"Ma tu non hai amici?" Mi dicono sempre.

E allora io mi chiedo, come faccio a diventare vostro amico se mi odiate ancora prima di avermi conosciuto? Penso che loro non sappiano neanche perché mi odiano, lo fanno soltanto per rimanere in gruppo, per essere uniti contro qualcuno.

Mi isolano, ridono di me alle mie spalle. Forse hanno paura perché a volte mi arrabbio e non so come calmarmi.
Anche le maestre mi stanno lontano in quei momenti.

Io non sono cattivo, sono soltanto solo...

Il dottor Charon dice che sono invidiosi, ma io non gli credo.. insomma, non ho neanche un padre.

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Ciao, sono Jack Dylan Grazer e ho 10 anni.
Mamma ha perso il lavoro ed è sempre più triste.
Ora si chiude in casa ed esce soltanto per andare al supermercato, anche se mangia davvero poco.

Le pastiglie, però, continua a prenderle.
Dice che le servono, ma costano molto e noi non abbiamo abbastanza soldi.

Ha deciso di non mandarmi più dallo psicologo per risparmiare... forse è meglio così.

Riusciamo a vivere grazie ai soldi che ci manda la zia.
Io non l'ho mai vista, ma so che odia mia mamma: dice che è colpa sua se suo fratello si è suicidato. Probabilmente gli faccio pena e ha voluto aiutarci.

I miei momenti di rabbia incontrollata sono ancora presenti: per colpa loro io e mamma continuiamo a litigare..

Una volta ho iniziato ad urlare e a lanciare bicchieri: non riuscivo più a calmarmi.
Lei si è spaventata ed ha iniziato a piangere...

"Dovevi morire tu, non lui."

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Ciao, sono Jack Dylan Grazer e ho 12 anni.
I miei compagni alle elementari avevano paura di me e mi trattavano male, nonostante non avessi fatto nulla di brutto nei loro confronti.

Dicevano che ero cattivo? Bene, si renderanno conto solo ora di quanto posso esserlo.

"Non voglio più stare zitto e subire, costi quel che costi. " mi ripetevo tutti i giorni a scuola.

È passato solo un anno da quando ho iniziato la scuola media e, non pensavo che l'avrei mai detto, ma mostrarsi "cattivi" ha funzionato:

Ora tutti mi stanno lontano, hanno paura di me, esattamente come una volta.
La differenza sta nel fatto che nessuno mi prende più in giro.

Mi temono. Mi rispettano.

Soprattutto dopo ciò che è successo con quel ragazzo di terza: stavo uscendo dal cancello della scuola, quando ho sentito qualcuno ridere di me e chiamarmi "orfano".

Fu un attimo.

Mi bloccai, iniziando a sentire il sangue ribollire nelle vene.

Sentii come una voce dentro di me che mi incitava ad attaccarlo, a fargli del male. Fu come se la parte razionale del mio cervello si fosse spenta, lasciando il controllo del mio corpo a ciò che chiamerei il mio "istinto primordiale".
Non potevo subire.
Non più.

Lo attaccai: un pugno, poi un altro e un
altro ancora.

Il ragazzo non se lo aspettava di certo... Nonostante fossi più piccolo riuscii a farlo cadere al suolo,continuando a colpirlo, finché le urla dei ragazzi riuniti attorno a noi hanno richiamato l'attenzione di un docente che passava per di là.
Ci hanno separato e io sono stato sospeso per una settimana.

Il preside ha convocato mia madre avvisandola di ciò che era successo: "riteniamo che suo figlio debba essere seguito da una figura professionale che lo aiuti a gestire la sua rabbia. Ha seri problemi comportamentali che devono essere risolti..."

Lei ha sorriso, dicendo che avrebbe provveduto a ciò.

Sapevo che mentiva.
Era riuscita a trovare un lavoro ma non avevamo abbastanza soldi per permetterci uno psicologo.

Mi sarei arrangiato, come sempre.





Eccoci qui con una nuova storia del amaterrimo (hahahah) Jack Dylan Grazer.
Vi avviso che ci sarà anche una piccola dose di fack.
Spero Che vi piaccia!

lacrime di solitudine | J.D.GWhere stories live. Discover now