13. Ottimo padre

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<<È andata male>> ribatte, uscendo dalla camera da letto.

<<Perché?>> insisto, convinta che ben presto il moro mi manderà a quel paese.

<<Ti hanno mai detto, che ti fai troppo gli affari degli altri?>> sbotta, aprendo la porta della sua stanza.

Decido di inseguirlo, decisa a continuare questa conversazione.

<< Voglio conoscerti.>> confesso, guadagnandomi la sua totale attenzione.

Si blocca nel bel mezzo della sua stanza, mi osserva confuso, quasi incredulo a ciò che ho appena detto.

<<Mi conosci già>> riprende a parlare, dandomi nuovamente le spalle.

<<So molto poco di te>> ribatto, avanzando verso di lui, per guardarlo dritto in faccia.

Mi evita.

Sembra giù di morale...

Mi sento in colpa, perché so che la colpa è mia.

<<Ed io invece ti conosco non è così?>> alza il tono della voce facendomi sussultare, per lo spavento.

<<Senti ti ho aiutato, basta così lasciami stare. Sono stanco, voglio dormire>>indica l'uscita della stanza.

Rimango in silenzio, indecisa se uscire dalla sua stanza o rimanere ed insistere un altro po', affinché riesca a sfogarsi.

<<Andrea perché stai facendo così?>> decido di insistere, preparandomi ad una sfuriata da parte sua.

<<Perché sono fatto così. Adesso vattene cazzo!>> sbraita, afferrando il mio braccio con forza, mi trascina fino al corridoio, lasciandomi lì, rientrando nuovamente in camera, non prima di sbattere con forza la porta.

Mi ha fatto male.

Cafone!

Una risata fastidiosa simile a quella di un maiale mi obbliga a distogliere l'attenzione dalla porta della stanza di Andrea.

Alzo gli occhi al cielo non appena mi ritrovo Ashley che sorride vittoriosa. Probabilmente avrà assistito alla scena.

Mancava solo lei!

<<Buonanotte Sara>> rientra in camera soddisfatta di ciò che ha visto.

Decido di rimanere in silenzio ignorando il suo atteggiamento da oca, almeno per oggi.

🌺🌺🌺

Esco dalla doccia, un pochino più rilassata di poco fa'.

Una bella doccia calda, riesce sempre a calmarmi un po'.

Cerco di cancellare la discussione che ho avuto con Andrea, pettinandomi lentamente i capelli.

Chiudo gli occhi, cercando di regolare il mio respiro divenuto ansante, il pensiero di Andrea che mi caccia fuori dalla sua stanza, riaffiora nella mia mente.

Mi ha messo i piedi in testa, ed io gliel'ho lasciato fare come una stupida.

Inizio a vestirmi, elaborando il lavoro che dovrò svolgere questo weekend.

Esco dal bagno, dirigendomi in camera, decisa a non voler incontrare nessuno dei miei coinquilini.

Oggi li trovo tutti insopportabili.

Tuttavia le mie preghiere non si avverano dal momento in cui il moro esce dalla sua stanza a petto nudo. Decido di ignorarlo, e andare dritto in camera, non prima di lanciare un occhiata al suo fondoschiena.

Ha un fondoschiena perfetto.

<<Sei pronta per oggi?>> mi fermo di colpo, confusa per la sua domanda.

Io e lui abbiamo discusso.

<<Pronta per cosa?>> chiedo piuttosto infastidita dalla sua sfacciataggine.

Adesso fa finta di nulla?

<<Ti ho detto di preparare dei panini, per oggi.>> ripenso al momento in cui me l'ha detto, mi gratto la tempia, confusa dalla sua affermazione.

Credevo che non mi volesse più vedere.

<<Abbiamo discusso>> gli ricordo, incrociando le braccia al petto nell'attesa di ricevere delle scuse da parte sua.

<<Ti ho aiutata, quindi cerca di muoverti. Siamo già in ritardo>> sbotta, dirigendosi in bagno.

<<Ah, un ultima cosa cerca di metterti qualcosa che ti entra>> continua, caccio un piccolo urlo, non appena entra dentro il bagno, lasciandomi completamente sola. Mi dirigo in fretta e furia in camera mia, per prepararmi e per preparare quei dannati panini.

Non lo sopporto è insopportabile.

Il mio coinquilino è uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora