Mi limito a dire "avanti" continuando a torturare la mia testa che è stracolma di pensieri.

Tanto che non faccio caso dell'ingresso di Brian, che si è seduto proprio davanti a me.

In questo momento mi sento una spettatrice della mia vita.

Forse lo sono stata per anni.

Senza che io me ne accorgessi, qualcuno a diretto la mia vita.

<<Tutto bene?>> batto le palpebre, tentando di tornare alla realtà, e di porre più attenzione al mio interlocutore, che sembra preoccupato.

<<No>> ammetto, massaggiandomi la tempia, per placare il dolore alla testa.

Mi sta scoppiando!

<<Che succede?>> domanda allentando il nodo alla cravatta.

<<Non lo so. Non so di chi fidarmi.>> mi sfogo alzandomi di colpo dal mio posto.

<<Il tuo ragazzo, ti ha già deluso?>> inarca un sopracciglio, arricciando le labbra in un sorriso.

<<Non lo so. Ieri mi ha detto delle cose, strane.>> cerco di trattenere le lacrime causate dal nervoso, mandando giù il groppo in gola.

<< Conosce il mio ex. Lui sostiene che Francesco sia sua figlio>> affermo, sedendomi nuovamente sul mio posto, non appena mi rendo conto che le mie gambe non rispondono al mio comando.

<<Tu conoscevi Andrea?>> domanda, quasi stupito dalle mie stesse parole.

<<No, l'ho conosciuto da poco>> ribatto quasi urlando, alzando le braccia al cielo.

<<È questo il punto io non mi ricordo di lui>> ammetto, sistemando una ciocca ribelle dietro l'orecchio.

<<Tranquilla>> si avvicina, fino ad inginocchiarsi davanti a me, le sue mani stringono le mie.

Cerco di tranquillizzarmi anche se le lacrime sono ormai scese, insieme ai singhiozzi che echeggiano nella stanza.

<<Non ci riesco. Mi sento una stupida, mi hanno preso in giro. Hanno giocato con me e mio figlio. Mi hanno fatto credere altro. Adesso non so nemmeno chi sono>> sibilo, inaspettatamente Brian mi abbraccia, regalandomi quella tranquillità che mi serviva.

<<Ti aiuterò io, ok?>> sussurra al mio orecchio, accarezzandomi dolcemente i capelli.

<<Devi solo spiegarmi bene la situazione>> annuisco alle sue parole, affondando il viso nell'incavo del suo collo.

<<Grazie>> sibilo, tra un singhiozzo all'altro.

<<Non mi devi ringraziare. Meriti la verità, ed io ti aiuterò a scoprirla>> afferma stringendomi di più tra le sue braccia.

<<Credo che tutto sia iniziato, quando mi sono risvegliata dal coma. Ho avuto un incidente>> affermo, non staccandomi da questo abbraccio che mi sta facendo tremendamente bene.

Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere.

Di raccontare la mia vita ad un uomo che mi ha solo fatta arrabbiare.

<<Soffri di amnesia?>> chiede, interrompendo l'abbraccio. Mi guarda intensamente, con il pollice, asciuga le lacrime che sono scese.

<<Si. Non ricordo nulla del mio passato. Ho ricostruito la mia vita, grazie ai racconti di Omar>> ammetto, chiudendo gli occhi, non appena le sue labbra baciano la mia fronte.

<<Perfetto, dimmi il cognome del tuo coinquilino>>

<<Martín>> affermo, Brian si limita ad annuire, abbracciandomi nuovamente.

<<Dammi solo qualche giorno di tempo. Ti dirò tutto quello che vuoi sapere>> sussurra, alzandosi di colpo, non prima di schioccarmi un altro bacio sulla fronte.

<<Dopo, passerò a prenderti. Hai bisogno di un po' di svago. Aspettami qui, passeremo a prendere tuo figlio, e poi starai con me.>> afferma uscendo dal mio ufficio.

Scoprirò la verità.

Ho fatto la scelta giusta? Ho fatto bene a parlarne con Brian?

Ciao a tutte❤️

Vi è piaciuto questo capitolo?
Vi aspettavate questo atteggiamento da parte del nostro amatissimo e odiatissimo Brian?

Chissà cosa succederà
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un bacio 💋
Buon weekend ❤️😘

Il mio coinquilino è uno stronzoWhere stories live. Discover now