Street horror

186 8 1
                                    

Street horror

Una famiglia va a stabilirsi in un paesino abitato da pochi abitanti. La nuova famiglia faceva Baker di cognome ed era composta da padre, madre ed una figlia: Susanna, Susy per gli amici. La ragazza aveva 17 anni, lunghi capelli lisci mori ed occhi verdi. La via dove la nuova famiglia andò a stabilirsi si chiamava Street horror. Situato poco dopo il paese, in questo punto c'era soltanto un'altra casa vicina, per raggiungere il paese si doveva superare un boschetto ed in circa venti, trenta minuti lo si raggiungeva. Susy decise di fare un giro per ambientarsi e conoscere i nuovi vicini. Andò a bussare alla porta accanto quando venne ad aprirle una ragazza della sua stessa età, con i capelli corti castani, occhi azzurri. "Ciao ci siamo appena trasferiti qui. Mi chiamo Susanna Baker, Susy per gli amici. Volevo sapere come vi divertite qui?" la ragazza rimase un poco sbalordita da quella situazione ma per essere cortese rispose "Ciao e benvenuta... io sono Stesy Brown. Bé per divertirci? Di solito andiamo con la macchina in giro per il paese". Le due ragazze parlarono per alcuni minuti, quando Stesy si accorse che erano ancora sulla porta "Oddio perdonami, entra pure!" le disse per poi aggiungere "Scusa se te lo chiedo, ma come mai vi siete trasferiti in un paese sperduto?" le ragazze si sedettero sul divano "Mio padre lavora come medico ed ha chiesto lui un trasferimento in un posto sperduto, era stanco della città. Mia madre invece è una casalinga. Diciamo che io sono stata un po' costretta a venire a vivere qui" le rispose Susy "Un medico?! Che bello. Mio padre invece ha un negozio qui in paese di alimentari. Ogni tanto ci lavoro anche io e la mamma, mio fratello invece studia vuole laurearsi" disse Stesy. In quel momento entrarono la madre ed il fratello con la spesa "Stesy, ci dai una mano?" disse la madre ma non appena entrò nel salotto si scusò "OH scusami non sapevo avessimo ospiti" "Mamma, lei è la nostra nuova vicina Susanna. Si è trasferita oggi con i suoi genitori" presentò Stesy "Piacere, signora Brown" disse la ragazza. "Susy, lei è mia madre e quello è mio fratello Eric" il ragazzo la guardava estasiato ma disse solo un "Ciao!" poi aggiunse "Vado in cucina a posare questa roba!" e cosi dicendo uscì dal salotto. Poco dopo tornata a casa Susy raccontò dei loro vicini che aveva trovato simpatici. Verso mezzanotte a casa di Stesy, lei si svegliò perché sentì dei rumori provenire di sotto, si alzò cauta e si diresse verso la cucina quando vide qualcuno vicino al frigorifero, prese un ombrello che era lì accanto, si avvicinò e vide suo fratello Eric fare uno spuntino notturno "Eric....mi hai spaventata!" disse mettendosi una mano sul petto "Oh scusami...ma che ci fai con l'ombrello in mano?credevi fossi Jack lo squartatore?" la prese in giro il fratello, mentre insieme si sederono sulla sedia. Nel frattempo a casa di Susy era l'una passata, quando per qualcosa che cadde a terra lei si svegliò di soprassalto, ci mise alcuni secondi per capire cosa era accaduto e a terra vide un vecchio diario. Si guardò attorno per capire da dove fosse caduto ma non riuscì a rispondersi a questa domanda, incuriosita si alzò dal letto e lo raccolse. Lesse la prima pagina: <<Diario segreto di July Lest, 16 anni, qui scriverò tutto ciò che mi accadrà...>>. Susy chiuse il diario, sbadigliò, pensò di leggerlo non appena si fosse risvegliata e tornò a dormire. Il giorno dopo il sole si affacciò nella stanza della ragazza che si svegliò stiracchiandosi, si alzò e vide il diario sul comodino, lo prese e lesse: <<Anno '71. Due giorni fa ci siamo trasferiti in questo posto desolato a me non piace per niente, ma anche dirlo ai miei genitori non è servito. Mamma dice che qui papà starà meglio, già perché siamo venuti qua per questo motivo: papà ha avuto un crollo di nervi. Comunque questo posto è da brividi perché gli abitanti sono molto misteriosi, anzitutto li trovo indifferenti nei nostri confronti ma mamma dice che è normale per le persone che vivono in un paese essere diffidenti con chi viene da fuori. Ma quello che trovo strano e vedere che abbassano sempre le serrande di tutte le finestre dalle 18 circa fino la mattina presto e verso quell'ora non esce mai nessuno. Nelle strade non c'è mai nessuno di notte. >> Susy sfogliò il diario saltando alcune pagine stava per leggere quando sua madre la chiamò per la colazione. Dopo aver fatto colazione la ragazza corse a casa dell'amica per raccontarle di quel diario "Un diario?di chi hai detto fosse?"chiese Stesy "Una certa July, forse i tuoi genitori l'avranno conosciuta. Il diario è datato 1971. Aveva 16 anni..." disse Susy "July....non so se i miei l'hanno conosciuta, ma possiamo chiederglielo" le rispose l'amica. Insieme andarono in cucina dove si trovava la madre di Stesy le chiesero se conoscessero questa July, ma non appena Susy disse l'anno, la madre rispose che si trasferirono lì nel 1975/76. Le ragazze tornarono in camera "Senti perché non lo leggiamo insieme?" disse Stesy per poi aggiungere subito dopo "Però non ti spiace se porto un'amica?sai lei veniva a dormire da me stanotte" "Certo che non mi dispiace, anzi mi piace fare nuove conoscenze" rispose Susy. Stesy ne era entusiasta e disse che sarebbero state da Susy verso le 19 visto che la sua amica, una certa Christin Wash, abitava poco lontano. La mattinata passò presto e Stesy andò a prendere la sua amica, percorse il boschetto adiacente. Dopo alcuni minuti Stesy raggiunse la porta di casa, bussò e le venne ad aprire Christin, una ragazza dai lunghi capelli mossi e rossi, occhi marroni e stessa età dell'amica Stesy. "Ciao, sei arrivata finalmente". Christin salutò sua madre ed uscì dalla porta, mentre si avviarono per la casa di Susy ripercorsero il boschetto. Qui, dopo alcuni secondi sentirono dei passi dietro, si voltarono ma non videro nessuno. Stranamente d'improvviso salì la nebbia e Stesy perse la sua amica di vista. La chiamò ma non ebbe risposta. Sentì un rumore dietro di sé ma voltandosi non vide nessuno. Dopo alcuni attimi la nebbia come apparsa si schiarì e Stesy cominciò a vedere bene attorno a sé, chiamò ancora una volta l'amica. Ma solo più avanti la vide in una pozza di sangue e con un morso al collo. Senza avvicinarsi all'amica, Stesy urlò verso casa in lacrime. Sua madre vedendola agitata le chiese cosa fosse successo. Ma la ragazza ancora sotto shock riuscì solo a dire che la nebbia aveva ucciso la sua amica. Suo fratello al momento pensò ad uno scherzo di sua sorella e cercava di non dar peso alla cosa dicendo "Ma che dici Stesy?la nebbia non uccide le persone" Stesy era ancora agitata si guardava attorno come in preda alla paura. Solo allora la madre disse "Eric smettila, non credo che tua sorella stia scherzando". Nel frattempo Susy mentre aspettava le sue amiche si mise sul letto e lesse un'altra pagina del diario: <<Sono solo sette giorni che siamo qui. Vorrei potermene andare. Pensa che l'altro giorno mi trovassi in un parchetto ed ho sentito una signora dire che suo marito era scomparso, credo si trattasse della signora Buchet>> "Susy, scendi c'è una telefonata per te" Susy interruppe la sua lettura per andare a rispondere. "Pronto" disse e dall'altro capo del filo una voce famigliare gli disse "Susy, sono io Stesy. Ero nel bosco che stavamo venendo da te quando..." l'amica si bloccò e si sentì singhiozzare ancora incredula la ragazza riprese fra i singhiozzi "Hanno ucciso Christin, non uscire di casa ti prego..." "Cosa è successo?Stesy vuoi che venga da te, in fondo abitiamo vicine, mi basta affacciarmi dalla finestra per..." ma Susy venne interrotta dalla madre di Stesy che preoccupata per la figlia le disse "Non ti disturbare a venire da noi Susy, metterò a letto mia figlia con un tranquillante, ha bisogno di dormire" "Ok d'accordo, per qualsiasi cosa comunque non si preoccupi a chiamarmi" così finì la conversazione. Susy tornò nella sua stanza sconvolta per l'accaduto, riprese a leggere il diario incuriosita <<Sono passate delle settimane e in questi giorni ci sono state altre sparizioni. Ma cosa sta succedendo?>> Susy sfogliò altre pagine arrivando a leggere: <<un mese in questo posto dimenticato da Dio. Ma ho una cosa da raccontare, una cosa che mi è capitata l'altra sera mentre andavo dalla mia amica Sally. Camminavo verso il boschetto per arrivar da lei, quando è salita una strana nebbia, poi ho visto il signor Buchet. L'ho chiamato perché essendo scomparso circa un mese fa credevo gli servisse aiuto, era strano il modo in cui camminava. Mi ha notata quando l'ho chiamato per la seconda volta ed è venuto verso di me, è stato allora che ho visto il suo viso. Ma al momento non ho pensato perché il signor Buchet ha cercato di aggredirmi, voleva mordermi. Non so nemmeno io come ho fatto a liberarmi dalla sua presa e scappare. Sono tornata a casa ho telefonato a Sally inventando una scusa per non andare e mi sono chiusa nella mia stanza. Non ho detto niente a nessuno, mi prenderebbero per pazza perché... sì, perché credo di aver visto uno zombi>>. In quella frase Susy si fermò. Nel frattempo la sua amica era a letto che dormiva grazie ad un sonnifero che sua madre le diete, quando tornò in salotto vide Eric che si preparò ad uscire "Stai attento" disse soltanto "Sta' tranquilla" le rispose il figlio ed uscì dalla porta. Eric voleva andare a vedere cosa veramente fosse successo a Christin ed andò nel posto dove poco prima sua sorella raccontò dell'accaduto. Ma qui, non vide il corpo della ragazza solo una pozza di sangue, si guardò attorno ma nulla. Decise di tornarsene a casa, magari telefonando a casa di Christin. Chissà forse la ragazza avrà voluto fare uno scherzo a sua sorella. Poco dopo aprendo la porta di casa vide sua madre nel salotto a leggere un libro, subito la donna posò sul divano il libro che stava leggendo e chiese al figlio "Allora, cosa è successo?" "Non lo so mamma, ma il corpo lì dove dice Stesy, non c'è. Ho visto solo del sangue, forse gli avrà fatto uno scherzo. Ora le telefono e gli e ne dico quattro. Questi non sono scherzi da fare alle amiche". Eric prese la cornetta e formò il numero di casa di Christin, ma nessuno rispose. Nel frattempo Susy continuava a leggere il diario <<Sono morti quasi tutti, anche i miei genitori. Non posso credere che non ci sono più. Io e la mia amica Sally ci siamo chiusi in casa, barricandosi. Ma credo che siano qua fuori, aspettano. Ho paura che in qualche modo riusciranno ad entrare...>>. Susy continuava a sfogliare il diario ma non c'erano che pagine bianche. Decise di andare comunque a casa della sua amica Stesy, non appena bussò ad aprirle venne Eric "Ciao, come mai qui?" chiese il ragazzo "Devo farti vedere una cosa" rispose la ragazza entrando, con sé aveva il diario. Susy fece leggere alcune pagine del diario ad Eric, lui le lesse con interesse ma poi disse "Forse è uno scherzo, Susy non crederai davvero ai... zombi?" chiese ridendo "Non lo so, in effetti è una cosa assurda ma... se fosse vero?per caso Stesy ti ha detto se c'era la nebbia" chiese Susy "Si,ha raccontato di una strana nebbia apparsa all'improvviso" a rispondere era la madre che apparsa dalla cucina aveva ascoltato il loro discorso che aggiunse "Ma cosa sta succedendo?devo telefonare a tuo padre..." cosi dicendo si allontanò verso il telefono "Ma dai mamma vedrai che starà bene..." disse rivolto alla madre,poi rivolgendosi a Susy disse "Christin avrà di sicuro fatto uno scherzo a mia sorella. Sono andato nel posto indicato da Stesy ma l'unica cosa che ho trovato era una pozza di sangue che di sicuro era ketchap" "A proposito, come sta tua sorella?" chiese Susy "Sta ancora dormendo. Certo che... era sotto shock" rispose il ragazzo. La madre tornò dalla telefonata annunciando che suo marito stava tornando a casa. "Forse è meglio che anche io vada a casa, vorrei parlarne anche con i miei di questa cosa" così dicendo Susy se ne tornò a casa. Il mattino dopo, la ragazza andò a vedere come stesse l'amica, bussò alla sua porta e ad aprirle venne la madre dal volto sconvolto, sembrava non avesse dormito per tutta la notte "AH sei tu, entra pure Susy" le disse freddamente la donna. Susy entrando nel salotto vide i suoi amici Eri e Stesy sul divano "Mio padre non è rientrato"a parlare era Eric che aggiunse "Io vado a vedere in negozio mamma, vedrai che come al solito è rimasto a dormire lì. Non preoccuparti non è la prima volta che si addormenta mentre fa i conti, no?" "Eric ieri sera ho chiamato in negozio, c'eri anche tu vero Susy? Stava tornando a casa. Chiama piuttosto la polizia" le rispose la donna affranta. Eric le andò vicino e l'abbracciò,in quel momento entrò in casa proprio il signor Brown, sua moglie le corse incontrò abbracciandolo "Ma che succede?" chiese l'uomo "Pensavamo fossi morto" rispose la moglie "Cosa?! E perché mai?" "Ieri quando ti ho chiamato mi hai detto che stavi per tornare a casa. Cosa ti è successo poi?" chiese la moglie ancora abbracciata a lui "Ieri sera?......" l'uomo sembrava riflettere su cosa fosse accaduto la sera precedente, ma riuscì solo a dire "Ricordo che mentre stavo uscendo ho sentito un rumore dalla porta dietro del negozio e sono andato a vedere,ho visto qualcuno che si aggirava furtivo. Ma poi devo essere inciampato e dovrò aver battuto la testa perché non ricordo più nient'altro. Forse sono svenuto. Mi sono risvegliato questa mattina". Il signor Brown non saprà mai di esser stato fortunato a svenire perché quella figura furtiva che aveva notato non era di certo un ladro. "Ma ieri eri così agitata tesoro. Non ho ben capito cosa ti fosse successo" disse il signor Brown. Ognuno raccontava la propria storia: Stesy di aver visto morire Christin, Eric di esser andato sul posto per vederci chiaro ma di non aver trovato nulla, Susy raccontò al signor Brown del diario trovato "Quindi se ho ben capito Christin è sparita?"chiese il loro padre. I due fratelli si guardarono poi Eric rispose "Io credevo che stesse facendo uno scherzo a Stesy, ma sono più volte che la chiamiamo a casa e non risponde nessuno. Davvero, non so più che pensare" "Su ragazzi tutto questo è una sciocchezza, gli zombi non esistono, sono solo nei film. E poi io non ne ho visto nessuno" disse il padre "Piuttosto la vostra amica prima o poi uscirà fuori scusandosi dello scherzo che vi ha fatto". Nel frattempo dopo il bosco una figura famigliare camminava tra le case. Christin trovò una casa aperta ed entrò. In quel momento Susy disse che voleva avvisare anche la propria famiglia ed insieme alla sua amica Stesy andarono a casa. Entrando trovarono sua madre a cucinare per la cena "Mamma dobbiamo andare via da questo posto" sua madre vide sua figlia agitata "Ma cosa stai dicendo?" disse la madre "Dov'è papà?"chiese Susy "Tuo padre è andato in studio, ha avuto una chiamata urgente". Nel frattempo il signor Baker si trovava nel suo studio ed aveva una paziente sulla sessantina, sul lettino che si lamentava "Chi ha detto che la morsa?"chiese il dottor Baker "Non lo so era fuori nel mio giardino. Ma non so chi fosse, anche se mi sembrava di conoscerla" "E' un brutto morso" disse il dottore che aggiunse "Vado di là e le faccio una ricetta". Il dottor Baker stava scrivendo la ricetta quando sentì dei rumori da dove si trovava la paziente ma al momento non le diete importanza. Alcuni minuti dopo sentì un rumore ancor più forte come se la paziente fosse caduta a terra "Signora Smith, tutto bene?" provò a dire ma non ricevette risposta. Allora si alzò dalla sedia ed andò verso la porta ma non appena la aprì vide la signora Smith che lo aggredì. Nel frattempo i ragazzi si avviarono verso casa di Susy, "Papà ci sta mettendo molto, sta tardando. Gli è successo qualcosa" disse Susy "Ma no si sarà trattenuto con la paziente a chiacchierare, non preoccuparti"le disse la madre. "Mamma sta diventando buio. Io gli telefono allo studio" e cosi Susy si diresse verso il telefono. Digitò il numero ma non rispose nessuno "Forse sta tornando a casa" si disse e aggiunse "Aspettiamo mezz'ora e poi lo andiamo a cercare". Mezz'ora dopo Susy uscì di casa insieme alla sua amica, passarono di casa di quest'ultima ed insieme ad Eric si avviarono per il boschetto. Non notarono una figura che si avviava dalla parte opposta a loro. Non appena superarono il bosco notarono uno strano silenzio. Si guardarono attorno ma non notarono nulla di interessante al momento, finché non cominciarono a vederli. Prima uno poi un altro poco distante ed un altro ancora, erano zombi. "Ma come può esser possibile?" si domandò Stesy. Insieme a Susy e suo fratello cercarono di tornare indietro ma Susy disse di voler andare nello studio del padre. Si avviarono verso lo studio, ma qui trovarono solo una gran confusione. Decisero di tornare verso casa ma uscendo gli zombi ne erano di più. "Dobbiamo tornare a casa ed avvisare i nostri genitori"disse Stesy. Susy notò che gli zombi non erano veloci dopo averlo detto anche agli altri decisero di avventurarsi nel bosco. In effetti, gli zombi sembravano lenti ma non appena li videro corsero loro contro. Per fortuna i tre ragazzi si erano già addentrati nel bosco e in qualche modo riuscirono a seminarli. Come arrivarono a casa di Eric e Stesy, la sprangarono con dei mobili. Subito dopo sentirono battere la porta e conclusero che gli zombi li avevano raggiunti. Guardarono dalle finestre e subito uno zombi spaccò la finestra per cercare di entrare, ma Eric sposto un armadio che era lì accanto e bloccò l'entrata della finestra. "Ci hanno circondato"disse agitata Stesy "Ma dove sono mamma e papà?"chiese Stesy guardandosi attorno in cerca dei genitori. Eric corse per tutte le stanze ma non li trovò, intanto sbarrò le finestre con mobili e ciò che trovò. "Devo tornare a casa mia, mia madre è sola, e voglio vedere se è tornato mio padre"disse Susy. Ma notarono che la porta principale era bloccata dagli zombi così decisero di uscire dalla porta della cucina. Percorsero la strada che portava Susy a casa senza far rumore, anche qui entrarono dalla porta dietro ma in casa non vi era nessuno, solo una gran confusione. Susy temette il peggio ma non ebbe il tempo di pensare perché sentirono dei rumori provenire dal bagno. Insieme andarono a vedere, trovarono la porta del bagno chiusa, cercarono invano di aprirla era come se qualcuno da dentro la bloccasse. Susy provò a chiamare la madre e lei rispose "Susy sei tu?" aprendo la porta abbracciò la figlia e lei notò che sua madre era ferita al braccio, chiese spiegazioni "Non so tesoro. Tuo padre è tornato a casa, ma era strano. Ho pensato fosse solo stanco, ma poi mi ha aggredito. Sono riuscita a spingerlo via e chiudermi in bagno" "Papà ti ha aggredita?" disse Susy incredula "Si tesoro, ma non era in sé. Sicuramente era malato. Non devi preoccuparti lo aiuteremo"disse la madre. Eric guardò prima sua sorella poi insieme guardarono Susy. "Mamma quello non era più papà e tu ...."ma la ragazza non riuscì a terminare la frase, lo fece Eric per lei "Signora Brown quello che Susy vuole dirle è che suo marito è morto e lei .....sta per morire" "Ma cosa stai dicendo?" disse la donna guardando i ragazzi con occhi increduli "Si vedi mamma, papà ti ha ... come dire?infettato" Susy cercava di essere il più possibile delicata nel trovare le parole. "Morirò?e quando?" guardava sua figlia con le lacrime agli occhi. Ora anche Susy si accorse di piangere "Magari ci sarà una cura?" si domandava, ma sapeva di non poter rischiare a stare accanto a sua madre, avrebbero rischiato anche i suoi amici. Eric le si avvicinò e sottovoce disse "Dobbiamo ucciderla" "Cosa???? È di mia madre che stai parlando" gli urlò contro la ragazza ma sua madre sentì e chiese "Cosa succede?" ancora una volta Eric parlò "Vede signora. Presto anche lei potrebbe aggredirci e magari ucciderci" "Io no, non potrei mai farlo"disse la donna Eric continuò "Credo che suo marito quando l'ha aggredita era uno zombi e presto anche lei ...."non terminò la frase,si capiva dove voleva arrivare. Stesy si avvicinò a Susy abbracciandola. In quel momento videro degli zombi che si avvicinavano alla casa "Susy dobbiamo andarcene" le disse in preda al panico Stesy. Susy guardò sua madre, non voleva lasciarla sola "Và!" le disse la madre abbracciandola "Andrà tutto bene. Io resterò qui" ora le due donne piangevano mentre si stringevano l'una con l'altra "No!non voglio lasciarti" "Devi ... mettiti in salvo tesoro mio. E ricorda che ti voglio tanto bene". Susy dovette esser presa sotto braccio dai loro amici per uscire dalla casa. Ma si accorsero di esser bloccati da alcun gli zombi che li videro e corsero contro di loro. Dovettero tornare dentro la casa mentre gli zombi cercavano di entrare. "Non può finire così ... avessimo delle armi" disse Stesy "Prendete qualsiasi cosa che possa fare da arma, non so, anche i coltelli da cucina se necessario" disse Eric. Si armarono come poterono armi da cucina o bastoni. La madre di Susy cominciò a non sentirsi bene ed Eric pensò che se non fossero usciti molto in fretta da lì sarebbero tutti morti. "Ok, ora tutti noi combatteremo. Ci serve qualcosa di tempestivo e che li prenda di sorpresa" disse Eric "Aspetta,forse l'estintore ci può essere utile ..." disse la madre di Susy "Ma ci pensate che queste sono persone che conosciamo, anche se solo di vista?" aggiunse la madre. Tutti si fermarono a riflettere, in effetti, poco prima Eric credette di veder il signor Baster che lo rincorreva e Stesy vide il ragazzo che una volta le chiese di uscire. Poi decisero comunque di uscire e scappare lontano da lì, anche se non sapevano bene dove sarebbero andati. Quanti ancora ce ne potevano essere? "Eric io non me ne vado senza mamma e papà" disse sua sorella "Non ti preoccupare li troveremo"la rassicurò il fratello. Ora pronti ad uscire, si prepararono accanto alla porta, ma d'improvviso la madre di Susy si accasciò a terra. Sua figlia corse da lei "Mamma!". In un attimo la madre si alzò cambiata, e ancora in un attimo cercò di aggredirli. Eric che teneva un coltello da cucina in mano la colpì in testa, la donna cadde a terra tra le urla di Susy che si avvicinò. Eric era sconvolto per l'accaduto, si guardava le mani, non aveva più il coltello che era rimasto incastrato sulla testa della donna. Eric pensò che se anche i suoi genitori fossero diventati ... quelle cose, doveva prendere una scelta, guardò sua sorella che ora correva a consolare la povera amica. D'improvviso sentirono i colpi e decisero di affrettarsi. Salirono su per le stanze e si affacciarono alla finestra della camera di Susy. Qui videro che gli zombi erano molto più preoccupati a cercare di entrare nella casa. Per il bene di tutti decisero di calarsi in silenzio giù dalla finestra. Lì accanto per loro fortuna c'era un albero e si aiutarono con quello. Scese prima Stesy poi Eric ma quando fu la volta di Susy, lei provocò un piccolo rumore. Tutti e tre si fermarono impauriti di esser stati sentiti ma non venne nessuno. Susy scese ed insieme agli amici scappò il più lontano da casa sua. I ragazzi decisero di dirigersi verso la città e quindi dovevano ripassare per il bosco. Troppo pericoloso. Trovarono allora un'auto nel garage del loro vicino. Eric ruppe il vetro cercando di non far rumore " Non appena avrò messo in moto. Dobbiamo allontanarci il più possibile" disse mentre trafficava coi fili che aggiunse " salite subito perché se sentono il rumore. Non so se avremo tempo..." ma non terminò la frase. Proprio in quel momento l'auto si avviò ed Eric sfrecciò via da quel posto. Dall'auto videro in lontananza molte di quelle persone che una volta erano loro conoscenti. Ad Eric gli sembrò anche di vedere in un angolo della strada i propri genitori che si cibarono di qualche malcapitato, ma di questo non fece parola con la sorella. Stesy come se avesse letto il suo pensiero chiese "Secondo te mamma e papà sono morti?" non ci fu una risposta. Seduta accanto ad Eric Susy accese la radio dell'auto e da li ascoltarono che in città era l'inferno, che i morti erano tornati sulla terra e chi fosse ancora vivo doveva raggiungere la città che a loro era lontana cinquanta miglia all'incirca. "Ce la faremo con la benzina?" chiese Susy nessuno le rispose a questo penseranno se mai riusciranno a salvarsi.

CONTINUA....

Street horrorWhere stories live. Discover now