Kallan le si avvicinò, l'aria di un pazzo pronto a menare le mani. Chi era quella donna in uniforme che accarezzava gentilmente il suo cavallo? Mentre muoveva un passo avanti all'altro osservo i capelli scuri raccolti in uno stretto chignon, i colori della guardia reale stampati sui suoi vestiti e una minacciosa spada appesa al fianco. Immaginò la donna in combattimento e si chiese perché mai permettessero a delle femmine di far parte della guardia.

«Chi sei?» domandò brusco una volta giunto a lei. Non era proprio la serata giusta, gli era stato anche impedito di ubriacarsi.

Lei lo osservò con un cipiglio sul volto «Cerco Kallan del Nord. Il cacciatore.»

«Sei sfortunata.» ribatté lui afferrando le redini di Sasha, il suo cavallo, per allontanarla dalla guardia «L'ho visto svenuto e ubriaco dentro il locale, non credo ti servirà a molto.»

Kallan salì in groppa a Sasha ma la donna afferrò le redini e gli impedì di andarsene.

«Ho bisogno dei tuoi servigi, cacciatore.»

«Non accetto richieste dalla guardia reale.» rispose schifato «Sapete benissimo come difendervi e trucidare i nemici da soli.»

Con un cenno fece partire Sasha, ignorando volutamente la donna. Il cavallo fece a malapena due passi prima che il membro della guardia reale dicesse senza clamore «Il compenso sarà di 7.000 Demen.»

Kallan fece fermare Sasha, voltandosi verso la guardia. Lei lo guardava impassibile, poi colmò la distanza tra di loro. La frangetta nera le arrivava fino agli occhi penetranti, sfiorandone le ciglia.

«Il tuo Re dovrà pagarmi di più, ogni sua richiesta ha il costo doppio, se non triplo.»

«Fortunatamente per me questa non è una richiesta del mio Re. È personale.»

Kallan ghignò scrutando la donna dalla testa ai piedi nella sua tenuta rossa e blu «E per conto di quale nome dovrei agire?»

«Tarin.» rispose fermamente lei. Non si mosse quando Kallan fece girare il cavallo quasi minacciando di schiacciarla.

«Tarin.» soppeso lui sulla lingua «Pare un nome falso.»

«Dovrai accontentarti.» lo seguì con lo sguardo, ma quando Sasha girò alle sue spalle Tarin rimase ferma come un fuso, rifiutandosi di voltarsi.

«Cosa ne dici Sasha? Ci fidiamo di questa donna della guardia reale?» chiese al cavallo accarezzandogli il collo e la criniera folta.

«Ne perderesti soltanto, cacciatore. I miei soldi, lo sai bene, ti renderebbero ricco.»

«Bah! Ricco! No, ricco no, ma è anche vero che potrei finanziare innumerevoli bevute.» si fermò davanti a lei, sempre in sella al cavallo «Ma dimmi, Tarin, una gracile donna della guardia reale non sa trovare vendetta con le sue mani? Deve fare uso di uno squallido sicario?»

«Se scendi da cavallo ti mostro quanto sono fragile.» borbottò lei, non riuscendo più a trattenersi.

Kallan balzò giù in un lampo, sferrando alla ragazza un pugno improvviso che lei parò senza problemi, torcendogli poi il braccio e tenendolo fermo. Pausa, occhi negli occhi. Lui si divertiva.

Caricò un altro colpo, parato da Tarin, ma che in realtà era solo un pallido diversivo del calcio sferrato alla tibia della guardia, che gemette ma non si arrese. Nel giro di mezzo secondo la donna aveva affondato il gomito contro la mascella di Kallan, che semplicemente la spinse via con un braccio. Gli aveva fatto male.

La guardia caricò scagliando una serie di pugni in successione al volto e all'addome di Kallan che si difese, certo, ma dentro di sé ammirava la tenacia e la forza di una semplice donna.

Quando il cacciatore si stufò, afferrò violentemente il braccio di Tarin, lo torse dietro la sua schiena e premette la donna contro il muro della bettola per tenerla ferma. Lei gemette.

«Sei veloce.» ammise lui «Apprezzo la tua tenacia.»

Lei strattonò il braccio stretto nella morsa del cacciatore nel tentativo di liberarsi, ma lui la schiacciò di più contro il muro.

«Cazzo» soffiò fuori lei sempre ribellandosi ma non trovandone mai la vera forza.

«Domani, all'alba.» le sussurrò all'orecchio mentre tastava il corpo della donna «Discuteremo del lavoro e degli 8.000 Demen con cui mi pagherai.»

La lasciò andare e ascoltò il suo respiro veloce mentre saltava in groppa a Sasha. Un cenno e il cavallo partì al galoppo. 

Kallan e il Re RossoDär berättelser lever. Upptäck nu