Sono una stupida.
Una codarda.
Una bambina.
Una cogliona.
Chi diavolo sarebbe scappato via dopo una tale frase? Chi?
Dopo che qualcuno ti ha detto che tutto ciò che vuole sei tu, chi diavolo sarebbe scappato?
Volete una risposta a queste domande? Semplice. Io.
Io non sarei scappata. Io sono scappata.
E il bello è che non so nemmeno io il motivo. Non so perché sono scappata.
Forse perché Ashton ha detto esplicitamente che voleva fare sesso con me?
Perché nessuno mi ha mai detto una cosa del genere?
O perché non mi sono mai sentita voluta da qualcuno?
Non lo so. Fatto sta che sono una cogliona.
"E che faccio se lui si presenta?" Chiedo ad Aria, risvegliandomi dai miei insani pensieri.
"Fai finta di non vederlo." Dice lei, continuando a girare sulla sedia.
"E se si avvicina per parlarmi?" Chiedo, cacciando i jeans neri dall'armadio.
"Gli dici che ti viene da vomitare e lui si allontanerà da te. E ti consiglio di fare la stessa cosa, sto per vomitare." Dice Aria.
"Allora smettila di girare, genia!" Esclamo, fermandola per lo schienale.
"Grazie, avevo perso il controllo." Afferma, tirando un sospiro di sollievo.
"Beh, almeno adesso so perché zia Julie non ti lascia avere una sedia girevole in camera tua." Ridacchio. Lei fa la linguaccia, ma subito diventa seria.
"Charlie, senti, mi dispiace doverne parlare proprio adesso, ma come fai a ridere in questo momento?" Dice, rattristendosi.
"Aria, ho pianto abbastanza. Dal momento in cui la mamma è entrata in coma, ho saputo che non ce l'avrebbe fatta. Ed è stato lì, che ho pianto. Adesso ne ho abbastanza. La amo e la amerò per sempre, ma lei avrebbe voluto che la mia vita andasse avanti. Ed è quello che farò." Affermo, sicura. Aria si alza di scatto e mi abbraccia.
"Charlie, sei la persona più forte che abbia mai conosciuto!" Esclama. Io ricambio l'abbraccio e sorrido.
"Grazie, A. Ti voglio bene."
"Ti voglio bene anch'io."
-
"Grazie mille, padre." Ringrazio il parroco, stringendogli la mano.
"Di niente, Charlotte. Sappi che tua madre sarà sempre con te." Mi dice, sorridendo. Cerco con tutta me stessa di non alzare gli occhi al cielo e sorrido.
"Certo. Arrivederla." Dico.
"Arrivederci, cara." Mi saluta, prima di entrare in macchina ed andare via.
"Charlie, andiamo?" Mi chiede zia Julie, asciugandosi le lacrime.
"Zia, andate. Io rimango qui. Prendo un taxi per tornare a Sydney." Dico. Lei annuisce e va via, insieme a zio Morgan ed Aria.
Mi siedo di fianco alla tomba e sorrido alla fotografia di mia madre. Era davvero bella. Non solo esternamente, ma anche internamente.
Era dolce, comprensiva, sempre educata e con un sorriso che ti rallegrava la giornata. Ma, purtroppo, non sarò più in grado di vederlo. Lo stesso sorriso che, un tempo, amavo, adesso si è spento. E niente e nessuno riuscirà a portarlo indietro.
"Perché mi hai mentito?"
Mi giro di scatto, ritrovandomi un Ashton mozzafiato. Cappello crigio a coprirgli i ricci, maglia a maniche lunghe grigia, giacca di pelle nera, skinny neri e stivali neri. (Come nella foto :Q_)
"Non pensavo saresti venuto.." Sussurro.
"Avevo detto che l'avrei fatto, ed io mantengo sempre le promesse." Dice, scrollando le spalle e sedendosi al mio fianco. "Charlie, perché mi hai mentito?" Mi chiede, di nuovo.
Devo ammettere che preferisco 'perché mi hai mentito?' invece che 'perché sei scappata come una cogliona quando ho detto che ti volevo?'.
"Perché non volevo che venissi. Ho ordinato anche a tutti i miei amici di non presentarsi." Dico, continuando a guardare la foto di mia madre. Lui annuisce.
"Era bellissima." Dice, dopo minuti di silenzio.
"Lo so." Sussurro, sentendomi l'interno degli occhi pizzicare.
"Lo sai che non serve fingere, vero?" Mi chiede Ashton. Io lo guardo confusa. "Puoi piangere. Ne hai tutto il diritto. Non serve che fingi di stare bene." Dice, spiegandomi.
"Ashton, sono stufa. Sono stufa di soffrire, di fingere di stare bene, di aiutare gli altri e non essere aiutata. Sono stufa di essere sola, di piangere in silenzio e fingere che la morte di mia madre non mi tocchi. Mi tocca, eccome, Ash. Mi tocca, mi prende in pieno e mi trapassa, lasciando un buco che niente e nessuno può risanare. Ho provato a farlo da sola, a ricucirlo con le mie stesse mani, e ci sono riuscita. Non del tutto, ma la maggior parte. E poi arrivi tu e mi dici che va bene che io pianga, mentre mi sono ripetuta il contrario per tutta la mia fottutissima vita. E allora divento confusa. Non so più che fare, che dire o come reagire. Sono stanca di affrontare tutto questo da sola, Ash. Sono stanca!" Lascio che le lacrime scendano, mentre le mie parole muoiono nell'aria e che il mio sfogo, dannatamente lungo e non necessario, prenda forma nei pensieri del ragazzo seduto al mio fianco.
E, quando Ashton assimila le mie parole, sa già cosa fare. Sa già che l'unica cosa che adesso voglio, è un abbraccio.
Ed è tutto quello che fa. Mi abbraccia. Come si abbracciano i bambini. Come si abbraccia qualcosa di fragile, con la paura di romperlo. E, forse, io sono davvero fragile. Forse rischio davvero di rompermi. Ma, quando Ashton mi sussurra "Non sei sola, ci sono io con te.", sento che non devo preoccuparmi di questo. Perché, c'è lui. C'è Ashton.
E, se davvero dovesse capitare che io mi rompa, so già che posso contare su di lui. Perché, si, lui c'è e ci sarà. Sempre.
*Angolo Autrice*
Sniff, lacrimuccia. Scusate, comunque, per il capitolo corto. È di passaggio. Volevo aggiungere altro, ma poi sarebbe diventato troppo lungo. Votate lo stesso, please :3 Nel prossimo ci sarà un colpo di scena, preparativi :')
Cavolo, grazie per le oltre 1000 visualizzazioni *-* non sapete come mi rendete felici. Siete fantastiche ❤
Commenti riguardo al cambiamento di Ashton?
Credete che ritornerà come prima?
Continuiamo il progetto? C:
Qual'è il vostro membro preferito dei 5SOS?
Il mio è Ashton. Li amo tutti, ma il riccio è qualcosa di impossibilmente perfetto :o
Anyway, fatemi sapere se c'è qualcosa che non vi piace nella storia o se volete qualche consiglio oppure una persona con cui sfogarvi. Io ci sono sempre, basta un semplice messaggio privato ❤
8 voti e 4 commenti?
Love ya, Gio ❤
