L'insegnante mi osservò sorridente.
-sapevo che la tua impressione sarebbe stata più o meno questa. Effettivamente si stanno evolvendo, e come dici tu, assomigliano proprio a delle formiche che imparano a comunicare tra loro- affermò prendendo un sorso del suo sakè.

Rimanemmo zitti per qualche minuto, e chiesi nel frattempo se potessi avere un bicchiere d'acqua.
Questo arrivò poco dopo, in un bicchiere che assomigliava tanto a quelli del sakè, ma leggermente più grande... anche se questo era poco percettibile. Era molto carino e lo appoggiai sul tavolo aspettando di finire il discorso.

-Emma, non ho intenzione di chiederti di diventare manager, perché sono convinto che deve essere difficile limitarsi a questo quando si può giocare, nonostante non conosca il motivo per cui tu abbia mollato- disse improvvisamente serio Takeda-sensei -tuttavia mi piacerebbe che tu rimanessi attiva in questo gruppo anche senza un ruolo... sono convinto che potrebbe essere un ottimo sostegno in caso una persona abbia bisogno di aiuto, e scommetto troveresti degli ottimi compagni su cui contare-
Concluse alzandosi.

-eh, s-si...- risposti scossa.
Egli si alzò sorridendomi.
-ti dico questo perché colgo la passione nei tuoi occhi e non vorrei vederla morire per nessuna ragione, sei una ragazza in gamba Emma-Chan-
Detto questo chiese Ad Ukai-sensei di seguirlo per parlare in privato di una cosa importante riguardante l'ultimo giorno di ritiro.

Una volta usciti presi bene in analisi tutto il discorso. Mi aspettavo che me lo chiedesse apertamente, invece mi ha solo raccomandato di... farmi degli amici in sostanza.
Non mi aspettavo una conclusione del genere, e sul fatto che mi servisse supporto in alcuni momenti ci aveva azzeccato in pieno.

Fino a quel momento non avevo preso in considerazione la possibilità di continuare a frequentare tutto quell'ambiente, ma l'idea non mi dispiaceva... sembravano tutti simpatici...

Decisi di dormirci su.
Presi in mano il bicchiere, senza badare al fatto che i disegni che ci fossero sopra fossero diversi da quelli del mio, e buttai giù il contenuto per rinfrescarmi le idee.
Appena il liquido scese, sentii un intenso calore misto a pizzicore prendermi alla gola, facendomi tossire per qualche momento.

"Madonna ma che schifo di acqua"
Pensai, non rendendomi conto.

Scherzai un poco con gli allenatori al mio fianco, ma presto mi venne un forte mal di testa tanto da prendermi con forza le tempie.
Vedendo che Ukai e Takeda non tornavano decisi di andarmene. Mi alzai barcollando un poco, e dirigendomi all'esterno. La vista mi si annebbiò sempre di più, il dolore alla testa aumentò, e senza rendermene conto iniziai a ridere senza un motivo entrando nello stabile delle stanze da letto.

*~*

Yuu's pov
Non capii quasi nulla di quello che mi disse, se non che era uscita con Takeda e gli altri allenatori. Non ne comprendevo il motivo, ma in quel momento era l'ultimo dei miei pensieri.

Dietro di lei non era arrivato nessuno, e probabilmente nessuno si era reso conto del suo stato.
Di peso la prendemmo di nuovo mettendo le sue braccia attorno al nostro collo, io a destra e Asahi a sinistra.
Ci dirigemmo silenziosamente alla stanza delle ragazze, cercando di non destare nessun sospetto in giro. La sua situazione in questo caso non ci aiutava molto, e in tutti i modi cercammo di tenerla zitta.

Arrivati sull'ingresso aprii leggermente la porta scorrevole. Tutte dormivano profondamente, e sperai che quello che stavo per fare non degenerasse creando problemi ancora più grossi.

-io la porto dentro- disi a denti stretti rinforzando la presa su di lei -non ce la farà mai da sola a mettersi a letto senza svegliarle tutte-

-ma Noya-san... hai idea di quello che potrebbe succedere se qualcuno lo scopre?- mi chiese Asahi preoccupato cercando di fermarmi.
-si Asahi... ma ci sono più possibilità che non venga scoperto nulla così che non lasciandola da sola, e non voglio farle passare enormi problemi solo perché ho deciso di lasciarla davanti alla porta della sua stanza-

Il mio sguardo era deciso, e non accettavo un dissenso.
-va bene- mi risponse, allentando lentamente la presa e lasciandola solo alle mie forze.
-io rimango qui fuori ad aspettarti, ti avviso se arriva qualcuno-
Lo ringraziai con lo sguardo e aprii un po' di più l'entrata. Asahi si fermò fuori e mi tenne d'occhio mentre mi avviavo per entrare.
Era molto buio, ma uno sprazzo di luce dalla finestra illuminava quando bastasse per potersi muovere con semplicità.

-Yuuuuu...- disse Emma lanciando la testa all'indietro e per poco non facendomi cadere.
-shhhhh, stai ferma. Ora ti metto a letto-

Mi abbassai lentamente, prendendole le gambe e tirandola su di peso a mo' di sposa. Era mingherlina, quindi non era difficile reggerla anche se sembrava peggio della gelatina, e lei si aggrappò al mio collo con fare allegro, muovendo su e giù le gambe.
Con un piede scostai le coperte e mi abbassai per adagiarla, ma sentii la sua presa farsi sempre più stretta.

-noooo daii, voglio ancora sentirmi una principessaaaaa- parlò a voce abbastanza alta, tanto che le dovetti  tappare la bocca con una mano.

-non posso adesso, ora vai a letto e riposi- dissi cercando di staccarmi in modo delicato, ma lei non accennò a mollarmi.

Feci più forte la mia presa per cercare di smuoverla.

-posso fare una cosa pazza?- mi chiese ridendo come una stupida con le gote arrossate probabilmente da alcool per come puzzava.

-no, Emma, dai lasciami andare, rischi di essere scoperta- risposi cercando di dimenarmi di nuovo.

-ohhhh, no e invece la faccio, eccooooome se la faccio ahahahahah-
Lentamente si avvicinò e potei sentire chiaramente dell'odore di sakè.

"Come diamine ha fatto a bere del sakè?"

Il suo viso si avvicinò pericolosamente, ma non ci badai, essendo ancora concentrato a liberarmi. Sentii improvvisamente le sue mani scivolare da dietro il mio collo sul mio viso e poi annullare le distanze.

Un bacio lungo, senza un preciso motivo. Sgranai gli occhi trovandomi in una situazione assurda e irreale.
Non riesco a muovere un solo muscolo.
Il mio cuore prese a battere velocemente, ma nonostante il mio desiderio fosse quello di ricambiare mi si bloccò qualunque cosa.

Era inaspettato, guidato dall'alcool, senza una motivazione di cui potessi fidarmi, in un momento non adeguato e... sbagliato.

Appena lei si staccò la misi velocemente sotto le coperte e me ne andai, non guardando in faccia neanche il mio amico, il quale probabilmente aveva visto tutto.

In quel momento mi stavo rendendo conto sempre di più dell'enorme sbaglio che avevo compiuto.
Lasciare che i miei sentimenti fluissero di nuovo tutti fuori, senza contare il reale motivo per cui li avevo repressi per così tanto tempo.

Avevo cercato aiuto ma ora che camminavo nel corridoio con lo sguardo perso mi resi veramente conto di quello che stessi provando, di quanto fosse sbagliato.

"Noi siamo fratelli. Come ho potuto pensare prima di ora che ci potesse essere una speranza? Anche se fosse sarebbe irrealizzabile perché siamo... fratelli"

Tutta la tristezza mi cadde addosso in un solo colpo, e per la prima volta odiai mio padre per aver deciso di adottare Emma.

-Noya-ku-
-non una parola. Su quello che è successo. E su ciò che hai visto- dissi fermamente, cercando di trattenere le lacrime.

Asahi mi guardava stupefatto, con lo sguardo triste. Mi rispose affermativamente, e poi di colpo mi abbracciò.

-non so se possa essere utile, ma voglio farti sapere che ci saremo tutti quanti a sostenerti-

All'inizio mi irrigidii, ma poi mi lasciai andare tra le sue forti braccia.
Sentivo il cuore rinvigorito e allo stesso tempo distrutto dallo stesso sentimento di amore che provavo.
Perché nonostante l'avessi coltivato con tanta speranza, in realtà avevo ignorato il fatto che mi avrebbe distrutto a prescindere prima o poi.

———🌸———
NO RAGAZZI QUEL VIDEO MI SPEZZA AHAHAAHAH

-Lanfryee

A Piccoli Passi / Nishinoya YuuWhere stories live. Discover now