11 ─ 𝐲𝐨𝐮 𝐭𝐨𝐨

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"per fortuna ho ancora un occhio." entrambi ridiamo e sibilo quando sento la crema lacerarmi la pelle.

"ti prego, fa davvero male."

lui finì subito e mi mise il nuovo cerotto, legando le due estremità intorno alla mia testa.

Lui mi sorrise e io gli sorrisi. subito dopo ci preparammo per andare a dormire.

***

era tarda notte e nella mia testa continuavano a ripetersi le canzoni che avevo ascoltato poche ore prima, siccome era ancora abbastanza presto decisi di rimanere sveglio.

All'improvviso sentí un clacson provenire dalla mia finestra e subito mi preoccupai che Jimin potesse sentirlo.

ma che cazz, chi è il cretino che suona il clacson adesso?

mi affacciai alla finestra curioso, solo per rivedere la sua faccia con un sorriso sopra.

che cazzo sta facendo?

lo vidi fare una smorfia e rimasi un po' stupito. Lo vidi arrampicarsi su un albero e cercai di espormi di più fuori dalla finestra col busto, avevo paura che potesse farsi male.

era un suicidio assicurato.

"ma sei deficente? che cazzo stai facendo qua fuori?" Dissi una volta aperto la finestra.

lo vidi sistemarsi il ciuffo e tenersi forte con le mani su quel ramo decisamente poco stabile.

"ti ho chiesto di uscire ma tu hai rifiutato. Per cui ti sono venuto a prendere di persona"

lo guardai, basito.

"ma cosa ti fa credere che salendo su un albero, a quest'ora, mi faccia cambiare idea e uscire con te?"

"oh avanti, ci divertiremo! dammi una possibilitá" mi fece l'occhiolino, guardai l'orologio posto sul comodino

sono ancora le 22. Jimin non potrebbe mai venire a controllare la mia stanza, domani ha un esame quindi dormirá come un ghiro.

sospirai, "e sentiamo, dove vorresti portarmi?"

lui mi sorrise, "dove vuoi tu, ho portato la moto."

guardai in basso solo per notare quella meravigliosa bellezza che mi stava chiamando.

e che fai te ne privi? e no che non te ne privi!

"fammi mettere qualcosa di decente"

"sei bellissimo anche così."

alzai gli occhi al cielo prendendo un giacca e lasciando il cellulare a caricare.

farò questo giro con lui, ritornerò almeno tra una mezz'ora.

"vengo con te solo perché hai la moto e ho sempre desiderato salirci sopra"

"va bene piratello farò finta di crederci"

sentí le sue mani afferrarmi i fianchi e io rabbrividì.

"che cosa stai facendo, maniaco!?"

"ti sto aiutando a scendere"

"esiste la porta sai"

"pensavo non volessi svegliare tuo fratello?"

"aish come sei fastidioso, leva quelle mani posso farlo da solo!"

scendemmo finalmente dell'albero tenendogli ancora il broncio, mi passò il casco e cercai di infilarmelo, fallendo.

"sei proprio un incapace, piratello" disse lui ridacchiando, io gli feci la linguaccia e dopo salimmo sul veicolo.

uragano di stelle. | TAEKOOK ✓Where stories live. Discover now