanta. Sentirlo spingere tra le mie gambe è una tortura tremenda e incredibilmente sensuale.

Lui divarica le gambe e con un movimento svelto, apre leggermente le mie, sollevandomene una. Spinge di nuovo e questa volta lo sento davvero e gemo.

Non stiamo facendo vero sesso, stiamo simulando con ancora gli abiti addosso e questa è una cosa che mi ha sempre fatto impazzire. E lui lo sa, purtroppo per me.

Spinge continuamente strusciando la sua erezione contro le mie mutandine, finché ad un tratto si ferma.

Mi solleva la gonna, m'infila una mano nelle mutande e lo sento sfiorarmi proprio lì.

Estrae subito la mano e mostrandomi le dita bagnate, mi bisbiglia :

《 Pare che io non ti faccia così schifo... 》

La sua voce è roca, così sensuale e lui è così maledettamente abile che solo a sentirlo parlare, gemo di nuovo.

Mi afferra i polsi, bloccandomi e stringendomeli tra le mani continua

《 Allora? Non rispondi adesso? 》

Sento le sue dita spostarmi di lato le mutande. Mi accarezza lievemente le grandi labbra e il clitoride, con un movimento circolare. 

" Oddio... ti prego. Questo no ".

Penso mentre intuisco quello che sta per fare. Vuole torturami, ben sapendo che non posso resistere a questo, che arriverei ad implorarlo.

Continua a muovere le dita sul centro del mio piacere per diversi minuti. Quando capisce che ormai non resisto più, m'infila dentro l'indice fino in fondo.

Urlo di piacere e senza volerlo, m'avvicino ancora di più a lui per aumentare il contatto intimo.

Mi penetra con le dita diverse volte, sempre più veloce prima di fermarsi improvvisamente e dirmi

《 Ecco perché hai bisogno di me 》

Il suo sorriso mi ferisce e nella mia mente ora riecheggia solo una parola " BASTARDO! ".

DEVIANT and SLAVEWo Geschichten leben. Entdecke jetzt