I ragazzi del fiume.

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[pov valerio]
La nostra storia parla di una città. Una piccola città. E delle persone che abitano in questa città. Da lontano si presenta come tante alte piccole città.
Sicura. Rispettabile. Innocente. Ma appena ci si avvicina si scoprono le ombre che si celano dietro.
La nostra città si chiama Riverdale.
Riverdale è anche una cittadina di tradizioni alla Norman Rockwell: il banchetto di mezzanotte a base di pancake in pieno inverno, con il gelo che disegna ricami sulle finestre del municipio e il fiato che si condensa in sbuffi quando (o meglio, se) ci azzardiamo ad avventurarci fuori. Oppure il weekend di benvenuto del Liceo di Riverdale, un evento praticamente già pronto per una serie tv, con il suo culto dei capisaldi della tradizione americana: il football, il ballo e l’orgoglio cittadino.

Ma la mia ricorrenza preferita (a dire il vero, l’unica che abbia qualche significato per me) è l’annuale Summerfest del quattro luglio. Di solito io, Mariasole e Edo andiamo insieme alla fiera, ci ingozziamo di hot dog e zucchero filato e ci sfidiamo al dunk tank cercando di far cadere il tizio nella vasca sottostante (Mariasole ha sempre avuto la mira migliore). La sera io e Archie ce ne andiamo a vedere i fuochi d’artificio di Centerville mentre Mary rimane a guardare quelli di Riverdale con sua sorella Elisa (non le ha mai dato fastidio fare la terza incomoda con Elisa e, ultimamente, il fidanzato Diego, perennemente appiccicato a lei). La Summerfest è semplicemente la nostra tradizione, quello che abbiamo sempre fatto. Io e Edo abbiamo cominciato ad andarci prima ancora di imparare a camminare, ci portavano i nostri genitori. Mariasole si è unita a noi verso la prima elementare. Da allora è un appuntamento fisso. O forse dovrei dire che lo era.

Perché quest’estate è tutto diverso. Mariasole è a Los Angeles ad affinare le sue doti di scrittura con un tirocinio presso “Hello Giggles” (per tacere del fatto che Elisa e Diego si sono lasciati con un litigio epico, tipo Guerra dei Roses). Edo è impegnato con il lavoro in cantiere per suo padre… Sinceramente non è che l’abbia visto tanto ultimamente. Non so. Non chiedetemi di parlarne. Quanto a me, finora la mia estate è stata come al solito. La sera lavoro al drive-in Twilight per tirar su qualche soldo e starmene fuori di casa e lontano da mio padre…

Tenermi fuori dai piedi è quello che mi riesce meglio: osservo le cose da lontano e le scrivo.

Nel frattempo, anche se all’epoca nessuno di noi lo sapeva, a New York una ragazza dell’alta società di nome Rosalba Andolfi stava inconsapevolmente vivendo il suo episodio personale di Gossip Girl grazie al conto in banca senza fondo del suo paparino, Ciro Andolfi(completamente a caso). I genitori di Rosalba avevano vissuto a Riverdale… ma questo non aveva niente a che vedere con noi. O almeno così credevamo.

Per il cosiddetto effetto farfalla, anche eventi minimi possono avere effetti imprevedibili… e catastrofici. Una sola azione, una cascata di conseguenze. Uno sviluppo che nessuno può prevedere.

Ecco com’eravamo quell’estate. Edo, Mary, Ros e io. Era il tre luglio. Il giorno di festa si stagliava davanti a noi come una promessa infranta. Le nostre vite sembravano separate, ma erano già intrecciate in modi che non avremmo mai immaginato. Non eravamo che stupide farfalline che agitavano le ali alla cieca.

*continua*

spazio scrittrice: ciao followatemi su mazzeiswallpaper, comunque ogni "episodio" farò 2 capitoli qui di no problem, addio Spero vi piaccia

To już koniec opublikowanych części.

⏰ Ostatnio Aktualizowane: Jun 08, 2020 ⏰

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