Naro.

Dopo colazione, Piero era tornato a casa sua e si era messo al pianoforte a suonare un'aria che avrebbe dovuto interpretare nel nuovo progetto che stavano pianificando per il nuovo album.

"Maledizione!" sbottò dando un pugno ai tasti. Aveva provato e riprovato un passaggio decine di volte e tutte le volte stonava sempre le stesse quattro note.

Riprovò un'altra volta e stonò di nuovo. "Non è possibile!" sospirò con rabbia. E non posso neanche chiamare il mio maestro perchè è ad un matrimonio, pensò.

Quasi quasi chiamo Gnà per un consiglio... e gli chiedo anche come sta...

Bologna.

Dopo una bella doccia e un centrifugato di frutta e verdura, Ignazio era sceso nel suo studio a provare un'aria che avrebbe dovuto interpretare nel loro prossimo progetto discografico.

Il suo cellulare suonò all'improvviso infastidendolo, ma poi vide chi era a chiamare e un sorriso illuminò il suo viso.

"Pierù, che c'è?" chiese rispondendo alla video chiamata.

"Come stai? Ti senti bene?" chiese l'altro di getto.

"Certo," rise. "Perchè?"

"Non so. E' da stamattina che ho la strana sensazione che..."

"Qualcosa non va," concluse Ignazio per lui e lo vide annuire. "Anch'io. Boh!"

"Anche tu?" si sorprese Piero e vide Ignazio annuire. "Ma se noi stiamo bene..."

"Chiamo Gian e ti faccio sapere," Ignazio chiuse la chiamata e immediatamente chiamò Gianluca.

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Ignazio chiamò e richiamò per più di un'ora ma senza ottenere alcuna risposta, così decise di chiamare Ercole, il papà di Gianluca, ma anche in questo caso non ottenne alcuna risposta.

Avvertì quindi Piero e insieme decisero di chiamare e richiamare tutte le persone vicine a Gianluca e di cui avevano il numero.

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"Gnà, non è possibile che nessuno risponda al telefono da quattro ore!" esclamò Piero.

"Lo so, ma calmati. Non è colpa mia e non so cosa farci," rispose con calma Ignazio.

"Ignà, io sono preoccupato!"

"Anch'io, ma non me la prendo con te!" si alterò Ignazio. "Capisco che sei in pensiero. Lo sono anch'io, ma non mi inca**o con te!"

"Scusa," sussurrò Piero.

"Ok, perdonato," sorrise Ignazio bonariamente e vide Piero sorridere di rimando.

"Che facciamo?"

"Primo ci calmiamo che magari non è niente e Gian non risponde perchè..."

"Se non è niente e non ha risposto perchè si sta facendo i cacchi suoi lo meno!" esclamò Piero.

Ignazio rise scuotendo la testa. "Lascia stare. Chiamo io e poi ti faccio sapere."

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Dopo circa un'altra ora di telefonate a vuoto finalmente Ernesto rispose.

"Ignà!"

"Ma dove cacchio eravate finiti tutti? Sono ore che io e Piero chiamiamo e o è occupato o non risponde nessuno. Sai dov'è tuo fratello?" disse come un fiume in piena.

Finalmente noiWhere stories live. Discover now