In vino veritas

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Giorno numero uno: Can che abbaia non morde ma il gatto...

Che fantastica mattina! Che meraviglioso clima natalizio.

Il sole splende, gli uccellini cantano e per la casa si respira buonuomore e deliziosi dolci che ha preparato mia madre di buon'ora.

Nulla potrà rovinare questo risveglio, niente potrà contaminare la mattina di Natale. 

E invece...

-Bastien, posso?- Si affaccia mia madre dalla porta della mia camera,

-stavamo pensando, io e tuo padre intendo, che ne dici se anche oggi invitassimo Erie e Den? Inoltre mi farebbe piacere chiederlo a Sophie ed Eric è da un po' che non li vedo-.

Avete notato il cambiamento della mia espressione? Avete notato la dilatazione delle pupille e la caduta della mascella?.

Perfetto.

-Mamma magari si sono già organizzati e poi Erie e Den sono stati qui ieri, direi fino a tre ore fa calcolando che sono appena le nove. Vorranno stare tra di loro, fare una cosa in famiglia-,

-oh ti fai troppi problemi tu, tentar non nuoce-,

-va bene, fai come vuoi! Mi domando perchè tu me lo chieda- sbuffo cercando nell'armadio un maglione caldo.

Passo i seguenti dieci minuti a sperare che il telefono degli Jean sia esploso o che abbiano optato per una gita fuori porta, molto fuori porta, oppure che Erie e prezzemolo si siano lasciati e non se la sentono di festeggiare un bel niente.

Non sto esagerando, sto semplicemente tenendo le distanze da quella bomba ad orologeria di nome Erie Jean.

Che passi la vigilia, ma litigare anche la mattina di Natale, no! Oggi potrei seriamente compromettere la vita di qualche innocente.

Il mio Iphone vibra, c'è un messaggio.

Capo: Bastien volevo augurare a te e alla tua splendida famiglia un sereno Natale e informarti che al tuo ritorno  ci sarà ad attenderti Smith per occuparvi insieme del progetto "Salviamoci". Saluti, il tuo capo George.

-No! Di tutti proprio quel coglione di Smith?- Borbotto lanciando l'Iphone sul letto.

E visto che le cattive notizie non arrivano mai da sole...

-Bastien oggi ci sarà la famiglia Jean al completo!- Quasi freme mia madre nel dirlo affacciandosi nella mia stanza.

Perfetto, non bastava Erie e il suo insulso ragazzo ma anche il padre! Mi ha sempre odiato quell'uomo.

*  *  *  *  *

Dopo vari minuti fermo davanti alla specchio ad autoconvincermi che andrà tutto bene, suonano alla porta.

-Sophie! Cara, è una vita che non ci vediamo, fatti guardare! Oh sei uno splendore-,

-Anne ma cosa dici! Gli anni si fanno sentire per tutti tranne che per te! Eric? Dai porta dentro il cesto di dolci- chiede Sophie,

-eccomi, eccomi! Ciao Anne... Andrè ti trovo informa! Come la vedi una partitina a poker proprio come ai vecchi tempi? Quando i ragazzi erano ancora dei bambini-,

- Assolutamente si! E questa volta stai certo che ti straccerò! Ho qualche anno in più di te, ma la testa funziona ancora bene-,

-vedremo Andrè, dicevi così anche dieci anni fa- ride Eric dal piano di sotto.

-Erie e Den? - Domanda mia madre e io a quella domanda mi fermo al primo scalino ad origliare,

-saranno rimasti nel traffico parigino della mattina di Natale, noi siamo riusciti a scamparlo svegliandoci di buon'ora ma sai meglio di me come sono i giovani- risponde Sophie e a quel punto comincio a rilassarmi per quel che posso e andare a salutare.

20 giorni e... [INTERROTTA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora