Thor gli girò attorno e gli strappò via l'inibitore di poteri.
Subito Loki riacquistò la sua regalità e il sangue smise di scorrere, Thor gli recise le corde spesse e ruvide che lo bloccavano.-Andromeda, risolveremo la nostra divergenza creativa in un secondo momento, adesso troviamo il direttore.
-Il direttore è qui.
Ci girammo colti di sorpresa: l'uomo biondo e discretamente in là con gli anni che ci aveva "accolto" appena arrivati, era spalleggiato di guardie, tra cui quel maledettissimo stupratore che avevo provato a violentarmi.
-Tranquilli, non succederà nulla di male. Andatevene, siete liberi.
-Non sembra così dall'espressione delle tue guardie.
Disse Thor mettendosi in una posa in cui i muscoli di cuoio erano contratti e la luce rifletteva sulla lama tagliente della sua arma.
-Thor, sei un eroe, perché ti sporchi le mani così?
-Questa è la mia famiglia e voi avete provato a portarmela via.
L'uomo strinse gli occhi, ma in meno di un nano secondo, le guardie erano stese a terra senza sensi e il direttore era seduto a terra con una profonda ferita sulla fronte.
-Dimmi una cosa direttore: dove sono i miei figli.
Scandii lentamente.
-Io...
Gli tirai uno schiaffo.
-Ho chiesto dei miei figli, non di lei, o mi sbaglio...direttore? Ha la lingua per parlare?
-Sono...sono in una casa di ospitalità...North Jollyner.
Sussurrò strenuamente.
-Quindi ha il dono della parola. Che sollievo. Si ricorda quando si è rivolto a me in questo modo? Ne sono contenta.
Mi sollevai in piedi.
-Andiamo.
Thor e Loki non fiatavano, avevano gli occhi che brillavano.
-Wow.
Sentii un sussurro di una guardia.
-Stupratore pazzo! Ti ricordi di me? Sono onorata.
Mi accucciai davanti a lui e gli afferrai stringendo il più possibile la sua sacca scrotale.
Si contorceva dal dolore.-Dovrei staccartele.
Uscimmo dalla stanza e Loki lasciò un regalino piantato in faccia al direttore: un pugnale che aveva rubato ad una guardia.
-Ragazzi siete molto violenti questa sera, fate un po' di meditazione zen.
Disse Thor.
Mi accorsi che aveva i capelli lunghi fino alle spalle con mille treccine.-Thor?
Che diavolo era successo a Thor.
-Avremo tempo per parlare.
Loki si concentrò ed evocò il Tesseract.
-Andate a prendere Axel ed Astrid, io vi raggiungo.
Eravamo in una landa desolata, lontana da tutto e tutti.
Era buio e non si vedeva nulla.
L'unica fonte di luce era la prigione: attorniara dalle fiamme e tutto quello che si udiva erano le grida di eureka di Loki.-Thor, ti sono infinitamente grata...mi sei mancato.
Lo abbracciai forte.
-Anche tu Andromeda...andiamo a recuperare i tuoi figli.
Sorrisi e annuii.
-Sono emozionata.
Visionai Axel con cui avevo un collegamento mentale più forte e stabile, presi Thor e in un batter d'occhio eravamo alla North Jollyner.
Due ragazzi erano seduti all'esterno, davanti al portone.-Voi siete...
Le parole mi si strozzarono in gola.
-Te lo avevo detto che sarebbe venuta.
Disse quel ragazzo alto e robusto.
La ragazzina si alzò in piedi mostrando una foltissima chioma di capelli e corse ad abbracciarmi.-Amore mio, amore mio...bambina mia. Ti ricordi di me? Quanto tempo è passato?
Stavo piangendo, poi Axel si aggiunse all'abbraccio.
Era un'emozione indescrivibile.
Sciolto l'abbraccio li squadrai.-Axel, hai un po' di barba. Sei un uomo...questa domanda non si dovrebbe mai fare ad un figlio, perdonami: quanti anni hai?
-Diciassette.
-Cosa?!
Quasi mi sentii male.
-E tu Astrid. Sei una donna...hai quindici anni?
Mi tremavano le mani.
-Sì, mamma.
Erano in forma, cresciuti forti e sani anche senza la loro madre.
Thor guardava a terra e lo sentii lamentarsi, poi mi resi conto che stava piangendo.-I miei nipotini...così grandi. Vi ricordate di zio Thor? Non mi arrabbierei se iniziaste a chiamarmi Zio del Tuono.
Vi ricordate di me? Com'ero emozionato quando ti strinsi per la prima volta Axel e tu...Astrid! Non sapevo nemmeno della tua nascita. Che zio terribile.Quando Thor abbracciò Axel, Astrid mi si avvicinò all'orecchio.
-Perché ho un legame di parentela con quel figo di Thor? Perché tutte le sfortune a me?
Diede un carico di energia quando disse il nome dello zio che fece intendere un grande interesse.
-Ahh la tempesta ormonale!
Sussurrai per non farmi sentire dagli uomini.
Astrid rise. Fu il suono più dolce che avessi mai udito.-Papà dov'è?
Chiese Axel ancora aggrappato a Thor.
-Questa domanda era meglio che non la facevi.
Bisbigliò Thor.
-In che senso?
Domandò Astrid precedendo il fratello.
-Nel senso che a Thor piace scherzare, vero? Lo rivedremo quando torneremo a New Asgard. Siete pronti a partire? Avete preso tutte le vostre cose?
Alzarono le spalle.
-Non avevamo niente di nostro, ci hanno dovuto donare tutto.
Disse mestamente Axel.
-Giusto...fatemi scambiare due chiacchiere con-
-No! Non c'è bisogno. Abbiamo chiarito tutto.
Mi fermò Astrid.
-Ovvero?
Chiesi. Cosa mi nascondevano?
-Io sono maggiorenne e ho deciso di andarmene, prendendomi la responsabilità di mia sorella.
Sorrisi e mi commossi di nuovo.
-Venite, andiamo via.
Costruimmo un cerchio tenendoci per mano e implicai molta forza per materializzare ben quattro persone, ma finalmente tornammo a New Asgard.
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Crush on Mr. Bad Boy-2 L'Alba del Reame
FanfictionSeguito de "Crush on Mr Bad Boy" non perdetevelo✨💚🖤
20-Mille e una notte.
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