Cashmere Rosso, Opinel 6

" è meglio non saper niente che saper molte cose a metà."

Una notte Chiara era andata a ballare con le sue amiche, aveva bevuto troppo, la musica le rimbombava nella testa, aveva voglia di vomitare, non riusciva più a stare in piedi, perciò con quella poca energia rimasta uscì dal pub e si accostò, fuori sulla strada, lontano dal caos, in un punto senza luci e gente. Appoggiò la schiena sul muretto, si levò i tacchi e chiuse gli occhi.

In modo molto chiaro, Chiara sentì questa conversazione "Torna nel nostro quartiere e farai la fine del sorcio" minacciò un ragazzo "anzi, no, quella del tuo amico, Tom, te lo ricordi Tom, vero?" disse il compagno del ragazzo sghignazzando.

"Ah, adesso è tutto chiaro! Sei tu! Tu sei il vigliacco che gli ha sparato da dietro per poi incidere la tua lettera sulla la sua pelle. Perché Ford? Te lo spiego io il perché! Avevi paura di lui, avevi paura che si prendesse anche il tuo quartiere." urlò l'avversario che era stato minacciato dai due balordi.

"Poveraccio, fai bene ad aver paura, sei un lombrico con una pistola. Non vali niente Letkivoch, non vali nemmeno un centesimo, la tua forza è nella pistola!" Ribatté il compagno dell'avversario.

Appena Chiara udì questa conversazione si spaventò, dove si era cacciata? Si alzò in fretta e furia per tornare al pub, ma appena lo fece udì uno sparo, si voltò e vide 4 ragazzi, due contro due, uno teneva la pistola ed il suo complice era dietro a lui, gli avversari erano entrambi a terra, uno semi morto e l'altro provava a soccorrere l'amico che gemeva dal dolore. Il poveraccio non avrebbe rivisto la luce del giorno.

Chiara li fissò con orrore, le sembrava di riconoscerne uno, Daniel, ma la vista era ancora offuscata dall'alcool. Singhiozzò dallo spavento, questo lieve rumore catturò l'attenzione dei ragazzi. Lei, senza pensarci due volte lasciò la borsa ed i tacchi lì, corse, corse come non aveva fatto mai. un ragazzo la raggiunse, ma lei si era già mischiata nella folla del Irish Pub. La lucidità le era tornata ma non riusciva a connettere i sentimenti col cervello.