ottava parte

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Mattia Polibio

Ero fuori casa di Adeya, in uno dei miei outfit migliori. Indossavo un paio di pantaloni bianchi a quadroni e un maglioncino nero a collo alto.

Bussai il campanello e dopo qualche secondo il mio sguardo cadde sulla ragazza più bella che avessi mai visto in vita mia, la mia ragazza.

"Sei bellissima." dissi baciandola sulle labbra. Adeya indossava un vestito nero con un corpetto aderente nella parte superiore ma che terminava con una gonna più ampia, lunga fino al ginocchio, abbinato a dei tacchi neri. Aveva lasciato sciolti i suoi lunghi capelli mossi.

"Nemmeno tu stai così male." sorrise, afferrando la mia mano.

La guardai ancora una volta. Dio, era perfetta. La luce del tramonto faceva brillare ancora di più il suo viso. Intrecciai la sua mano alla mia mentre guidavo.

Con la coda dell'occhio la vidi accendere la radio. Passava da una stazione radio all'altra fino a quando non sentì una canzone e i suoi occhi si illuminarono immediatamente.

"Amo questa canzone!" disse, alzando il volume. In un primo momento non riconobbi la canzone.

Lei iniziò a muoversi lentamente a tempo e a cantare la canzone, mentre stringeva ancor di più la mia mano.

"Down to walk the walk until the end. The prize, you find a lover and friend. Baby, I'ma love you like a stan." mi guardò mentre cantava poi si voltò verso il finestrino. Sorrise e poi chiuse gli occhi, lasciandosi ancora trasportare dalla canzone.

"Aspetta, è 6LACK?" Riconobbi la voce.

"Si si si!" disse. "È Stan, una delle mie sue canzoni preferite."

"Alejandro adora questo tipo." risi, ricordandomi di come Alejandro sclerò quando 6LACK lo iniziò a seguire su twitter.

"Anche io lo adoro." disse.

Quando ci fermammo al semaforo, iniziai a far caso alle parole della canzone.

"I'm just thankful that I could find you" queste, in particolare, risuonavano nella mia testa anche quando la canzone finì.

Ero immensamente grato di essere nella stessa auto di Adeya. Di guardarla, baciarla e parlarle. Di vederla lì seduta mentre si lasciava trasportare dalla musica. Dio, ero così innamorato di lei.

La conoscevo da poco, ma non mi ero mai sentito così. Mi faceva impazzire. Volevo urlarlo al mondo. Ero follemente innamorato di Adeya Jones! Ma non potevo farlo. Non ancora.

Arrivammo al ristorante, dove probabilmente avrei speso tutta la mia paga mensile.

"Mattia...questo ristorante è troppo costoso." disse, mentre parcheggiavo l'auto.

"Non preoccuparti." risi e uscii dall'auto. Adeya aprì la portiera prima che potessi farlo io. "Piccola, ma io apro sempre la portiera per te."

Lei mi baciò. "Non ce n'è bisogno." Ridacchiò, afferrando nuovamente la mia mano mentre camminavamo verso l'ingresso del ristorante. Nell'aria risuonava solo il rumore dei suoi tacchi che battevano sul suolo. Eravamo mano nella mano.

Adeya era la mia persona preferita e solo lei riusciva a farmi provare delle emozioni così forti.

Adeya

"Mattia, sei un idiota!" Scoppiai a ridere, mentre il cameriere ci portava i menù. Mattia aveva appena finito di raccontarmi di come la scorsa estate si era fratturato il braccio dopo essersi tuffato da una scogliera.

"yolo" disse.

La cena andò benissimo e rimanemmo ancora un po' a parlare, poi ritornammo in macchina.

𝙡𝙖 𝙨𝙘𝙤𝙢𝙢𝙚𝙨𝙨𝙖, mattia polibio.Where stories live. Discover now