Capitolo quattro

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<<Summer alzati, sono le 7:30>> mio zio entra in camera mia e mi toglie le coperte di dosso lasciandomi scoperta e al freddo mattutino.

Sento i brividi lungo tutto il corpo.

<<Si adesso mi alzo>> e mi giro dall'altra parte del letto dandogli le spalle e chiudendo di nuovo gli occhi cercando di dormire.

<<Signorina, adesso tu ti alzi e ti vai a preparare. Lo capisci che se continui così farai ritardo il tuo secondo giorno di scuola. Non puoi permettertelo>> urla nelle mie orecchie costringendomi ad aprire gli occhi.

<<Ti aspetto giù, ho preparato la colazione>>

Se ne va chiudendo la porta, mi stiracchio e sono costretta ad alzarmi, e vado subito a cercare qualcosa nel guardaroba: leggings e una maglietta bianca dell'Hard Rock.

Vado in bagno a farmi una doccia fresca il più veloce possibile visto che sono in un ritardo pazzesco.

Mi vesto di fretta e furia e quando arrivo a mettermi la maglietta mi soffermo sulla mia pancia.

La cicatrice purtroppo si nota, ma per fortuna non è troppo grande.

Ricordo ancora quella notte e al solo pensiero della lama che incide il mio stomaco, mi vengono i brividi.

Scaccio via quei pensieri dolorosi e mi dirigo subito in cucina.

Mi siedo a tavola e inizio a mangiare la colazione: Pancake.

<<Buongiorno>> come sempre mio zio mi saluta con un caloroso sorriso mentre Victoria mi guarda con faccia arrabbiata, forse per quello che è successo ieri pomeriggio.

Samuel ci raggiunge a tavola e afferra una mela per poi addentarla.

<<Oggi non aspettatemi, vado a casa di Rachel>> Darla va via mentre sculetta con la sua minigonna rosa fluorescente.

<<Miraccomando tesoro fai la brava, e usa delle precauzioni se vai a letto con qualche ragazzo>> grida Victoria alla figlia.

Cosa hanno appena sentito le mie orecchie, e sono solo le 7:45 del mattino, chi è che farebbe a quest'ora!

<<Cristo Victoria, non vedi che c'è un bambino a tavola>> si lamenta Mike con faccia disperata.

Forse è arrivato il giorno buono che ha capito che non ci sono speranze con questa donna.

<<Papà andiamo, ho 14 anni e le cose le capisco, non sono stupito>> il tono di voce di Samuel e annoiato.

Mike lo guarda assottigliando gli occhi bevendo il suo caffè.

<<So cosa vuol dire "andare a letto con qualcuno">> mima le virgolette alle ultime parole.

Tutti restiamo zitti.

<<Significa fare sesso>> Samuel usa un tono e una faccia ovvia.

Mike sputa il caffè di nuovo nel bicchiere, Victoria si smalta le unghie di color rosa antico, e io ho una faccia tra lo sconvolto e il divertito.

Quante altre cose sa Samuel?

Io alla sua età sapevo ammala pena queste cose!

<<Samuel, non usare più quella parola>> lo rimprovera il padre posando la tazza del caffè sul tavolo.

<<Sesso>> ride di gusto il ragazzo affianco a me.

<<Basta signorino, se lo dici un'altra volta sarò costretto a toglierti la PlayStation>> Mike punta un dito contro il figlio.

Nelle tue veneWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu