Il mio coinquilino è uno stronzo

30. Non si spreca il cibo.

<< Tu? Hai mai amato?>> ignora il mio ultimo commento, ponendomi una domanda un po' particolare.

<<No>> ammetto, diventando seria di colpo, non appena le parole di Omar si ripetono nella mia mente.

Omar l'unico ragazzo che mi ha realmente amato, anche dopo ciò che ho fatto.

Nonostante io l'abbia tradito, mi è rimasto accanto, convinto che un giorno avrei ricordato di  amarlo.

Non è mai successo, non sono mai riuscita a provare alcun tipo di emozione.

Solo adesso sto conoscendo questo sentimento grazie ad Andrea.

<<Comunque con il prossimo piatto ti leccherai i baffi>> cambia discorso, prendendo entrambi i piatti vuoti, per portarli in cucina.

<<Arrivo subito>> aggiunge, alzandosi dalla sedia. Mi limito ad annuire pensando ancora a cosa dovrà dirmi, se l'ha rimandato significa che è davvero importante.

Adesso deve dirmelo.

Non accetto un altro "più tardi" !

Alzo gli occhi al cielo, non appena  lo vedo tornare il moro con i nostri piatti in mano.

Vuole sfuggire al discorso.

Lo vedo Andrea!

Non potrai scappare in eterno.

<<Eccomi>> mi serve la pietanza, strizzandomi l'occhio, sedendosi nuovamente davanti a me.

Mi asciugo la bava non appena i miei occhi riconoscono la coscia di pollo, che dall'odore sembra alla cacciatora.

Ho sempre amato questo piatto.

Lo divorerei.

<<Buon appetito>> ricomincia a mangiare, lanciandomi una lunga occhiata, prima di puntare la sua attenzione alla pietanza.

<<Siete molto veloci>> mi complimento per la rapidità e per l'eccellenza del servizio.

Peccato per quella cameriera, bionda ossigenata.

Rovina tutto.

<< Grazie. Hai intenzione di rimanere in quella casa?>> chiede diventando serio di colpo.

<<No>> ammetto, senza pensarci più di una volta.

Dopo questa promozione, potrò andarmene dal covo delle vipere.

E avere finalmente una casa tutta mia.

<<Non ti do tutti i torti. Anch'io me ne andrei>> ammette, lasciandomi  un po' interdetta.

Perché non cambia casa?

Lui può.

<<Perché non lo fai?>> domando di getto, pulendomi le labbra sporche di sugo.

<<Ho fatto bene a non farlo. Ti ho incontrata>> le mie guance si infiammano, e per poco il mio cuore non smette di battere per tutta questa dolcezza.

<<In effetti, hai avuto molta fortuna>> lo canzono, accarezzandogli il dorso della mano.

<<Ti stai impegnando molto per questo ultimo progetto. Per questo lo assecondi?>> domanda piuttosto rilassato, come se capisse le mie motivazioni.

<<Si. Ho cercato di mandarlo a quel paese, ma non me l'ha permesso.>> il moro aggrotta le sopracciglia, un po' confuso per le mie ultime parole.

<<Ti ha minacciato?>> domanda, diventando di colpo serio.

<<Si>> affermo, cercando di trattenere la rabbia che riaffiora.

<<Allora con me è stato davvero gentile>> mostra un sorriso, prendendo in giro l'uomo che sta cercando di dividerci.

<<Perché?>> domando, masticando il pezzetto di pollo, puntando le mie iridi su Andrea.

<<Mi ha offerto dei soldi>> ammette, facendomi spalancare gli occhi.

Stronzo, deficiente.

Non può davvero rovinare la mia storia con il moro.

Non può comprare tutto con i suoi sporchi soldi.

<<Quando?>> mordo il labbro inferiore, stringendo con forza il tovagliolo di stoffa.

<<Il giorno dopo la cena al ristorante>> ribatte, stringendomi la mano, non appena nota il mio improvviso cambio d'umore.

<<Era questo che dovevo dirti.>> continua, mi limito ad annuire, consapevole che domani dovrò schiaffeggiare quell'uomo così arrogante, troppo sicuro di sé.

<<Come può un uomo, credere che può ottenere tutto ciò che desidera con i soldi?>> chiedo, cercando di non mostrare l'irritazione che mi provoca questa notizia.

<<Non lo so. Purtroppo esistono  questo genere di persone>> afferma, baciandomi il dorso della mano.

<<Domani parlerò con lui. Sono stanca di rimanere in silenzio. Merita una lezione>> sbotto, cercando di mantenere la calma. Anche se sono certa che domani rischierò seriamente di perdere il lavoro.

Devo farlo se lo merita.